FINANZIAMENTI E OPPORTUNITÀ DALL'EUROPA PER IL PROSSIMO CICLO DI PROGRAMMAZIONE 2021-2027
< >GIOVANNI NICOLA PES
< >Vice Segretario Generale ENM
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Lo scorso mese di maggio sono stati avviati i lavori dei cinque Tavoli di confronto partenariale per la programmazione della politica di coesione 20212027, corrispondenti ad altrettanti obiettivi di carattere generale, così identificati: “Un’Europa più intelligente”; “Un’Europa più verde”; “Un’Europa più connessa”; “Un’Europa più sociale”; “Un’Europa più vicina ai cittadini”. I relativi risultati confluiranno in un documento di sintesi, elaborato dal Dipartimento della Coesione, che farà parte del prossimo Accordo di Partenariato e dei Programmi Operativi dell’Italia.
Si tratta di tematiche complesse e molto differenziate tra di loro, abbracciando temi che vanno dall’innovazione all’ambiente, dall’uso efficiente dell’energia al welfare, dall’imprenditorialità al patrimonio culturale, alle infrastrutture. All’Ente Nazionale per il Microcredito, in virtù delle sue competenze di tipo trasversale ed alla sua capacità di raggiungere una vasta platea di beneficiari e di settori chiave con un’offerta integrata di servizi finanziari, è stato richiesto un contributo specifico sulla totalità dei tavoli istituiti, con l’unica eccezione di quello dedicato al tema “Un’Europa più connessa”, concernente problematiche di carattere infrastrutturale e, pertanto, non direttamente riferite al tema del microcredito.
L’Ente, infatti, ha sviluppato negli anni una forte capacità progettuale consistente, da un lato, nel disegno delle iniziative progettuali in accordo, nel caso di cofinanziamento a valere su fondi SIE, con le Autorità di Gestione nazionali e regionali e, dall’altro, nell’attuazione delle attività progettuali e nella relativa rendicontazione. Tale capacità è oggi pienamente riconosciuta da parte delle istituzioni e delle pubbliche amministrazioni preposte alla programmazione e gestione dei fondi di provenienza comunitaria, nazionale e regionale.
In particolare, grazie alle professionalità che operano al suo interno ed al suo approccio di rete che coinvolge oltre 400 partnership tra soggetti pubblici, privati e del terzo settore, l’Ente è in grado di intervenire nelle dinamiche economiche e sociali del Paese con un forte grado di trasversalità, sia con riferimento al target dei soggetti beneficiari, non necessariamente configurabili come persone in stato di povertà o caratterizzati da bassi o medi livelli d’istruzione, comprendendo anche persone con un alto grado di formazione, sia per quanto attiene ai settori d’intervento, non limitati a quelli dell’economia “tradizionale”, ma estesi anche ai comparti più innovativi e ad alto tasso di tecnologia.
Va sottolineato inoltre che l’Ente, in questi anni, ha dimostrato la sua capacità di assicurare la continuità dei progetti inizialmente finanziati a valere su fondi pubblici, in particolare SIE: progetti che, non solo hanno raggiunto pienamente gli obiettivi prefissati, ma sono stati in grado di generare valore anche al termine del finanziamento pubblico, grazie alla sostenibilità sociale, ambientale ed economica che l’Ente stesso ha saputo conferire agli stessi.
Per quanto attiene agli aspetti propriamente tecnico-finanziari, l’azione dell’Ente è caratterizzata da un ricco apparato di strumenti operativi, grazie alla sua capacità di costruire pacchetti integrati di prodotti e servizi finanziari appositamente ingegnerizzati.
Oltre al microcredito, che ne rappresenta senza dubbio la componente principale e più conosciuta, anche altri strumenti innovativi di microfinanza, quali il microleasing, la microassicurazione, l’housing microfinance, il microrisparmio, fino ai bond a impatto sociale, i green bond, il social lending ed il crowdfunding.
Sulla base di queste caratteristiche e capacità operative, l’Ente porta avanti un’ampia serie di iniziative, quali la promozione degli strumenti microfinanziari promossi dall’Unione Europea, il monitoraggio e la valutazione delle iniziative di microfinanza, il supporto e l’innovazione del quadro legislativo, la gestione e l’aggiornamento dell’Elenco nazionale obbligatorio dei tutor del microcredito, l’attività di capacity building per la Pubblica Amministrazione, il settore privato, il settore non-profit e gli altri portatori d’interesse, l’ingegnerizzazione e lo sviluppo di modelli e strumenti finanziari, la diffusione della cultura microfinanziaria, l’educazione finanziaria, la creazione di Sportelli unici di microcredito attivati, la creazione di reti tra operatori microfinanziari.
Si comprende, pertanto, come all’Ente Nazionale per il Microcredito sia stato attribuito ai sensi di legge (art. 8, comma 4-bis del decreto legge n. 70/2011, n. 70 convertito in legge n. 106/2011), il ruolo di centro di competenza nazionale per il microcredito e la microfinanza e, segnatamente, per il coordinamento nazionale delle azioni e degli strumenti di microfinanza realizzati a valere sui fondi dell’Unione Europea.
Alla luce di tali attribuzioni, l’Ente è soggetto attuatore di operazioni di sistema a valere sui fondi strutturali (PON e POR) e ha sviluppato negli anni, con la responsabilità di attuare operazioni in qualità di beneficiario, una pluralità di progetti finanziati dalle Autorità di gestione nazionali e regionali e Organismi intermedi, ai sensi dell’art. 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241, che prevede che le Amministrazioni Pubbliche possono sempre concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune.
Grazie all’esperienza acquisita a livello nazionale ed internazionale, l’Ente rappresenta oggi il principale interlocutore delle pubbliche amministrazioni e dei portatori d’interesse interessati allo sviluppo del microcredito, promuovendo un concetto di microcredito moderno, capace di affrontare problematiche di tipo sociale ed occupazionale, con la missione di favorire l’accesso al credito delle microimprese e delle categorie sociali maggiormente svantaggiate.
Nelle pagine che seguono diamo evidenza dei contributi dell’Ente ai tavoli di confronto partenariale per la programmazione della politica di coesione 2021-2027. Tali contributi sono stati assicurati attraverso una costante presenza agli incontri di lavoro nei mesi di maggio, giugno, luglio e settembre 2019, con interventi proattivi finalizzati a mettere a disposizione l’esperienza dell’Ente medesimo nelle varie tematiche trattate.