Change your mind, catch opportunities

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Emma Evangelista

Direttore Microfinanza

Costruire il proprio futuro significa anche cogliere le opportunità che il mercato offre uscendo dalla propria comfort zone per inventare nuove attività, per costruire impresa, per scegliere la propria occupazione utilizzando gli strumenti economici che gli Enti Pubblici, la Nazione e l’Europa mettono a disposizione. Per un giovane della generazione z due sono i fattori fondamentali per avviare questo percorso virtuoso: predisporsi al cambiamento attraverso una buona formazione e sostenere i rischi d’impresa. Ricorrendo alle teorie psicologiche più in voga per esaminare quelle spinte motivazionali che rendono i ragazzi tra i 19 e i 30 anni, a cavallo tra i millennials e IGen, si può comprendere quanto la disillusione di una ricerca di un ‘posto fisso’ e la predisposizione alla creazione di un proprio status socioeconomico attraverso lo sviluppo di un’idea sia preminente, soprattutto, poi se il risvolto occupazionale implica un impatto sociale positivo in termini di supporto ambientale e sussidiario verso fasce svantaggiate. Gli IGen salveranno il mondo, impegnati in imprese ecosostenibili e socialmente vantaggiose per minori, anziani, migranti. Le tendenze, però, devono essere supportate da strumenti di conoscenza e indagine che possano avvalorarne l’efficacia e soprattutto rendere concreta la progettualità d’impresa. La cosiddetta Teoria del Cambiamento (ToC) rappresenta un prezioso strumento per comprendere, apprendere e migliorare i nostri interventi ed essere più efficaci nell’interagire nel circuito economico. Inoltre si può rispondere ai bisogni sociali avvalendosi da un lato degli strumenti del mercato e dall’altro avvalorando le ipotesi di una finanza etica applicata sempre più aderente ai principi della green economy e del social impact. Questa tendenza alla rivalutazione della centralità motivazionale e al modo di affrontare il futuro lavorativo può essere sintetizzata in un approccio che la cosiddetta generazione social è disposta a valutare in termini di rischio d’impresa e di autoimprenditorialità. Partendo da questa concezione l’utilizzo di programmi come quelli di Youth Guarantee e delle linee di formazione e credito che si esplicano con i programmi Selfiemployment e Yes I start up sono sicuramente attrattivi per i giovani neet1 che vogliono superare i propri limiti. In questo contesto sembra essere utile l’individuazione di un percorso ideale attraverso tre direttrici:mindset, per valutare l’atteggiamento mentale, skillset, per verificare abilità e competenze, toolset, per capire quali siano gli strumenti a disposizione per sviluppare l’intero progetto2. La comunicazione e la diffusione della cultura della microfinanza e delle progettualità che sono alla base di una finanza etica restano il fattore motivazionale migliore per sostenere le politiche giovanili e l’espertise maturata in tal senso dall’Ente Nazionale per il Microcredito ha permesso di sostenere questi giovani in un percorso di formazione guidato che gli consentisse di cogliere la propria opportunità. Cambiare prospettiva, dunque, significa approcciare il mercato del lavoro proponendo e imponendo le proprie idee attraverso un percorso formativo accompagnato. La fase relativa ai servizi aggiuntivi di mentoring, tutoraggio e monitoraggio, che caratterizzano tra l’altro le attività microfinanziarie, sono risultate fondamentali per l’accesso a quegli strumenti finanziari che garantiscono la realizzazione d’impresa. In questo circuito diventa fondamentale il rapporto sinergico con il tutor come mostrano i risultati della ‘via italiana al microcredito’ e come è stato riscontrato nelle interviste condotte tra i giovani neet che hanno aderito alle progettualità di Youth Guarantee. Partendo dalla volontà dell’individuo di cambiare il proprio stato sociale si può arrivare alla creazione di una impresa che cambi in termini qualitativi la vita e il tessuto sociale del Paese, con maggiore occupazione e consapevolezza e con la garanzia dello Stato che copre l’opportunità di avviarsi su percorsi occupazionali attraverso business model vincenti.

1 Neither in employment nor in education and training, o anche “not (engaged) in education, employment or training”
2 Sandro Zilli, L’idea nel cassetto (pp. 11 cap. 1 casa ed. Medea dic. 2017)

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