INIZIATIVE DI MICROCREDITO PER LA CREAZIONE DI MICROIMPRESE NEI PAESI D'ORIGINE DEI MIGRANTI

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PAOLO RITA

Nell’ambito delle azioni intraprese dall’Ente Nazionale per il Microcredito per combattere la migrazione forzata di popolazioni vulnerabili nei Paesi oggetto della Cooperazione Internazionale, rientra la seguente proposta promossa dall’Ente per favorire iniziative di microfinanza per la creazione di microimprese nei Paesi d’origine dei migranti.

L’Ente ha infatti la mission istituzionale di sostenere le iniziative volte a favorire la lotta alla povertà e l’accesso a forme di finanziamento in favore di categorie sociali che ne sarebbero altrimenti escluse, non solo sul territorio nazionale ma anche su quello della cooperazione internazionale.

Nello specifico, le attività ed i progetti promossi dall’Ente sono riconducibili ad una componente creditizia e ad una componente tecnica: nel primo caso, ci si riferisce a programmi di sostegno ad attività di microcredito e microfinanza; nel secondo, a programmi direttamente o indirettamente collegati allo studio ed alla formazione nel settore del microcredito e della microfinanza, al sostegno del mercato ed alla diffusione della cultura della microfinanza, del microcredito e dell’inclusione finanziaria.

Vi è una valenza in più che caratterizza l’operatività dell’Ente e che può conferire un valore aggiunto alla collaborazione tra l’Ente stesso e le istituzioni italiane, ed è quella riferita al microcredito ed alla microfinanza intesi quali strumenti di diplomazia preventiva.

La diplomazia preventiva si esprime in molti casi anche quale politica di sostegno alle democrazie giovani e fragili: il lavoro puntuale degli operatori del microcredito e della microinanza è in grado di ofrire un silenzioso ma pregnante contributo a mitigare i contrasti, mantenere la pace e sostenere le forze democratiche.

Ciò premesso, l’Ente Nazionale per il Microcredito intende cooperare con le autorità nazionali per il perseguimento della lotta alla povertà, all’esclusione sociale e ai fenomeni di criminalità che ne derivano, attraverso la predisposizione di specifici progetti di microcredito e microfinanza volti a sostenere la creazione e lo sviluppo di microimprese nei Paesi del Sud del Mondo.

LA COLLABORAZIONE NORD - SUD

L’eliminazione della povertà e lo sviluppo sostenibile rappresentano side mondiali che incidono sulla vita delle generazioni presenti e sull’avvenire di quelle future. Al centro della visione dell’Unione Europea vi è la constatazione che il mondo dispone della tecnologia e delle risorse per eliminare la povertà nell’arco di una generazione e porre il mondo sulla via della sostenibilità per assicurare un’esistenza dignitosa per tutti entro il 2030.

Per realizzare questa visione occorrono politiche di sviluppo sociale, ambientale ed economico che utilizzino in modo efficiente le risorse disponibili e siano capaci di creare posti di lavoro dignitosi. Le sfide chiave comprendono la promozione di ambienti favorevoli all’imprenditoria, gli investimenti commerciali e l’innovazione, tra cui sistemi normativi, giudiziari e fiscali efficienti, investimenti pubblici, accesso ai mercati e al credito e promozione delle nuove tecnologie.

In questo contesto è centrale sostenere le micro e piccole imprese, che svolgono un ruolo vitale ai fini della creazione di posti di lavoro, dell’aumento della produttività e del miglioramento delle condizioni di lavoro nell’economia informale. Come sottolineato dalla Commissione Europea, “l’esperienza acquisita nei Paesi Europei nel sostenere le PMI fornisce utili spunti anche per i Paesi in via di sviluppo.

Le imprese europee possono contribuire allo sviluppo imprenditoriale dei Paesi partner inglobando le micro e piccole imprese locali nelle proprie catene di approvvigionamento, soprattutto in agricoltura e nei settori agroalimentari, e trasferendo loro tecnologie, specie per le soluzioni basate su innovazioni ecocompatibili o energie rinnovabili” .

Pertanto, va incoraggiata una maggiore collaborazione imprenditoriale Nord-Sud, per esempio tramite accordi di gemellaggio che permettano di seguire e formare il personale sul posto e va anche tenuta presente l’esigenza che, nella cooperazione allo sviluppo, vengano rafforzati i sistemi nazionali di istruzione e formazione professionale, in linea con le esigenze del mercato del lavoro e le competenze richieste dalle imprese formali e informali.

L’IMMIGRAZIONE IN ITALIA

Le questioni relative al drammatico fenomeno dell’immigrazione assumono nel nostro Paese un’incidenza politica, economica e sociale sempre più significativa. Già da alcuni anni sono state adottate, anche a livello europeo, iniziative sull’immigrazione per stimolare lo sviluppo di una politica comune volta ad organizzare l’immigrazione legale ed a combattere quella clandestina, a costruire un sistema di asilo ed a creare le condizioni per il rimpatrio volontario ed assistito dei migranti.

Se gestita male, infatti, l’immigrazione può compromettere la coesione sociale e la fiducia dei cittadini in uno spazio europeo di libera circolazione privo di frontiere interne. Occorre soprattutto prendere provvedimenti per impedire che i Paesi Europei, e l’Italia in primo luogo, siano raggiunti da un numero ingente di migranti in posizione irregolare, spesso sfruttati da reti criminali.

Il nostro Paese, pertanto, deve seguire una politica basata su una gestione efficace dell’immigrazione e impedire che la maggiore esigenza di mobilità comprometta la sicurezza delle sue frontiere esterne. In altri termini, se da un lato deve mantenere e consolidare la sua tradizionale offerta di asilo e protezione, dall’altro deve prevedere strumenti appropriati per impedire che le sue frontiere siano attraversate irregolarmente da un gran numero di persone costrette ad emigrare.

A tal fine, occorre intensificare con i Paesi di origine una cooperazione fondata, da un lato, sulla sicurezza e sulla buona governance, per poter elaborare politiche reciprocamente vantaggiose nel settore della migrazione legale e, dall’altro, su una maggiore collaborazione economica, che permetta di creare le condizioni per la crescita e l’occupazione negli stessi Paesi di origine, affrontando in tal modo anche le cause della migrazione irregolare.

COSTITUZIONE DI UN FONDO DI GARANZIA

La presente proposta progettuale prevede la costituzione di un Fondo di garanzia e sviluppo per il microcredito, con una dotazione patrimoniale iniziale pari, orientativamente, ad 1 milione di euro a valere su risorse pubbliche, che possono essere integrate con conferimenti anche da parte di soggetti privati.

Le risorse del Fondo verranno destinate per il 75%, pari ad 750.000 euro, alla specifica attività di garanzia, mentre il 25%, pari a 250.000 euro, verrà dedicato alle attività di sviluppo che saranno rivolte, in particolare:

a. alla realizzazione delle missioni di identificazione;

b. alla realizzazione dello studio preliminare e del progetto esecutivo;

c. all’intercettazione dei possibili beneficiari, sulla base delle linee di policy e delle specificità indicate dalle autorità del nostro Paese, delle capacità imprenditoriali e della predisposizione psicoattitudinale;

d. all’individuazione dell’Intermediario finanziario e degli enti finanziatori ed alla stipula dei relativi accordi;

e. all’assistenza ai beneficiari nello sviluppo dell’idea progettuale ed al conseguente perfezionamento di un business plan, sulla base delle specificità territoriali e dei modelli di intervento attuati in loco;

f. all’assistenza dei beneficiari nei rapporti con l’Ente finanziatore, dalla presentazione della domanda di finanziamento alla fase di restituzione del prestito;

g. all’erogazione, a favore dei beneficiari, di servizi di formazione e tutoraggio, sulla base di piani standardizzati e/o personalizzati che consentano un’efficace trasmissione delle conoscenze tecniche e regolamentari per la corretta realizzazione della microimpresa, e forniscano un valido supporto nella delicata fase di start up.

h. alla realizzazione del monitoraggio sui risultati del progetto, prevedendo, soprattutto in ragione della specificità dell’intervento, un particolare focus sulla social performance.

GESTIONE DEL FONDO

Con riferimento alla gestione del Fondo, si possono prevedere due distinte tipologie di intervento:

1. ente gestore italiano in convenzione con un ente finanziatore locale sia esso una banca o una IMF.

2. ente gestore locale, che potrà essere una banca o una Istituzione di microfinanza (IMF), che avrà funzioni di ente finanziatore o individuerà, di concerto con l’Ente Nazionale per il Microcredito gli intermediari finanziari più idonei ad operare nelle regioni prescelte.

Nel primo caso sarebbe necessario individuare un ente italiano gestore del fondo in grado di operare in loco. Nella seconda ipotesi, si dovranno individuare delle IMF e istituzioni bancarie locali che forniscano sufficienti credenziali di affidabilità e trasparenza e che siano disponibili ad operare secondo le linee di policy ed i modelli operativi previsti delle istituzioni italiane promotrici.

PERCORSO DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

• Definizione del progetto esecutivo, che dovrà definire ambiti, territori e settori di intervento, modelli operativi, studi di mercato, governance.

• Divulgazione del programma di assistenza tramite lo strumento del microcredito.

• Individuazione dei potenziali beneficiari finali e dei requisiti necessari per la partecipazione al progetto, sulla base delle specifiche competenze con le quali realizzare una microimpresa o della disponibilità all’apprendimento di professionalità utili allo sviluppo d’azienda.

Formazione volta a trasferire ai beneficiari le conoscenze di base relative allo strumento del microcredito ed alle prospettive di empowerment, inclusione sociale e crescita umana e professionale che ne derivano, nonché il know how specifico in materia di business plan, settori di intervento, modelli operativi, conoscenze tecniche legate alle specificità dei mestieri.

• Supporto tecnico e accompagnamento:

1. assistenza in loco degli aspiranti microimprenditori durante la fase di ideazione e di presentazione dei progetti d’impresa, effettuata tramite organismi specializzati (IMF) opportunamente selezionati;

2. accompagnamento delle microimprese nel percorso di individuazione del mercato e dell’organizzazione/distribuzione dei prodotti/servizi;

3. supporto ed assistenza nel superamento delle criticità incontrate nella realizzazione dei programmi di microimprenditorialità.

BENEFICIARI, PROGETTI, FINANZIAMENTI

Beneficiari finali. Come già accennato, la presente iniziativa è mirata a favorire l’avvio e lo sviluppo di attività microimprenditoriali nei Paesi d’origine, da parte di immigrati che dimostrino di essere in possesso di adeguate capacità realizzative o siano determinati ad acquisirle e dimostrino al contempo la volontà di realizzare un proprio progetto imprenditoriale. Potranno essere persone singole o anche società di persone o cooperative e potrà trattarsi sia di imprese di nuova costituzione sia di imprese già esistenti sul territorio di intervento a cui i beneficiari possano compartecipare.

Progetti ammissibili. Per quanto riguarda la tipologia dei progetti ammissibili, si prenderanno in considerazione progetti di microimprenditorialità nei settori ritenuti prioritari dal Ministero e dai Governi locali (ad esempio artigianato, piccolo commercio, agricoltura, turismo, ambiente, servizi). In relazione a tali progetti, potranno essere ammesse spese di carattere materiale o immateriale, come ristrutturazione di immobili, attrezzature, macchinari e impianti, nonché consulenze, canoni di affitto, allacciamenti, utenze, materie prime, materiali di consumo.

Finanziamenti e servizi non finanziari. I finanziamenti oggetto della garanzia saranno concessi dalle banche o Istituzioni di Microfinanza convenzionate, nella forma del microcredito e saranno sempre associati alla prestazione di servizi ausiliari di orientamento, accompagnamento, assistenza, tutoraggio e monitoraggio dei soggetti finanziati.

ALCUNE SIMULAZIONI

Nelle seguenti tabelle si forniscono alcune simulazioni che mostrano chiaramente le potenzialità dell’intervento che l’Ente Nazionale per il Microcredito sarebbe in grado di fornire con la costituzione di un fondo di garanzia destinato alle operazioni di microcredito volte alla creazione/sviluppo di microimprese da parte di soggetti immigrati nel nostro Paese.

Tali simulazioni sono state effettuate ipotizzando di avere a disposizione un fondo di garanzia e sviluppo per il microcredito di 1 milione di euro, di cui 750.000 euro da destinare interamente alla prestazione di garanzie. Vengono prese in considerazione le seguenti variabili:

Importo medio unitario dei finanziamenti: 1.000 euro (prima ipotesi), 800 euro (seconda ipotesi) e 500 euro (terza ipotesi);

Moltiplicatore: per ciascun importo medio viene applicato un moltiplicatore pari a 5 (tabella 1) e uno pari a 3 (tabella 2);

Percentuale di copertura del finanziamento: per ciascun importo medio viene ipotizzata una percentuale di copertura della garanzia pari al 100% e all’80% dell’importo del finanziamento.

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