STORIE DI GIOVANI NEET SUL NAZIONALE

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Storie di Giovani NEEt sul Territorio NAZIONALE

AFFITTA CAMERE FANO Ionel Ghinea / Fabio Cerasani

Io mi chiamo Ceresani Fabio, e ho il 49% della società, mentre il mio socio è il Signor Ghinea Ionel 26 anni e lui ha il 51% della società.

Abbiamo costituito una SNC per aprire una struttura ricettiva di affittacamere. Abbiamo aperto la nostra attività a Fano in provincia di Pesaro e Urbino, la struttura è situata in via IV Novembre 122.

La decisione di aprire questo tipo di attività è nata dopo un’esperienza ormai consolidata nel settore alberghiero e di ristorazione, quindi era arrivato il momento di decidere se continuare a rimanere dipendenti oppure fare il passo per diventare imprenditori e aprire qualcosa di nostro. Abbiamo quindi provato a richiedere l’agevolazione del microcredito fino a un massimo di 50 mila euro e credo che alla fine siano passati in base al business plan ad un importo di 48 mila euro, però il finanziamento non è arrivato tutto insieme, abbiamo avuto per il momento soltanto la prima parte infatti il procedimento è stato molto lungo a causa di alcuni errori un po’ nostri e altri da parte dei nostri consulenti che nella presentazione della domanda non hanno rispettato determinate regole da voi richieste, il percorso si è allungato di parecchio. Abbiamo dovuto quindi ripresentare la domanda ma non è stato così facile ottenere questa prima erogazione del finanziamento.

Comunque grazie al supporto dei nostri famigliari siamo riusciti ad aprire ormai un anno fa, calcolando che la prima parte del finanziamento è arrivato a febbraio di quest’anno, quindi dopo quasi un anno.

Siamo venuti a conoscenza del microcredito andando ad un seminario a Jesi proposto da Invitalia e visto che eravamo interessati ad aprire questa attività, volevamo avere delle informazioni in più sulle agevolazioni economiche che potevamo usare. Successivamente ci siamo rivolti a dei consulenti locali per farci aiutare nella pianificazione dell’attività, quindi dalla creazione del progetto, al business plan alla gestione della modulistica.

Comunque una volta superata la prima parte poi ci è stato assegnato un tutor di Invitaliae il tutor è stata una persona molto disponibile, una persona che abbiamo avuto modo di incontrare più volte, anche in occasione della prima verifica. Quindi almeno nel nostro caso la figura del tutor di Invitalia è stata molto utile e sopratutto molto disponibile, l’unica nota negativa di tutto alla fine sono stati i tempi abbastanza lunghi. Sicuramente la colpa in parte è stata anche nostra perché la prima domanda è stata inviata quando ancora il richiedente non era disoccupato e questa è stata una grande mancanza del nostro consulente e quindi poi invitalia ha dovuto attivare una procedura per verificare e dopo la verifica la domanda non è stata accettata. Abbiamo successivamente ripresentato la domanda con le dovute modifiche, il richiedente del finanziamento si è licenziato, e quindi poi la domanda è andata a buon fine ma il tutto non è stato poi così veloce come ci aspettavamo. Per il futuro visto che siamo aperti da poco per adesso puntiamo a farci conoscere, non ci stiamo lamentando anche se potrebbe fruttare di più l’attività, stiamo inoltre apportando delle modifiche sia di tipo organizzativo ma anche strutturale così da migliorare e creare maggior richiamo verso la clientela.

ESTETICA TUSCOLANA ROMA Montedoro Cristina

Mi chiamo Montedoro Cristina ho 25 anni faccio l’estetista da quando ho 16 anni e ho sempre pensato di voler diventare lavoratrice autonoma. Negli anni mentre lavoravo come estetista ho conosciuto una persona che mi ha consigliato il programma Garanzia Giovani al quale mi sono iscritta, intraprendendo così questo percorso. La zona in cui ho deciso di aprire la mia attività è la Tuscolana a Roma perché facendo una ricerca di mercato ci abitano più di 50.000 persone quindi è stato questo uno dei motivi per cui ho scelto quella zona, facendo un piccolo calcolo matematico approssimativo con una stima di circa 20 centri estetici ognuno bene o male ha la sua clientela, quindi diciamo che non è stata una scelta azzardata quella della zona in quanto avendo tantissimi abitanti ed escludendo quelli che ci lavorano ovviamente era quasi sicuro che il negozio mi sarebbe andato bene. Il finanziamento dal piano di lavoro doveva essere all’incirca di 35.000 euro, mentre alla fine è stato accordato un finanziamento di 26.000 euro. Il tempo per lo svolgimento del business plan è stato circa di 3-4 mesi, e qualcosa in più per raccogliere tutti i preventivi e tutte le cose che servivano per la pianificazione del business plan. Il tempo di attesa per la valutazione da parte dell’Ente erogatore è stato circa 60 giorni più o meno, poi ho ricevuto la Pec con la risposta positiva e dopodiché mi è stato affidato un tutor da Invitalia, con il quale ho avuto rapporti soltanto telefonici. Praticamente io alla fine non ho più preso il finanziamento con Invitalia, mi avevano accettato la richiesta ma ho dovuto rifiutare. La mia attività alla fine l’ho aperta con i miei mezzi e non con il finanziamento di Invitalia. Il rapporto con il microcredito è stato ottimo, grazie ai suoi consulenti che mi hanno sempre seguito e aiutato, il problema è stato con Invitalia, non era fattibile prendere il finanziamento con loro. Prima di tutto si sono posti in maniera sbagliata, erano molto freddi e categorici, noi ti aiutavano, alcune cose sono anche un po’ paradossali, perché uno dei requisiti per avere il finanziamento è la “scia attiva” cioè che significa che tu per avere la scia attiva devi aver fermato il negozio quindi aver versato la caparra e tutto quello che riguarda l’apertura del negozio poi devi aprire la partita IVA per l’iscrizione alla Camera di Commercio, e questi sono due passaggi fondamentali e basilari per aprire il negozio, dopo di che devi usare la scia quindi altri soldi per il geometra poi alla fine quando hai fatto questi tre passaggi fondamentali e costosi ti danno i soldi, ma solo la prima parte del finanziamento, quindi questo è un po’ paradossale. Io avevo qualcosa da parte ma mi servivano per le ristrutturazioni del locale perché viene finanziato solo il 10% non il totale della spesa per la ristrutturazione, quindi un’altra fregatura sempre per quanto riguarda Invitalia, alla fine per tutta questa serie di motivi ho preferito rinunciare al finanziamento, perché quando era il dunque avrei dovuto anticipare sui 10.000 euro ma come facevo se uno dei requisiti necessari per l’accesso al finanziamento era proprio quello di essere disoccupato? Io non avevo i soldi iniziali per partire con la mia attività, se li avessi avuti non sarei andata a chiederli alla Regione o ad un Ente erogatore. In sostanza il mio consiglio sulla base della mia esperienza è quello di rivolgersi per il finanziamento direttamente con l’Ente Nazionale per il Microcredito senza passare per Invitalia.

NOLEGGIO GOMMONI PERUGIA Beniamino Martinelli

Io mi chiamo Beniamino Martinelli, ho 31 anni e abito a Perugia. Ho aperto un’attività di noleggio imbarcazioni senza patente e senza conducente e la mia attività si trova a Passignano sul Trasimeno provincia di Perugia. La decisione di aprire questo tipo di attività è nata perché ho lavorato per 10 anni in questo campo maturando una bella esperienza all’isola d’Elba, dove c’erano 35 noleggi per imbarcazioni mentre sul Lago Trasimeno solamente 2, quindi ho pensato fosse una buona idea aprire qui dove abito un’attività del genere.

Per partire con la mia attività avevo bisogno di 35mila euro quindi ho fatto domanda per il finanziamento e da quando ho effettuato la domanda che era il 9 ottobre sono passati all’incirca ⅞ mesi quindi il finanziamento è arrivato a Giugno più o meno, quindi ho aperto ufficialmente la mia attività il 29 Giugno. L’Ente Nazionale per il Microcredito mi è stato indicato da un Ente provinciale che si occupa di queste cose, sono stati loro ad indirizzarmi verso delle persone che potevano aiutarmi. Prima di venire a conoscenza che la mia domanda era stata accettata sono stato seguito dal Dott. Baffoni che si occupa di far prendere il microcredito a piccoli imprenditori come me.

Poi nella seconda fase quando la mia domanda è stata accettata sono stato seguito da una tutor di Invitalia. Il supporto di questi consulenti che lavorano per l’Ente è stato assolutamente molto utile, da solo sicuramente non sarei riuscito ad accedere al finanziamento, perché comunque da neo imprenditore accedi ad un mondo con un linguaggio completamente diverso dal tuo, quindi serve proprio una persona che faccia da tramite.

Il mio caso è stato un po’ particolare perché in Italia sono stato l’unico a cui hanno accettato la domanda di finanziamento per l’attività di noleggio per imbarcazioni, quindi è stato un po’ difficile perché non c’erano casi analoghi prima..non è come aprire un bar o una pizzeria quindi c’erano dei vuoti che nessuno sapeva colmare perché nessuno neanche i consulenti c’erano mai passati. Nel mio percorso devo essere sincero ho incontrato tante difficoltà, ad esempio prima che effettuassero l’erogazione del fondo c’erano dei documenti da preparare uno era lo stazionamento estivo delle barche, quindi la concessione demaniale e un’altro era il rimessaggio invernale senza questi documenti non c’era l’erogazione del credito, quindi sono dovuto correre dietro a contratti vari concessioni ecc…

Inoltre c’è stato anche il problema che attraverso il progetto Selfiemployment i soldi vengono erogati IVA esclusa, quindi l’IVA ce la dovevo mettere io, ma essendo disoccupato come facevo a rimediare 10 mila euro di IVA? Quindi ho dovuto coinvolgere terze persone come la mia ragazza che mi ha fatto un fido per poter prendere questi 10 mila euro per pagare l’IVA perché altrimenti c’era il rischio che rimanevo arenato.

Questa è stata secondo me l’unica lacuna più grande, perché comunque uno deve pagare le tasse anche se l’attività non incassa.

Sulla base della mia esperienza consiglio il Selfiemployment solo se non si hanno altre alternative. Per il futuro l’obiettivo per il momento è quello di ampliare la mia flotta e aumentare le basi nautiche, arrivare almeno a 10 imbarcazioni.

BIRRIFICIO SENIGALLIA Lorenzo Tobia / Leonardo Uncini

Io mi chiamo Tobia Lorenzo, vivo a Senigallia in provincia di ancona, il progetto mio e quello del mio socio Leonardo Uncini è quello di aprire un birrificio, io ho 27 anni mentre il mio socio 37. La decisione di aprire un birrificio nasce dall’esperienza maturata, entrambi già lavoravamo nel settore alimenti e bevande, Leonardo, il mio socio fa questo mestiere da 10 anni in maniera casalinga prima, e poi si è aperto la partita iva ormai da qualche anno.

Siamo molto conosciuti sul nostro territorio, il territorio marchigiano, io sono anche nel direttivo di un circolo ARCI quindi siamo molto attivi sul territorio e organizziamo molti eventi, diciamo che dovevamo solo dare forma a questa nostra passione mettendoci in regola e aprire un posto dove poter vendere la birra.

Noi sono due anni che lavoriamo su questo progetto e in realtà ancora dobbiamo avere la prima parte dei soldi perché ci è stato detto che c’è un po’ di ritardo nell’erogazione.

Infatti l’attività ancora non è stata aperta, abbiamo fatto tutte le pratiche ma per il momento è aperta in maniera sperimentale nel senso che abbiamo delle attrezzature più piccole dove per il momento ci esercitiamo.

Però nel frattempo abbiamo aperto già la partita iva, abbiamo costituito la società e siamo in attesa… Praticamente cosa è successo? Siccome lo Stato è in ritardo con l’erogazione di questi fondi noi siamo dovuti andare in banca a chiedere un anticipo, quindi appena arriveranno i soldi del microcredito noi li dobbiamo restituire in banca però il fatto è che noi sui soldi che ci ha prestato la banca paghiamo gli interessi. Per avere le attrezzature dovevamo pagare una cifra ad esempio entro metà maggio, e i soldi arriveranno verso giugno, quindi..abbiamo dovuto fare per forza così. Comunque abbiamo in previsione di aprire l’attività per il mese di giugno. Siamo venuti a conoscenza del microcredito tramite il centro per l’impiego e poi ci siamo appoggiati ad un tutor che mi ha aiutato per la presentazione della domanda, però la maggior parte del lavoro l’ho fatto da solo. La figura del tutor nella nostra esperienza specifica non è stata decisiva perché comunque ci ha aiutato solo tramite email e telefonicamente, una sola volta sono riuscito ad incontrarlo e in quell’occasione mi ha aiutato.

Il mio consiglio per i giovani che come me e il mio socio vogliono intraprendere la strada dell’imprenditoria è quello di partecipare ai bandi, di studiare e di provarci anche da soli perché è possibile. Però consiglio di trovare il bando giusto, perché non è facile trovare quello giusto adatto ad ognuno di noi.

Per il futuro noi per il momento puntiamo a soddisfare la richiesta che abbiamo nelle Marche, perché il nostro obiettivo è offrire un prodotto sempre fresco che non arrivi chissà da dove o da quale distribuzione. Noi puntiamo a distribuire la nostra birra cerchiamo di farla conoscere e di raccontarla tramite la nostra esperienza, perché ci teniamo ad offrire piccole produzioni ma di grande qualità.

SALA DA TÈ NOVARA Erica Grotteschi

Sono Erica Grotteschi ho 26 anni, il mio progetto era aprire un’attività legata al tè e alla sua cultura, questa idea è partita dai studi che ho fatto nel settore agroalimentare che mi hanno portato a specializzarmi su questa antica bevanda con cui sto cercando di fare una coltivazione che è una delle prime in Italia, e nella mia domanda ho chiesto di finanziare una sala da tè e rivendita di te’ artigianali e biologici per cercare di diffondere la cultura del tè la sua somministrazione e la sua coltivazione.

La mia attività si trova ad Arona che è sulle sponde del Lago Maggioree il mio locale si chiama Sinensis, la Camellia Sinensis è la pianta con la quale si produce il tè, ho quindi ho deciso di chiamare il mio locale come la pianta da cui deriva il tè. Io ho presentato la domanda di finanziamento a Luglio/Agosto 2017 più o meno, ed è passato un anno dalla domanda all’erogazione del prestito. Io ho chiesto il piccolo prestito, quindi circa 42 mila euro, e ne ho ricevuto solo una parte per il momento.

Sono venuta a conoscenza del microcredito tramite il Centro per l’Impiego. Sono stata contattata perché stavano organizzando un corso presso la camera di commercio di Novara, questo corso parlava proprio della possibilità per i giovani di diventare imprenditori. Ho seguito il corso solo per qualche settimana in cui ci hanno dato delle informazioni e ci hanno preparato per presentare la domanda.

Il corso che ho seguito presso la Camera di Commercio di Novara è stato in parte utile perché comunque la prima volta che ho presentato la domanda non è andata a buon fine. Ci avevano dato delle informazioni sulla compilazione, avevamo fatto anche delle parti abbastanza interessanti però non erano secondo me informazioni strettamente finalizzate alla preparazione della modulistica necessaria per la presentazione della domanda.

Invece mi sono trovata molto bene per quanto riguarda la parte svolta dal microcredito, soprattutto con il settore per cui lavora Paola Caporale, e mi sono trovata molto bene con Garanzia Giovani. Non mi sono trovata benissimo con il consulente che mi avevano affidato su Milano perché non ho mai avuto la possibilità di incontrarlo e quando gli ho mandato delle revisioni da fare non erano state fatte.

Tutto sommato è stata una bella esperienza che mi è servita molto, ti offrono una bella opportunità però il consiglio che mi sento di dare è quello di essere determinati e non bisogna lasciarsi scoraggiare dal tempo, perché comunque la tempistica è piuttosto lunga, diciamo che sarebbe meglio una misura un po’ più breve. La maggiore difficoltà che ho trovato è stata quella di dover inizialmente affrontare tutte le spese perché prima dell’erogazione è passato molto tempo, per cui si arriva un po’ con l’acqua alla gola, ecco quindi la partenza è un po’ difficoltosa..Però è comunque un’ottima possibilità!

Per quanto riguarda il futuro il mio progetto è quello appunto di ingrandire la mia attività e di andare avanti cercando di diffondere la passione e la cultura del tè.

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