INNOVAZIONE E MICROFINANZA: LE CHIAVI DEL SUCCESSO
Emma Evangelista | Direttore Microfinanza
La microfinanza è stata una rivelazione in ambito economico tale da produrre un cambiamento profondo nel tessuto sociale e nell’approccio
all’impresa. A buon diritto può essere annoverata nelle buone prassi della finanza etica ed è asse portante del dibattito
del Social Impact Global Forum. Alla profonda innovazione sociale, che nell’approccio economico la microfinanza sostiene, va
affiancato un innovativo pensiero orientato allo sviluppo di nuove tecnologie applicabili ai processi che nell’ambito economico
possono essere standardizzati, nonché adeguarsi alle nuove tecnologie, dall’internet delle cose allo sviluppo dell’e-commerce alla
elaborazione dei processi biometrici, nel rispetto delle nuove normative sulla privacy per la gestione di big data.
Un sistema complesso che alcuni studi restringono nel campo della economia ecologica dove la circolarità integrata
all’innovazione crea circuiti virtuosi di produttività e sviluppo specie nell’ambito della mobilità e della medicina. Il modello
elaborato dall’Ente Nazionale per il Microcredito, per tornare alle applicabilità prossime alla microfinanza, è una struttura
flessibile che facilmente adatta le proprie attività di ingegneria finanziaria adeguandole alle esigenze e alle innovazioni
tecnologiche, senza però dimenticare che esiste un capitale umano e una robotica educativa che vanno sostanzialmente
preservate perché il modello sia funzionale nel rispetto della persona e delle sue esigenze. In controtendenza alle normali
attività finanziarie, infatti, il microcredito rimette al centro la persona basando proprio tutta la modellizzazione sulle scelte
operate dal singolo con l’ausilio della figura del ‘tutor’ ossia l’esperto che valuta e offre i servizi ausiliari necessari alla
realizzazione del progetto di impresa.
Dunque al centro di questo modello non si inserisce la tecnologia ma l’educazione. Nell’era del digitale le aziende devono
ripensare se stesse come prodotti di una struttura tecnologica, vere e proprie emanazioni della rete, anche commerciale se non
solo pubblicitaria, che ne promuova prodotti e sviluppo. la tecnologia è considerata ormai la terza gamba di quello che può
essere un triangolo equilatero dove finanziamento e innovazione creano la strategia per l’avvio di una nuova attività.
Qualunque sia il prodotto perché esista, si venda e generi ricavo deve necessariamente utilizzare la rete ed essere indicizzati nei
motori di ricerca.
Non si tratta solo di creare brand innovativi, ma si tratta di utilizzare la vetrina virtuale per esporsi e vendere i propri prodotti.
Tutto questo ha un costo che nel caso delle piccole start up viene ammortizzato dalle conoscenze dei nativi digitali, mentre per
aziende formate da over cinquanta, non particolarmente pratici nell’uso della tecnologia ed esperti di tecniche di marketing
spesso si traducono in veri e propri salassi. La tecnologia è utile e funziona nella misura in cui app e contenuti vengono creati
per essere a sostegno di quello che è una struttura economica e finanziaria ben calibrata come nel caso di attività finanziate da
microcredito.
Non è escluso che un ulteriore step nel percorso microfinanziario messo a punto dall’ENM sia proprio l’implementazione di
una strategia operativa di sostegno per il supporto alla digitalizzazione e all’uso delle nuove tecnologie per operatori e aziende.
Dal rapporto europeo sulla digitalizzazione, infatti risulta che il nostro Paese è il penultimo per adeguamento e sviluppo digital fra gli stati comunitari.
Per sostenere l’innovazione, la ricerca e l’implementazione di nuovi strumenti è necessario ripartire dal basso, dalla educazione e dalla formazione in campo tecnologico, un percorso
comune a quello economico e finanziario che potrebbeessere strutturato con un percorso educativo sincretico.