BANCHE E ISTITUZIONI AZERE INTERESSATE AL MODELLO ITALIANO

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BANCHE E ISTITUZIONI AZERE INTERESSATE AL MODELLO ITALIANO

Irene Bertucci | Membro CdA ENM

Baku, la capitale dell’Azerbaigian, una città ricca di fascino, situata sulle rive del Mar Caspio. E’ un posto magico, in cui storia e modernità si incrociano. Città cosmopolita, in continuo cambiamento, Baku possiede la particolarità di essere ancora radicata al suo passato sovietico ma con tanta voglia di proiettarsi in un futuro moderno. Ecco allora che accanto all’affascinante Città Vecchia, dichiarata Patrimonio Unesco si affiancano i numerosi interventi di riqualificazione come le vie pedonali particolarmente curate, ricche di sale da tè e pub, pronte ad accogliere i numerosi stranieri che qui risiedono, e i numerosi edifici moderni che ne caratterizzano il panorama. L’Azerbaijan negli ultimi anni è rapidamente diventato uno dei principali centri industriali petroliferi del mondo e, a partire dalla propria indipendenza del 1991, ha messo in atto un processo articolato di importanti riforme che hanno liberalizzato l’economia, introducendo norme e regolamenti che hanno facilitato favorevolmente gli investimenti esteri, appoggiati solidamente dagli organismi finanziari internazionali (WB, FMI, ADB). Le

relazioni tra l’Azerbaigiane l’Italia sono cordiali e intense. Le potenzialità dell’Azerbaigian sono rilevanti, sia sul piano interno (orientamento laico e stabilità politica), che su quello regionale (collocazione lungo la via di transito fra Asia Centrale ed Europa). Posizione geografica e stabilità interna rendono l’Azerbaigian un partner naturale dell’Italia, non soltanto sotto il profilo economico, ma anche politico e strategico. A partire dal settore dell’energia, si schiudono nuove opportunità di cooperazione, grazie agli sforzi che il Governo di Baku sta compiendo per diversificare l’economia. Il progetto di gasdotto trans-adriatico TAP, rappresenta un’iniziativa di grande importanza economica (45 miliardi di dollari di investimento) e strategica. L’Azerbaijan esporta verso l’Italia prodotti delle filiera energetica. L’Italia è al primo posto nella classifica dei maggiori importatori UE; dall’Italia importa macchinari determinanti per l’industria estrattiva e per sviluppo del settore agricolo, beni di consumo (moda, abbigliamento, calzature, mobili, arredamento, complementi di arredo, cosmetica, gioielleria) florovivaismo, alta tecnologia (aerospazio). Successivamente alla seconda fase di svalutazione della moneta nazionale intervenuta a dicembre 2015 (-48%) sono tutt’ora in corso una serie di pacchetti normativi a supporto dell’economia reale e proposte di riforma del sistema doganale, per la protezione degli investimenti esteri e per la lotta alla corruzione. Caratterizzato per la sua stabilità politica, economica ed istituzionale, l’Azerbaijan è riuscito a sviluppare una convivenza pacifica tra le varie grandi religioni monoteiste (Islam, Cristianità e Ebraismo) presenti ed opera con grande determinazione per un processo graduale di integrazione verso l’Europa. La recente crisi economica che ha colpito il Paese, dovuta principalmente alla caduta internazionale dei prezzi del petrolio ha inciso notevolmente sulle previsioni di spesa pubblica che è stata enormemente ridotta rispetto alle previsioni. Il Paese si ritrova, oggi, ad un punto di svolta del suo sviluppo futuro. Le previsioni sull’andamento della produzione petrolifera che rappresenta circa i due terzi delle entrate pubbliche, potrebbe declinare leggermente nel prossimo quadriennio (2016-2020), e i prezzi dei prodotti delle filiera petrolifera rimanere sotto i livelli del 2014. Tuttavia le previsioni di un riscatto del settore energetico e delle future entrate pubbliche potrebbero essere individuate nello sviluppo della filiera della produzione di gas (2019-2020), unitamente ad un concreto piano di diversificazione economica, consolidamento del budget di spesa pubblica, spingendo sullo sviluppo degli altri settori alternativi. È in questo contesto che l’Ente Nazionale per il Microcredito ha svolto una missione istituzionale a Baku dal 4 al 7 Ottobre guidata dal Presidente Mario Baccini con il Segretario Generale, Riccardo Maria Graziano e la Consigliera Irene Bertucci. Il Presidente Baccini è stato infatti invitato dall’Associazione Azera per la Microfinanza (AMFA) a intervenire all’apertura dei lavori della ottava “Conferenza Biennale della Microfinanza” che ha visto la partecipazione delle massime Istituzioni locali, del sistema bancario e non bancario azerbaigiano e di operatori del settore provenienti anche da altri paesi dell’area Caspico Caucasica. A margine dell’importante Forum internazionale, la delegazione dell’ENM ha svolto, con il supporto dell’Ambasciata Italiana a Baku, incontri istituzionali con i vertici del Ministero dell’Economia, dell’Agricoltura e con il Presidente della nuova Authority per il Controllo dei Mercati Finanziari. Proprio questo organismo è il risultato di una importante riforma voluta dal Governo che, all’inizio del 2016, ha riunito sotto una sola entità diverse strutture preesistenti con poteri molto vasti che includono la valutazione delle riforme economiche e il controllo del settore bancario e non bancario. Alle Autorità azerbaigiane, l’ENM ha presentato il modello italiano di microcredito, sottolineando come questo sia uno strumento finanziario che ha lo scopo di rispondere alle esigenze di inclusione di coloro che presentano difficoltà di accesso al credito tradizionale e, allo stesso tempo, si distingue da un prestito di piccolo importo, presentandosi come un’offerta integrata di servizi finanziari e non finanziari che permettono l’inserimento completo dell’individuo nella società creando un nuovo imprenditore, un nuovo consumatore e anche un nuovo contribuente. Ciò che contraddistingue il microcredito dal credito ordinario è l’attenzione alla persona, che si manifesta con l’accoglienza, l’ascolto e il sostegno ai beneficiari dalla fase pre-erogazione a quella post-erogazione, nonché la particolare attenzione alla validità e sostenibilità del progetto. Agli attenti interlocutori del Governo azerbaigiano è stato illustrato come l’Italia si sia dotata di una legislazione che permette di sostenere attraverso un Fondo di Garanzia Nazionale la creazione di microimprese. L’Ente Nazionale per il Microcredito ha sviluppato un modello ed una rete che hanno permesso l’implementazione delle attività e l’attivazione di microimprese con un fattore occupazionale di sviluppo di 2,43 unità per ogni microcredito erogato. Che il microcredito debba essere considerato un tangibile strumento di politica attiva del lavoro è una realtà di fatto. Questo strumento finanziario, infatti, è capace di “attivare” chi sceglie di mettersi in proprio, di diventare se stesso imprenditore, ma che per intraprendere un’attività autonoma necessita di un minimo capitale per lo più indisponibile sul mercato creditizio. Il microcredito è uno strumento che alcuni definiscono win-win, dove sia il beneficiario che l’istituzione bancaria e lo Stato stesso riescono a raggiungere un risultato positivo in termini economici ma anche di integrazione sociale, un vero strumento di welfare. Lo stesso Presidente dell’Authority azerbaigiana, Signor Rufat Aslanli, a conclusione dell’incontro, ha evidenziato come il Governo stia facendo delle ricerche sui nuovi modelli di economia e che, in questa attività, si presta grande attenzione allo sviluppo della piccola imprenditoria. Secondo il Presidente Aslanli, il modello di microcredito italiano è quindi di grande interesse per l’Azerbaigian e sarà analizzato in modo dettagliato. Anche dal sistema bancario azerbaigiano, oltre che dalle Istituzioni, è arrivata una richiesta di assistenza da parte italiana per formare non solo il personale preposto degli istituti di credito, ma soprattutto per fornire quello che è considerato il vero elemento distintivo del microcredito rispetto al microprestito ovvero i servizi ausiliari di assistenza e di monitoraggio ai beneficiari. È importante quindi continuare a condividere a livello interazionale questa expertise dell’Ente Nazionale per il Microcredito, per sostenere la validità della microfinanza come attività di sviluppo economico anche in questa area del mondo, così come nei Paesi fortemente industrializzati e caratterizzati da un netto sviluppo del settore terziario. E gli stessi dati forniti dall’AMFA in occasione del Forum Internazionale di Baku, confermano che esiste un interesse rilevante e crescente per questo tema: il volume totale del porfolio di microfinanza degli enti di credito è pari a oltre 1 mld di Manat (oltre 550 mln di Euro) e il numero di beneficiari ha raggiunto nel 2015 le 600.000 unità. Il 5% della popolazione utilizza strumenti di microfinanza. Anche se, è bene sottolineare, si tratta nei fatti di microprestiti che – a differenza del modello italiano – non sono assistiti da un Fondo Nazionale di Garanzia e da servizi ausiliari pre e post-erogazione. L’ammontare medio delle operazioni è di USD 4,200 nel caso di banche commerciali e assume valori inferiori nel caso di erogazioni da parte di enti creditizi specializzati non-bancari, con tassi di interesse ancora molto elevati (>15%). Più che mai, nel quadro della attuale congiutura economica e delle politiche governative di promozione dello sviluppo rurale e regionale, diventa una grande opportunità quella di regolamentare secondo modelli di successo come quello italiani lo strumento del microcredito, per assistere la piccola impresa e coloro che non possono avere accesso al sistema bancario tradizionale. E la vocazione internazionale dell’Ente Nazionale per il Microcredito, nato sotto l’alveo della cooperazione allo sviluppo del Maeci, e grazie alla validità del modello che nel progetto pilota in soli tre mesi ha validato i dati previsionali creando circa 120 nuove imprese in una sola regione, dimostra che esiste la possibilità di esportare questa ‘via italiana alla microfinanza’ in Paesi che già sono reattivi alle politiche di microcredito come l’Azerbaijan. Tra gli accordi che sono stati firmati presso il padiglione Italia Russia dello Spief 2016 non è passato inosservato quello tra Mikro Kapital (General Invest) e Gorod Deneg con l’Ente Nazionale per il Microcredito, per finanziamenti alle startup di giovani imprese. L’accordo prevede la creazione di un fondo di garanzia per giovani imprenditori russi (startup) la Mikro Capital ha investito 500mila euro per la prima capitalizzazione del fondo di garanzia per il microcredito e la microfinanza in Russia. Così come tra gli interventi nei Paesi Caraibici è da ritenere un punto di orgoglio la joint venture con il Banco de Crédito y Comercio cubano per società miste pubblico private per attività di microfinanza. La frontiera dell’attività internazionale dell’ENM si allarga ora verso nuove frontiere grazie alla recente missione a Baku e guarda già all’intera regione Caspico-Caucasica come prossimo potenziale ambito geografico di cooperazione.

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