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EDUCAZIONE, SERVIZI AUSILIARI E OCCUPAZIONE: LA STRATEGIA ECONOMICA VINCENTE DEL MICROCREDITO

Mario Baccini | Presidente ENM

Il microcredito è ormai uno strumento universalmente riconosciuto a sostegno della lotta alle povertà e all’esclusione finanziaria. Dal 2005 anno internazionale del Microcredito per le Nazioni Unite, ad oggi l’italia si è dotata di uno strumento pubblico utile a sostenere questo processo che rappresenta, quindi, una forte leva di finanza sociale e si può annoverare tra gli strumenti più importanti dell’economia sociale e di mercato, capace di incidere sulle fasce più svantaggiate della popolazione ed escluse dai circuiti economici tradizionali. L’obiettivo politico che è stato affidato dal Parlamento e dai Governi che negli anni si sono succeduti, all’Ente Nazionale per il Microcredito è quello di trasformare il disagio dei cosiddetti “esclusi” – che rappresenta un costo per la collettività – in una nuova opportunità, con persone che diventano nuovi contribuenti, consumatori, clienti per il sistema bancario e soprattutto nuovi imprenditori e cittadini, che in molti casi vengono sottratti ai circuiti della criminalità e dell’usura. A vantaggio del cosiddetto microcredito produttivo l’Ente ha sviluppato una vera e propria ‘via italiana alla microfinanza e al microcredito” certificando un modello strutturale di significativo valore per l’indotto economico e sociale del Paese e non solo. Il predetto modello offre un significativo volano di crescita economica, utilizzando gli strumenti messi a disposizione dalle Istituzioni e producendo un effetto leva occupazionale pari a 2,43 nuovi posti di lavoro per ogni iniziativa di microcredito finanziata. In Italia, grazie al Fondo di garanzia per le PMI e ai servizi ausiliari, attualmente il microcredito sviluppa un ingente indotto economico: ad oggi, l’Ente ha stipulato convenzioni con 12 banche per un numero di 1.109 filiali, che hanno destinato agli interventi di microcredito un volume complessivo di risorse pari a circa 200 milioni di Euro. Inoltre negli ultimi 11 mesi, sono state finanziate 2.800 imprese, che hanno potuto generare un totale di 6.800 posti di lavoro. Peraltro, il potenziale finanziario messo a disposizione del Paese è in grado di sostenere circa 10.000 imprese con un incremento occupazionale di ben 24.300 nuovi posti di lavoro ed un trend fortemente in crescita. L’azione dell’Ente, che si sostanzia nel monitoraggio del bisogno, nell’individuazione dei possibili beneficiari, nell’accompagnamento fino al finanziamento e al successivo tutoraggio, è accompagnata anche da attività di educazione finanziaria, al fine di dare nuovo impulso alla domanda, tramite un’informazione credibile, chiara e concreta, con la consapevolezza che ogni azione genera una conseguente attività. Grazie proprio all’insieme di tutte queste attività non solo è stato possibile strutturare ed implementare un modello vincente per il microcredito per l’impresa, ma sostenere le politiche occupazionali nazionali del Ministero del Lavoro come le attività del progetto SelfiEmployment, che affronta uno dei temi cruciali per l’economia del Paese in un contesto europeo e di sviluppo globale: l’occupazione giovanile. Il tema dell’occupazione degli under 40 è un annosa questione che può trovare un naturale sostegno nell’autoimpiego sostenuto dalle politiche del microcredito. Il presupposto di un modello realmente operativo per lo sviluppo d’impresa ha dato il via anche alla progettazione di un modello di microcredito per il sociale che possa essere replicabile e attuabile per tutte quelle politiche familiari che sono il futuro delle politiche di welfare del Paese.

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DARE VALORE

Emma Evangelista | Direttore MicroFinanza

Dare valore alle persone, alle idee ai progetti è sempre stato il compito di chi si fa carico degli altri in modo responsabile. Responsabilizzare coloro che vogliono crescere ed emanciparsi è compito dell’educazione e di chi ne esercita la professione come una missione. In questa filosofia bene si colloca la dinamica del processo che si attiva con un programma di microcredito. Attraverso questo strumento, infatti, si cerca di sostenere un individuo in un percorso di crescita sociale ed economica che tenda ad una emancipazione in senso produttivo in un senso e in un percorso di miglioramento della qualità della vita nell’altro. Nell’epoca della post-verità, ossia di una dissimulazione che santifica le parole rispetto ai fatti, la concretezza di uno strumento piccolo ma efficace come il microcredito ha un impatto dirompente quanto inatteso. Lo hanno ben compreso il Governo, che quest’anno ha aumentato la dotazione del fondo di garanzia nazionale delle PMI, dopo i risultati ottenuti in un solo anno di attività, lo ha compreso il Ministero del Lavoro che sostiene le progettualità giovani attraverso questo strumento per favorire l’autoimpiego. Allo stesso tempo anche le banche si sono accorte di quanto possa rendere l’attivazione di un progetto e di come possano acquisire nuovi clienti. in questo processo win-win, l’Ente Nazionale per il Microcredito, dopo aver direttamente e concretamente sperimentato il modello italiano, oggi si pone l’obiettivo di sostenere la fede pubblica con un’attenta analisi e selezione dei formatori e dei tutor che affiancano il neo-imprenditore nel suo percorso di attività di microimpresa. All’Ente, infatti, è stato riconosciuto l’onere-onore di essere il depositario dell’elenco degli operatori di microcredito, coloro che sono identificati per erogare i servizi aggiuntivi che per legge caratterizzano lo strumento del microcredito e sono fondamentali alla buona realizzazione di un’impresa attiva e destinata a durare nel tempo. Dare valore ad una idea, significa formare nuove professionalità che operino in questo mondo economico liberale e non liberista , che si ispira ad una economia sociale e di mercato che trova fondamento sul rapporto personale tra gli individui, sulla creazione di una responsabilità che da collettiva e sussidiaria diventi personale e produttiva e contribuisca ad aumentare i valori del BES (Benessere Equo e Sostenibile), oggi, l’unica la vera misura possibile del progresso.

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IL MODELLO DELL’ENTE NAZIONALE DEL MICROCREDITO

Marco Paoluzi | Responsabile area credito ENM

INTRODUZIONE

Il repentino sviluppo che la disciplina sul microcredito ha avuto nel recente periodo, a seguito della pubblicazione del DM 176/2014, attuativo dell’art. 111 TUB, e all’emanazione dei due Decreti MiSE del 24/12/2014 e del 18/03/2015, che hanno attivato l’intervento del Fondo Centrale sulle operazione di microcredito, ha consentito agli istituti nanziari di guardare con interesse ad un mercato no a ieri considerato marginale e ad alto rischio. Facilitare la di usione dello strumento e garantire al contempo le sue caratteristiche distintive, è stata s da raccolta dall’Ente Nazionale per il Microcredito che, in supplenza ad un mercato ancora in via di consolidamento, ha voluto o rire la propria collaborazione agli Enti erogatori attraverso una partnership nalizzata all’erogazione dei servizi ausiliari di assistenza e monitoraggio. Oggi con questa progettualità abbiamo realizzato un modello di accesso al microcredito e cace, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Un modello che può rappresentare la chiave di accesso al microcredito per tutti gli istituti nanziari che guardano ancora a questo strumento con diffdenza. MONITORAGGIO ATTIVITÀ DI MICROCREDITO 2011-2014*

  • In 4 anni in Italia sono stati erogati oltre 370 milioni di euro • 277 milioni di euro sono stati erogati per nalità produttive
  • 14.000 persone sono state in grado di avviare o sostenere un’attività lavorativa
  • ogni bene ciario di microcredito produttivo genera in media 2,43 posti di lavoro (lui compreso)
  • dal 2011 il microcredito produttivo ha creato oltre 34.000 posti di lavoro
  • ogni posto di lavoro è stato creato con una anticipazione di credito di circa 8.100 € per occupato

IL MICROCREDITO PRIMA DEL 2015

EVOLUZIONE NORMATIVA SUL MICROCREDITO

  • Art. 111 T.U.B. Introdotto dall’art. 7 D.lgs. 13 agosto 2010; D.lgs.19 settembre 2012, n. 169
  • Decreto MEF n. 176 del 17/10/2014, pubblicato in GURI il 1/12/2014
  • Articolo 39, comma 7-bis, DL 6 dicembre 2011, n. 201
  • Decreto MiSE del 24/12/2014, pubblicato in GURI il 3/02/2015 • Decreto MiSE del 18/03/2015, pubblicato in GURI il 11/05/2015
  • Disposizioni di Banca d’Italia per l’iscrizione e la gestione dell’elenco degli operatori di microcredito in attuazione dell’art. 111 del TUB e dell’art. 15 del Decreto MEF 176/2014, pubblicate in GURI il 3 giugno 2015

INTERVENTO DEL FONDO PMI PER IL MICROCREDITO

IL MICROCREDITO DOPO IL 2015 OPPORTUNITA'

  • Capienza pressoché illimitata della garanzia
  • circa 2 mld in garanzia ordinaria e 500 mln in garanzia diretta
  • Appetibilità della garanzia da parte del sistema bancario
  • 0 assorbimento di capitale sulla quota di finanziamento garantita.
  • 0 rischio sulla quota di finanziamento garantita (max 80%)
  • l’intervento del Fondo completamente gratuito • sulle operazioni di microcredito non viene e ettuata alcuna valutazione di merito di credito da parte del gestore del Fondo RISCHI
  • Mancanza di pregressi storici sulla normativa del microcredito
  • diffidenza del mercato finanziario
  • assenza di soggetti specializzati nella prestazione dei Servizi ausiliari (Art. 3 c. 2 DM MEF n.176 del 2014).
  • Scarsa qualità nell’erogazione dei servizi ausiliari
  • La necessità di contenere i costi dei servizi ausiliari

IL RUOLO DELL’ENM PER I SERVIZI AUSILIARI PER IL MICROCREDITO

  • Ciò che caratterizza il microcredito, e lo pone su un piano differente rispetto al sistema di credito tradizionale, è l’attenzione che viene rivolta alla persona.
  • I servizi di accompagnamento, di tutoraggio e di monitoraggio, essenziali e complementari rispetto ai prestiti erogati, rappresentano il cuore dello strumento.
  • Essi consentono di trasformare l’attendibilità professionale dei richiedenti, la validità, la coerenza tecnica, economica e finanziaria dell’attività e/o del progetto per il quale è richiesto il finanziamento, in una garanzia affidabile.
  • La necessità di indirizzare il mercato verso un corretto utilizzo dello strumento microcredito ha indotto l’ENM, in funzione di supplenza ad un mercato che ancora necessita di consolidamento, ad offrire la propria collaborazione agli Enti erogatori attraverso una partnership finalizzata all’erogazione dei servizi ausiliari di assistenza e monitoraggio.

IL MODELLO ENM - BANCA

  • Mutuo chirografario: a tasso sso
  • Durata: minima 24 mesi e massima 60 mesi aumentati di 6 in caso di preammortamento (max 12 mesi)
  • Importo max: € 25.000.
  • Garanzia: pubblica del Fondo di Garanzia Nazionale gestita da Medio Credito Centrale SPA, la Banca potrà richiedere ulteriori garanzie personali (non reali) solo relativamente alla parte non coperta dalla garanzia pubblica.
  • Spese di istruttoria pari a 0,20 su importo erogato
  • T.A.N. 5,60
  • T.E.G. 5,94
  • Non sono previste commissioni per i Servizi di Tutoraggio forniti da Ente Nazionale del Microcredito

BREVE DESCRIZIONE DELLA PROCEDURA

  • Il Cliente richiede alla lale un finanziamento di microcredito L’operatore della filiale effettua i controlli relativi alla caratteristiche del soggetto richiedente ed alle finalità del finanziamento. Effettuate le veri che sulle pregiudizievoli provvede a inoltrare all’ENM la richiesta di Tutoraggio. (Allegato I) Il Tutor del microcredito entro 5 giorni lavorativi contatta il cliente per definire un primo incontro. Lo stesso Tutor entro 30 giorni o entro un massimo di 120 giorni a secondo delle caratteristiche del soggetto richiedente e del progetto di investimento relativo, porterà a termine l’istruttoria di microcredito comunicandone l’esito alla filiale che aveva inserito la richiesta. Il tutor, nei tempi previsti, assisterà il cliente nel veri care la fattibilità della sua idea imprenditoriale. In particolare, attraverso una vera e propria intervista, cercherà di acquisire quante più informazioni possibili, utili all’elaborazione condivisa del business plan; Il documento di business plan si compone dei seguenti prospetti:
  • uno illustrativo dei punti di forza e di debolezza dell’idea imprenditoriale e delle strategie che il richiedente credito intende adottare per la realizzazione della propria idea imprenditoriale;
  • Il piano degli investimenti e del prospetto dei ricavi attesi;
  • Il conto economico e dello stato patrimoniale, corredati del prospetto di calcolo del cash ow finanziario. Qualora il Tutor valuta positivamente l’impresa, invia la valutazione dell’attività proposta (allegato II) con il documento di business plan. La filiale, presa visione della documentazione, sarà tenuta a deliberare – positivamente o negativamente - rispetto all’erogazione del prestito, dandone comunicazione all’ENM. (allegato III). Il credito deliberato viene reso disponibile al cliente per il 20% dell’importo richiesto, previa firma di un’auto- dichiarazione di destinazione d’uso dell’importo, mentre il restante 80% rimane vincolato con «prenotazione dare» sul conto corrente ed i pagamenti effettuati direttamente dalla Banca alla presentazione dei giusti cativi di pagamento. Il Tutor effettua un monitoraggio almeno annuale rispetto al finanziamento erogato ed invia una puntuale reportistica rispetto alla gestione dell’impresa ed ai servizi erogati, alla filiale (Allegato IV). Su segnalazione della Banca, interviene contattando il cliente anche in caso di ritardi nei pagamenti del mutuo. Il rendiconto dell’attività di tutoraggio sarà inserito nel portale e potrà essere utilizzato dalla filiale anche per monitorare il rischio di credito e/o veri care ulteriori esigenze finanziarie e creditizie del cliente.

LA SOLUZIONE SOFTWARE PER LA GESTIONE DELLA FILIERA DEL MICROCREDITO

  • integrazione dei dati: i dati inseriti dai vari soggetti (ENM, Banca e Tutor) sono fruibili attraverso un’unica piattaforma
  • condivisione: ogni fase del processo di erogazione del prestito è monitorata, a diversi livelli, dai soggetti coinvolti.
  • operatività di un software CRM.
  • potenzialità di un software di Business intelligence.
  • supporta le varie fasi di valutazione e delibera, in modo e cace e coerente, al ne di minimizzare la dispersione dei dati e le eventuali incongruenze del processo.
  • consente di massimizzare economie di scala contenendo i costi per i servizi ausiliari

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