TAVOLO 1 - FOOD SECURITY & FOOD SAFETY

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< >TAVOLO 1 - FOOD SECURITY & FOOD SAFETY

< >Roberto Pasca di Magliano, Enrico Giovannini < >Discussant < >| Presidente< >
Vincenzo Angrisani | Sogesid,
Laura Ciacci | Slow Food,
Corrado Fanelli | Sapienza Università di Roma,
Stefano Leporati | Coldiretti,
Cesare Manetti | Sapienza Università di Roma,
Domenico Mastrogiovanni | Cia,
Michelangelo Pascale | IspaCnr,
Marcela Villareal | FAO,
Camillo Zaccarini | ISMEA < >| Concept note


La FAO definisce Food Security “la situazione che si verifica quando tutte le persone, in ogni momento, hanno accesso fisico, sociale ed economico a cibo sano, nutriente e in quantità sufficiente a coprire i fabbisogni e le preferenze entro una vita attiva e salubre”.
Nell’Expo si affrontano i problemi della denutrizione e le modalità per garantire alle generazioni future una sicurezza alimentare, adeguata e variegata, in termini di SAFETY, e di alimenti sicuri e genuini per la salute, in termini di SECURITY. Alimenti sufficienti, sani e sicuri in quantità sufficiente per nutrire una popolazione mondiale in costante crescita.
In una prospettiva di scarsità di risorse e di accentuata volatilità dei prezzi delle commodities agricole sarà necessario da un lato sostenere l’innovazione e la ricerca applicata per sperimentare nuove tecnologie capaci di ottimizzare l’uso di risorse scarse (terreni coltivabili e acqua), dall’altro formare gli individui ad una corretta educazione alimentare e allo sviluppo responsabile di progetti agricoli.
I Paesi avanzati e in parte anche quelli emergenti dovranno impegnarsi innanzitutto sulla ricerca e sulla divulgazione di tecnologie capaci di accrescere la disponibilità di cibo attraverso l’aumento della produttività e delle rese, la varietà alimentare, la salubrità e genuinità degli alimenti, in un contesto di sostenibilità ambientale per non pregiudicare le esigenze delle generazioni future. La lotta allo spreco di cibo e alla valutazione di sistemi redistributivi dovrà essere al centro dell’attenzione dei paesi ricchi.
Dovrà crescere l’impegno di politica agricola per garantire la stabilità dei prezzi e la giusta remunerazione delle diverse fasi della produzione. La politica di cooperazione internazionale promossa dai paesi più ricchi e dalle organizzazioni internazionali dovrà concentrare i propri sforzi nella formazione professionale delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo per stimolare una crescita produttiva “dal basso” ed una corretta educazione alimentare.
Ai paesi in via di sviluppo devono chiedersi impegni più seri e decisi per affrontare il problema della Food Security e della conseguente malnutrizione che si riscontrano principalmente nelle comunità rurali, dove bassi livelli di reddito sono combinati con un’alimentazione squilibrata, una carente educazione alimentare e una diffusa irresponsabilità produttiva.
Il basso livello di educazione e la mancanza di una corretta informazione non consentono alle popolazioni più povere di comprendere l’importanza che lega la salute ad una dieta variata e ad un buon livello di igiene.
Inoltre, la scarsa percezione dell’impatto del cambiamento climatico sulle coltivazioni determina l’uso non appropriato delle risorse locali, e ciò, abbinato alla mancanza di tecnologie appropriate, determina un basso livello di produttività, scarsa diversificazione delle colture e quindi inefficiente uso delle risorse disponibili.
In questi contesti si può pensare ad un ruolo centrale della donna, quale protagonista dell’economia familiare e lavorativa finalizzata alla produzione alimentare ed a una corretta educazione alimentare. Il ruolo della donna emerge come particolarmente significativo per la diffusione della microfinanza che mira ad offrire strumenti per la responsabilizzazione individuale nella creazione di progetti di sviluppo agricolo che, oltre al miglioramento delle condizioni economiche e lavorative, consentono di creare all’interno della comunità ambienti produttivi consapevoli in merito al rapporto tra Food Security e salute personale.
Tanti gli esempi di successo legati alla diffusione di strumenti di microfinanza.
Possiamo ricordare il progetto MIDE attivato in Perù rivolto alle comunità rurali in cui all’interno del progetto alla donna veniva richiesto un “family development plan”; il progetto TUBA RAI METIN a Timor Est, rivolto a donne coltivatrici alle quali veniva offerto un prestito calibrato sulle fasi del raccolto, affiancando assistenza tecnica ed alfabetizzazione finanziaria, il progetto formativo in Uganda.
Dal report di Pathikrit, sulle condizioni in Bangladesh delle comunità rurali e sul ruolo della donna, emerge come sia fondamentale fornire alla popolazione, in particolare alle donne della comunità, strumenti appropriati per comprendere gli effetti del cambiamento climatico sul territorio e sulla qualità della loro vita quotidiana, tali da poter sviluppare soluzioni alternative per il loro sostentamento.
Nel corso del dibattito dovrà essere approfondito come la microfinanza, attraverso i suoi vari strumenti e prodotti (credito, microleasing, microassicurazioni, microrisparimio, formazione) può essere di supporto nel perseguimento di una maggiore sicurezza alimentare, coinvolgendo direttamente le popolazioni interessate.

In particolare, il dibattito approfondirà come l’accesso al cibo, ad una corretta alimentazione, ad alimenti variegati, salubri e sicuri rappresenti:
1 un diritto fondamentale dell’individuo in quanto condizione necessaria per il miglioramento del capitale umano ed è fondamento della propria libertà individuale;
2 una sfida globale in un mondo che vede crescere la pressione demografica, specie nelle aree con maggiori criticità socio-economiche;
3 un obiettivo difficile da perseguire specie nelle regioni più depresse del pianeta a causa dell’incapacità di valorizzare le risorse disponibili; richiede, quindi, la diffusione di tecnologie e conoscenze capaci di garantire il diritto alla nutrizione in un contesto di sostenibilità ambientale per salvaguardare i diritti delle generazioni future;
4 messo in pericolo dalle conflittualità che incendiano le aree più deboli del mondo e dai rigurgiti di fondamentalismo;
5 ostacolato, paradossalmente, dalla consuetudine ad estendere l’aiuto alimentare oltre situazioni di mera emergenza, perché alimenta assistenzialismo e deresponsabilizzazione ad impegnarsi per accrescere la produzione;
6 fondato su una mirata educazione alimentare e una formazione multidisciplinare per far apprezzare e trasferire agli individui, ancor più se poveri e malnutriti, le novità tecnologiche più appropriate a diversi territori e tradizioni;
7 realizzato contemperando la necessità di garantire un corretto apporto calorico giornaliero con la salubrità degli alimenti;
8 accompagnato con altre azioni mirate alla crescita del capitale umano (accesso all’acqua potabile, all’abitazione, alla sanità di base, all’istruzione primaria, ecc.);
9 inserito in un contesto di mercato ove, ad una graduale crescita dei consumi, corrisponda un parallelo aumento della produzione locale, scongiurando pericoli per la stabilità dei mercati;
10 diventi parte significativa delle strategie di cooperazione internazionale gestite dagli organismi nazionali e internazionali ad esse deputati e possibilmente essere in grado di attrarre investimenti istituzionali e privati. Premessa e contesto (ambito nazionale, internazionale, europeo, pvs,...)
Food Security si riferisce ad un contesto in cui gli individui hanno accesso fisico, sociale ed economico a cibo sano, nutriente ed in quantità sufficiente a coprire i fabbisogni e le preferenze entro una vita attiva e salubre.
Food Safety pone l’attenzione sulle modalità atte a garantire alle generazioni presenti e future una sicurezza alimentare, un’alimentazione adeguata e variegata: alimenti sufficienti, sani e sicuri in quantità sufficiente per nutrire una popolazione mondiale in costante crescita.
Expo di Milano affronta le modalità per garantire sicurezza e salubrità dei cibi ed anche i temi della denutrizione, dello spreco alimentare, delle tecnologie sostenibili e dell’educazione alimentare nel pieno rispetto delle diverse culture e tradizioni.
In una prospettiva di scarsità di risorse e di accentuata volatilità dei prezzi delle commodities agricole sarà necessario da un lato sostenere l’innovazione e la ricerca applicata per sperimentare nuove tecnologie capaci di ottimizzare l’uso di risorse scarse (terreni coltivabili e acqua), dall’altro formare gli individui ad una corretta educazione alimentare e allo sviluppo responsabile di progetti agricoli. Paesi avanzati e in parte anche quelli emergenti:
- Impegno prioritario sulla ricerca e sulla divulgazione di tecnologie capaci di accrescere la disponibilità di cibo attraverso l’aumento della produttività e delle rese, la varietà alimentare, la salubrità e genuinità degli alimenti, in un contesto di sostenibilità ambientale per non pregiudicare le esigenze delle generazioni future;
- lotta allo spreco di cibo e alla valutazione di sistemi redistributivi dovrà essere al centro dell’attenzione dei paesi ricchi;
- impegno a promuovere una politica agricola atta a garantire la stabilità dei prezzi e la giusta remunerazione delle diverse fasi della produzione;
- impegno a promuovere una politica di cooperazione internazionale capace di concentrare i propri sforzi nella formazione professionale delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo per stimolare una crescita produttiva “dal basso” ed una corretta educazione alimentare. Paesi in via di sviluppo:
- impegni più seri e decisi per affrontare il problema della Food Security e specie FoodSafety della conseguente malnutrizione che si riscontrano principalmente nelle comunità rurali, dove bassi livelli di reddito sono combinati con un’alimentazione squilibrata, una carente educazione alimentare e una diffusa irresponsabilità produttiva;
- impegno a migliorare il livello di educazione e la mancanza di una corretta informazione che non consentono alle popolazioni più povere di comprendere l’importanza che lega la salute ad una dieta variata e ad un buon livello di igiene;
- impegno ad un uso appropriato delle risorse locali, e di tecnologie sostenibili per accrescere la produttività, la diversificazione colturale e quindi l’uso efficiente delle risorse disponibili;
- valorizzare il ruolo centrale della donna, quale protagonista dell’economia familiare e lavorativa finalizzata alla produzione alimentare ed a una corretta educazione alimentare. Il ruolo della donna emerge come particolarmente significativo per la diffusione della microfinanza che mira ad offrire strumenti per la responsabilizzazione individuale nella creazione di progetti di sviluppo agricolo che, oltre al miglioramento delle condizioni economiche e lavorative, consentono di creare all’interno della comunità ambienti produttivi consapevoli in merito al rapporto tra Food Security e salute personale. Nel corso del dibattito viene approfondito come la microfinanza, attraverso i suoi vari strumenti e prodotti (credito, microleasing, microassicurazioni, microrisparimio, formazione) può essere di supporto nel perseguimento di una maggiore sicurezza alimentare, coinvolgendo direttamente le popolazioni interessate. Criticità
Il confronto tra gli esperti del Tavolo 1 viene dedicato all’approfondimento su come l’accesso al cibo, ad una corretta alimentazione, ad alimenti variegati, salubri e sicuri rappresenti:
1 un diritto fondamentale dell’individuo in quanto condizione necessaria per il miglioramento del capitale umano ed è fondamento della propria libertà individuale;
2 una sfida globale in un mondo che vede crescere la pressione demografica, specie nelle aree con maggiori criticità socio-economiche;
3 un obiettivo difficile da perseguire specie nelle regioni più depresse del pianeta a causa dell’incapacità di valorizzare le risorse disponibili; richiede, quindi, la diffusione di tecnologie e conoscenze capaci di garantire il diritto alla nutrizione in un contesto di sostenibilità ambientale per salvaguardare i diritti delle generazioni future;
4 un obiettivo minacciato dalle conflittualità che incendiano le aree più deboli del mondo e dai rigurgiti di fondamentalismo;
5 un obiettivo ostacolato, paradossalmente, dalla consuetudine ad estendere l’aiuto alimentare oltre situazioni di mera emergenza, perché essa alimenta assistenzialismo e deresponsabilizzazione ad impegnarsi per accrescere la produzione;
6 una condizione che richiede un’appropriata educazione alimentare e una formazione multidisciplinare per far apprezzare e trasferire agli individui, ancor più se poveri e malnutriti, tecnologie appropriate ai diversi territori e tradizioni;
7 una necessità da garantire tramite un corretto apporto calorico giornaliero combinata con la salubrità degli alimenti;
8 obiettivo da accompagnarsi con altre azioni mirate alla crescita del capitale umano (quali accesso all’acqua potabile, all’abitazione, alla sanità di base, all’istruzione primaria, ecc.);
9 obiettivo da realizzarsi in un contesto di mercato ove, ad una graduale crescita dei consumi, corrisponda un parallelo aumento della produzione locale, scongiurando pericoli per la stabilità dei mercati;
10 una parte significativa delle strategie di cooperazione internazionale gestite dagli organismi nazionali e internazionali ad esse deputati e possibilmente essere in grado di attrarre investimenti istituzionali e privati. Soluzioni/proposte
(distinte tra: strumenti finanziari, attività tecniche, normativa/regolamentazione, proposte progettuali, fondi di finanziamento, altro)
Compito dei Paesi avanzati consiste:
- promozione della microfinanza come tecnica per garantire l’accesso a credito e stimolare progetti di tipo bottom-up;
- agevolare progetti di awarenessraising presso le popolazioni beneficiarie;
- facilitare l’accesso alle opportunità esistenti (es. Fondi Strutturali, Horizon 2020, etc.);
- finanziare progetti volti alla tutela del FoodSafety Compito dei PVS consiste, invece, nell’impegnarsi a utilizzare e diffondere la microfinanza al fine di:
- privilegiare progetti olistici che prevedano impatti sulla tutela ambientale, sociale ed economica;
- finanziare interventi da più ampi effetti territoriali al fine di garantirne l’effettiva sostenibilità (es. avere come beneficiari cooperative, associazioni, etc.);
- promuovere percorsi di formazione/informazione.

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