VANTAGGI DELLA COLLABORAZIONE TRA BANCHE ED ENTE NAZIONALE PER IL MICROCREDITO

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VANTAGGI DELLA COLLABORAZIONE TRA BANCHE ED ENTE NAZIONALE PER IL MICROCREDITO

Le banche e l’Ente Nazionale per il Microcredito condividono in larga misura obiettivi di responsabilità sociale e di impegno per lo sviluppo del territorio. In tale contesto, è d’interesse comune definire specifici accordi volti allo sviluppo della microimprenditorialità e dell’autoimpiego attraverso lo strumento del microcredito, come disciplinato dall’art. 111 del TUB e dal decreto Mef n. 176/2014. La collaborazione tra l’Ente e le banche va realizzata sulla base delle specifiche competenze e conformemente alle attribuzioni istituzionali delle parti, nel senso che: A. I servizi ale banche dovrebbero impegnarsi a valutare le domande di microcredito provenienti dal territorio e a finanziarle previa ammissione alla garanzia pubblica del Fondo per le PMI; B. l’Ente, in quanto soggetto specializzato, si impegnerebbe a svolgere tutta l’attività di erogazione dei servizi di assistenza e monitoraggio sia in fase di istruttoria sia in fase di ammortamento del prestito.

Tale attività verrebbe volta per conto delle banche fi- nanziatrici sulla base di un apposito contratto scritto e potrebbe prevedere anche la collaborazione con soggetti terzi verificati dall’Ente o accreditati presso di esso. I destinatari degli interventi sarebbero i soggetti con maggiori difficoltà di accesso al credito, purché in possesso di capacità imprenditoriali, che intendono avviare sul territorio un’iniziativa microimprenditoriale o di autoimpiego, ad esempio nei settori dell’artigianato, del commercio, dell’agricoltura, del turismo, dei beni culturali, dell’ambiente, delle energie rinnovabili o dei servizi. A titolo indicativo, tali soggetti possono essere donne, giovani entro i 35 anni, disoccupati e inoccupati, lavoratori espulsi dal mercato del lavoro, lavoratori in CIG e/o in mobilità, immigrati con permesso di soggiorno, over 50, ecc. Grazie alla copertura delle operazioni da parte del Fondo di garanzia (sia pure nella misura massima dell’80%) e alla responsabilizzazione dei soggetti beneficiari indotta dai servizi di assistenza e monitoraggio (che comprendono la formazione, l’accompagnamento, l’af- fiancamento, il tutoring, ecc.) le banche potrebbero estendere e/o rafforzare la propria attività nel comparto del microcredito e della minore imprenditoria.

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