UN'EUROPA PIÙ VERDE

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UN'EUROPA PIÙ VERDE

A cura di ROSARIA PARISI

Nel maggio del 2018 la Commissione Europea avanzò le proposte per il nuovo bilancio europeo e dei regolamenti afferenti alla politica di coesione ’21-’27, iniziando così le attività per la definizione del nuovo quadro di riferimento finanziario e normativo per il European New Programm.

La Commissione Europea propone l’adozione di nuovi strumenti finanziari per il bilancio a sostegno di un aumento di spesa per mezzo di risorse aggiuntive, con l’obiettivo di apportare nuovi finanziamenti e destinarli verso nuove priorità, rafforzando quei programmi tanto caldeggiati dalla stessa quali: ricerca e innovazione, clima ed ambiente, giovani.

In particolare i settori che beneficiano di un incremento di risorse rispetto al QFP attuale sono:

• ricerca, innovazione e agenda digitale

• migrazione e gestione delle frontiere

• azione esterna

• clima e ambiente

La Politica di Coesione sarà finanziata dal Fondo di Coesione, dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e dal Fondo Sociale Europeo+ (FSE+). Per l’Italia assistiamo ad un consistente aumento di risorse: nel periodo 2021-2027 ammonteranno, infatti, a circa 43,5 miliardi di euro. La Commissione Europea per il nuova programmazione ha proposto e predisposto degli importanti cambiamenti in un’ottica di semplicità, flessibilità ed efficienza. Per prima cosa gli 11 obiettivi tematici del periodo 2014-2020 saranno sostituiti da cinque più ampi obiettivi che permetteranno agli Stati di essere in grado di trasferire in modo più agevole le risorse nell’ambito di una determinata priorità:

• un’Europa più intelligente

• un’Europa più verde

• un’Europa più connessa

• un’Europa più sociale

• un’Europa più vicina ai cittadini

A livello di programmazione, ci sarà solo un documento strategico per Stato, l’accordo di partenariato che sarà un documento molto semplificato dove ogni Stato dovrà indicare quali dei cinque obiettivi strategici intende perseguire, attraverso quali obiettivi specifici e quali fondi a finalità strutturale. In tale accordo sarà indicato anche l’elenco dei programmi, nazionali e/o regionali, che dovranno essere predisposti entro tre mesi dalla presentazione dell’accordo stesso e che potranno essere anche plurifondo.

L ’Allegato D al Country report sull’Italia delinea le priorità di investimento che l’Italia è chiamata ad affrontare e su cui, secondo i tecnici della Commissione UE, si dovrebbe concentrare la spesa dei fondi strutturali europei 2021-2027. Per ciò che concerne il TAVOLO 2 “Un’Europa più verde” per il settore clima ed energia si suggeriscono investimenti rivolti a migliorare l’efficienza energetica e a promuovere le tecnologie rinnovabili, procedendo verso un’ampia opera di ristrutturazioni che riguarderanno il patrimonio immobiliare pubblico oltre ad investimenti rivolti ad aumentare la resilienza idrogeologica.

Uno dei primi temi affrontati in sede di riunione partneriale, nell’ambito del tavolo 2, ma presente anche in tutti gli altri tavoli di lavoro, è l’opportunità di procedere alla riorganizzare di gran parte della programmazione 2014-2020 proiettandola verso quella nuova 2021-2027 letta alla luce degli obiettivi specifici del prossimo ciclo.

Il quadro che ne emerge inerentemente all’obiettivo di policy 2, attesta che le risorse stanziate ad oggi per il settore green sono pari 16 mld di euro totali per OPOS di cui 7,4 costituiscono il costo pubblico monitorato totale riguardo a:

• Efficienza energetica ed energia rinnovabile

• Smart grid o reti intelligenti

• Clima e rischi

• Risorse idriche

• Rifiuti

• Biodiversità ed inquinamento

Nello svolgersi dei lavori del tavolo 2, si è tenuto a sottolineare come il Piano energia clima integrato adottato dall’Italia, inviato a Bruxelles, sia stato riconosciuto il migliore tra quelli presentati alla Commissione, e preso come esempio di best practice invitando tutti gli Stati europei a muoversi sulla stessa linea di lavoro nella trattazione degli argomenti e nell’affrontare i temi proposti.

Il piano energie clima ha 5 pilastri coesistenti: decarbonizzazione, efficientamento energetico, sicurezza energetica, ricerca, innovazione e competitività, mercato interno dell’energia, L ’ accento è stato posto sulla necessità di fornire adeguate risorse per la ricerca che possano aiutare la competitività dei Paesi.

Priorità maggiore viene data al fotovoltaico sugli edifici e su aree non adatte ad altri usi coinvolgendo gli enti territoriali nella fase di programmazione degli obiettivi soprattutto per l’individuazione delle aree idonee. Una volta individuate le aree idonee sarà più facile accelerare i tempi, sburocratizzando le procedure dando più velocità all’installazione degli impianti sul territorio.

Obbligo d’integrazione delle fonti di energie rinnovabili non solo negli edifici nuovi ma anche negli esistenti in particolari condizioni, ovvero attraverso la riconversione e l’ottimizzazione degli impianti con particolare attenzione ai vincoli ambientali. I temi affrontati nella la nuova programmazione per l’efficienza energetica emerse durante il tavolo 2 hanno puntato l’attenzione su:

• efficientamento energetico degli edifici pubblici con ristrutturazioni radicali, delle case popolari anche in relazione alla lotta contro la povertà energetica.

• efficientamento energetico della illuminazione pubblica ed azioni di sensibilizzazione del target destinatari attraverso campagne informative.

• adozione di soluzioni tecniche innovative anche utilizzando tecnologie consolidate: eolico off shore su piattaforme galleggianti.

Per le energie rinnovabili innovative combinabili tra di loro limitatamente ad specifici ambiti, l’attenzione è rivolta a temi quali:

• La geotermia utilizzando sistemi integrati di riscaldamento/raffreddamento con impianti solari a zero emissioni e processi di riconversione degli impianti con particolare attenzione ai vincoli ambientali

• I biocarburanti avanzati sintetici per usi industriali e civili

Per le reti elettriche:

• Interventi di smartizzazzione e modernizzazione della rete volta al miglioramento della resilienza del sistema per rispondere a fenomeni climatici avversi

• Interventi di grid edge volti alla costruzione di infrastrutture di monitoraggio tra stoccatori e gestori della rete elettrica

I temi affrontati nella la nuova programmazione per l’economia circolare hanno toccato:

• promuovere la transizione verso un economia circolare attraverso il riutilizzo delle acque reflue depurate in quelle regioni che presentano maggiore carenza idrica (Sicilia, Calabria; Campania e Molise) ob.s 5 > ob.s 6. Il recupero dovrebbe far leva su un minore prelievo a monte e conseguentemente se la richiesta di fabbisogno finanziario si spostasse sul tema territorio, invece che sui servizi si supererebbe la condizione abilitante e il vincolo territoriale.

• promuovere la gestione sostenibile dell’acqua attraverso una pianificazione aggiornata degli investimenti necessari al settore idrico e nel settore delle acque reflue.

A livello nazionale intanto i 5 tavoli di lavoro (uno per ogni obiettivo di policy) hanno avviato la discussione identificando 4 temi “unificanti”:

1)Lavoro di qualità;

2)Territorio e risorse naturali per le generazioni future;

3)Omogeneità e qualità dei servizi per i cittadini;

4)Cultura come veicolo e spazio di coesione.

Di seguito la situazione per il Tavolo 2 “Un’Europa più verde” (Tabella).

Al momento le riunioni già svoltesi hanno riguardato i seguenti argomenti1:

5)Riunione del 16 maggio 2019: far emergere priorità, ambiti e modalità d’intervento della politica di coesione nel perimetro dell’obiettivo di policy 2: “Un’Europa più verde”.

6)Riunione del 6 giugno 2019: adattamento ai cambiamenti climatici e prevenzione dei rischi, biodiversità ed inquinamento.

7)Riunione del 4 luglio 2019: mitigazione cambiamenti climatici (energia), acqua e rifiuti.

Il gruppo tecnico di coordinamento, per il tavolo 2, vede la partecipazione di DP .Coe/PDC; ACT; ANPAL; MISE; MATTM; DIP .PROT. CIVILE/PDC; REGIONE SARDEGNA E REGIONE UMBRIA. Quest ultime hanno portato all’attenzione dei lavori i percorsi intrapresi nell’ambito della green economy esponendo le attività in essere ed i risultati ottenuti.

CONTRINUTI DELL'ENTE NAZIONALE PER IL MICROCREDITO AL TAVOLO 2

Tutte le operazioni di microcredito effettuate dalle banche convenzionate con l’ENM possono essere destinate all’acquisto di beni e servizi connessi con le misure di efficienza energetica relative agli immobili. Ad esempio: impianti termici, pannelli solari, serramenti ed infissi, caldaie a biomassa, coibentazione, ecc.). Particolare attenzione agli investimenti in efficientamento energetico viene posta nell’ambito dell’housing microfinance” volto alla riqualificazione anche energetica di:

• abitazioni di soggetti vulnerabili (c.d. microcredito sociale).

• abitazioni da trasformare in strutture microricettive (c.d. microcredito imprenditoriale per la microricettività).

Tra gli strumenti di finanza innovativa cui l’Ente sta guardando con interesse rientrano i green bonds, strumenti finanziari relativamente nuovi, ma che hanno conosciuto un tasso di crescita straordinario negli ultimi anni. Come noto, si tratta di obbligazioni la cui emissione è legata a progetti che hanno un impatto positivo per l’ambiente, come l’efficienza energetica, la produzione di energia da fonti pulite, l’uso sostenibile dei terreni, ecc. I green bond2 permettono infatti di finanziare vari tipi di progetti con caratteristiche di sostenibilità ambientale, come il trattamento dell’acqua e dei rifiuti, iniziative legate alla prevenzione e controllo dell’inquinamento, infrastrutture per i trasporti e, più in generale, iniziative legate all’utilizzo sostenibile dell’acqua o all’edilizia eco-compatibile.

Il microcredito green per l’efficientamento energetico degli immobili (ob.specifico 1 e ob.specifico 2)

Per quanto riguarda gli obiettivi specifici 1 e 2, lo strumento microcreditizio, così come disciplinato dalla normativa italiana con una componente di erogazione finanziaria e una componente di erogazione di servizi non finanziaria, può diventare, attivando le dovute sinergie in campo legislativo, urbanistico e istituzionale, una leva per implementare processi di efficientamento energetico all’interno delle singole unità abitative, ma anche in relazione al miglioramento in chiave green di interi edifici condominiali e di complessi aziendali. In questa direzione, l’ENM può avere un importante ruolo di sviluppo e promozione di innovativi strumenti di impact finance, che ad oggi rappresentano il volano finanziario più adeguato per il conseguimento degli SDGs e di numerosi obiettivi della SNSvS. In particolare, uno strumento che potrebbe essere implementato, in sinergia con un nuovo quadro normativo, è quello del microcredito sociale declinato nella logica del group lending e finalizzato al miglioramento energetico in chiave di economia circolare a impatto zero in termini di emissioni. Ad oggi, l’importo limitato del microcredito sociale spesso non permette un processo di efficientamento completo poiché i costi sono molto elevati, per tale ragione la logica appena illustrata potrebbe supportare la scelta congiunta di più nuclei familiari appartenenti alla medesima comunità abitativa (condominio) di fare richiesta di microcredito green, condividendone oltre che la finalità anche la responsabilità di restituzione (joint liability). Se tale strumento dovesse poi essere accompagnato da una normativa favorevole, per esempio in materia di sgravi fiscali e/o costituzione di un fondo di garanzia dedicato alla riduzione delle emissioni e dei rifiuti, l’impatto complessivo potrebbe essere notevole. Lo strumento proposto, in continuità con l’approccio dell’impact finance, genera benefici molteplici per una pluralità di soggetti (pubblico, privato, sistema finanziario e mercato), rispecchiando la logica win-win.

1 FONTE: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Politica di coesione, programmazione 2021-2027
2 FONTE: Commissione Europea
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