L’ENM INCONTRA EUCA: IL NETWORK EUROPEO DEI COLLEGI UNIVERSITARI

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di Vittorio Emanuele Agostinelli

Le intense attività di ricerca, formazione e diffusione di best practises dell’Ente
Nazionale per il Microcredito hanno da sempre avuto un interlocutore principale:
I giovani. Ma la realtà finanziaria attuale, in termini globali, e la condizione sociale
dell’individuo, in termini sostanziali, non offrono lo stimolo di cui il sistema ha
bisogno per incentivare la creazione di nuove idee imprenditoriali e l’incremento
sistematico dei posti di lavoro. I giovani sono i primi a soffrirne. L’età media prevalente
dei neoimprenditori è compresa tra i 31 e i 40 anni, di cui il 27% sono laureati
(sondaggio CNA 2015). Mettendo a confronto l’età minima dei neo imprenditori
pari a 31 anni e l’età media dei laureati pari a 26 anni (Rapporto AlmaLaura 2016),
notiamo quanto divario ci sia ancora tra mondo del lavoro e mondo delle Università.
L’educazione finanziaria, universalmente affermata come financial education, e
l’orientamento al lavoro giocano, in tal senso, un ruolo fondamentale per lo sviluppo
dell’imprenditorialità dei giovani studenti universitari. EucA (European University
College Association) è il network europeo dei Collegi Universitari, cosiddetti Halls
of residence, che conta circa 100 Collegi e 12 Paesi rappresentati. Le Halls of
residence seguono il modello di Oxford e Cambridge, sono quindi luoghi dove gli
studenti vivono un contesto collegiale e sperimentano quotidianamente diversi livelli
di complessità ed interazione, ma contemporaneamente ricevono una formazione
complementare specifica ed un progetto educativo dedicato, che gli consente lo
sviluppo delle competenze trasversali ritenute indispensabili per l’inserimento nel
mondo del lavoro. EucA, formalmente costituita nel 2008, si propone come anello
di congiunzione tra la realtà universitaria dei singoli Collegi e le richieste esigenti
di un mercato del lavoro sempre più globalizzato. L’attività di EucA nasce dalla
necessità di un passaggio evolutivo ormai obbligato nello sviluppo professionale
ed imprenditoriale degli studenti universitari: from employment to employability,
ovvero dalla semplice ricerca di lavoro all’employability, un concetto più ampio e
articolato che mette in gioco a tutti i livelli i talenti e le potenzialità del singolo in
modo proattivo. La formazione accademica, seppur importante, lascia spazio alle
potenzialità del giovane laureato, alle sue doti di flessibilità, proattività, team working,
alla propensione alla mobilità internazionale, la cittadinanza attiva e l’occupabilità.
L’Ente Nazionale per il Microcredito ha dato vita a numerosi progetti di sostegno alla
formazione e la crescita complementare dei giovani, a partire da Erasmus+ fino al
progetto SELFIEmployment, che evidenzia il microcredito come efficace strumento
di welfare sostenibile di inclusione finanziaria. Incontrare e dare valore al mondo
universitario, italiano ed europeo, a migliaia di studenti internazionali, a migliaia di
giovani, non corrisponde ad una presa d’atto dello stato attuale delle cose, ma ne
responsabilizza il cambiamento verso un progresso consapevole ed unitario.
L’ENM ha incontrato a riguardo il Presidente di EucA, Avv. Gian Luca Giovannucci, il
quale ha risposto ad alcune nostre domande.


Quali sono gli obiettivi di EucA?


In primis dare una maggiore internazionalizzazione ai nostri Collegi Universitari:
ognuno ha le sue radici nel territorio, nel posto dov’è nato, ha la sua storia. In Italia ci
sono 14 Fondazioni, EucA è composta da Collegi Universitari di 12 Paesi Europei, tra cui
Germania, Inghilterra, Francia, Belgio, Spagna e Italia; sono circa 10.000 studenti in

circa 100 strutture, però poi tutte ambiscono, ed EucA cerca di facilitare questo, ad avere
una visione globale, internazionale come si dice oggi. Avere quindi un’apertura reale sul
mondo universitario, non solo del proprio Paese. Un secondo scopo importante è quello
della formazione dei direttori. Cerchiamo di far sì che i direttori dei Collegi Universitari
abbiano anche loro una visione global, una visione internazionale che possa permettere
loro di trasmettere ai ragazzi questi valori. Il terzo scopo, non meno importante, è la
formazione degli studenti, quindi offrire loro una formazione complementare che li
renda più consapevoli di quello che li aspetta nel mondo del lavoro; c’è un gap famoso,
non lo dico io ma lo dicono tante ricerche e tanti studi, tra quello che c’è all’Università
e quello che poi si trova nel mondo concreto del lavoro. Noi cerchiamo, nel limite delle
nostre possibilità, di colmare questo gap ed offrire quella formazione che serve per
essere più competitivi…
Ecco appunto, di cosa tratta la formazione internazionale non-formale e quanto pesa
nel futuro dei giovani di oggi?
Pesa tantissimo, EucA nel 2009 con la Commissione Europea ha realizzato un progetto
che si chiama MODES - “Modernizing Higer Education through Soft Skills accreditation”,
l’idea era proprio questa: insegnare e sviluppare le cosiddette soft skills, gli americani
parlano di life skills, come team working, public speaking, creativity e responsability;
tutte abilità che le Università, ahimè, senz’altro in Italia, ma in molti altri paesi, non
insegnano ma che invece sono molto importanti, se non essenziali. Questo lo si fa
attraverso percorsi di formazione. Ogni Collegio ha la sua storia, ogni Fondazione ha la
sua storia, però l’intento è comune. EucA offre delle realtà all’Estero, rispetto al Paese
di provenienza dei ragazzi, come ad esempio Study visits, quindi a Dublino piuttosto
che ad Amsterdam o Varsavia, dove si incontrano le grandi aziende o le piccole-medie
aziende nelle quali gli HR, ovvero le persone che devono poi assumere i ragazzi, fanno
loro delle simulazioni di intervista, oltre a mostrare qual è la realtà della loro azienda e
cosa viene richiesto da un’azienda nei confronti di un giovane. Pesa tantissimo, dicevo,
ma perchè? Perché abbiamo esperienze con grandi società, come McKinsey & Company
ed Ernst & Young, che più che al voto di laurea, che senz’altro ha un peso importante,
conta dove si è studiato ma soprattutto contano nel Curriculum le esperienze fatte. Ad esempio,

un aspetto molto importante è il volontariato, sembra una cosa sciocca, ma
rappresentanti McKinsey in Italia mi dicevano che guardano di più ad un campo di lavoro
fatto in un Paese in Via di Sviluppo che non ad un Erasmus, e su questo mi perdoni la
Commissione Europea perché il progetto Erasmus è un progetto importantissimo, però
per alcuni operatori commerciali e per alcune aziende vale di più essersi sporcati le
mani, anche in un qualcosa che non sia direttamente collegato al tuo lavoro, ma che
invece serve per formarti come persona ed essere più capace quindi di relazionarti con
gli altri, di superare le difficoltà, che non altro tipo di esperienze. EucA offre questo tipo
di iniziative, a volte direttamente, a volte in network con le iniziative dei singoli Collegi
perché ciascuno possa parteciparvi…

L’Ente Nazionale per il Microcredito è molto attivo su progetti di Erasmus Plus e di Self-
Employment, quali progetti in particolare vanno in questa direzione nell’associazione?


La connotazione finanziaria è molto importante, secondo me anche poco trattata
ancora in alcuni Paesi, segnatamente in Italia. Ci sono infatti passi in avanti, credo
che proprio l’Ente Nazionale per il Microcredito stia spendendo molte energie e risorse
progettuali, resta comunque ancora molto da fare, ma devo dire che in tutti i Collegi,
molti nostri Collegi, c’è questa sensibilità verso la financial education, e non potrebbe
essere diversamente, un ingegnere che non sappia di economia o un avvocato che non
sappia di economia oggi non ha senso. In alcuni collegi ci sono veri e propri corsi ed
incontri di formazione su questioni economiche. Faccio un esempio frutto della nostra
attività: EucA ha organizzato per molti anni una Summer School a Cambridge, in una
Hall di Cambridge, in cui si trattavano tematiche europee, sempre è stata inserita
una tematica di tipo economico, con un professore italiano, ungherese, piuttosto che
belga, che trattava i temi economici con grande attenzione degli studenti. Ma perché
hanno una grande attenzione? Perché è il pane quotidiano. Poi ogni singolo Collegio
ha libertà di organizzazione. In Ungheria, uno dei nostri collegi, collegato alla Corvinus
University di Budapest, fa moltissime attività di stampo economico, organizzando corsi
di formazione ed invitando premi Nobel nel loro College a parlare di Economia ad un
altissimo livello, mentre per gli altri College è un insegnamento più specifico e ridotto,
ma sempre piuttosto vivo. Non è comunque ancora uniformemente diffuso nel nostro
network, ripeto è una sensibilità che va aumentata ed in tal senso iniziative come quelle
del Microcredito sono molto importanti...

C’è una possibilità di collaborazione tra l’Ente Nazionale per il Microcredito ed EucA?


Sicuramente si, la stiamo studiando, so che l’Ente nazionale per il Microcredito fa
molti progetti anche nell’ambito di Erasmus+, EucA ne ha fatti molti in questi anni, ho
citato prima il progetto MODES, posso citare E-QUA, che è stato un progetto europeo
per il miglioramento della qualità del progetto Erasmus. L’erasmus è una grandissima
iniziativa dell’Unione Europea, forse il fiore all’occhiello, però noi pensiamo che vissuto
come viene vissuto, ovvero in residenze non adeguate o in locali approssimativi,
penalizza il giovane studente. Qualora invece ci fosse un’accoglienza nei College
Universitari, quindi nelle Halls of residence, o comunque in strutture più adeguate
migliorerebbe moltissimo anche l’efficienza del progetto Erasmus per gli studenti.
Penso che in questo campo ci possano essere sinergie. Un altro progetto che EucA ha
realizzato con il Politecnico di Milano riguarda le innovazioni dei MOOC’s e degli Open
Educational Resources, ovvero i nuovi strumenti di formazione online, che avevamo
già proposto con MODES, ma che adesso stanno prendendo sempre più piede, in questi
ambiti potrebbero realizzarsi attività interessanti. Lo dico già da adesso, so che l’Ente
Nazionale per il Microcredito punta molto sul tutor, ovvero una persona specifica che
assiste le persone che chiedono un microcredito. Bene, per noi il tutor è una figura
antica, allo stesso tempo molto moderna, perché esisteva nei College americani antichi.
Siamo andati a visitare il MIT per vedere anche come funziona il loro College. La figura
del tutor per noi è chiave. Nei College europei il tutor è uno studente più grande, un
giovane professionista, non è un professore universitario, come invece a Cambridge ed
Oxford, che però si affianca allo studente e lo aiuta in tutta la sua maturazione non
solo accademica, anzi principalmente non in quella accademica ma in quella umana,
torniamo quindi alle skills di cui abbiamo parlato prima. Su questo tipo di progettualità
credo che i due enti potrebbero collaborare seramente...

Quest’anno si tiene in Italia la Conferenza Annuale del Network Europeo della
Microfinanza a Venezia, proprio sulla financial education. Le politiche e le strategie dei
vari stati europei stanno cambiando sul microcredito, cosa ne pensa lei a riguardo?


Conosco in maniera indiretta questo settore, grazie alla vicinanza con l’Ente Nazionale
per il Microcredito, e penso che sia un’iniziativa di straordinaria importanza, proprio
perché rivolta anche ai giovani. So che L’Ente non si rivolge solo ed esclusivamente ai
giovani, però anche la corrispondente fascia di età viene enormemente facilitata da
questo tipo di iniziative finanziarie. È molto difficile trovare credito presso gli istituti
di credito per le difficoltà ben conosciute ed avere queste opportunità è una leva ed
un volano enorme per la gioventù. L’esperienza nei Collegi Universitari è ottima per
capire questo, non è vero che i Millennials e quelli successivi, ovvero la Generazione Z,
sono una generazione pessima, ci sono grandi potenzialità, ma vanno guidate, vanno
educate. A questo tende EucA, a questo tendono i College. Educare viene dal latino
“educere” quindi “tirare fuori” non “mettere dentro” e naturalmente queste iniziative di
microcredito, che aiutano a far partire una start up o una piccola iniziativa artigianale,
hanno un valore enorme. Per questo, ben vengano questi progetti e questa capacità di
diffondere la notizia e renderla alla portata di molti più giovani.
La condivisione di intenti e di vedute tra l’Ente Nazionale per il Microcredito e la
European University College Association, ha portato alla firma di un protocollo d’intesa
della durata di 2 anni finalizzato alla realizzazione di programmi di microcredito e
di sviluppo e diffusione della cultura della microfinanza. L’accordo firmato renderà
possibile progetti congiunti sulla mobilità internazionale e l’inclusione sociale, oltre
allo sviluppo di programmi educativi finalizzati alla sensibilizzazione sul tema della
financial education, così attuale e delicata per una formazione finanziaria a carattere
inclusivo delle generazioni future.

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