MICROSTORIE

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L’arte dell’Imprenditoria: Intervista a Maurizio Talarico

di Elisa Pandolfi

Nel mondo degli affari, in costante evoluzione, gli imprenditori svolgono un ruolo cruciale, innovando, creando sviluppo e nuove soluzioni per le sfide globali. Abbiamo intervistato Maurizio Talarico, un vero e proprio rivoluzionario, che con abilità ha affrontato i complessi scenari del business portando la sua azienda di cravatte artigianali a diventare un brand del lusso Made in Italy, riconosciuto e riconoscibile nel mondo. Appassionato di cravatte sin da piccolo, nel 1999 ha fondato una piccola impresa a Roma che negli anni ha saputo imporsi sul mercato con costanza e caparbietà. Assolutamente contrario alla produzione di massa, il marchio Talarico è contrassegno di originalità, qualità e avanguardia.

La storia di questa azienda può essere un buon esempio per i giovani che vogliono avviare le proprie attività, e Microfinanza, attraverso questa intervista alla scoperta delle tendenze emergenti dei cambiamenti e delle sfide globali che plasmeranno il panorama imprenditoriale nei prossimi anni, ne approfondisce le caratteristiche.

Qual è stata l’ispirazione dietro la sua decisione di diventare imprenditore?

L’ispirazione di diventare imprenditore nasce da una varietà di fonti, prima fra tutte, l’utilizzo della cravatta sin da quando ero ragazzo, era un accessorio a cui non rinunciavo mai e che indubbiamente ha ispirato la mia carriera di imprenditore, portandomi a diventare un cultore sia per quanto riguarda il manufatto, sia per la qualità dei tessuti che oggi la mia azienda utilizza. Nel mio percorso imprenditoriale ha influito molto il desiderio di creare un impatto significativo sul mercato e il desiderio di essere autonomo e avere una libertà decisionale.

Qual è la sua visione per l’azienda?

La visione di un’azienda di moda di lusso oggi, è quella di creare esperienze di lusso uniche, offrendo prodotti di alta qualità e design eccezionale. L’azienda deve concentrarsi sulla sostenibilità, adottando pratiche di produzione responsabile e promuovendo l’etica nel settore della moda. Inoltre, bisogna puntare a essere un punto di riferimento per l’innovazione, creando nuove tendenze e anticipando i desideri dei clienti. La personalizzazione, senza dubbio, e l’unicità di ogni prodotto è una componente importante; offrire prodotti su misura e servizi esclusivi ci consente di soddisfare le esigenze individuali dei clienti. Infine, un’azienda di moda di lusso deve aspirare a creare un’esperienza di acquisto memorabile, sia online che offline, attraverso l’uso di tecnologie all’avanguardia e la cura dei dettagli in ogni aspetto dell’interazione con il cliente.

Quali strategie ha adottato per affrontare la concorrenza nel suo settore?

Un’azienda deve adottare diverse strategie industriali. Una delle strategie che ho attuato nella mia azienda è la differenziazione del prodotto; mi sono concentrato sulla creazione di prodotti e servizi unici e distintivi, in grado di offrire un valore aggiunto ai clienti rispetto alla concorrenza. Questo può includere caratteristiche innovative, qualità superiore, esperienze personalizzate e un servizio eccellente. Altresì una innovazione continua volta a sviluppare nuovi prodotti, servizi o processi che soddisfano meglio le esigenze. Questa strategia però richiede un impegno costante nella ricerca, nello sviluppo e nella capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato.

Quali sono i principali valori aziendali che guidano le sue decisioni imprenditoriali?

Integrità, qualità, innovazione, responsabilità sociale, sostenibilità, orientamento al cliente e valore per gli stakeholder. Questi sono i valori che fungono da bussola morale e strategica, aiutandomi a prendere decisioni che riflettono l’etica e gli interessi a lungo termine dell’azienda.

Quali risorse o reti di supporto ha sfruttato nel corso del suo percorso imprenditoriale?

La prima risorsa o rete è stata il passaparola fra le persone che acquistavano i miei prodotti, ancora oggi risulta essere quella più proficua e incisiva. Altra scelta strategica è stata quella di partecipare a eventi, sia come persona fisica, sia con la presenza dei miei prodotti, quest’ultima, aiuta il consumatore a percepire dal vivo l’autenticità e la qualità del mio prodotto, rispetto alla concorrenza.

Come vede il futuro della sua azienda e quali cambiamenti ha operato per adattarsi al mercato?

Premesso che la mia è una realtà artigianale importante basata su un processo interamente fatto a mano, in qualsiasi visione la proietto in futuro, tale requisito rimarrà il faro della mia azienda. I cambiamenti che ho adottato nel tempo sono stati sicuramente l’ampliamento dei prodotti offerti, oltre la cravatta e i foulard, attualmente, stiamo sviluppando diverse tipologie di articoli in pregiati filati di cashmere e alta pelletteria, inoltre stiamo focalizzando la nostra creatività sullo sviluppo di prodotti del settore beach, come: t-shirt, costumi, teli da mare, ecc.

Come ha sfruttato le nuove tecnologie, per migliorare o potenziare i nuovi servizi?

Con le nuove tecnologie non sono mai andato molto d’accordo sin dai tempi della fondazione dell’azienda, ma ormai oggi è un elemento imprescindibile per restare sul mercato, quindi ci siamo adattati introducendo strumenti di software che potenziano i processi creativi e il servizio verso il cliente.

Ha sperimentato delle iniziative di collaborazione o partenariato con altri imprenditori o aziende per migliorare l’accesso alla rete o sviluppare soluzioni innovative?

Inizialmente si, mi sono affidato a consulenti esterni, soprattutto per quanto riguardava i social media; ad oggi però ho un settore interno che si occupa di rete e di soluzioni innovative. A volte attingo anche da collaborazioni esterne, soprattutto da giovani start up.

Quali sono i settori o le industrie che, secondo lei, oggi hanno più margine di successo?

I comparti tecnologici, sviluppo e creazione di app, servizi per lo sviluppo di competitività sui social, ma anche il food innovativo, attraverso la realizzazione di locali non convenzionali agli standard a cui siamo abituati in termini di design della struttura. A mio avviso, questi sono i settori che trovano e troveranno sempre più espansione in futuro.

Quali sono i suoi obiettivi a breve e lungo termine per l’azienda?

Attualmente sto sviluppando un incremento nella produzione di prodotti, tutti completamente disegnati dal mio ufficio creativo, per offrire una più ampia scelta al cliente, pur rimanendo sempre con un’alta attenzione verso il core business della mia azienda, ovvero la cravatta e il foulard, per i quali sono sempre alla continua ricerca di nuovi colori e disegni, cercando però di mantenere allo stesso tempo uno stile classico ma rivisitato, che contraddistingue il marchio Talarico.

Quali sono secondo lei, le potenzialità dello strumento del microcredito?

Il microcredito rappresenta un utile strumento finanziario per chi vuole intraprendere la strada dell’imprenditoria ma che ha difficoltà di accesso al credito ordinario. Reputo eccellenti i servizi di supporto offerti dal microcredito, perché non si limitano alla semplice erogazione del credito, ma offrono una serie di servizi ausiliari che supportano e guidano il neo imprenditore dall’inizio alla fine del percorso. Inoltre credo anche che il Governo dovrebbe aumentare il tetto massimo di erogazione del credito, potenziando in questo modo lo sviluppo di start up innovative e competitive, incrementando di conseguenza la crescita del Pil del Paese.

Consiglierebbe il microcredito a un giovane che vuole intraprendere la strada dell’imprenditoria?

Assolutamente SI!
Secondo lei qual è il fattore determinante per il successo di un’impresa?

Ce ne sono diversi, alcuni dei più rilevanti includono:

  1. Visione e strategia: un’azienda di successo ha una chiara visione del suo obiettivo e una strategia ben definita per raggiungerlo.
  2. Leadership efficace: una leadership forte e competente è fondamentale per guidare l’azienda, prendere decisioni sagge e ispirare i dipendenti.
  3. Team talentuoso: avere un team di professionisti talentuosi e motivati è essenziale per il successo aziendale. Le persone giuste possono fare la differenza.
  4. Innovazione: le aziende di successo sono spesso all’avanguardia, sono in grado di adattarsi ai cambiamenti del mercato, di offrire quindi prodotti o servizi che soddisfano le esigenze dei clienti.
  5. Orientamento al cliente: mettere i clienti al centro delle decisioni e fornire loro un’esperienza eccellente è fondamentale per il successo a lungo termine.
  6. Gestione finanziaria: un’azienda ben gestita deve avere una solida gestione finanziaria. Questo include un’attenta pianificazione, controllo dei costi e un’allocazione efficace delle risorse finanziarie.
  7. Adattabilità e resilienza: le aziende di successo sono in grado di adattarsi ai cambiamenti del mercato e di superare le sfide in modo resiliente.

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Intervista a Stefano Giorgilli

Giulia Dimashki

Nel pittoresco paesaggio della città di Fiuggi, nel centro Italia, c’è un albergo che si distingue per la sua lunga storia di ospitalità di famiglia. Tramandata per tre genera-zioni, questa struttura ricettiva ha conquistato una posizione di prestigio nella regione. Da quando suo nonno ha costruito l’albergo e i suoi genitori l’hanno gestito con passione, Stefano e suo fratello hanno portato avanti l’eredità familiare, portando l’ospitalità di Fiuggi a nuovi livelli. Ora, con un hotel tre stelle aperto tutto l’anno, sono pronti a condividere la loro storia di Microcredito con noi.

Stefano, potresti presentarti e parlare un po’ della vostra attività ricettiva?

Certo! Sono Stefano Giorgilli e con mio fratello gestiamo un albergo di proprietà della nostra famiglia da tre generazioni. Mio nonno ha costruito l’albergo, poi i miei genitori l’hanno gestito e ora siamo io e mio fratello a condurre l’attività. Il nostro albergo è classificato tre stelle ed è aperto tutto l’anno, ma lavoriamo principalmente nel periodo estivo. Durante l’inverno, siamo convenzionati con alcuni Tour Operator che portano principalmente gruppi di francesi, inglesi e polacchi.

Organizzate feste ed eventi speciali. Potresti fornire alcuni esempi?

Ci piace organizzare nuove iniziative per le festività e gli eventi speciali come Natale, Capodanno, la Befana, San Valentino, la festa della mamma e del papà. Spesso invitiamo anche artisti che vengono ad esibirsi, come comici, musicisti, cantanti, ecc.

Dove si trova il vostro albergo?

Siamo al centro di Fiuggi, di fronte all’ingresso principale della Fonte Bonifacio VIII e accanto alla stazione dei pullman che hanno sostituito i treni. La nostra posizione è molto comoda, in Piazza Frascara 1, proprio di fronte alle Terme.
Parliamo del turismo locale. Quali differenze hai notato tra il periodo pre e post COVID-19? Ci sono aspetti positivi o negativi?

Quel periodo ha avuto un impatto significativo sulle nostre attività. È stato un momento molto difficile in cui non abbiamo avuto clienti per un certo periodo. Il nostro è stato l’unico albergo a restare aperti e dare la possibilità di dormire a chi veniva dagli operatori, garantendo, ovviamente, tutte le precauzioni necessarie. Abbiamo accolto operatori sanitari e alcuni operai, contribuendo così al contesto generale. Fortunatamente, col tempo, le cose hanno iniziato a migliorare e siamo tornati alla normalità. Abbiamo superato quella crisi e ora siamo tornati a un buon livello di fatturato.

In che modo il Microcredito vi ha supportato e cosa avete richiesto?

Abbiamo chiesto aiuto finanziario tramite il Microcredito perché non eravamo in grado di portare avanti la nostra attività senza supporto. Siamo grati all’Ente per l’aiuto che ci è stato fornito, permettendoci di superare quel momento difficile e di tornare a lavorare a pieno ritmo. Abbiamo presentato la domanda tramite un tutor che ci ha seguito nel percorso. Siamo iscritti alla Confimprese e tramite loro abbiamo presentato la domanda che è stata accettata.

Come si è evoluto il turismo locale nel corso degli anni? Quali sono le prospettive per il futuro?

Personalmente, vedo grandi opportunità di sviluppo per il turismo locale. L’Italia è un Paese bellissimo e il nostro territorio non ha nulla da invidiare ad altre regioni. Abbiamo dei borghi medievali meravigliosi, come Anagni, Alatri, Veroli e Ferentino. Inoltre, abbiamo attrazioni come le Grotte di Collepardo e la Certosa di Casamari. Credo che il nostro territorio turistico non sia stato valorizzato al massimo delle sue potenzialità. Pertanto, abbiamo deciso di organizzare l’evento “Fiuggi Expo Universo” che, nella sua seconda edizione, è diventato una vetrina per presentare il nostro territorio. Durante l’evento, abbiamo espositori che presentano quadri, libri e prodotti locali, e partecipano sindaci dei comuni circostanti. Questo evento ci permette di promuovere il nostro territorio e speriamo che abbia successo e continui a crescere negli anni a venire.

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GIULIA DIMASHKI

Raccontiamo le storie di successo dei nuovi imprenditori che hanno realizzato la loro idea d'impresa con il sostegno del microcredito. Sono storie di quotidianità, di lavoro, di riscatto sociale ed economico che raccontano dell'Italia delle piccole imprese.

ALDA TOSETTI

Io sono Alda, vivo a Bergamo, sono prossima ai 52 anni, ho due figli uno di 27 e una di 11 anni.

La mia attività consiste in una profumeria alla spina, quindi sono profumi ricaricabili equivalenti e vengono prodotti alcuni in Italia e alcuni nella Comunità Europea, sono i famosi “dupe” di cui adesso si sente parlare tanto sui social.

Ho aperto anche un profilo Tik Tok per la mia attività perché penso sia una grandissima risorsa ai giorni nostri.

Come è nata la tua attività?

A luglio del 2021, dopo aver perso il lavoro, mi sono buttata e ho aperto questa attività.

Sicuramente non era il periodo migliore visto che eravamo ancora in pandemia però ho comunque deciso di provarci.

La mia attività è sicuramente molto attenta al fattore ecologico, essendo il profumo ricaricabile la bottiglia è sempre quella di vetro.

Prima lavoravo nel settore assicurativo quindi oltre che studiare per aprire questo negozio, ho dovuto adattarmi a un ambiente e una clientela completamente differente.

L’idea dei profumi mi è piaciuta perché: avendo, gli originali, sempre dei costi estremamente elevati, la possibilità di poter fornire un profumo equivalente a un prezzo più basso, in un periodo economicamente difficile per tutti, mi sembrava un buon modo per contribuire a facilitare la vita delle persone. In uno scenario post-pandemico e in piena crisi sicuramente i profumi sono una di quelle categorie di prodotto che vengono tagliate fuori dal budget, con un prezzo più basso sono sicuramente più accessibili anche se mantengono una qualità alta.

Cosa hai ottenuto con l’aiuto del microcredito?

Sono venuta a conoscenza dell’esistenza del fondo dalla mia banca, perché avevo estrema necessità di rientrare in parte dell’investimento fatto nell’apertura del negozio, mi hanno detto appunto che c’era la possibilità di chiedere un finanziamento con l’appoggio del microcredito e mi hanno messa poi in contatto con il tutor.

Come ti ha aiutata il tutor in questo percorso?

L’ho incontrato circa due volte in negozio e abbiamo avuto una buona impressione l’uno dell’altra.

In realtà io sapevo già come gestire questi soldi ma il tutor mi ha comunque aiutata ad approfondire la questione e le necessità dell’attività che avevo appena aperto.

Descrivimi in tre parole cos’è stato per te il microcredito:

È stato veloce, utile e sicuramente affidabile.

Il fatto comunque di poter avere questa forma di garanzia da parte del microcredito è stato un supporto notevole.

Come immagini la tua attività tra 10 anni?

Spero che la gente inizi a fidarsi dell’equivalenza perché comunque la profumazione è buona e persistente, sono tutti Eau de parfum quindi hanno anche una buona durata.

Spero di avere la possibilità di aprire un punto vendita più grande e con più fragranze e magari di poter competere anche con le catene più grandi.

ALESSANDRA TONTI

Mi chiamo Alessandra, ho 27 anni e ho una fumetteria a Fonte Nuova. Vendiamo principalmente fumetti, gadget, statuette, funko pop, alcuni giochi da tavolo e abbiamo anche una sala per giocare a Magic e altri giochi di carte collezionabili.

Com’è nata la tua attività?

Io avevo già una fumetteria nel 2017, poi purtroppo c’è stato il covid, la situazione è andata come è andata, quindi a Marzo 2020 abbiamo dovuto chiudere il vecchio negozio. Da li ho detto ok, fermiamoci un attimo, vediamo come va la situazione ma abbiamo comunque mantenuto i rapporti con i vari clienti perché continuavano a ordinare alcuni prodotti e io glieli spedivo.

Successivamente, grazie ad alcuni amici di mio padre ho conosciuto il microcredito e con il suo supporto ho aperto una nuova fumetteria sempre a Fonte Nuova ma sulla via principale. Da qui abbiamo anche iniziato a spedire in tutta Italia e all’estero. Questo periodo di fermo mi ha fatto riflettere su come ricominciare e con l’aiuto del microcredito e il supporto del tutor, ho progettato la mia nuova attività.

Che ruolo hanno avuto i tutor nel percorso di rinascita della tua attività?

Innanzitutto mi hanno aiutata a capire i miei errori, dapprima i fumetti erano sempre il core business della situazione però avevo più giochi da tavolo ricercati e il negozio era impostato un po’ diversamente.

Il tutor mi ha aiutata a capire dove puntare di più o di meno e a schiarirmi un po’ le idee per concentrare di più le mie forze sui fumetti perché devono essere il core business assoluto del negozio, quindi ho diminuito la percentuale di giochi da tavolo e mi sono concentrata su quello che era più vendibile.

Come immagini te e la tua attività tra 10 anni?

La immagino con una community di ragazzi ancora più grande rispetto ad ora.

Il mio sogno è sempre stato quello di creare un luogo nel quale i ragazzi si potessero approcciare ai giochi da tavolo e ai fumetti, sviluppando altre passioni oltre a quelle nel quale è necessaria una tecnologia come ad esempio il cellulare.

Tanti genitori dopo il covid mi hanno ringraziata per il mio operato e spero di poter fare sempre di più, anche grazie all’aiuto di mia sorella e del mio ragazzo che è un micro influencer che parla sui social e prettamente su tik tok proprio di fumetti.

Descrivi con tre parole quello che per te è stato il microcredito

Sicuramente prospettiva, opportunità e futuro perché è stato un modo per ripartire dopo una situazione abbastanza pesante e senza l’aiuto del microcredito non ce l’avrei sicuramente fatta.

ALFONSO LAMBIASE

Io sono Alfonso Lambiase, ho 33 anni, sono nato a Polla in provincia di Salerno. Mi sono laureato con il massimo dei voti presso l’Università di Targu Mures in Romania.

Un anno fa con mio padre ho aperto lo studio dentistico Lambiase Dentalan a Cava dei Tirreni, in provincia di Salerno, nella zona centrale della città, e utilizzo attrezzature all’avanguardia per la diagnostica a 360 gradi.

Cosa hai ottenuto grazie all’aiuto del microcredito?

Il microcredito mi ha dato una grossa mano nella gestione delle fatture e quindi dell’acquisto di attrezzature per lo studio, senza di esso avrei avuto molte difficoltà, avevo provato anche altre strategie ma non sono andate a buon fine e posso dire che il microcredito mi ha salvato e ha dato modo di avviare l’attività.

Grazie ovviamente al nostro tutor che è stato sempre disponibile e mi ha aiutato in questa pratica.

Come ti ha aiutato il tutor in questo percorso?

Lui mi ha dato tutte e informazioni utili per presentare i preventivi delle attrezzature che avrei dovuto aquistare con il finanziamento e poi altre direttive per la gestione e il successo della pratica.

Descrivi la tua esperienza con il microcredito in tre parole:

Affidabilità, sicurezza e facilità di gestione della pratica stessa.

Come vedi la tua attività tra 10 anni?

La crescita dello studio deve avvenire contemporaneamente alla quella personale e al profilo professionale.

Mi auguro, così com’è stato nell’ultimo anno per quanto riguarda soprattutto l’acquisizione di nuovi pazienti nelle zone limitrofe, mi immagino un continuo crescendo, fino ad ampliare con attrezzature che usciranno nel futuro e al quale farò ovviamente affidamento.

Dare sicurezza ai pazienti che saranno qui e predicibilità.

Ad oggi la gestione avviene in famiglia con mio padre e mio fratello, alle volte mi avvalgo anche di una figura che fa assistenza alla poltrona, quindi tra 10 anni spero e mi auguro di poter avere un team più completo che possa facilitarmi il lavoro.

GIANLUCA MARCIA

Sono Gianluca Marcia e sono presidente e responsabile legale della società cooperativa sociale Gentilesche. Offro servizi socio-sanitari come trasporto sanitario, assistenza domiciliare, assistenza a eventi e formazione di primo soccorso.

Quando abbiamo cominciato il nostro settore principale era il trasporto sanitario, il microcredito ci ha consentito di acquistare due mezzi. Siamo nati nel 2021, quindi ancora in piena pandemia e le banche erano molto caute, il microcredito è stato uno strumento molto utile a garanzia verso le banche, quindi più favorevoli a concedere il prestito.

Come è nata l’idea di questa azienda? Quale è stato l’inizio, aveva precedenti oppure è stato studiato e mirato dato il periodo della pandemia che abbiamo vissuto?

Sicuramente il periodo della pandemia ha influito nel farci fare questo percorso imprenditoriale, è stato un gruppo di amici, alcuni esperti del settore, tra cui io esperto in organizzazione aziendale, in amministrazione e quindi ho messo in questa avventura la mia esperienza. Si sicuramente il periodo di ha fatto capire che il settore era importante, che necessita appunto una certa professionalità e quindi così siamo partiti. Siamo partiti a marzo con una realtà minima, adesso nel giro di un anno e mezzo siamo un’azienda che ha 11 dipendenti, in crescita, ci crediamo molto in questa avventura, abbiamo grandi aspettative. Siamo consapevoli che per procedere in questo percorso importante abbiamo bisogno di tutti gli strumenti possibili e immaginabili e sicuramente il microcredito è stato uno strumento utilissimo.

Per quanto riguarda il rapporto che lei o comunque l’azienda avete avuto con il tutor del microcredito, quindi la persona che vi ha guidato durante l’apertura di questa attività come è stato, come si è trovato?

Io mi sono trovato molto bene, ho trovato un professionista davanti a me che ci ha assistito che ci ha fatto capire quello che potevamo fare, quindi devo dire che ci siamo trovati molto bene infatti i risultati sono stati ottimali. Secondo me questi consigli a volte non si conoscono, alcuni imprenditori non sanno di queste possibilità, quindi io le consiglio, utilizzate questi strumenti.

Descrivi con 3 parole quello che per lei è stato il microcredito:

Ripeto microcredito strumento utilissimo che da la possibilità di dare determinate risorse, garantite dallo stato e quindi le banche normalmente sono restie nel dare delle risorse a nuove imprese e attività. Quindi il fatto che ci sia la garanzia statale fa sì che la banca dia il prestito molto più facilmente. Quindi l’aggettivo è “utile”.

Dove si trova, dove è la sede e in che zona operate, i servizi che offrite?

Noi operiamo in Sardegna, nella provincia di Cagliari, quindi il nostro raggio di azione è tutta la città metropolitana di Cagliari. I servizi che offriamo sono socio sanitari, siamo partiti con i trasporti sanitari e adesso ci occupiamo anche di assistenza domiciliare cerchiamo di fare assistenza sanitaria anche per eventi culturali e sportivi e facciamo anche formazione di primo soccorso. Ci piace anche fare formazione anche nelle scuole perché è importante dare quelle nozioni fondamentali per salvare una vita. quindi a questo teniamo in modo particolare. È anche utile perché troviamo anche dei ragazzi volenterosi che vogliono inserirsi in questo settore.

Come vede la sua azienda tra 10 anni?

In piena crescita, ci contiamo molto anche perché siamo fieri. In un anno e mezzo abbiamo ottenuto risultati importanti e fra 10 anni ci vediamo come un’azienda ancora più importante.

C’è l’idea di poter ampliare su un piano nazionale questa idea?

Noi siamo imprenditori, tutto è possibile, la voglia c’è, per noi radicarsi in un territorio come quello sardo, che è un territorio bellissimo ma a volte complesso, per l’imprenditoria e per noi è già un buon risultato.

LUIGI MASCIA

Mi chiamo Luigi ho 53 anni e vivo in provincia di Cuneo, sono il titolare dell’azienda Tecnomaco nata nel 2019. L’azienda tratta impianti elettrici.

Io lavoravo come tecnico poi l’impianto è stato venduto e da lì ho iniziato a cercare altri lavori però o ero troppo vecchio o pagavano pochissimo, quindi ho deciso di fare il grande salto e di aprire un’azienda tutta mia.

È stato difficile perché da dipendente non sono mai rimasto un giorno senza lavoro e nell’aprire una mia attività. Per fortuna l’azienda sta andando bene.

Come gli è stato d’aiuto l’Ente Nazionale per il Microcredito?

Ho chiesto il contributo per aggiornare i miei macchinari e aquistare un po’ di attrezzatura, ho creato un piccolo magazzino perché in questa zona è difficile trovarne, rischiando di far aspettare troppo il cliente e quindi perderlo.

Come le è stato d’aiuto il tutor?

Mi ha aiutato all’inizio, dandomi consigli su come investire per la mia azienda.

Ci descriva in poche parole quello che per lei è stato il microcredito.

Diciamo che è un piccolo paracadute nel caso ci siano problemi.

Come immagina la sua attività tra 10 anni?

Da quì a 10 anni spero che l’attività rimanga solida, per mio figlio che ora ne ha dieci.

L’intenzione è poi sicuramente quella di espandersi cercando di farla diventare di una dimensione tale da poter poi offrire lavoro.

CLAUDIA IACOUCCI

Io sono Claudia e la mia attività consiste nella vendita e assistenza termoidraulica, nata per necessità dopo il COVID. Io e mio marito avevamo un negozio di nautica e quando è scoppiata la pandemia abbiamo dovuto chiudere perché considerato un bene di lusso.

Abitiamo in un paesino di mare vicino Roma, San Felice Circeo e quindi un negozio di nautica era perfetto, ma purtroppo anche prima del covid con la crisi le entrate erano diminuite. Durante la pandemia abbiamo studiato e cercato un mercato più sicuro per lavorare tutto l’anno e non solo quando San Felice è più frequentato.

Abbiamo optato per la termoidraulica, perché non c’erano competitors in zona, mio marito è sempre stato marinaio e quindi non è stato semplice addentrarsi in questo nuovo settore, ma ce l’abbiamo fatta.

Come vi è stato d’aiuto il microcredito nell’apertura della vostra attività?

Il microcredito ci ha dato la garanzia che non potevamo dare da soli alle banche e questo ci è stato di grande aiuto e appoggio. Ci ha dato la possibilità per allestire il nostro nuovo negozio e fare un minimo di magazzino con caldaie, termosifoni e condizionatori.

Siamo partiti con un negozietto di 30mq poi ci siamo spostati a Montenero, una frazione di San Felice, e piano piano ci stiamo ingrandendo.

Come vi siete trovati con il tutor?

Lo abbiamo incontrato un paio di volte, comunque una persona squisita e ci siamo trovati benissimo, ci ha dato tanti consigli anche su come affrontare le spese o su come investire. Una persona molto alla mano sicuramente.

Descrivi quello che è stato per voi il servizio del microcredito in tre parole.

Veloce, affidabile perché ci hanno ispirato fiducia fin da subito e poi sicuramente un’esperienza positiva.

Come ti immagini l’attività da quì a dieci anni?

Noi ci mettiamo impegno e dedizione, me la immagino cresciuta, magari con un paio di dipendenti che già per me sarebbe un traguardo, perché per avere dei dipendenti vuol dire che la mole di lavoro cresce e che bisogna saper gestire la clientela e le persone che lavorano per te, dando lavoro e sicurezza.

Poi spero che il negozio aquisti notorietà e fiducia da parte dei clienti, la nostra è una piccola realtà, è un paese di 10.000 abitanti, ma se ci conoscessero tutti sarebbe sicuramente una bella soddisfazione.

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RIVINCITE DEL MICROCREDITO, STORIE DI BENEFICIARI CHE CE L’HANNO FATTA.

Intervista a Matteo Meloni

Mi fa molto piacere raccontare qui la mia esperienza da imprenditore.

Sono Matteo Meloni e la mia attività si chiama Suity. Nasce da un’esperienza di 10 anni nel mondo del settore ricettivo su Roma e su altre città d’Italia e si occupa di gestire strutture ricettive a Roma e Milano come appartamenti, strutture extralberghiere e case vacanza nei centri città, inoltre facciamo consulenze in tutta Italia per l’apertura delle medesime strutture e per far ottenere le licenze adatte. Dopo la pandemia ci siamo specializzati anche nel settore degli agriturismi e delle ville in campagna.

Com’è nata la tua attività?

L’attività è nata nel 2014 a Roma: una città bellissima con una storia incredibile che però ha poca tecnologia. Io e il mio socio ci siamo confrontati su come avremmo potuto ottimizzare il nostro lavoro imprenditoriale e siamo quindi passati da lavorare in aziende e multinazionali a diventare imprenditori di noi stessi investendo nel settore turismo e creando questo modello di ospitalità, possibilmente replicabile e potesse appunto aiutare altre persone che avevano degli appartamenti o degli immobili a metterli a reddito in maniera diversa rispetto agli affitti classici.

Che ruolo ha avuto il microcredito nella tua attività?

Il microcredito mi ha aiutato in un momento particolare dell’attività nel quale abbiamo deciso di sviluppare e migliorare uno dei settori in cui operiamo. Grazie al microcredito ho potuto fare degli investimenti anche in attività pubblicitarie di marketing e siamo riusciti a raggiungere un obiettivo che ci eravamo prefissati.

È stato un impatto molto rapido veloce e il tutto si è svolto davvero nel giro di 60 giorni.

Come vi ha aiutati il nostro tutor in questo percorso?

Il tutor è stato estremamente disponibile e nel giro di due incontri siamo riusciti a revisionare un business plain a crearlo e quindi ad avere tutti i documenti necessari da presentare in banca.

Come immagini la tua attività tra 5 anni?

Stiamo vivendo un momento meraviglioso perché c’è di nuovo una voglia di viaggiare ripresa dopo la pandemia. Io mi auguro che la nostra attività possa crescere, rafforzarsi ed essere rafforzata anche grazie allo sviluppo del progetto in altre città italiane e in alcune destinazioni europee.

Descrivi in 3 parole la tua esperienza con il Microcredito.

Un’esperienza sicuramente divertente, mi sentivo sicuro perché ero circondato di persone competenti che mi guidavano e posso dire infine che potrebbe essere un’esperienza ripetibile, ossia che mi farebbe piacere ripetere in futuro. Spero che altri giovani imprenditori che hanno necessità di piccoli capitali ma fondamentali per la nascita o per rafforzamento di un’attività ne usufruiscano.

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Il microcredito a Ostia: Punto di forza per il territorio

Avv. Paolo Tetto

Sommario

  1. Premesse
  2. Intervista al Dott. Marco Bagazzini
  3. La storia di Luca Leoni
  4. Il sogno di Giusy Somma

Premesse

Non esiste sviluppo locale senza attente politiche di coesione e inclusione sociale. Infatti, la crescita di un territorio si misura anche dalla capacità di coinvolgere nei processi di sviluppo chi, per motivi economici e sociali, rischia di restare indietro.

Il Microcredito si dimostra ancora una volta lo strumento di intervento che meglio risponde alle finalità appena menzionate, in grado di sostenere non solo economicamente, ma anche psicologicamente e socialmente, gli individui in condizioni di disagio e di povertà, riconoscendo loro il diritto al credito, non per le “cose” da loro possedute, ma per le “relazioni” costruite all’interno del loro percorso di vita.

Il microcredito si configura, quindi, come strumento elettivo di sviluppo culturale e di recupero sociale delle fasce deboli della popolazione e di lotta all’esclusione finanziaria.

Lo sviluppo culturale e il recupero sociale delle fasce deboli comportano effetti per l’individuo e per tutto il territorio a cui lo stesso appartiene.

Ne è espressione la località di Ostia, dove il Microcredito, con i suoi numeri in crescita esponenziale, sta permettendo a tantissime persone di diventare fonte di ricchezza economica e sociale di un luogo spesso condizionato da difficoltà tali da limitare la possibile crescita di alcuni settori e il contributo attivo dell’individuo alla vita sociale, culturale, politica ed economica del territorio stesso.

Abbiamo dunque incontrato il Dott. Marco Bagazzini, Direttore della Filiale Lido di Ostia della Banca di Credito Cooperativo di Roma in Via Rosa Pietro, il quale ci ha espresso le sue opinioni sul Microcredito, sia come strumento di sviluppo per il mondo imprenditoriale sia come punto di forza per il territorio di Ostia.

Siamo infine entrati nel cuore del Microcredito conoscendo il Sig. Luca Leoni, titolare del Komorebi Restaurant – Japanese Fusion Restaurant in Piazza di Tor San Michele e la Sig.ra Giusy Somma, titolare del centro estetico Beauty Lounge in Via Alessandro Bertolini, che ci hanno raccontato come, grazie ai finanziamenti ottenuti e al supporto del Tutor del Microcredito, hanno potuto finalmente realizzare il sogno di avere una propria attività lavorativa.

Intervista al Dott. Marco Bagazzini - Direttore Banca di Credito Cooperativo di Roma Agenzia 134 di Ostia

Buongiorno Direttore. Innanzitutto, grazie per la sua disponibilità. Parliamo di Microcredito. Vorrei conoscere la Sua opinione sullo strumento e soprattutto come lo stesso si sviluppa all’interno della sua filiale e che tipo di rapporto si instaura con i clienti che vi si avvicinano.

Lo strumento del microcredito secondo me è uno strumento di politica sociale attiva, aiuta, supporta i giovani o le persone che hanno deciso di intraprendere un’attività imprenditoriale in maniera attiva e possibilista. Attraverso il microcredito, infatti, è possibile lanciare un segnale di ottimismo a tutte quelle persone che hanno delle ottime idee imprenditoriali, e che nella prassi non avrebbero strumenti per potersi attivare per fare impresa, per crearsi un lavoro, per crearsi una prospettiva e, soprattutto, per crearsi un futuro. Il microcredito sotto questo punto di vista è uno strumento straordinario perché le persone che lo comprendono e che mettono la vita dentro questa idea difficilmente non riescono nella realizzazione dei propri progetti. Molte delle esperienze che ho avuto sono state caratterizzate da percentuali positive altissime di ragazzi che hanno iniziato un’attività spesso artigianale e che negli anni sono cresciuti, mettendo su famiglia e assumendo nuovo personale.

Quindi, secondo Lei, è possibile affermare che lo strumento del microcredito, oltre a dare la possibilità a chi ha un’idea imprenditoriale di avviare una propria attività, inneschi realmente l’inclusione sociale ed economica dell’individuo all’interno del territorio?

Assolutamente sì. È un sistema di aiuti, mi conceda il termine, attivo. Il finanziamento ricevuto non deve essere visto come un bonus fine a sé stesso, ma si concretizza alla fine della spesa attraverso lo sviluppo dell’idea imprenditoriale dell’individuo e questo oltre a sviluppare il mercato economico di un territorio può creare dignità, principio su cui si fonda il lavoro.

Potrebbe darci un’indicazione di massima sui numeri del microcredito nella Sua filiale?

Gli importi del microcredito sono piuttosto ridotti rispetto a quelli che possono essere gli impieghi di una filiale. Quello che è impressionante è il numero delle richieste, noi infatti lavoriamo un centinaio di pratiche. Quello su cui vorrei porre l’attenzione è il volume dei finanziamenti, perché se pur si tratta di importi relativamente piccoli, gli stessi riescono comunque ad aiutare una quantità di popolazione importantissima, ed è proprio questo meccanismo di aiuti che ha quale conseguenza la responsabilizzazione della persona che difficilmente verrà meno agli impegni presi. Le persone ci mettono la vita, ci mettono la speranza dentro questo progetto. Posso sicuramente affermare come, per un territorio come quello di Ostia, le attività avviate grazie al microcredito sono veramente tante, e in ogni categoria, a partire dalla tintoria, al piccolo bar, alla pizzeria e la piccola impresa edile, etc.

Ecco a proposito del territorio… Ostia come sappiamo è un territorio che nel suo complesso si appalesa essere a volte molto difficile, soprattutto per lo sviluppo sia della persona fisica sia della persona imprenditore. Quanto oggi, secondo Lei, il microcredito può incidere su questo meraviglioso territorio?

Il microcredito è attualmente un’ancora di salvezza per chi non vuole intraprendere altri tipi di “carriere”. Perché se si è costretti ad arrangiarsi in lavori diversi lo si fa per poter andare avanti, ma attraverso il microcredito si ha la possibilità “dignitosa” di creare e sviluppare una propria prospettiva di vita e lavorativa diventando un imprenditore “importante” per il territorio. E secondo me, questo strumento che dà dignità, ha quale conseguenza quella di togliere tanto anche alla criminalità, attraverso la sottrazione di quell’humus che molto spesso finisce per diventare manovalanza per la “cattiva” imprenditoria.

Possiamo dunque affermare che il microcredito si prospetta essere quel trampolino di lancio per l’individuo che sviluppando la propria attività d’impresa e il proprio sogno, riesce a incidere positivamente, non solo sul proprio portafoglio, ma anche sullo sviluppo del territorio stesso.

Assolutamente si, perché magari non si ha l’esperienza per imprendere immediatamente, ma si ha una buona idea e tanta voglia di fare, il microcredito apre le porte, è uno strumento che accoglie, che aiuta a partire in termini economici, supporta in termini strutturali con un tutor e bisogna “solo” metterci buona volontà per sviluppare l’idea e, dunque, perché andar via dal territorio a cui si appartiene?

Il sogno di Giusy Somma - Titolare Beauty Lounge

Buongiorno Giusy. Vorremmo conoscere l’origine della tua idea di aprire questa attività, vorrei che ci raccontassi la tua storia, cosa fai e soprattutto quali sono i tuoi obiettivi per il futuro.

Ho iniziato il corso circa 15 anni fa e mi sono appassionata a questo lavoro, ho sempre sognato di aprire un centro estetico tutto mio, una sfida, e questo perché ho le mie idee e mi piace quello che faccio. Ho iniziato lavorando come dipendente presso un altro negozio, e già all’epoca sognavo di farlo a modo mio, sentendomi stretta nel ruolo di dipendente. Purtroppo, però, sapevo di non potermelo permettere, perché con lo stipendio da dipendente nessuno ti garantisce, in particolare le banche, un finanziamento, o hai delle garanzie forti, ma capita raramente.

Per me, riuscire ad ottenere un finanziamento era qualcosa che pensavo fosse impossibile.
In questa prospettiva, quanto è stato fondamentale per te lo strumento del microcredito, quanto pensi ti abbia aiutato e come pensi che potrebbe aiutarti nel raggiungimento dei tuoi obiettivi?

Per me il microcredito è stata la via d’uscita, la chiave per realizzare il mio sogno. A tutt’oggi ancora non ci credo di essere riuscita ad avere questa possibilità e aver potuto aprire il mio negozio. Non avevo garanzie come dicevo prima, avevo solo il mio progetto e il mio sogno.

Parliamo del progetto, dove speri che ti porterà questa opportunità?

Sono partita da questo per mettere in pratica la mia idea di estetica per poi avere altri sbocchi, fare altre cose; come corsi di massaggio e di estetica. Aspiro a cose grandi, quindi il microcredito è stato un trampolino di lancio perfetto.

Posso chiederti qual è l’importo che ti è stato erogato?

Mi hanno dato 40.000€, così come mi era stato prospettato nel business plan.
Ecco, proprio in merito al business plan, mi piacerebbe sapere quanto è stato fondamentale il supporto del tutor?

È stato tutto! Perché quando si iniziano questi percorsi non si sa mai cosa fare e così come lo è stato per me, immagino lo sia stato anche per altre persone e quindi il tutor, faccio il suo nome perché ci tengo, Luca Di Giulio, per me è stato fondamentale. Mi ha spronata, mi ha aiutata e quando non sapevo cosa fare, mi ha stimolata e guidata. È stato una guida che mi ha portata dritta all’obiettivo. Ce l’ha messa tutta, anche più di me. Ho sentito la sua grinta e questo per me è stato un grande stimolo. Ancora oggi Luca Di Giulio c’è, è il mio tutor e so che mi seguirà anche nel futuro, quindi non mi sento sola.

Bene! Allora ti auguro una lunghissima carriera e soprattutto che i tuoi progetti si possano realizzare il più velocemente possibile. Speriamo di rivederci con grandi novità.

Assolutamente sì, Vi aspetto! Grazie, grazie, grazie a voi.

La storia di Luca Leoni - Titolare Komorebi Restaurant

Buongiorno Luca! È un piacere conoscerti. Vorrei innanzitutto partire dal conoscere da dove è nata la tua idea di prendere in gestione questo locale avviandoti così nel mondo dell’imprenditoria.

Noi, parlo di noi, perché siamo tre ragazzi molto giovani, ci siamo inseriti nel mondo dell’imprenditoria tramite questo locale. Infatti, questo locale è stato aperto da un’altra persona, io e i miei soci all’inizio eravamo dei dipendenti. Il locale non andava molto bene, ma nonostante tutto noi ci credevamo ed essendoci affezionati sia al posto, che tra di noi, abbiamo deciso di costituire una società, effettuare un fitto d’azienda e prenderlo in gestione. Tutto questo è stato possibile sicuramente grazie alla nostra banca la BCC e allo strumento del microcredito. La nostra situazione economica, infatti, non era delle migliori appunto in quanto dipendenti, eravamo camerieri o cuochi.

Sotto questo aspetto, quanto il microcredito è stato fondamentale per te e per i tuoi colleghi per l’avvio del vostro sogno?

Molto sicuramente. Noi venivamo da una doppia esperienza… inizialmente, infatti, venivamo da un’altra sede, nella quale anche lì abbiamo effettuato un fitto d’azienda e grazie al microcredito abbiamo, con la nostra precedente società, avuto accesso a un primo prestito di 25.000€, con i quali ci è stato possibile apportare delle piccole migliorie al locale e coprire i costi dell’avviamento, il tutto per poter risollevare il ristorante. Dopodiché ci siamo spostati costruendo quella che oggi è casa nostra, chiudendo la precedente società e aprendone una nuova con la quale abbiamo avuto accesso a un altro fondo di 40.000€ che ci ha permesso di costruire tutto quello che è ad oggi il nostro ristorante.

Proprio nell’ottica di costruzione, in tutto il percorso, anche al fine di accedere all’istituto del microcredito, quanto è stato fondamentale l’apporto, e il supporto, del tutor?

Sicuramente molto! Il nostro tutor Gino Malavasi, con cui a tutt’oggi mi sento, confrontandomi per qualsiasi cosa, posso dirti che è stato davvero un tutor a tutti gli effetti. Ci ha seguito dall’inizio della pratica fino alla fine, sia nei colloqui con la banca e sia attraverso la realizzazione di un business plan, che per essere realizzato ha bisogno di una persona formata e preparata, e lui lo è!

E da qui al prossimo futuro quali sono i vostri obiettivi?

Sicuramente vogliamo andare avanti con il nostro nuovo ristorante e renderlo il più stabile possibile e poi penseremo ai prossimi obiettivi. Step by step…

Allora in bocca al lupo per il futuro.

Grazie mille!

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