GIOVANI/AUTOIMPIEGO, QUALI GARANZIE

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GIOVANI/AUTOIMPIEGO, QUALI GARANZIE

UN RITARDO DA RECUPERARE IN FRETTA

Tiziana LANG | Ricercatrice ISFOL presso Ministero del Lavoro e Politiche Sociali

Lo strumento europeo della Garanzia per i giovani, come noto1, prevede una serie di interventi di sostegno all’occupazione giovanile tra i quali rientra l’accompagnamento all’autoimpiego e alla creazione di impresa. Tale scelta si pone nel solco tracciato dall’Unione europea per le nuove politiche attive del lavoro, che dal 2007 includono esplicitamente il lavoro autonomo e imprenditoriale tra le possibili modalità di inserimento nel mondo del lavoro di coloro che sono disoccupati (in particolare i disoccupati di medio-lungo periodo o i giovani e le donne in cerca di prima occupazione). L’accompagnamento alla creazione d’impresa e la sua incentivazione, anche con il contributo di finanziamenti europei, sono considerati un investimento a duplice esito perché creano occupazione non solo per i neoimprenditori ma anche per gli addetti delle imprese avviate.
Nel Piano italiano di attuazione della “Garanzia per i giovani”, in particolare, la misura di accompagnamento all’autoimpiego può contare su un budget di circa 80 milioni di euro da impegnare entro il 31 dicembre 2015. Al 10 dicembre 20142 la capacità di programmazione attuativa di questa misura era pari solo al 4%, con un ritardo consistente sia rispetto alle altre misure sia rispetto alla media tra di esse (48,7%). Il numero dei giovani che si prevede di sostenere nel percorso di autoimpiego e autoimprenditorialità è pari a 21.532 soggetti, ossia il 3,8% del totale dei giovani Neet3 che si prevede di coinvolgere attraverso il Programma operativo nazionale “Iniziativa Occupazione Giovani” gestito dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e attuato dalle Regioni.
La misura “sostegno all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità” nel Piano italiano consta di due fasi: la prima nel corso della quale ai giovani Neet, di età compresa tra i 18 e i 29 anni - che hanno dimostrato interesse per l’attività d’impresa durante i colloqui di orientamento previsti dal programma - sono offerti percorsi mirati di avviamento al lavoro autonomo e autoimprenditoriale; la seconda, che prevede la creazione di uno strumento finanziario di tipo rotativo di livello nazionale, per la concessione di finanziamenti agevolati a tasso zero non a fondo perduto ai giovani che, dopo la prima fase di consulenza e affiancamento, confermano la volontà di avviare un’attività in proprio presentando una domanda di finanziamento per la propria idea di impresa.
Da un lato, pertanto, i centri per l’impiego e gli operatori privati selezionano i giovani che sin dall’ingresso nel Programma hanno mostrato interesse per l’attività autoimprenditoriale - ossia che dimostrano di essere dotati di particolari caratteristiche personali, quali la propensione al rischio, capacità di innovazione e cambiamento, un buon grado di autonomia, capacità organizzative e di gestione, capacità relazionali (anche in un’ottica di collaborazione con altri operatori economici). Dall’altro lato, le amministrazioni che attuano la Garanzia per i Giovani (Ministero del lavoro e delle politiche sociali e Regioni) costituiscono uno strumento finanziario di livello nazionale verso cui far convergere le domande di finanziamento agevolato dei giovani Neet “imprenditori” assistiti dagli operatori specializzati a livello locale o centrale.
Gli operatori specializzati, nel farsi carico dell’accompagnamento dei giovani Neet verso la creazione di impresa, devono essere in grado di offrire servizi integrati specialistici al fine di sviluppare le idee imprenditoriali che i giovani avviati dai CpI e dagli altri soggetti autorizzati hanno formulato per la presentazione della domanda di finanziamento agevolato.
Le Regioni, che nel Piano di attuazione italiano della “Garanzia per i giovani” svolgono il ruolo di organismi intermedi del PON IOG, dovrebbero individuare i soggetti che sul territorio possono realizzare le attività mirate di consulenza/formazione/affiancamento nella fase di start-up di lavoro autonomo e microimpresa. Al contempo, esse potrebbero prevedere una serie di strumenti e misure che facilitino l’accesso dei giovani Neet “imprenditori” ai servizi offerti dagli operatori specializzati, come nel caso dell’erogazione di voucher formativi da utilizzare presso gli enti accreditati o gli altri soggetti in possesso delle competenze ed esperienze necessarie. Oppure, prevedere la pubblicazione di avvisi pubblici di selezione degli operatori specializzati che devono erogare i servizi di accompagnamento, ossia le attività mirate che vanno dalla consulenza specialistica (coaching, counseling, ecc.) alla formazione per la stesura del business plan (definizione dell’idea imprenditoriale, acquisizione conoscenze/competenze, studi di fattibilità e ricerche di mercato, azioni di marketing territoriale e piani di comunicazione, ecc.), sino all’assistenza personalizzata e all’accompagnamento per l’accesso al credito e la finanziabilità dell’idea di impresa.
In base alle ultime indicazioni fornite dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, tra le attività di impresa che potrebbero essere avviate grazie al costituendo strumento finanziario, rientrano la microimpresa, il lavoro autonomo e il franchising (ad es.). Le microimprese ammissibili al finanziamento potranno avere o scegliere (a seconda che siano già costituite o in corso di costituzione) qualsiasi forma societaria (persona e capitali), anche quella cooperativa, purché di dimensione inferiore ai 10 occupati (come previsto dalla Raccomandazione 2003/ 361/CE, ALLEGATO - Articolo 2, comma 3). Inoltre, potranno essere ammesse al finanziamento anche le associazioni tra professionisti. Nel caso in cui si tratti di società, queste ultime dovrebbero essere costituite interamente o in maggioranza (assoluta) da giovani Neet. Dovrebbe essere possibile anche la trasmissione o rilevazione di impresa nel caso in cui si tratti di un’attività di lavoro autonomo o di microimpresa.


Quanto allo strumento che il Ministro del lavoro ha più volte ribadito di voler attivare, si tratterebbe di un fondo rotativo nazionale di “microcredito” con una dotazione iniziale di 60 milioni di euro. Tuttavia, il fondo non dovrebbe limitarsi a finanziare importi fino a 25mila euro (come prevede la definizione adottata a livello UE di “microcredito” ), bensì finanziare prestiti che vanno da un minimo di 10mila euro fino a un massimo di 50mila euro.
Le Regioni a loro volta, se decidessero di non aderire al Fondo rotativo nazionale, possono attivare strumenti finanziari ad hoc (ai sensi delle disposizioni regolamentari vigenti) o utilizzare strumenti finanziari già avviati a livello regionale, sempre che sia possibile concentrare la strategia di investimento di detti strumenti sui NEET e se ne possano monitorare gli esiti. È utile ricordare che sugli strumenti finanziari costituiti nel corso dell’attuale programmazione dei Fondi strutturali e di investimento europei (2014-2020) trova applicazione la normativa comunitaria in materia di strumenti di ingegneria finanziaria prevista per la Programmazione 2014/2020, ed in particolare gli artt. 37 e ss. del Reg. (UE) n. 1303/2013, ed i relativi atti delegati e/o Regolamenti di esecuzione.
Dovrebbero essere ritenute ammissibili le attività riferibili ai diversi settori della produzione di beni, fornitura di servizi e commercio, quali ad esempio: il turismo (ospitalità e servizi), servizi culturali e ricreativi; i servizi alla persona; i servizi per l’ambiente; i servizi ICT; il risparmio energetico e le energie rinnovabili; i servizi alle imprese; i lavori cosiddetti “verdi” e “blu”; le imprese agricole; le imprese manifatturiere e artigiane; le attività di commercio al dettaglio e all’ingrosso, anche in franchising.
Ma oltre al sostegno all’avvio di autoimpiego e microimpresa, potrebbe essere utile prevedere l’erogazione di servizi di sostegno nel periodo successivo allo start up d’impresa (per es nei 12 mesi successivi), ciò al fine di prevenire il rischio di chiusura delle nuove iniziative imprenditoriali. Tali servizi, da erogarsi secondo modalità e termini previsti dalla Regione di riferimento, mirano a supportare i beneficiari nella risoluzione di specifici problemi tecnici, nella corretta esecuzione degli adempimenti amministrativi in fase di avvio attività, nella realizzazione del programma finanziato (mercato, organizzazione dell’impresa, aspetti finanziari, etc.).
Le attività di comunicazione sulla misura autoimpiego e autoimprenditorialità dovrebbero favorire la diffusione delle notizie sullo strumento finanziario agevolato che rientra nell’offerta delle misure della Garanzia per i Giovani, affinché i giovani siano attratti all’utilizzo dei finanziamenti disponibili. Dovrebbero essere recuperate alla Garanzia le organizzazioni del non profit, le organizzazioni del mondo produttivo, come pure il Terzo settore, al fine di raggiungere quanti più giovani Neet possibili. Qualora il gestore della misura fosse individuato in una soggetto attivo a livello nazionale, dovrebbero essere garantiti i servizi territoriali attraverso appositi Sportelli nelle Regioni. A parere di chi scrive, sarebbe opportuno che fossero sensibilizzate ad aderire a questo strumento di livello nazionale, soprattutto le Regioni dove è ancora poco diffusa la cultura d’impresa e dove sono presenti difficoltà oggettive all’avvio di nuove attività da parte di soggetti esclusi o a rischio di esclusione (come sono i giovani Neet) sia per la collocazione geografica sia per le difficoltà di accesso al credito che si registrano in determinati territori.

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Note

1 Come ho avuto modo di illustrare in precedenza su questa rivista, cfr. “Garanzia Giovani e microcredito: un binomio possibile, se si vuole” in Microfinanza, anno 2 numero 4.
2 Cfr i dati diffusi nel corso della conferenza stampa del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 10 dicembre 2014 (http://www.garanziagiovani.gov.it/EventiNews/News/Documents/Conferenza%20stampa%202014_12_10.pdf)
3 Neet: giovani non impegnati in un’attività lavorativa né inseriti in un percorso scolastico o formativo (Not in Employment Education and Training).

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