PUGLIA

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PUGLIA

A STORIA DEL CONSULENTE TERRITORIALE ENM Vitanio Pietanza

Ho cominciato la mia attività come esperto di politiche attive per il lavoro nel 2002, mi occupo appunto di sviluppo locale e di politiche attive del lavoro. Da luglio 2013 in Puglia abbiamo articolato una rete di 22 sportelli che sono ubicati presso tutti gli Enti autorizzati in regime speciale ai sensi del D.Lgs. 276 del 2003 la cosiddetta legge Biagi, quindi abbiamo degli sportelli ubicati presso i comuni, le camere di commercio, le università e i centri per l’impiego in Puglia. Tutti questi sportelli sono pienamente operativi e hanno permesso di erogare ai loro operatori oltre 1300 consulenze in Puglia, 1300 consulenze che si sono poi trasformate in una serie di imprese che sono nate grazie alle opportunità incentivanti sul territorio. Di queste opportunità alcune sono gestite dalla regione Puglia altre dall’Ente Nazionale per il Microcredito, come ad esempio selfiemployment nell’ultimo periodo. Grazie a selfiemployment sono nate in Puglia oltre 60 imprese negli ultimi due anni, imprese che hanno prevalentemente carattere commerciale. In Puglia sono presenti anche altre opportunità incentivanti che finanziano comunque tutti i tipi di imprese tranne quelle commerciali, mentre selfiemployment finanzia anche le attività commerciali creando questa nicchia di mercato che ha permesso di colmare questo gap che si era creato. Quindi l’opportunità selfiemployment è andata a coprire una fetta di mercato a cui non era consentito l’accesso al credito. I ragazzi dunque si rivolgono ai nostri sportelli, a sportelli che abbiamo creato anche in precedenza grazie ai progetti microcredito e servizi per il lavoro e microwork i quali vengono informati sulle opportunità nel territorio, dopo queste prime informazioni eventualmente frequentano i nostri corsi e cioè i corsi della misura 7.1 che venivano erogati prima tramite delle diramazioni territoriali e quindi tramite le camere di commercio ora invece vengono erogati da soggetti attuatori accreditati presso l’Ente Nazionale per il Microcredito. Al termine di questi percorsi i ragazzi ci contattano per articolare domande e inserire i dati sulla piattaforma di Invitalia. Fatto questo ovviamente continuiamo a seguirli fino a che non abbiamo un esito positivo dopodiché li passiamo alla rete dei tutor.

Diciamo che grosse criticità non ci sono state, nel senso che la criticità vera a livello generale è che il target è particolarmente riduttivo perché in Italia specialmente a 22 anni si è ancora troppo giovani, questa è l’unica vera criticità! Molto spesso i ragazzi non sono pronti per partire con questo tipo di attività, si matura un po’ più in là. L’unica cosa che si potrebbe migliorare è il processo di interlocuzione tra le Regioni e gli Enti come il nostro, ovvero sarebbe opportuno che le varie opportunità incentivanti dialoghino tra di loro e non che andassero quasi in concorrenza come a volte può accadere.

Grazie al mio supporto ad oggi sono nate negli anni oltre 100 imprese, però non abbiamo un feedback preciso perché comunque quando noi attiviamo un percorso ci fermiamo nel momento in cui viene fatta la richiesta di finanziamento, dopodiché sta ai beneficiari darci un feedback rispetto al fatto se poi è nata o meno l’impresa. Questo feedback negli ultimi 2 anni è più preciso grazie al selfiemployment, e comunque posso dire che a fronte delle 64 pratiche di finanziamento che sono state fatte, la stragrande maggioranza ha avuto un esito positivo e la quasi totalità ha fatto nascere l’impresa, quindi i risultati sono assolutamente positivi da questo punto di vista.

Noi seguiamo i ragazzi dall’inizio alla fine, abbiamo svolto soprattutto una campagna di sensibilizzazione ovvero abbiamo fatto un po’ da tramite tra i centri per l’impiego e i portali autorizzati e abbiamo sensibilizzato anche attraverso email, telefonate e quant’altro i potenziali destinatari di queste opportunità incentivanti. Facciamo anche assistenza tecnica agli sportelli presenti sul territorio e inoltre facciamo in modo che si crei un link tra i ragazzi che vengono informati e i soggetti attuatori dei corsi. Al termine dei corsi torniamo in aula e cerchiamo di collegare i ragazzi all’opportunità presente, informandoli del fatto che qualora volessero noi siamo a disposizione per l’inserimento della domanda sulla piattaforma di Invitalia.

Quindi di fatto la nostra assistenza è continua fino a che non fanno la domanda, poi ovviamente una volta che vengono accettate le domande usciamo da questo tipo di comunicazione perché a quel punto veniamo sostituiti di fatto dal tutor di Invitalia. Diciamo che sicuramente l’opportunità incentivante più richiesta dai ragazzi è quella del microcredito fino a €25000 euro, questo accade perché la somma viene accreditata subito, ad esempio nel microcredito esteso prima viene erogata una parte da 25.000 euro e poi il saldo viene accreditato in un secondo tempo, quindi nel caso di prestiti tra 35 e 50 mila euro l’iter è un altro. Quindi sostanzialmente i NEET tendono a orientarsi verso il finanziamento da €25000, ovviamente questo quando non va ad impattare sul finanziamento richiesto, invitiamo sempre i NEET a ragionare su quello di cui hanno realmente bisogno, se la somma di cui necessitano dovesse ricadere nel finanziamento del microcredito esteso tra i 25 e i 35 mila euro chiaramente non siamo noi a scoraggiare i ragazzi soltanto perché l’accredito avviene in modalità differente.

Quindi ripeto ci atteniamo sempre al business plan che viene redatto o dai docenti o dai consulenti e poi da lì si articola tutto il percorso.

CIRPAS Fabrizio Gentile

Siamo a Cirpas, centro interuniversitario di ricerca, in cui appunto ci occupiamo di ricerca e formazione. Abbiamo intrapreso un percorso con l’Ente Nazionale per il Microcredito per la misura “Yes I Start Up” e abbiamo condotto una prima esperienza in cui hanno partecipato sei giovani NEET che avevano un’idea imprenditoriale e li abbiamo accompagnati verso la richiesta di finanziamento.

Il corso di formazione previsto per accompagnare i ragazzi al finanziamento prevede 80 ore divise in due parti, la prima parte di carattere teorico e pratico di 60 ore e la seconda parte di 20 ore ed è proprio la fase di accompagnamento verso la domanda di finanziamento. I nostri formatori sono docenti universitari e consulenti con lunga esperienza nel campo della consulenza aziendale e della richiesta di finanziamento nelle misure di agevolazione.

Storicamente è sempre successo che chi aveva un’idea imprenditoriale si sia sempre rivolto a qualcuno magari di propria conoscenza o ad un consulente con anni di esperienza che andava però chiaramente retribuito. Questo percorso è molto importante perché accompagna proprio i ragazzi verso la definizione della loro idea imprenditoriale. Una cosa di cui ci siamo accorti è che l’idea imprenditoriale così come arriva in aula il primo giorno, viene modificata prima di arrivare alla richiesta di finanziamento. Ed è proprio questo lo scopo della misura, ossia andare ad individuare i punti di forza e i punti di debolezza. Quindi c’è un periodo di formazione e di consapevolezza di un’idea

imprenditoriale che probabilmente poi rappresenta un fattore strategico di successo o di non successo della propria idea. Per cui i nostri docenti hanno molta esperienza sul campo ed è stata molto utile l’integrazione tra i nostri ragazzi e i docenti. La maggior parte dei ragazzi che hanno frequentato il corso sono riusciti a definire con precisione il piano imprenditoriale e fare una richiesta di finanziamento. Il nostro rapporto con l’Ente si è instaurato da poco e devo dire è stato proficuo, abbiamo partecipato a due riunioni a Roma proprio per definire al meglio l’attività da svolgere. Il percorso dal nostro punto di vista è pensato in maniera ottimale perché i contenuti sono utili, è strutturato in modo tale che si rispettino dei contenuti che sono fondamentali. Il rapporto è proseguito e proseguirà, noi abbiamo anche la possibilità di attivare altre attività e probabilmente saranno avviate a breve.

Come Ente formatore voi avete un rapporto diretto all’interno dell’università di Bari con le giovani generazioni ovvero di coloro che si sono appena laureati.. Com’è questo terreno? È un terreno fertile? I giovani rispondo? Vengono da voi?

In quanto ente formatore noi abbiamo un rapporto diretto con i giovani e le nuove generazioni il centro si sta specializzando oltre che nelle misure di ricerca, che è per vocazione la sua natura, anche verso altre attività formative soprattutto quelle legate alla possibilità di fare impresa. I ragazzi in questo momento hanno un’esigenza notevole in termini proprio di accompagnamento, cioè mi spiego meglio, le misure di finanziamento ci sono e c’erano anche prima, ma spesso i ragazzi venivano un po’ lasciati soli con la propria idea e con la necessità di trovare i fondi per finanziare l’impresa. Quello che mancava era il collegamento tra queste due fasi, cioè una fase di accompagnamento che li aiutasse non solo a redigere il proprio business plan ma anche la possibilità di capire meglio i meccanismi, e le fasi operative che conducono appunto alla apertura di una attività e la possibilità di essere soprattutto sostenibili sul mercato. È una cosa abbastanza complicata, molti ragazzi nel nostro centro fanno richiesta per attività di formazione su campi anche molto diversi tra loro, ci sono diverse misure non soltanto quelle legate al mondo imprenditoriale ma anche attività per la formazione di specifiche figure professionali, infatti il centro in questo momento è impegnato su vari fronti, ad esempio in ambito sociocio-sanitario, perché noi siamo in procinto di avviare un corso per la figura professionale OSS, ma anche alcune misure regionali come quella di “riforma e lavoro” che è caratterizzata da una riqualificazione dei lavoratori che in questo momento non sono occupati, e che quindi puntano con la riqualificazione per immettersi sul mercato del lavoro con nuove competenze.

Il microcredito in tal senso potrebbe essere una misura utile perché diciamo c’è una particolare attenzione alla fase di preparazione sia personale quindi delle skills necessarie per poter operare sul mercato sia di quelle che sono le forme di agevolazione e di orientamento sul mercato imprenditoriale. Quindi ci sono varie misure sul mercato che possono essere utili, pensiamo a “Resto al Sud” o a “Smart and Start”...La difficoltà dei ragazzi è:

1) quella di conoscere queste opportunità,

2) quella di essere guidati alla formulazione di una proposta,

3)quella di essere anche accompagnati nella realizzazione dell’attività e della sua sostenibilità. Per cui credo che sia assolutamente utile in questo senso.

I SAPORI DELLA BUONA TAVOLA Claudia

Io mi chiamo Claudia ho 22 anni e ho aperto questa attività grazie al corso Selfiemployment, ho seguito anche un altro corso di somministrazione realizzando così il mio progetto. Sono fiera di quello che ho realizzato, finalmente dopo tanti sacrifici sono riuscita ad aprire la mia attività e devo dire grazie al progetto Selfiemployment che mi ha permesso di realizzare il mio sogno. La mia attività si trova in Viale del Concilio Vaticano

a Bari, è un’attività di ristorazione, infatti propongo primi piatti, secondi, dolci e tanto altro. Facciamo anche servizio buffet, torte di compleanno ecc.. Il punto forte della mia attività è offrire prodotti di qualità, con la speranza che il cliente rimanga soddisfatto e ritorni da me.

Ho aperto la mia attività il 25 Aprile del 2018, grazie a un finanziamento di 35.000 Euro, di cui 25.000 avuti subito e gli altri 10.000 me li daranno quando comincerò a restituire il finanziamento. Il tempo trascorso da quando mi hanno accettato la pratica a quando ho saputo dell’arrivo dei soldi è stato più o meno di 24 mesi.

Ho conosciuto l’Ente Nazionale per il Microcredito attraverso persone qui sul territorio che mi hanno dato una serie di informazioni le quali mi hanno portato fino a qui. Il rapporto con l’Ente è stato veramente istruttivo, ti insegna i metodi per entrare nel mondo del lavoro ti insegna a portare avanti un progetto e a diventare più sicura di te stessa. Confermo che sono stati molto utili soprattutto nel processo di realizzazione del progetto, ti consigliano cosa è più giusto fare e quindi in un certo senso sono anche istruttivi.

Inoltre grazie alla mia attività ho prodotto lavoro anche per un’altra persona, mia mamma. È stata proprio lei a trasmettermi la passione per la cucina, quindi diciamo è stata un po’ la mia ispiratrice.

Per il futuro vorrei che le persone capissero la qualità dei miei prodotti che sono stati realizzati con amore e passione, la Puglia è ricca di prodotti gastronomici e vorrei riuscire a valorizzarli per trasmettere anche ai miei clienti la passione che ci metto nel mio lavoro. Per adesso sono abbastanza soddisfatta, lo testimonia il fatto che i miei clienti sono contenti di quello mangiano e tornano sempre.

EAT N TAKE AWAY kamal kumar

Sono Kamal Kumar e sono nato in India, avevo bisogno di lavorare e quindi ho pensato di prendere un locale però per aprire questo locale avevo bisogno di soldi, così mi sono rivolto al mio commercialista e lui mi ha consigliato il microcredito. Lui ha organizzato tutto ha presentato tutti i documenti necessari per la richiesta. E dopo 3/4 mesi già era tutto pronto, è arrivato il finanziamento e ho cominciato a lavorare. Io ho chiesto un microcredito di 25.000 euro, ho aperto un negozio di fast food e vendo prodotti anche indiani. Il mio locale si trova in Piazza Umberto I n.12 a Modugno.

Io in quanto extracomunitario non conoscevo questa opportunità così mi sono rivolto al mio commercialista che mi ha proposto di fare richiesta per un finanziamento, questo microcredito e mi sono fidato. Visto la mia esperienza consiglierei a tutti il microcredito, inizialmente la cosa è stata difficile perché essendo straniero non sapevo se mi avrebbero dato i soldi ma una volta presentati tutti i documenti è andata a buon fine.

NON SOLO CAFÈ Natasha

Io mi chiamo Natasha ho 30 anni, e il nostro negozio si trova a Bari in Via Quarto 7C e si chiama Non Solo Cafè.

L’idea di aprire questo negozio dal nome “Non solo cafè” diciamo che è nata perché il mercato del caffè oggi è in via di sviluppo, in più nel nostro negozio non trovi solo caffè ma anche tè e tisane, perché la tradizione Russa prevede un gran consumo di tè, tisane e infusi dopo i pasti, vengono consumati soprattutto per scaldarsi visto il gran freddo che fa. Il motivo principale per il quale ho scelto di vendere questi prodotti è che fanno bene, in più sul mercato italiano la vendita di questi prodotti sta crescendo molto.

Ho studiato questo tipo di mercato e ho cercato dei buoni fornitori di tè e tisane, volevo dei prodotti di qualità da vendere ai miei clienti. Abbiamo anche messo l’oggettistica, perché ad esempio chi è veramente amante del tè può chiederti anche il termometro per misurare la temperatura dell’acqua, oppure c’è chi ti chiede il tè matchà che è un tipo di tè verde in polvere, che è una particolarità.

Noi abbiamo chiesto 23.000 euro, e il percorso che ho fatto con l’Ente mi è servito molto perché il consulente territoriale ENM mi ha seguito dalla A alla Z, hanno creduto più loro nel progetto che io, perché quando l’Ente mi ha chiesto delle integrazioni io mi sono un po’ scoraggiata, ma Vitanio e Giuseppina che credevano in me mi hanno aiutata ad andare avanti e così successivamente ho mandato le integrazioni richieste e ho presentato la domanda. Poi passati 30 giorni ho ricevuto una lettera di Invitalia che mi comunicava che la mia richiesta era stata accettata. Comunque tutto questo percorso è stato molto utile, è uno stimolo in più per i giovani, e non fa niente anche se ci metti un po’ di tempo per aprire l’attività, perché ne vale comunque la pena.

Calcolate che la prima rata da pagare è dopo sei mesi, e non hai interessi da restituire, quindi si lo consiglio assolutamente ai giovani.

Ringrazio con tutto il cuore Vitanio e Giuseppina che mi hanno seguito durante tutto il percorso, che hanno creduto in me e mi hanno accompagnata fino alla fine.

Per il futuro spero di aprire altri punti vendita, ma soprattutto mi piacerebbe diffondere la cultura del tè e delle tisane, in qualche modo il mio progetto ha anche una funzione di integrazione culturale, grazie al tè sto provando a diffondere la cultura Ucraina e le sue usanze.

Io sono venuta a conoscenza di garanzia giovani e di Selfiemployment tramite una mia amica, però poi mi sono rivolta a Porta Futuro dove mi hanno dato tutte le informazioni di cui avevo bisogno, devo dire che mi hanno anche incoraggiata molto perché inizialmente ero molto scettica sul fatto che mi avrebbero dato il finanziamento perché comunque ero straniera, e invece alla fine mi sono dovuta ricredere!

COORDINATORE DEI SERVIZI PORTA FUTURO Giovanni Mezzina

Mi chiamo Giovanni Mezzina, sono un pedagogista del comune di Bari, qui siamo a Porta Futuro che è il Job Center del Comune di Bari ed è aperto da circa 3 anni. Io sono il coordinatore dei servizi, e trovo molto interessante raccontare la storia di Porta Futuro perché è una struttura che ha visto in questi tre anni crescere in modo continuo la sua presenza in questo territorio della città di Bari.

Ci troviamo nel quartiere libertà che è considerata la periferia rispetto al centro di Bari nel senso che siamo in un contesto urbanistico prossimo al centro della città ma ha alcune caratteristiche sia di vivibilità ma anche a livello urbanistico che ricordano un po’ le periferie. Questo è un ex edificio industriale la manifattura di tabacchi, e grazie alla volontà del Comune di Bari è partito un percorso di rigenerazione urbana, rivitalizzando questo spazio a cui la città e i cittadini sono particolarmente legati. Porta Futuro nasce alla fine del 2015 con l’intento di intercettare il fabbisogno dei cittadini che necessitavano di migliorare la loro occupabilità, ma anche di offrire al sistema delle imprese una filiera di servizi che potessero rispondere al bisogno di reclutamento di figure professionali in modo assolutamente gratuito.

Quindi noi siamo una struttura pubblica un centro pubblico e offriamo questi servizi sia alle imprese che ai cittadini a titolo totalmente gratuito. In questi tre anni siamo cresciuti molto, oggi possiamo raccontare che la nostra piattaforma è composta da 14.000 persone che sono accreditate al Job Center, abbiamo oltre 10.000 curriculum caricati nella piattaforma e quindi la possibilità di poter pescare all’interno di una banca dati composta da oltre 10.000 cittadini.

Abbiamo una platea di oltre 400 imprese che hanno scelto di accreditarsi al Job Center visto che il sistema industriale e produttivo di questo territorio si trova in un panorama abbastanza complicato, e per noi questo è un dato abbastanza lusinghiero.

Porta Futuro nasce dall’idea fondamentalmente di fare incontrare le persone che cercano lavoro con le imprese che offrono lavoro. Quello che noi offriamo è, da un lato l’occupabilità migliorando anche il bagaglio di competenze e il potenziale delle persone che si rivolgono a noi, dall’altro mettiamo a disposizione delle imprese un sistema di preselezione di accompagnamento al matching di spazi per il recruiting che rappresenta per l’impresa l’opportunità per entrare in contatto con profili professionali di cui necessitano. Guardando la struttura si resta colpiti anche dalla scelta dei colori, dalla scelta del layout, per quanto riguarda gli spazi abbiamo optato per l’open space, dando così l’idea di entrare in un’officina o in un garage. Queste strisce verticali che come dire raccontano un po’ la storia della struttura ci riportano all’idea della manutenzione, ossia a un luogo dove è possibile fare manutenzione come se fosse un officina. È un posto dove le persone vengono per migliorare le proprie capacità e cercare lavoro rimanendo attive in questo percorso di ricerca.

Per quanto riguarda le relazioni con l’Ente Nazionale per il Microcredito credo che la scelta di avviare una collaborazione con l’Ente e quindi di ospitare all’interno di Porta Futuro lo sportello di Selfiemployment, nasce da una strategia di presa in carico ecosistemica delle persone, cioè l’idea che le persone possano essere accompagnate verso un percorso di consapevolezza e comprensione. La scelta di ospitare lo sportello del selfiemployment è stata una scelta coerente con le azioni che noi qui attiviamo a Porta Futuro sullo start up di impresa. Ovvero la possibilità di offrire a giovani l’opportunità di intraprendere un percorso di consapevolezza prima e poi di realizzazione di un’idea imprenditoriale. Noi non siamo soltanto uno spazio di consulenza e di informazione ma anche di formazione e acquisizione di competenze sia di base che specialistiche, trasformiamo il business plan in una vera e propria realtà. Quindi anche la scelta di diventare luogo di formazione per Yes I Start Up rappresenta una scelta ecosistemica da parte della direzione di Porta Futuro. Io credo che le informazioni che abbiamo raccolto finora sono molto lusinghiere e questo ci conferma da un lato che la scelta iniziale era quella giusta e dall’altro di poter dire che capiamo quali sono quelle situazioni che vanno migliorate e ampliate per rendere anche il rapporto con l’Ente ancora più funzionale ed efficiente.

PROFUMERIA LA VIE EST BELLE Angelica

Mi chiamo Angelica ho 30 anni e sono titolare della profumeria La vie est belle a Canosa di Puglia. La mia attività è aperta da luglio, all’inizio è stato un po’ un calvario perché non ero a conoscenza di queste iniziative, poi grazie al centro per l’impiego mi hanno consigliato di fare un tirocinio e ho frequentato questo tirocinio per un mese. Dopodiché mi sono fermata perché lavorare come dipendente non mi faceva sentire realizzata, e sono tornata al centro per l’impiego dove mi hanno proposto l’opportunità di mettermi in proprio attraverso garanzia giovani. Ho preso subito l’occasione al volo e ho frequentato un corso a Bari. L’IFOC il “crescere imprenditori” che poteva darmi un punteggio in più al momento della presentazione della domanda.

Quindi ho inviato i miei dati e ho descritto il mio business plan di quello che volevo fare a livello di attività commerciale. Ho atteso circa 2 mesi però è successo che le prime due domande che ho inviato arrivavano bianche a Invitalia e quindi la domanda mi veniva rifiutata. Infatti avrei dovuto aprire il 8 marzo 2017 e invece ho aperto Il 26 luglio 2018, al terzo tentativo la domanda è andata a buon fine!

Il supporto dell’Ente è stato importantissimo io sono stata affiancata da una tutor che mi è stata molto vicino e mi ha consigliato bene. Un punto di riferimento ci vuole soprattutto inizialmente perché è difficile immettersi nel mondo del lavoro in proprio.

Io ho chiesto un finanziamento per aprire la mia attività di 25.000 euro. Per quanto riguarda il futuro già ho qualche idea, per prima cosa vorrei affiancare la vendita in negozio alla vendita on line, quindi creare un e-commerce, poi ho l’obiettivo di aprire la mia attività anche in altri luoghi, perché lo scopo è quello di realizzare un franchising.

Il mio consiglio ai giovani è quello di affidarsi a queste misure perché oggi non è facile chiedere dei prestiti con zero interessi e nessuna garanzia, inoltre consiglio a tutti di valorizzare le proprie idee e di non farsi abbattere dai tanti ostacoli.

OTTICA ABBADESSA OPTIQUE Maria Abbadessa

Io sono Maria Abbadessa sono un ottico di quasi 34 anni e sono arrivata la microcredito attraverso un mio amico che mi aveva consigliato di passare da Snodo 35 e di parlare con Agostino Fedele tutor in Microcredito. Ho chiesto il microcredito a Maggio 2018 per aprire il mio negozio di ottica che si trova a Modugno in Via Vittorio Emanuele e si chiama Abbadessa Optique, e ho chiesto 25.000 euro. Ho ottenuto il finanziamento in 4 mesi circa, grazie all’aiuto del mio tutor che mi ha accompagnata durante il percorso e mi ha aiutato a sbrigare tutte le varie pratiche necessarie per la richiesta di finanziamento. Consiglio assolutamente il microcredito ai giovani e a tutte quelle persone che vogliono mettersi in proprio, è uno strumento molto utile!

Ovvio che ho trovato delle difficoltà durante il percorso ma sono cose che alla fine si superano perché si tratta di burocrazia. Diciamo che la parte più complessa o complicata è stata la compilazione di tutti i documenti necessari, ma ripeto sono stata seguita molto bene quindi alla fine è andato tutto come doveva andare.

SHOWROOM ARREDAMENTO Carmine Carlucci

Mi chiamo Carmine Carlucci ho 25 anni e sono di Monopoli. Sono in procinto di aprire la mia nuova attività e mi occuperò di arredamento per la casa e arredo bagno. L’idea di aprire questo showroom è nata a seguito degli anni di esperienza che ho accumulato in questo settore presso diverse aziende, sia come venditore da sala mostra che come gestore del sito e-commerce.

L’apertura del mio store è stata finanziata grazie al gruppo Invitalia e grazie al finanziamento Selfiemployment. Sono arrivato a conoscenza di questo progetto sponsorizzato da Invitalia grazie al centro per l’impiego di Monopoli che mi ha messo in contatto con l’Ente di formazione Dante Alighieri di Fasano, presso il quale ho partecipato al corso “Yes I Start Up” un corso utilissimo per le nozioni che abbiamo appreso.

Ti è servito l’incontro con i tutor dell’Ente Nazionale per il Microcredito per la presentazione della domanda?

Certo, insieme all’aiuto dei professori universitari che ci hanno insegnato materie economiche e aziendali che in poche parole sono state la chiave di accesso al finanziamento.

L’attività che sto aprendo si troverà a Monopoli, in una zona in via di espansione sia da un punto di vista turistico che edilizio. Per aprire la mia attività ho richiesto 25.000 euro. L’importo complessivo sarà restituito in 7 anni.

Per il momento l’azienda sarà improntata sulla commercializzazione a privato, poi successivamente una volta che l’azienda avrà preso il via aprirò anche la vendita online, quindi una vendita e-commerce.

SNODO 35 Agostino Fedele (Tutor di Microcredito)

Mi chiamo Agostino Fedele, e ho 40 anni sono un dottore commercialista, presidente dell’associazione Snodo 35. Mi occupo dal 2009 di autoimpresa, quindi di orientamento all’autoimprenditoria attraverso strumenti di finanza, finanza ordinaria finanza pubblica e finanza agevolata. Nel mio territorio si trovano essenzialmente micro imprese, ossia il classico esercizio di vicinato e in quanto tale lo strumento del microcredito che ha un tetto di richiesta di 25 mila euro si fonde perfettamente a questo tessuto imprenditoriale. Un volano importante per l’economia, proprio perché permette di trasformare la business idea del comune negozio sotto casa a un business plan. Quindi si passa da un idea alla realtà in tempi relativamente brevi. E questo consente sia al ragazzo giovane ma anche alle persone che hanno perso il lavoro di inserirsi nuovamente attraverso questo strumento di inclusione finanziaria nel mondo lavorativo. Lo strumento del microcredito è completo in quanto prevede la forma di tutoraggio iniziale che permette di individuare i punti di criticità di un eventuale idea e in più ha il compito di esaltare un’idea imprenditoriale qualora la ritenga una buona idea. Successivamente come descritto dal Testo Unico Bancario c’è la fase di tutoraggio che permette di controllare durante tutto l’anno l’evoluzione. Quindi l’imprenditore viene ascoltato e valutato in una fase iniziale e poi accompagnato fino all’apertura dell’attività. Durante il percorso di sviluppo dell’attività, l’imprenditore viene ascoltato attraverso questa forma di tutoraggio e monitoraggio che permette di evitare le difficoltà o di esaltare i punti di forza in modo tale da far crescere sempre di più l’impresa. Quindi credo sia proprio nel messaggio istituzionale previsto dalla garanzia gratuita nei confronti dell’imprenditore garantire una sorta di inclusione nel mondo del lavoro con l’ottenimento del finanziamento. Poi l’imprenditore restituisce tutto, quindi usufruisce di una garanzia attraverso la quale è lo Stato stesso a fare da garante. Successivamente il lavoratore verrà seguito per controllare che non esca dal mondo del lavoro perché nel momento in cui ci dovesse essere un default per quella persona il danno è doppio, primo perché lo Stato è intervenuto dando il finanziamento e secondo perché non può restituire il prestito. Quindi è proprio il progetto in se che è legato alla figura del tutor che è legato a sua volta all’Ente Nazionale per il Microcredito che è legato al fondo di garanzia ad essere completo nella sua struttura.

Nella mia esperienza come tutor che parte nell’ottobre 2017 sto seguendo 17 pratiche che concluderò tra gennaio e febbraio 2019, da un punto di vista procedurale la piattaforma è snella la modulistica è molto semplice e soprattutto è completa, quindi permette lo sviluppo dell’idea imprenditoriale in attività d’impresa. Il punto da migliorare sarebbe quello di una maggiore ricerca di sensibilizzazione degli Enti pubblici e privati, in questo caso cito le banche perché dovrebbero fare rete e convergere tra di loro, quindi avere più istituti di credito e una maggiore comunicazione.

E qui entra in gioco la figura del tutor che funge da interlocutore ed è più imparziale, e attraverso il quale l’idea iniziale di imprenditoria viene performata, modificata e se nel caso non è una valida idea si evita di portarla a finanziamento. La necessità è quella di far convergere quanti più individui, persone e idee attraverso il canale del tutor. Quindi fare rete con banche, Enti, centri per l’impiego e scuole.

Sono Presidente di Snodo 35, un’idea concepita in forma giuridica, è un’associazione e quindi non ha finalità di lucro, libera associazione perché non abbiamo vincoli di nessuna forma sul territorio, dal punto di vista logistico siamo in fronte strada. Quindi tutti questi elementi racchiudono l’elemento che caratterizza questo luogo, ossia la necessità di dare un’informazione precisa diretta e veloce a tutte le categorie. Sportello cittadino perché l’imprenditore quando chiude la propria attività poi diventa un cittadino con tutte le varie difficoltà quotidiane. All’interno della struttura ci sono diverse postazioni dove si interfacciano diverse figure professionali attraverso le quali vengono erogati servizi di orientamento e di autoimpresa tramite uno sportello che si chiama “progetto giovani” Inforlav (informarsi per lavorare). Poi abbiamo la figura professionale del legale, lo sportello caf e patronato, il consulente del lavoro, un architetto, poi ci sono io che sono un dottore commercialista e svolgo l’attività definita “sportello primo commercialista”. All’interno di questa associazione abbiamo anche una sala incontri dove vengono svolte sia attività per gli associati con seminari, incontri informativi o semplicemente di natura ludica e incontri di natura formativa, che vanno dal mondo giuridico, a quello dell’impresa, all’attualità del territorio.

ZERO COCKTAIL BAR Pierangelo Pinca

Mi chiamo Pierangelo Pinca ho 22 anni e vengo da Bari. Ho frequentato il corso dell’ IFOC che ti consente di chiedere un finanziamento per intraprendere la strada verso il tuo futuro. Questo corso tratta di imprenditoria a livello generale e alla fine di questo corso puoi presentare il tuo business plan, parlando della tua azienda di quello che sai fare e dei vari costi che dovrai mantenere anche in futuro (presenterai la domanda a Invitalia devi aspettare che l’Ente decida se accettare o meno il tuo progetto.)

Secondo me è una cosa molto utile, stanno investendo sul nostro territorio e soprattutto sui giovani. Ci vogliono molti sacrifici però credo che sia una cosa utile per realizzare i propri sogni. Il mio locale si trova a Monopoli via San Domenico 37 e si chiama Zero Cocktail Bar, zero perché appunto è un progetto che nasce da zero, noi all’inizio il locale non lo avevamo lo abbiamo acquistato successivamente, e con il tempo ci siamo informati su come poter avere un finanziamento che ci potesse aiutare.

Io ho richiesto la somma di €50.000, ovviamente non sono 50 tondi ma sono 41 più IVA perché l’IVA non è finanziabile.

La figura del tutor è stata molto efficiente, quando avevo bisogno gli scrivevo e mi rispondeva subito nell’arco di 5-10 minuti. Per quanto riguarda invece il tempo del finanziamento io ci ho messo un po’ di più perché ci sono stati dei problemi con dei costi da inserire e dei costi da togliere, comunque diciamo che per avere la risposta avrò atteso 5 mesi più o meno, in teoria è il tempo standard che si prendono per visionare il tuo progetto.

Io consiglierei assolutamente la misura Garanzia Giovani perché comunque è una mano in più, il finanziamento è a tasso zero quindi devi restituire solamente ciò che chiedi e in più devi restituire l’intera somma in 7 anni quindi è un arco di tempo abbastanza lungo, confermo che è un ottimo metodo per chi vuole mettersi in proprio e intraprendere la strada dell’imprenditoria.

La scelta di aprire un posto dove servire cocktail è nata da una riflessione che una sera ho fatto, ovvero: io e i miei amici la sera siamo sempre andati a bere, è una cosa che fanno tutti i ragazzi della mia età, quindi ho pensato come sarebbe stato trovarsi dall’altra parte del bancone. La scuola era finita e come tutti i ragazzi non sapevo che cosa fare del mio futuro, ho pensato: “e se mi ci metto io dall’altra parte del bancone”!? Quindi ho fatto un corso di bartender dove ti vengono insegnate le basi e le tecniche di miscelazione. Poi ho iniziato a lavorare in diversi bar, e anche in diverse feste, così mi sono fatto un piccolo bagaglio di esperienza che posso usare nel mio locale.

Il cocktail che mi piace di più e che mi viene meglio è il gin tonic semplice semplice gin e acqua tonica, poi ovviamente ci sono altri cocktail e sono più complicati da miscelare, però avendo le basi e una formazione si possono fare tutti i cocktail, alcuni si possono anche inventare, diciamo che è un campo in cui la creatività non manca.

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