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ENTE NAZIONALE: EVOLUZIONE, FUNZIONI E PROSPETTIVE
ENTE NAZIONALE: EVOLUZIONE, FUNZIONI E PROSPETTIVE
Funzioni e attribuzioni dell’Ente - Mission e prospettive - Strategia - Progetti - Caratteristiche - Servizi
Funzioni e attribuzioni dell’Ente Nazionale per il Microcredito
L’Ente Nazionale per il Microcredito è un ente pubblico non economico che esercita importanti funzioni in materia di microcredito e microfinanza, a livello nazionale e internazionale. In particolare:
• promozione, indirizzo, agevolazione, valutazione e monitoraggio degli strumenti microfinanziari promossi dall’Unione Europea e delle attività microfinanziarie realizzate a valere sui fondi comunitari;
• monitoraggio e valutazione delle iniziative italiane di microcredito e microfinanza;
• promozione e sostegno dei programmi di microcredito e microfinanza destinati allo sviluppo economico e sociale del Paese, nonché ai Paesi in via di sviluppo e alle economie in transizione.
L’Ente deriva direttamente dal “Comitato Nazionale Italiano per il Microcredito”, costituito nel 2004 quale organo preposto all’organizzazione degli eventi relativi al “2005-Anno internazionale del microcredito”, proclamato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (Risoluzioni ONU 53/197 e 58/221) al fine di favorire la realizzazione degli Obiettivi del Millennio. Dopo essere stato trasformato in “Comitato Permanente” dalla Legge 11 marzo 2006, n. 81, è stato infine costituito in ente pubblico non economico dotato di autonomia amministrativa, organizzativa, patrimoniale, contabile e finanziaria, ai sensi della legge 12 luglio 2011, n. 106.
Sulla base delle disposizioni normative succedutesi nel tempo, l’Ente svolge funzioni di promozione e coordinamento delle iniziative di microcredito e microfinanza realizzate o da realizzarsi a livello nazionale ed europeo, nonché nei Paesi in via di sviluppo e nelle economie in transizione.
In particolare:
• ai sensi della legge 106 del 12 luglio 2011 art. 1 comma 4 bis:
funzioni di ente coordinatore nazionale con compiti di promozione, indirizzo, agevolazione, valutazione e monitoraggio degli strumenti microfinanziari promossi dall’Unione Europea, nonché delle attività microfinanziarie realizzate a valere su fondi dell’Unione Europea;
• ai sensi della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 luglio 2010 (pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 220 del 20 settembre 2010):
compiti operativi di monitoraggio e valutazione di tutte le iniziative italiane di microcredito e microfinanza;
• ai sensi della legge 24 dicembre 2007 n. 244, art.2, commi 185-187:
ruolo di promozione, prosecuzione e sostegno ai programmi di microcredito e microfinanza destinati allo sviluppo economico e sociale del Paese, nonché ai Paesi in via di sviluppo e alle economie in transizione (microfinanza per la cooperazione), in sinergia con il Ministero degli Affari Esteri.
Mission e prospettive
La mission dell’Ente è quella di favorire l’accesso al credito delle microimprese e delle categorie sociali maggiormente svantaggiate, attraverso la promozione degli strumenti della microfinanza, l’assistenza tecnica, la ricerca, la formazione, la diffusione di buone pratiche.
Vision
Caratterizzato da una visione etica della finanza, l’Ente intende rappresentare il principale punto di riferimento per le pubbliche amministrazioni e gli stakeholders interessati allo sviluppo del microcredito in Italia e in Europa, nei Paesi in via di sviluppo e nelle economie in transizione.
Categorie di soggetti a cui si rivolge l’Ente
Lo Stato e le Regioni definiscono le misure di microcredito per i territori di propria competenza, stanziano le relative risorse anche in regime di cofinanziamento con i fondi comunitari e promuovono il partenariato economico e sociale.
• Camere di commercio
Gli Enti pubblici e le Camere di commercio perseguono il loro scopo istituzionale favorendo lo sviluppo economico del territorio. Possono costituire fondi di garanzia ed erogare servizi di assistenza, monitoraggio e tutoraggio ai beneficiari del microcredito. Possono inoltre mettere a disposizione le loro reti e l’operatività territoriale per la diffusione, la promozione dei programmi di microcredito.
Le Associazioni di categoria delle Pmi portano all’attenzione dei diversi soggetti coinvolti nella “filiera” le problematiche gestionali e finanziarie delle piccole realtà imprenditoriali e, quindi, orientano al meglio le finalità, il target e la struttura operativa dei programmi di microcredito. Rappresentano, inoltre, dei qualificati tutor di microcredito.
Le Fondazioni, bancarie e non bancarie, possono supportare efficacemente la realizzazione dei programmi di microcredito attraverso la costituzione di fondi di garanzia dedicati.
Intermediari finanziari
Le banche e gli altri intermediari finanziari sono i soggetti che valutano in ultima istanza le domande di microcredito e provvedono all’erogazione del prestito e all’incasso delle rate di ammortamento. Attraverso il microcredito intercettano un target di clientela marginale ma con un elevato potenziale di sviluppo. Il microcredito, inoltre, rappresenta uno strumento utile per caratterizzare il profilo etico e sociale della banca e per rafforzare il proprio legame con il territorio.
Gli intermediari di garanzia (i confidi) sono i soggetti maggiormente qualificati a gestire fondi di garanzia per il microcredito e a svolgere i servizi ausiliari di assistenza e monitoraggio ai microimprenditori.
Anche gli enti non-profit e gli altri organismi del terzo settore sono soggetti specializzati nell’erogazione dei servizi di assistenza, monitoraggio e tutoraggio e hanno uno specifico orientamento per l’inclusione sociale e finanziaria delle persone cosiddette “non bancabili”. Hanno inoltre una spiccata capacità a entrare in contatto con i potenziali beneficiari del microcredito e assisterli per tutta la durata del prestito.
• Università
Le Università e in particolare le Facoltà e i Dipartimenti a indirizzo turistico ed economico possono sviluppare ricerche a carattere scientifico, tesi di laurea, project work ed esplorare nuovi strumenti e ambiti sui temi del microcredito e della microfinanza. Possono inoltre inserire tali materie all’interno dei propri programmi di studi, favorendo nuove opportunità professionali.
Strategia
La strategia dell’Ente si articola su tre aree d’intervento:
Area creditizia: progettazione di interventi microfinanziari mirati al rafforzamento delle capacità della pubblica amministrazione, al rafforzamento dell’azione di sistema e al monitoraggio delle iniziative pubbliche e private del microcredito.
Area tecnica: iniziative di formazione, ricerca e assistenza volte a sostenere programmi di microcredito e microfinanza;
Area promozionale: promozione legislativa, creazione di reti, diffusione della cultura microfinanziaria.
• sviluppo – anche per mezzo di fondi messi a disposizione da dall’Unione Europea, dallo Stato, dalle Regioni e dagli enti locali, nonché da operatori privati – di progetti volti a sostenere la realizzazione di investimenti da parte di microimprese e cooperative o l’inclusione finanziaria di persone fisiche in stato di povertà o comunque non in grado di accedere al credito bancario;
• sviluppo di modelli e strumenti di microcredito e microfinanza;
• valutazione della performance sociale dei programmi pubblici e privati rivolti ai microimprenditori;
• sensibilizzazione, formazione e capacity building delle pubbliche amministrazioni e degli operatori di microcredito;
• informazione mirata al target di riferimento sugli strumenti microfinanziari;
• promozione di community di soggetti interessati al sistema microcredito;
• sviluppo e diffusione della cultura microfinanziaria4.
Progetti e attività realizzati
I progetti dell’Ente sono mirati al rafforzamento delle capacità della pubblica amministrazione, al rafforzamento dell’azione di sistema e al monitoraggio delle iniziative pubbliche e private del microcredito. Questi i più recenti progetti realizzati:
• Capacity Building sugli strumenti finanziari di microcredito Obiettivo: rafforzare le competenze della pubblica amministrazione in materia di microcredito e creare i necessari partenariati con tutti gli operatori del settore.
Obiettivo: Monitorare e valutare le iniziative di microcredito attivate in Italia a sostegno dell’occupazione e dell’integrazione sociale dei soggetti esclusi dall’accesso al credito.
• Microcredito e Servizi per il lavoro
Obiettivo: creazione di sportelli informativi per il microcredito presso i servizi pubblici per l’impiego, i comuni e le camere di commercio delle regioni “Convergenza”.
• A.MI.CI - Accesso al Microcredito per i Cittadini Immigrati
Obiettivo: Istituzione e animazione di una rete di soggetti pubblici, privati e del non-profit che operano per l’integrazione dei cittadini immigrati, con specifico riferimento alla microimprenditorialità; definizione di un modello condiviso di accesso al microcredito.
• Microcredito Donna per la creazione di microimprese
Obiettivo: Creazione delle attività di imprenditoria femminile legate al microcredito.
• MICRO-WORK: fare rete per il microcredito e l’occupazione
Obiettivo: realizzare una rete di sportelli informativi sul microcredito da attivare presso i Centri per l’impiego in tutte le regioni italiane.
• Il microcredito per la microimpresa turistica
Obiettivo: sensibilizzazione di stakeholders, attori istituzionali ed economici di filiera turistica delle Regioni Convergenza attraverso la promozione e diffusione della conoscenza degli strumenti di microcredito e di microfinanza.
La formazione costituisce una delle attività principali realizzate dall’Ente e rappresenta un importante elemento per la definizione di una “via italiana alla microfinanza”. La formazione è finalizzata alla creazione di professionisti capaci di diventare interpreti autentici della cultura microfinanziaria nelle sue molteplici declinazioni territoriali e culturali ed è rivolta sia a soggetti che operano presso istituzioni di microfinanza, che a soggetti il cui core business non è quello microfinanziario (istituzioni pubbliche, soggetti del terzo settore o del settore privato) ma che intendono sviluppare al proprio interno delle unità specializzate nel settore della microfinanza. Tale attività, che viene realizzata attraverso master, corsi d’alta formazione, workshops, seminari e stages, approfondisce gli aspetti legali, culturali, economici e relazionali della microfinanza.
RICERCA
Attraverso l’attività di ricerca, l’Ente crea strumenti di analisi e applicativi specifici, utili alla definizione di una “via italiana al microcredito”. La ricerca riguarda principalmente le seguenti aree: lo stato dell’arte della microfinanza in Italia; modelli di analisi di fattibilità; modelli di governance; realizzazione e monitoraggio dei piani di business; aspetti di assistenza tecnica funzionali all’inclusione finanziaria.
La ricerca così orientata, insieme ai relativi output, è resa funzionale sia ad azioni formative dedicate agli operatori del settore, che all’offerta di servizi di assistenza tecnico-gestionale alle istituzioni di microfinanza che ne facciano richiesta all’Ente. Con riguardo alla gestione delle fasi di progetto, l’Ente sostiene, direttamente o attraverso il proprio network, le istituzioni di microfinanza che ne facciano richiesta, attraverso assistenza nei seguenti ambiti: realizzazione di studi di fattibilità; identificazione di partners locali; selezione del personale destinato a progetti di microfinanza; monitoraggio e valutazione dei progetti. Particolare importanza, in questo ambito, riveste la definizione dei servizi ausiliari di assistenza e monitoraggio del microcredito che, anche ai sensi della specifica normativa, rappresentano una delle componenti fondamentali delle operazioni di microcredito.
L’Ente Nazionale per il Microcredito ha contribuito in modo fattivo alla promozione istituzionale in materia legislativa a livello italiano, comunitario e internazionale. In particolare ha collaborato con la Banca d’Italia e il Ministero dell’Economia e delle Finanze per la riforma del Titolo V del Testo Unico Bancario che, all’art. 111 ha introdotto una specifica disciplina giuridica del microcredito nel nostro Paese. A seguito dell’emanazione di tale legge, l’Italia riconosce ufficialmente un nuovo intermediario finanziario, l’operatore di microcredito, riaffermando il valore di questo importante strumento per la lotta all’esclusione finanziaria. L’Ente ha altresì promosso l’approvazione della legge 214/2011 art. 39 comma 7-bis, che prevede che una quota delle disponibilità finanziarie del Fondo di garanzia a favore delle piccole e medie imprese venga riservata a interventi di garanzia in favore del microcredito.
L’Ente si pone come interlocutore istituzionale razionalizzante delle numerose iniziative a carattere di inclusione sociale e finanziaria, al fine di minimizzare la dispersione di risorse e di energie profuse dalle diverse istituzioni e dai numerosi operatori e di delineare una strategia unitaria del “sistema-Italia”. In tale prospettiva, l’Ente promuove iniziative di networking volte a estendere e rafforzare i legami tra operatori – profit e non profit – e le istituzioni del settore.
L’Ente realizza un’intensa attività di diffusione della cultura microfinanziaria, attraverso iniziative convegnistiche dirette o promosse da altre istituzioni. Tra le iniziative di maggiore importanza, la conferenza organizzata in concomitanza con la pubblicazione e diffusione del “Rapporto sulla microfinanza italiana” e il “Forum Europeo della Microfinanza”, in partnership con la Commissione Europea, che rappresenta un importante momento di riflessione, confronto e dibattito tra gli operatori della microfinanza e del microcredito e gli esponenti della pubblica amministrazione5.
Caratteristiche del microcredito
• dagli articoli 111 e 113 del Testo Unico Bancario (TUB);
• dal decreto attuativo del Ministro dell’economia e delle finanze n. 176 del 17 ottobre 2014.
Queste sono, ai sensi di tale normativa, le principali caratteristiche del “microcredito imprenditoriale”:
• Importo massimo: 25.000 euro (elevabile in determinati casi a 35.000 euro).
• Durata massima: 7 anni (elevabile in alcuni casi a 10 anni).
• Modalità di rimborso: rate con cadenza al massimo trimestrale.
• Garanzie: nessuna richiesta di garanzie reali e possibilità di accesso gratuito alla garanzia pubblica del Fondo di garanzia per le PMI.
Servizi di assistenza e monitoraggio
A) per il microcredito imprenditoriale devono essere prestati almeno due dei seguenti servizi:
• supporto alla definizione della strategia di sviluppo del progetto finanziato e all’analisi di soluzioni per il miglioramento dello svolgimento dell’attività;
• formazione sulle tecniche di amministrazione dell’impresa, sotto il profilo della gestione contabile, della gestione finanziaria, della gestione del personale;
• formazione sull’uso delle tecnologie più avanzate per innalzare la produttività dell’attività;
• supporto alla definizione dei prezzi e delle strategie di vendita, con l’effettuazione di studi di mercato;
• supporto per la soluzione di problemi legali, fiscali e amministrativi e informazioni circa i relativi servizi disponibili sul mercato;
• con riferimento al finanziamento concesso per la partecipazione a corsi di formazione anche di natura universitaria o post-universitaria, supporto alla definizione del percorso di inserimento nel mercato del lavoro;
• supporto all’individuazione e diagnosi di eventuali criticità dell’implementazione del progetto finanziato.
B) per il microcredito sociale devono essere prestati i seguenti servizi per l’intera durata del piano di rimborso del prestito:
• servizi ausiliari nella gestione del bilancio familiare, in grado di fornire ai debitori informazioni utili a migliorare la gestione dei flussi delle entrate e delle uscite7.
Come accedere al microcredito
• i Fondi Strutturali e di Investimento Europei (Fondi SIE), gestiti a livello nazionale e regionale;
• i Fondi diretti, gestiti direttamente dalla Commissione Europea o dalle Agenzie da essa delegate.
Intervento del Fondo di garanzia sulle operazioni di microcredito
Definizione di microfinanza
• le micro-assicurazioni: piccole assicurazioni sulla vita, malattia, incidenti, disastri naturali, furto, volatilità dei prezzi delle merci, ecc, per microimprenditori, famiglie e altri soggetti che, per la loro condizione economico-sociale, non riescono ad accedere all’offerta del settore assicurativo tradizionale;
• il micro-leasing: leasing su piccola scala per esigenze aziendali, che consente anche ai più piccoli imprenditori di realizzare investimenti senza la necessità di disporre di un capitale proprio o di un capitale di credito
• l’housing microfinance: microcredito alle famiglie, alle microimprese e ai piccoli risparmiatori concesso al fine di apportare miglioramenti o ampliamenti alle proprie abitazioni;
• il micro-risparmio: possibilità di aprire conti correnti in cui depositare i propri risparmi;
• i sistemi di pagamento: metodi di pagamento sicuri, come bancomat e carte di credito;
• la canalizzazione delle rimesse: servizi che consentono un facile trasferimento dei flussi di denaro inviati dagli immigrati verso le loro terre di origine.
A) carattere di non bancabilità o di scarsa bancabilità (ridotto merito creditizio) dei beneficiari, che sono da individuare non solo nei soggetti “poveri”, ma in tutti i soggetti esclusi dal sistema finanziario classico o formale (il target tipico del microcredito può essere preso come riferimento anche per gli altri prodotti di microfinanza);
B) importo contenuto delle operazioni. Questo secondo driver non è di per sé sufficiente – ma è comunque necessario – per qualificare un prodotto come microfinanziario.
Microcredito e “finanza etica”
Il microcredito ha una forte valenza etica oltre che sociale ed economica:
• perché rappresenta un’opportunità di sviluppo rispettoso delle persone e del territorio;
• perché il finanziamento che viene concesso sostiene attività economiche socialmente orientate, in grado di attivare sul territorio dinamiche virtuose;
• perché l’attenzione alla sostenibilità, e non l’esclusivo mirare alla massimizzazione del profitto, permette di sviluppare attività slegate da logiche speculative.
La definizione di correttezza, sul piano economico/finanziario, è contemperata da principi di “correttezza etica” e di responsabilità sociale. La previsione di un tasso d’interesse a carico del destinatario finale, oltre ad aumentare il grado di sostenibilità del programma di microcredito, assume una valenza pedagogica, in quanto responsabilizza il soggetto richiedente e lo aiuta a sviluppare le competenze per un uso più consapevole del denaro. Il valore aggiunto del microcredito, infatti, è quello di permettere l’accesso a risorse finanziarie che sarebbero altrimenti precluse ma, allo stesso tempo, quello di far comprendere che il microcredito è un prestito che, in quanto tale, deve essere restituito.
Il mercato in Italia
• metà del volume complessivo delle operazioni è stato erogato a valere su iniziative di microcredito promosse dalle Regioni
• il 37% a valere su quattro iniziative a carattere nazionale
• il rimanente 12% da un «microcosmo» di 95 programmi a carattere locale.
< >1 Per saperne di più: www.microcreditoitalia.org - Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 luglio 2010 - Legge 22 dicembre 2011, n. 214, art. 39, comma 7-bis
< >2 Per saperne di più: www.microcreditoitalia.org - Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 luglio 2010 - Il manifesto della finanza etica (www.finanza-etica.it)
< >3 Per saperne di più: www.microcreditoitalia.org - www.sviluppoeconomico.gov.it/ - www.fondidigaranzia.it -< >http://www.abi.it - < >http://www.unioncamere.gov.it)
< >4 Per saperne di più: http://www.microcreditoitalia.org - Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 luglio 2010
< >5 Per saperne di più: www.microcreditoitalia.org - Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 luglio 2010
< >6 Per saperne di più: Articoli 111 e 113 del Testo Unico Bancario - Decreto del Ministro dell’economia e delle finanza 17 ottobre 2014, n. 176 - Disposizioni Bankitalia per l’iscrizione e la gestione dell’elenco degli operatori di microcredito
< >7 Per saperne di più: Articoli 111 del Testo Unico Bancario - Decreto del Ministro dell’economia e delle finanza 17 ottobre 2014, n. 176, articoli 3 e 5 e la gestione dell’elenco degli operatori di microcredito
< >8 Per saperne di più: http://ec.europa.eu/contracts_grants/funds_it.htm -http://ec.europa.eu/regional_policy/it/policy/how/priorities - www.finanziamentidiretti.eu -http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=629&langId=en - www.fondidigaranzia.it/
< >9 Per saperne di più: www.microcreditoitalia.org - www.sviluppoeconomico.gov.it/ - www.fondidigaranzia.it
< > e la gestione dell’elenco degli operatori di microcredito
< >10 Per saperne di più: www.microcreditoitalia.org
< >11 Per saperne di più: www.microcreditoitalia.org - www.cliclavoro.gov.it/Aziende/Finanziamenti/Pagine/Microcredito.aspx - Ente Nazionale per il Microcredito: “Il mercato del microcredito in Italia - Principali risultati del monitoraggio delle iniziative di microcredito in corso in Italia nel 2014”