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Garanzia Giovani, un volano per la creatività
Mario Baccini Presidente ENM
Creare un’impresa si può. Aiutare un giovane a realizzare la propria impresa si deve. Con queste premesse e con il supporto dei programmi comunitari come Garanzia Giovani, il nostro obiettivo è di sostenere quell’educazione finanziaria e quelle progettualità che possano portare allo sviluppo di un tessuto economico fatto di tante microattività i cui proprietari abbiano meno di trent’anni. Eticamente abbiamo scelto di sostenere l’economia sociale e di mercato attraverso le progettualità legate alla microfinanza. Tecnicamente l’Ente Nazionale per il Microcredito supporta le attività promosse dal ministero del Lavoro e da ANPAL che si insediano nell’alveo di quella che è stata una delle maggiori fonti di sostegno per lo sviluppo dell’impresa giovane e dell’educazione finanziaria degli under 30, che va sotto il nome di Youth Guarantee e che prende vita in seno all’Europa. Aprire un’attività, dopo le scuole superiori o dopo l’Università, creare un proprio posto di lavoro e, anzi, offrire l’opportunità di lavorare anche ad altre persone nella propria impresa non è un miraggio, nonostante le complesse e articolate procedure che vincolano l’idea a una burocrazia quasi soffocante, esistono strutture ed espertise in grado di sostenere ed assistere il percorso imprenditoriale, come nel caso del sistema di tutoraggio promosso nell’ambito del microcredito e disciplinato dalla normativa del Testo Unico Bancario o come nel caso dei Fondi Europei del progetto Garanzia.
Giovani che supportano i ragazzi dai 19 ai 29 anni con una vera e propria istruzione sul campo. Educare per formare, formare per realizzare, in questi pochi passaggi si riesce a sintetizzare tutto quel complesso processo che passa dall’idea di impresa alla inaugurazione di un’attività che risulta vincente. Purtroppo nonostante queste misure siano idealmente funzionali ad un grande numero di utenti, in alcuni casi la burocrazia e la lentezza nella erogazione dei finanziamenti possono indurre in situazioni di stress che favoriscono anche la rinuncia alla realizzazione dell’impresa, o, in alternativa strade parallele. Per quanto riguarda questo aspetto, possiamo prenderne atto e farci carico di sollevare la questione per rendere più agevole il percorso fino al finanziamento. Il nostro compito è, in questo sistema, quello di sostenere il soggetto nel supporto alla formazione e nella compilazione e nel corretto invio delle richieste di finanziamento, questo non toglie la possibilità di aiutare nelle ulteriori fasi del processo con un supporto agli Enti e alle persone per un perfezionamento del sistema. D’altronde l’esperienza maturata con il microcredito assistito dal tutoraggio ed erogato attraverso gli istituti di credito e le finanziarie convenzionate con l’ENM ci hanno messo più volte davanti a problematiche simili per cui siamo riusciti a ridurre i tempi di un finanziamento entro i 60 giorni, dalla domanda all’erogazione. Un traguardo che ha portato notevoli successi nel campo della microfinanza ed ha contribuito all’utilizzo di questo potente strumento economico. Se i giovani hanno una dimensione privilegiata in questo circuito virtuoso perché avvantaggiati nell’utilizzo di fondi europei messi a disposizione da programmi come Youth Guarantee (selfyemploiment e Yes i start up). Per tutti coloro che sono definiti “non bancabili” o come amo definirli io “diversamente bancabili” si utilizza il modello della via italiana alla microfinanza nelle sue declinazioni (microcredito, microleasing, housing). Ad oggi i dati sull’uso dello strumento microcreditizio confortano le nostre previsioni: grazie alla garanzia del Fondo per le PMI, fino ad oggi sono state finanziate circa 10.000 imprese per un importo poco superiore ai 200 Milioni di Euro. Di questi il 19% al Nord, il 23% al centro ed il 58% al sud. Solo gli istituti convenzionati con l’ente nel biennio 2016/2018 hanno erogato 46,4 Milioni di euro.
Dunque il valore del microcredito non è nella singola attività, ma nel volume di affari che genera prodotto nella sua visione complessiva: “è la somma che fa il totale”, per citare un grande comico, ma fa anche la differenza in un sistema che si basa su un’economia sociale e di mercato che non vuole lasciare indietro i più deboli. Nella ingegnerizzazione del processo microfinanziario che va sotto il nome di Via Italiana, fondamentale risulta il supporto offerto dal sistema di tutoraggio e accompagnamento. Anche in questo caso l’ENM non ha solo seguito le raccomandazioni provenienti dalla Comunità Europee, ma ha creato un vero e proprio modello innovativo, precorrendo sui tempi anche le risultanze delle indagini svolte sull’implementazione delle attività di Youth Guarantee. Come riportato nell’ultimo “paper” redatto dalla Commissione, prendendo come campione sei Stati in cui è stato applicato il percorso: il sostegno supplementare per i neet per una migliore integrazione al posto di lavoro o di formazione è limitato ed è fornito principalmente nei programmi di formazione. Ma, come affermato anche dal PSE, tale supporto post-collocamento è necessario. Di solito i giovani neet non hanno esperienza di lavoro oppure è limitata a brevi periodi. Pertanto, i collocamenti di lavoro senza sostegno aggiuntivo possono compromettere il successo dei giovani perché non hanno le competenze, la conoscenza o la consapevolezza di come interagire con gli altri e adattarsi al posto di lavoro. Così, rimanere in contatto con i giovani neets dopo il collocamento e supporto post collocamento (attraverso mentoring, coaching, guida su come superare i problemi, formazione breve, informazioni diverse: ad es. informazioni sulle strutture di assistenza all’infanzia) è fondamentale per facilitare una transizione agevole e sostenibile verso il mercato del lavoro. In particolare, tirocini di qualità, in linea con il quadro di qualità per i Tirocini139, e coinvolgendo una componente di apprendimento e un ulteriore sostegno (ad es. mentoring) può essere una buona opportunità per i giovani di acquisire le loro prime esperienze di lavoro. Per i giovani privi di competenze sufficienti per riuscire nel mercato del lavoro di oggi, l’obiettivo potrebbe essere quello di convincerli a tornare all’istruzione o alla formazione.1 Dunque l’Esperienza dell’Ente Nazionale per il Microcredito può, a buon diritto, fare scuola nel sistema microfinanziario con un contributo concreto che riguarda la formazione e la creazione di nuove professionalità in grado di sostenere quelle che sono le architetture complesse di un sistema di fondi comunitari volti all’implementazione dei giovani, e non solo, nel mondo del lavoro.