ENM E REGIONE CALABRIA: UN CONNUBIO VINCENTE PER IMPARARE A FARE IMPRESA

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Elisa Pandolfi e Maria Olivito

Imparare ad avviare la propria attività di impresa è sostanzialmente il primo passo verso la consapevolezza di poter diventare non solo imprenditore ma un soggetto non più escluso dal sistema economico e finanziario.

Imparare a gestire un’impresa, imparare a creare il proprio business plan, a potersi confrontare con quello che è il mondo burocratico ed economico del territorio è sostanzialmente un pacchetto di skills necessarie in un mondo tecnologicamente avanzato in cui i servizi e le attività devono necessariamente confrontarsi con velocità e concretezza.

Recuperare i mestieri del territorio, recuperare i mestieri tradizionali, avviare una piccola attività di sartoria così come una toelettatura per animali, è importante per la crescita e lo sviluppo locale, quanto per la crescita personale, ma tutti gli strumenti necessari, dalla realizzazione del business plan fino alla concretizzazione dell’idea di impresa, possono essere insegnati e appresi attraverso propri i corsi che i progetti di Yes I start Up Calabria hanno realizzato.

Questa è un’attività che ormai va avanti da qualche anno e che vende un connubio vincente tra l’Ente Nazionale per il Microcredito e la Regione Calabria.

In questa sezione della rivista, racconteremo le esperienze di alcune giovani corsiste che si sono confrontate con questa realtà.

I DOCENTI A LAVORO ON LINE

Lucia Salera

58 anni, romana, si è trasferita a Locri (Rc) da 5 anni col marito (che è originario di Locri), lasciando il figlio a Roma. Dopo tanti anni da dipendente nel settore ristorazione nella Capitale, ha deciso di rimettersi in gioco e di aprire un’attività tutta sua in Calabria, terra che ama: “Ho già in mente il nome – ha affermato – il mio locale si chiamerà ‘La fraschetta’ e sarà una trattoria tipica romana. Sono figlia e sorella di cuoco e il mio obiettivo è quello di portare a Locri le specialità della cucina tipica capitolina. Non ci sono attività simili in zona – ha detto Lucia, che mostra grinta e determinazione – e il corso mi ha fatto comprendere quanto sia importante studiare l’eventuale concorrenza e individuare il target di clienti della mia attività. Yes I Start up Donne Calabria, che non pone limiti di età e di nessun altro tipo, mi offre l’opportunità giusta per realizzare il mio progetto”.

Marilena Trunzo

40 anni, originaria di Lamezia Terme (Cz), ha una figlia ed è avvocato. “Dopo anni trascorsi in aule di tribunali – ha spiegato – voglio fortemente dare una svolta alla mia vita e diventare imprenditrice”. La sua idea è quella di aprire una tavola calda che offra piatti di cucina calabrese tradizionale. “Vorrei portare in tavola pietanze realizzate esclusivamente con prodotti locali, di stagione, a Km zero e freschi di giornata. Il mio scopo è quello di coniugare la qualità alla sostenibilità ambientale ed economica”. Marilena si è soffermata sull’importanza del Business Canvas: “Il corso è molto importate perché attraverso questo prezioso strumento si riesce ad avere una foto chiara e precisa della propria idea imprenditoriale. Oggi, dopo aver analizzato accuratamente la mia, ho capito come poterla tradurre in fatti concreti e come dover monitorare l’andamento nel tempo della mia attività d’impresa”.

Manuela Commisso

42 anni, di Siderno (Rc), lavora come commessa da Casanova ed è laureanda in Economia bancaria. Intende aprire a Siderno un negozio di biancheria e corredi, che offra creazioni sartoriali uniche e servizio a domicilio. “Voglio essere competitiva in un territorio dove le tradizioni hanno ancora molto valore. E allo stesso tempo voglio sentirmi degna del mio papà, che per tanti anni ha gestito un ingrosso di biancheria. Restando al passo coi tempi, immagino la mia attività come un punto di riferimento per la gente e soprattutto per le sposine del comprensorio. Il mio desiderio è quello di poter consigliare le promesse spose, affinché il proprio corredo, in particolare quello per abbellire il “primo letto”, sia esclusivo e prezioso”. Ha parlato in particolare della grande paura di lanciarsi in un progetto imprenditoriale, superata proprio grazie al corso e alle numerose competenze che sta acquisendo, evidenziando l’importanza di offrire ai clienti l’unicità dei prodotti e la necessità di effettuare precise analisi di mercato: “Ho imparato ad analizzare la concorrenza, a capire cosa posso offrire in più, a valutare rischi e profitti, affinché l’attività d’impresa perduri nel tempo”.

Tiziana Tornese

30 anni, di Rizziconi, un paese della provincia reggina, attualmente inoccupata, è un’estetista specializzata. “Vorrei aprire un centro estetico all’avanguardia, che punti tutto su tecniche e strumenti innovativi. Oltre all’accademia, ho frequentato numerosi corsi di specializzazione in tutta Italia e oggi mi sento pronta a lanciarmi nell’avventura imprenditoriale. “Il corso Yes I Start Up Donne Calabria mi ha aperto un mondo su fattori quali costi di gestione e responsabilità aziendali. Oggi mi sento molto più sicura di me, perché ho iniziato a comprendere davvero cosa voglia dire diventare imprenditrice di me stessa, un ruolo che potrebbe darmi tante gratificazioni, ma sicuramente anche tante responsabilità”.

Letizia Provenzano - Laura Colombo

30 anni, di Oppido Mamertina (in provincia di Reggio Calabria), vorrebbe dare vita un e-commerce di fiori. “Ho in mente di lavorare su tutto il territorio nazionale, in collaborazione con i fiorai operanti in ogni zona del Paese – ha detto – Frequentando le lezioni ho capito di dover approfondire lo studio della logistica e dell’individuazione dei target di potenziali clienti”. Letizia ha sottolineato poi l’importanza della formazione affinché un’azienda abbia successo. “In territori come i nostri – ha aggiunto – il lavoro te lo devi inventare, se vuoi rimanere. Facile andare via dalla Calabria, restare e mettere in piedi un’azienda valida e che crei reddito, invece, sarebbe veramente una grande vittoria”.

Laura Colombo

33 anni è di San Lucido, un comune sulla costa tirrenica in provincia di Cosenza. Vuole aprire un’azienda all’ingrosso e al dettaglio di prodotti monouso e per il take away. Intende quindi vendere tovagliati, tovaglioli, distributori di carta per ristoranti e aziende di catering, prodotti per la pulizia professionale, sistemi di lavanderia e lavastoviglie per bar e ristoranti, cartonpizza, lenzuolini medici, guanti in lattice, oltre a una linea di cialde e capsule, insieme alle macchinette del caffè. “L’idea mi è venuta in mente durante la pandemia, quando i prodotti monouso e relativi al take away hanno preso particolarmente piede. Ho capito che si trattava di un ambito dalle mille potenzialità”. Il suo scopo, inoltre, è quello di porre l’accento sull’importanza dell’utilizzo di materiali biodegradabili e riciclabili: “Si parla tanto di sostenibilità ambientale e di transizione ecologica – ha detto – E io vorrei realizzare un’attività d’impresa che tenga davvero conto di questi aspetti. Il corso mi ha dato una consapevolezza maggiore da tanti punti di vista, ad esempio come avviare un’impresa e come mantenerla attiva a livello di gestione interna, ma mi ha dato anche una sicurezza economica, in quanto tanta gente ha la competenza, ha l’idea giusta, ma non ha le risorse per mettersi in gioco”.

Paola Liveri

52 anni è originaria di Catanzaro. Intende creare anche al Sud (nella sua città natale) un’azienda che si occupi di deliveroo e che abbia la possibilità di abbracciare le altre applicazioni già esistenti attraverso i rider. “Nel periodo della pandemia ho iniziato a lavorare con l’azienda di logistica Quicky, nella provincia di Catanzaro e, lavorando anche come rider, ho potuto comprendere in prima persona i problemi e le esigenze di questa categoria di lavoratori”. Precedentemente ha svolto tanti lavori di tipo diverso, ora vuole mettersi in proprio, grazie alle sue idee e all’esperienza maturata. “Voglio aprire una mia azienda di logistica e sono a dir poco entusiasta di cimentarmi per la prima volta con la carriera imprenditoriale. Voglio cogliere al volo l’occasione offerta da Yes I Start Up Donne Calabria, che mi ha svelato aspetti che prima ignoravo. Dopo aver seguito le lezioni e grazie alle dritte degli esperti, in me si è verificato un vero e proprio cambio di prospettiva” ha affermato.

Linda Cristina Montalto

35 anni è di Trebisacce (Cs). È maestra d’arte in grafica pubblicitaria e fotografia, specializzata all’ISA Scuola del libro Carlo Bo’ di Urbino. “Sto ultimando la seconda fase del corso Yes I Start Up Donne Calabria e in questo momento mi trovo a Novara per motivi familiari. Sto seguendo le lezioni in Fad, cosa che apprezzo tantissimo, perché se ci fosse stato l’obbligo della presenza fisica non avrei potuto iscrivermi al corso”. Cristina, come preferisce farsi chiamare, ha un progetto in mente da circa 14 anni: “Ho sempre lavorato e ho sempre voluto creare qualcosa di mio in Calabria. Quando ho conosciuto il mio compagno, che lavora nel settore della moda, mi si è accesa una lampadina. Si è avvalorata in me l’idea di creare un’attività di tipo imprenditoriale, anche perché sono stanca di lavorare per gli altri”. Cristina negli anni passati ha gestito showroom e ha lavorato per stilisti di alta moda. Oggi vuole realizzare la sua idea, per sé stessa, suo figlio e la sua famiglia: “Vorrei aprire un piccolo spazio vendita, con la realizzazione di un mio brand nel settore Alta Moda Sposa. Ho in mente prodotti esclusivi, non commerciali, lavorati artigianalmente”. Cristina, mamma di un bimbo di otto mesi, intende offrire un servizio su misura, con la consulenza dello stilista per la scelta dell’abito e dei materiali. Nel tempo le piacerebbe realizzare una linea di scarpe e una linea di accessori sempre artigianali e sempre in ambito sposa. “Vorrei avvalermi di professionisti presenti sul nostro territorio, per sfruttare le competenze e le risorse locali, come la seta. Io da titolare, mi occuperò di amministrazione, burocrazia e gestione della clientela. Il mio compagno, stilista e illustratore di moda, da dipendente, si occuperà della parte creativa. “Ho dovuto sempre mandare avanti la mia famiglia e i miei fratelli, – racconta -ho dovuto sempre lavorare. Sono quindi molto pragmatica e concreta, infatti voglio partire con un’attività che sia sostenibile. Ho aspettato di essere pronta professionalmente e ho atteso l’opportunità giusta, fin quando un tecnico mi ha informato di Yes I Start Up Donne Calabria. Il progetto mi ha convinto perché rivolto alle donne, che in una regione come la Calabria faticano il doppio per emergere nel mondo del lavoro. Nonostante la mia infarinatura di base, che viene dal mio background lavorativo, il corso è utilissimo, perché ci sono nozioni che nella pratica si perdono e nella teoria si ritrovano. L’ho trovato ben strutturato e devo elogiare i docenti, che sono riusciti a essere chiari su argomenti molto delicati, come la consulenza finanziaria”.

Ilenia Russo

51 anni, di Soverato (Cz), vuole aprire un ufficio specializzato in servizi inerenti ai matrimoni, con particolare riguardo a quelli di coppie straniere che vogliono sposarsi in Calabria. Vorrebbe offrire quindi servizi per documenti, riti civili, ricerca dei fioristi, dei musicisti e di altri professionisti. “Per destagionalizzare questa attività, inoltre, nel periodo autunno-inverno – ha affermato – vorrei ‘entrare nelle case delle persone’, con un servizio di noleggio e allestire tavole per occasioni familiari o anche per eventi business. Questo servizio – ha specificato - sul nostro territorio manca, potrei unire dunque la mia passione a un’attività che porterebbe una ventata di novità”. In passato Ilenia ha lavorato in agenzie di viaggi, yogurteria e creperia, kebab, perché curiosa e sperimentatrice. Poi ha partecipato a numerosi stage e corsi sull’organizzazione di eventi. “Ho trovato il settore che mi piace davvero, ho acquisito esperienza e adesso vorrei mettermi in proprio, spinta anche dal fatto che mio marito possiede una struttura per eventi. Il progetto Yes I Start Up Donne Calabria – ha detto – mi sprona a puntare in alto, a continuare a studiare e a documentarmi, a mettermi sempre in discussione, a controllare la concorrenza”. Il corso le sta schiarendo le idee: “Ne avevo mille, ora sto imparando a incanalarle e a mettere ordine nella mia mente”.

Camilla Rizzo

Assistente sociale, laureata all’Università di Perugia, vive a Praia Mare (Cs). Ha svolto tirocini e stage presso comunità per disabili e consultori familiari, ma l’incontro con il suo attuale compagno, che possiede un terreno di 12500 ettari con 400 ulivi secolari, ha fatto scattare in lei un’idea imprenditoriale che nulla ha a che fare con la sua formazione. “Sul terreno collinare del mio compagno, in località Santa Domenica Talao, si trova un edificio non utilizzato. Ho pensato di realizzare un laboratorio per l’imbottigliamento dell’olio extravergine d’oliva da cultivar Roggianella”. Camilla spiega che le olive degli alberi di loro proprietà, a oggi vengono portate in un frantoio poco lontano, entro 24 ore dalla raccolta. “Io vorrei dedicarmi all’imbottigliamento, all’etichettatura e all’imballaggio del nostro olio evo, coltivato con metodi biologici”, dice, aggiungendo che nell’Alto Tirreno cosentino, quasi non esistono attività del genere. Camilla, però, ha pensato anche ad altre attività da mettere in piedi: “Siccome questo immobile si trova in un luogo molto bello, immerso nel verde e con una vista mare mozzafiato, vorrei far sì che diventasse, all’occorrenza, anche una location per eventi”. La sua idea è quella di partire sola, con l’aiuto dei familiari ma, assicura, in un secondo momento vorrà avvalersi della collaborazione di personale per il catering. La 30enne, che ha appena terminato il suo business plan, aggiunge di aver scoperto Yes I Start Up Donne Calabria tramite passaparola. “Lo staff di Yes I Start Up Donne Calabria mi ha incoraggiato molto – sottolinea – dandomi suggerimenti e pareri utilissimi. Essendo laureata in Servizi sociali, non avevo mai affrontato temi relativi all’imprenditoria. Ho acquisito nozioni su come costruire un’impresa sociale, su bilanci ed elementi fiscali. Yes Start up rappresenta una grande opportunità – afferma - soprattutto per noi giovani che, per cercare lavoro, siamo spesso costretti a migrare, offrendoci la possibilità di diventare imprenditore senza allontanarci dai nostri affetti”.

Alexandra Rende

43 anni, di Montalto Uffugo (Cs), diplomata in Ragioneria. Da 25 anni lavora come segretaria amministrativa. La sua idea è quella di aprire nel comune dove vive un centro servizi che offra consulenza per il disbrigo di pratiche di vario tipo, sia a privati che ad aziende. “L’idea nasce da una mia necessità personale e delle persone a me vicine, ad esempio capire a chi rivolgersi per chiedere informazioni su cartelle esattoriali, fatture, bollette e contratti. Vorrei dare un servizio a tutto tondo, aiutare le aziende a gestire le proprie spese, indirizzandole verso il professionista adatto”. Alexandra intende creare una rete di collaborazione tra professionisti e ospitarli nel suo ufficio quando devono fare consulenza. “Non ci sono in zona attività del genere- dice – È un’idea che mi porto dietro da tempo. Il progetto Yes I Start Up Donne Calabria mi ha convinto perché dopo il corso avrò la possibilità di accedere a un finanziamento veloce e snello, che mi darà modo di avviare la mia attività in tempi brevi”. In futuro vorrebbe che il suo centro diventasse un punto di riferimento e di inserimento al lavoro per persone diversamente abili. “Vedo e vivo questa esclusione sociale ed è una cosa che non mi sta bene. Prima devo far partire la mia azienda, così da poter essere in grado di offrire questo servizio gratuito”. Ha conosciuto il corso per passaparola: “È utile perché dà la possibilità di capire cosa significhi fare l’imprenditore, onori e oneri. Con la stesura del Business Model Canvas io sto rispolverando cose già fatte, ma ne avevo bisogno. Tanti, invece, partono senza sapere a cosa vanno incontro”.

Emma Curatolo

44 anni ed è di San Lucido (Cs), dove gestisce una scuola di ballo da sei anni. Oggi ha deciso di offrire altri servizi al di fuori del ballo: la sua idea, dice, è quella di proporre alla gente di fare sport senza fare sport. “Parliamo di una sorta di fitness hi-tech o anche 2.0.”. Emma vorrebbe offrire la possibilità di allenarsi su tapis roulant che si avvalgono di un vacuum: una camminata nel vuoto che aiuta nel movimento, senza appesantire i muscoli; di indossare tute dotate di elettrostimolatori per far lavorare meglio i muscoli ed eliminare tessuti adiposi di cui sono particolarmente vittime le donne, e caschi che proiettano in una realtà virtuale. “Ho visto questa attrezzatura durante un congresso tra scuole di ballo in Puglia, ho notato con sorpresa una ballerina con un fisico particolarmente scolpito e ho chiesto informazioni. Non mi piace prendere in giro la gente con promesse fasulle, ho fatto quindi uno studio approfondito su questa attrezzatura e ho capito che è davvero utile a rimodellare e dare tono ai muscoli”. Emma ha iniziato così a progettare una sua attività di impresa, che possa offrire servizi finalizzati a risultati concreti. “Ho pensato a una fascia d’età non più giovanissima – dice – e anche a chi è particolarmente pigro o impegnato durante la giornata. Naturalmente i miracoli non esistono: le persone devono aiutarsi con una dieta equilibrata e uno stile di vita sano, ma invece di un’ora al giorno di attività sportiva, io voglio proporre un allenamento di venti minuti”. Venuta a conoscenza del corso Yes I Start Up Donne Calabria tramite passaparola, si è iscritta di buon grado: “Il corso è di un’utilità incredibile per chi vuole intraprendere un’attività. Io ho un’ASD, un’associazione sportiva dilettantistica, adesso voglio fare impresa e voglio farlo da sola, come mi hanno insegnato in famiglia. Sto imparando nozioni che servono per affrontare fornitori, gestire partita iva e avvalersi di collaboratori esterni e ci stanno spiegando cos’è meglio fare per non trovarti in situazione difficili”.

Naomi Salerni

28 anni, di Cosenza. “Sono celiaca da quando avevo 7 anni – afferma – E come me, metà della mia famiglia e tanti amici e conoscenti. Il mio progetto nasce da questo: vorrei far crescere questo mondo che è il mio mondo”. Naomi vuole aprire una tavola calda per celiaci, una mensa, tra Rende e Cosenza, possibilmente vicino a qualche rosticceria tradizionale, per conciliare le esigenze degli intolleranti a quelle di chi non lo è. “Purtroppo noi celiaci non abbiamo opportunità e incontriamo molte difficoltà. Siccome amo la cucina e le sperimentazioni, mi sono detta ‘Perché non far crescere questo settore, considerato che siamo tantissimi?”. Naomi vuole pensare anche agli intolleranti al lattosio: “È faticoso essere celiaci e avere intolleranze. Quando sono in giro per l’Italia mangio dappertutto, qui a Cosenza mille difficoltà, i ristoranti non sono attrezzati. Io voglio cucinare pietanze senza glutine e senza lattosio, partendo dalle prime colazioni”. Naomi vorrebbe offrire cornetti, ciambelle, sfogliatelle, “la colazione che un celiaco a Cosenza non ha mai potuto fare” sottolinea. Ha pensato anche al pranzo: il suo locale dovrà essere una vera e propria tavola calda, con primi e secondi. E dal pomeriggio alla sera, via a pizze e rustici, con aperitivi e panini, sfizi fritti, pizza, pinsa. “È il mio sogno da sempre. Il mio commercialista mi ha convinto che Yes I Start Up Donne Calabria potesse essere la mia occasione e infatti il corso mi sta dando un grande aiuto e una grande formazione, perché sto approfondendo tematiche che a oggi non immaginavo neanche”.

Leila Pisani

56 anni, è originaria di Napoli, ma vive a Lamezia Terme (Cz). “Ho sempre desiderato studiare restauro, ma la mia famiglia, all’epoca, non volle mandarmi a Firenze. Mi iscrissi, quindi, per ripiego, a Scienze Politiche, ma lasciai a metà perché in Calabria, finalmente, iniziarono i primi corsi di restauro”. Nel 2000, in occasione del Giubileo, Leila ha seguito i corsi più importanti, relativi alla formazione di manodopera specializzata per il recupero di opere d’arte ecclesiastiche. In questi anni ha lavorato sempre: con una cooperativa di Lamezia che si occupava di restauro per privati, a Roma, Venezia, in Sicilia e in Calabria, per tante ditte che chiedevano la sua consulenza, essendo lei specializzata in opere lignee, che è un settore di nicchia. “Sono sempre stata operativa – afferma - Tante persone si improvvisano, io ho l’esperienza e mi sono stancata di sottostare, ho voglia di avviare una mia impresa”. La sorella le ha parlato di Yes I Start Up Donne Calabria e lei non ha perso tempo: “Ero proprio a digiuno di questioni amministrative – specifica – i docenti mi stanno aiutando a capire tanti meccanismi e cosa si deve fare affinché un’attività sia produttiva. A prescindere dal finanziamento, le idee spesso sono confuse ed è fondamentale che qualcuno ti aiuti a fare chiarezza e a mettere nero su bianco”. Leila ha già fatto in passato investimenti importanti con il credito d’imposta, comprando macchinari di base per una piccola attività artigiana. Oggi vuole assolutamente adeguare il suo laboratorio: “Mi occuperò principalmente di manufatti lignei policromi, intagliati, intarsiati e dorati, in tutte le fasi del restauro, collaborando con enti pubblici e privati. Ma per aver a che fare con il Mibact – spiega – il laboratorio deve avere una strumentazione importante e dei requisiti precisi anche per quanto riguarda la custodia dei beni tutelati, quindi impianti di allarme e antincendio. Inoltre vorrei acquistare un furgone per non dover pagare sempre una terza persona per il trasporto delle opere”

Daniela Novembre

42 anni, di Gioiosa Ionica (Rc), è medico specializzato in Chirurgia maxillo facciale e lavora nel reparto di Chirurgia plastica all’Ospedale Pugliese di Catanzaro. Daniela ha il desiderio di inaugurare un centro polivalente nel suo territorio d’origine: “Ho in mente la mia idea imprenditoriale da sempre – dice - Da quando ero bambina. Già a 5 anni dicevo di voler fare il chirurgo. Sono stata sempre sconsigliata da tutti, sono andata contro tutto e tutti, ma oggi mi danno ragione, perché sono il primo medico in famiglia”. Daniela ha studiato all’Università Magna Graecia di Catanzaro e si è specializzata alla Federico II di Napoli. “Voglio fare questo tipo di impresa perché sul nostro territorio non c’è nulla, chiudono continuamente reparti negli ospedali e la gente è costretta a sposarsi a altrove per servizi sanitari di ogni tipo. Sono proprio i pazienti miei conterranei, che incontro in Ospedale a Catanzaro, a chiedermi assistenza sul territorio. Realizzare la mia idea – aggiunge – sarebbe un regalo anche per il mio papà, che da quando sono diventata medico, ha condiviso il mio progetto”. Daniela, nel suo centro, vorrebbe dedicarsi alla chirurgia maxillo facciale, occuparsi di lesioni e ulcere cutanee, ma anche chirurgia plastica, relativamente a lesioni del volto. “Intendo creare una rete di specialisti per dar vita a uno studio polispecialistico, dove gli esperti visitino, facciano le diagnosi e anche i trattamenti”. Daniela cita come esempio la necessità di effettuare la biopsia di un neo: “Sul mio territorio non c’è un ambulatorio che fa questo tipo di esame. Bisogna spostarsi anche di 80 chilometri. Mi piacerebbe creare inoltre una sinergia con qualche specialista del Bambin Gesù, ad esempio per le displasie congenite dell’anca e per piccole patologie neonatali, per non costringere le famiglie a partire”. Daniela oggi non vuole rimandare più: si è iscritta al corso Yes I Start Up Donne Calabria grazie all’imbeccata di un amico e ne è soddisfatta. “Il corso è interessante, ti rendi conto che ci sono altre persone che hanno idee fantastiche, alle quali sono appassionata. Inoltre sono essenziali i consigli di chi è del settore, molto professionisti e disponibili, su elementi fiscali, partita iva, bilanci. Ora ci stanno aiutando a creare il nostro business plan”. Daniela, che ha una bimba di sette anni, dice di aver già trovato il locale adatto. “Ho la fortuna di lavorare in ospedale solo la mattina, per cui il pomeriggio mi dedicherò alla mia attività imprenditoriale. Spero di trasmettere la mia stessa passione a mia figlia e alle mie nipoti – sottolinea con grande fierezza - Io a cinque anni giocavo solo con la valigetta del dottore. E una delle emozioni più grandi della mia vita è stato acquistare il mio primo fonendoscopio”.

Sonia Pulice

38 anni, di Amantea, diplomata. Desidera realizzare un’azienda di personalizzazione di oggetti, gadget e stampe digitali: “Voglio puntare sulla personalizzazione – dice – con articoli promozionali e abbigliamento. Io sarò la titolare e mio marito, che ha grande esperienza in lavoro di tipografia, mi darà una mano”. Sonia è venuta a conoscenza del corso tramite la promozione fatta dall’ente di formazione al quale si è poi iscritta “Il corso mi è servito tanto – dichiara – innanzitutto per capire i meccanismi dell’imprenditorialità. Non avendo mai avuto un’attività mia, non sapevo a cosa andassi incontro. Il corso mi ha dato coraggio, facendomi capire cosa andrò a fare a livello pratico. È stato impegnativo, ma utilissimo”. Sonia è rimasta colpita, in particolare, dalle lezioni sul bilancio, sull’individuazione dei concorrenti di un’azienda, sul business plan. “Altra spinta rilevante per farmi iscrivere al corso – sottolinea – è stata la possibilità di ottenere un finanziamento che prevede una parte a fondo perduto e un’altra a tasso agevolato”.

Rita Cairo

37 anni, di Marzi, estetista specializzata, intende aprire a Santo Stefano di Rogliano (Cs) il suo centro estetico. “Ho conseguito la qualifica di estetista di terzo anno – spiega – ed ho lavorato presso altri centri estetici, ma anche nella scuola di formazione che ho frequentato, come insegnante ed esaminatrice. Le mie stesse clienti da tempo mi chiedono di rendermi autonoma e di strutturami”. Sui social, mentre era alla ricerca di fonti di finanziamento, Rita ha conosciuto l’iniziativa dell’Ente Nazionale per il Microcredito. Abbiamo concluso la prima fase, quella un po’ più teorica, analizzando per bene il business plan, con esercitazione pratica per capire la concorrenza, le spese, i costi, la pubblicità da attuare, nei dettagli. Prima, quando pensavo a una mia ipotetica impresa, mi focalizzavo sui trattamenti, sull’approccio con le clienti. Oggi ho capito che bisogna innanzitutto comprendere la parte economica relativa a un’impresa, sapere che alcune spese rientrano in alcune voci, che bisogna avere un piano di marketing idoneo, che prima di avviare un’attività c’è tutta una procedura burocratica da seguire e che bisogna affiancarsi alle figure giuste. Saper fare il proprio mestiere e avere un’idea imprenditoriale non è abbastanza – sottolinea - Bisogna capire come fare impresa”. Rita parla quindi degli elementi che più hanno assorbito la sua attenzione, tra i quali i regimi fiscali, i codici Ateco, le iscrizioni a Inail e Inps, la partita iva. “Anche se ti affiderai a un commercialista, non puoi delegare tutto a terzi – sottolinea - devi capire i meccanismi della tua attività e devi saper fare una programmazione delle spese, per la buona riuscita del tutto. Altrimenti, se il tuo desiderio è unicamente quello di stare a contatto con le clienti, puoi rimanere dipendente a vita nell’attività di un’altra persona”. Rita intende differenziarsi dai suoi competitors dal punto di vista dei prodotti, con trattamenti e macchinari che la sua zona non offre, ma anche dal punto di vista dell’esecuzione dei trattamenti. “Non solo voglio fare trattamenti efficaci, ma creare un ambiente che dia un benessere psicofisico alle clienti, agendo anche sulla mente”. Rita ha due figlie di due e cinque anni e non ha paura di togliere loro del tempo, anzi: “Diventare imprenditrice – dice orgogliosa – sarà una grande opportunità sia per me che le mie figlie. Vorrei essere un esempio per loro, per autonomia e indipendenza”.

Melania Saullo

36 anni, laureata in giurisprudenza, lavora come amministrativa in un’azienda di Rende. La sua idea imprenditoriale riguarda la casa dei suoi genitori, uno spazioso immobile, che si trova a San Vincenzo La Costa (Cs). Melania, che ha ricevuto la casa in donazione dal papà e dalle sorelle, ha maturato l’idea di trasformarla in una struttura ricettiva. “San Vincenzo La Costa – afferma – è caratterizzato da tante associazioni culturali e religiose, che organizzano spesso eventi di varie tipo, che richiamano molti visitatori. Non essendoci strutture ricettive nel nostro paese, la gente è costretta a sposarsi su Rende o Cosenza”. Melania, decisa a mettersi in gioco e a fare impresa, ha iniziato a cercare informazioni su possibili strade da percorre per lanciarsi in questo ambizioso percorso. Un ente di formazione le ha proposto di frequentare il corso Yes I Start Up Donne Calabria: “Il corso è particolarmente interessante per chi vuole diventare imprenditore – dice - Innanzitutto per la grande professionalità dei docenti. Abbiamo iniziato con concetti basilari e le lezioni non mi hanno mai annoiato, in quanto abbiamo continuamente interagito. Ci è stata richiesta una partecipazione assidua, ma è stato necessario per poter acquisire nozioni chiave, soprattutto per quanto riguarda la parte preliminare del progetto, dalla valutazione dell’idea, alle prospettive, ai rischi, alle possibilità. Sono certa che il corso - aggiunge - mi consentirà di avviare la mia attività con molta più cognizione di causa, essendo scesi poi nello specifico degli elementi giuridici ed economici, concernenti il mondo dell’imprenditoria”.

Vittoria Caruso

36 anni, è di Falerna, ma abita a Nocera Torinese, dove intende aprire un b&b per famiglie con bambini. “La mia idea è nata da un bisogno personale: ho due bambini piccoli e ho sempre viaggiato per l’Italia. Nelle strutture in cui ho soggiornato mi sono trovata sempre male: scomodità e pericoli per i bimbi sempre dietro l’angolo. Così ho deciso di ideare un nuovo concetto di ospitalità dedicata, in particolare, alle famiglie con bebè”. Vittoria, che ha ereditato un immobile dai nonni, ha pensato a servizi particolari: arredamento delle stanze a misure di bambino, con mobili con angoli stondati, testate dei letti morbide, lettini, culle e tappeti morbidi a disposizione. Ma ha pensato anche ai bagni e alla cucina: “Mi è risultato difficile lavare le bimbe nei bagni delle varie strutture. Metterò a disposizione dei miei ospiti vaschette ergonomiche, fasciatoi e riduttori per wc. Nella zona comune, ossia in cucina, predisporrò microonde, scalda biberon e un tavolino con sedioline piccole, con colori e giochini”. Piccole accortezze, dice Vittoria, per offrire alle famiglie in vacanza maggiore autonomia e alcuni comfort. “Tutte cose che, all’occorrenza, si potranno riporre – aggiunge – in modo da poter ospitare anche persone senza bimbi”. All’esterno ha previsto un piccolo parco giochi, con tavolini e sedie per fare colazione all’aria aperta e un piccolo orto didattico. Il corso Yes I Start Up Donne Calabria l’ha trovato in rete, navigando: “La locandina ha attirato la mia attenzione, in quanto ho necessità di risorse finanziarie. I docenti sono molto preparati e disponibili e gli argomenti che studiamo ci consentiranno di aprire le nostre attività. Noi partecipanti siamo riuscite a farci un quadro preciso di tutto ciò che è necessario per aprire un’attività propria. Sono soddisfatta perché pur essendo laureata in Economia, sto avendo a che fare con docenti che ne sanno molto più di me, che mi stanno insegnando molte cose di marketing e di imprenditoria femminile”.

Adriana Ramundo

48 anni e due figli di 18 e 23 e vorrebbe realizzare un piccolo villaggio ecosostenibile a Fuscaldo (Cs), suo paese d’origine. “Sono stata imprenditrice - afferma – sette anni fa ho aperto un lido, iniziando da zero, sono riuscita pian piano a ingrandire lo stabilimento e a creare un ristorante-pizzeria, poi ho passato il testimone a mio figlio. Inoltre sono maestra elementare, precaria, e consigliere comunale con delega Sport Spettacolo e Grandi eventi. Ho iniziato a lavorare e a fare qualcosa per me stessa solo a 40 anni, perché prima mi sono dedicata ai figli. Oggi voglio intraprendere una nuova sfida”. L’idea di Adriana è quella di portare a Fuscaldo un turismo di tipo diverso e di provare a destagionalizzare. Possiede un terreno vicino al mare non utilizzato e vorrebbe dare la possibilità a i turisti di vivere a contatto con la natura: “Vorrei partire realizzando cinque bungalow costruiti con materiali naturali, amovibili e a risparmio energetico, ma si tratta di una spesa importante”. Conoscevo i titolari di un ente di formazione, a cui avevo già parlato della mia idea e mi hanno contattato proponendomi di iscrivermi al corso Yes I Start Up Donne Calabria: “Non avrei potuto mai avviarmi se non avessi seguito questo corso. Il corso che sto seguendo ti offre una formazione basilare, oltre a un finanziamento iniziale, che è linfa vitale per chi vorrebbe fare impresa. Le lezioni mi sono servite tantissimo, dalla parte burocratica, alle forme di accoglienza del turista, all’individuazione di un servizio innovativo. Masticavo un po’ di elementi relativi ad esempio a Camera di commercio e partite iva, ma grazie alle lezioni ho approfondito tutti questi concetti, utili per posizionare la tua impresa sul mercato”. Il corso è stato impegnativo, a detta di Adriana, ma grazie alla bravura degli insegnanti, sente di aver capito come bisogna comportarsi, da imprenditori, nelle varie situazioni che potrebbero verificarsi. “Mi riferisco all’erogazione di servizi, alla gestione dei dipendenti, e via dicendo”. Adriana dice che avrà bisogno di personale per portare avanti la sua attività e che sarà felice di poter offrire opportunità di lavoro.

Laura Maceri

26 anni, giovanissima di Ceramida, una piccola frazione di Bagnara Calabra (Rc). Una laurea in giurisprudenza e una specializzazione in criminologia e scienza dell’investigazione privata. “Abbiamo uno studio legale di famiglia - afferma - Io sono una praticante abilitata e la mia idea imprenditoriale nasce da una mia passione, la battaglia contro la violenza sulle donne”. Laura, infatti, è molto impegnata in questo campo e ritiene si tratti di un tema di cui non si parli abbastanza: “Mi piace ascoltare le problematiche delle persone e mettermi a loro disposizione. Voglio offrire consulenza legale, consulenza investigativa e ascolto a donne vittime di violenza. Sarei l’unica nell’hinterland – dice – l’unica nell’intera Costa Viola”. Secondo i docenti del corso Yes I Start Up Donne Calabria, sottolinea, la sua idea imprenditoriale sarebbe vincente nel suo comprensorio, dove ancora si fa poca sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne. “Cercavo su internet fonti economiche per i giovani – afferma – Questo progetto mi ha interessato subito. Durante le prime lezioni ero spiazzata, ma i docenti sono stati subito molto disponibili, mettendomi di fronte a una realtà che finora non ho mai vissuto. Fino a ora ho frequentato università, corsi, convegni, insomma ho fatto solo teoria, con il corso mi sono confrontata con la realtà dell’imprenditoria. Tra i mille impegni quotidiani, ho incastrato le lezioni perché ne vale veramente la pena”.

Vera Murolo

43 anni, di Reggio Calabria. Professionista del settore turistico, dopo aver viaggiato tanto è tornata nel territorio di origine per avviare un vero e proprio sportello turistico, un punto di connessione tra tutti gli operatori del settore: ristoranti, hotel, b&b, case vacanza, al fine di garantire al turista un’esperienza a 360° della Calabria. “Vorrei dare ai turisti un quadro completo delle attività da poter fare, creando una rete con tanti operatori turistici e combattendo il fenomeno del turismo occulto”. Vera, che ha la qualifica di Direttore d’albergo ed è specializzata anche in prezziari per ristoranti e alberghi, vorrebbe concentrarsi su Reggio Calabria e la sua provincia, fornendo informazioni turistiche di ogni genere e vari servizi ai visitatori, avvalendosi della collaborazione di professionisti del settore, come guide, estetiste, parrucchiere, promuovendo anche convenzioni con ristoranti, musei, parchi. “Dopo anni in giro per il mondo, come commerciale nel turismo grande lusso, accompagnatrice e interprete, nonché direttore di albergo - dice - sono rientrata in Calabria mettendo a disposizione la mia esperienza”. Vera, infatti, ha diretto per anni alcune tra le più importanti strutture regionali. Ha lavorato inoltre a diverse start up nel campo della ristorazione e dell’accoglienza e oggi si occupa della gestione del Circolo del Bridge di Reggio Calabria e di consulenza esterna a ristoranti. Per la sua idea è stata ispirata all’attività di un manager Hr di Roma, conosciuto a una fiera di settore. “Ho iniziato a contattare operatori turistici della mia zona, facendoli iscrivere all’Osservatorio del Turismo, regolarizzando di fatto la ricettività di diverse attività. Il mio consulente, consapevole che volessi fare un salto di qualità, mi ha proposto il progetto Yes I Start Up Donne Calabria. Vorrei proporre una nuova concezione di hotel diffuso – spiega – Creare uno sportello tra ristoratori e albergatori e diffondere un nuovo modo di fare accoglienza in una terra bellissima”. Vera, che ha due figlie, di nove anni e due mesi, racconta che spesso, durante le lezioni ha la piccola di casa in braccio: “Il corso è impegnativo ma interessantissimo. I docenti molto propositivi e promuovono il confronto per scambi di idee anche con le altre corsiste. Le nozioni che sto studiando sono molto utili, partendo per esempio dal regime fiscale”. Vera ha un altro obiettivo: avviando la sua attività, vorrebbe dare la possibilità a donne in difficoltà di collaborare con lei.

Valentina Mayerà

42 anni, di Cosenza. La sua idea imprenditoriale riguarda il settore turistico. Laureata in scienze politiche con indirizzo amministrativo e con un Master in Gestione amministrativa, ha però avuto esperienza all’estero in ambito turistico. “Il mio progetto nasce dalle mie esperienze e dalla riflessione che in Calabria c’è tanta domanda turistica e poca offerta. Non voglio concentrarmi però sul solito turismo estivo e stagionale, io vorrei promuovere la Calabria meno conosciuta ai visitatori italiani e stranieri in tutti i periodi dell’anno”. Valentina si riferisce alle zone meno turistiche, più interne, ai borghi, alle aree naturali. E vorrebbe rivolgersi a una categoria precisa di turisti: “Mi piacerebbe portare in Calabria scrittori, artisti, professori universitari, che devono dedicarsi alle proprie attività e che hanno bisogno di staccare la spina, allontanandosi dalla propria quotidianità per guadagnarsi spazio, tempo e tranquillità”. Valentina intende creare uno ‘spazio fisico creativo’: “Vorrei organizzare, ad esempio, una settimana immersi in un borgo, tipo Cleto, Belmonte, Fiumefreddo, per far godere ai miei ospiti la tranquillità e le bellezze del luogo, dando loro la possibilità di svolgere attività sportive, come yoga, meditazione, ma anche lettura e scrittura, e per potersi confrontare tra loro”. L’intento di Valentina è dunque quello di intercettare visitatori interessati a un turismo esperienziale, lento, sostenibile, che vogliano compiere percorsi in mezzo alla natura, degustazioni di un vino o di un prodotto tipico particolare, per poi ritirarsi in un’oasi protetta. Valentina ha esplorato il portale della Regione Calabria in cerca di finanziamenti per realizzare il suo progetto. “Yes I Start Up Donne Calabria è certamente quello più agevole – dice – Il corso è ottimo, fatto bene, utilissimo soprattutto per i profani della materia. Nonostante io sia formata, ho trovato fondamentale l’aiuto offerto dai docenti che mi hanno chiarito tanti dubbi parte economica e contabile e sulle prospettive di profitto della mia attività d’impresa. Ho capito che una delle parti fondamentali della mia attività saranno il marketing e la promozione e sono sollevata perché i referenti di Yes I Start Up Donne Calabria ci hanno detto che ci supporteranno anche al termine del corso”.

Nerissa Sanzone

24 anni, di Crotone. “La mia idea è quella di realizzare un servizio ristorativo ittico – spiega – Provengo da famiglia di pescatori e di commercianti di pesce, quindi vorrei realizzare un ristorante di pesce, per offrire i prodotti freschi del nostro mare”. A Nerissa piacerebbe aprire il suo locale nella zona navale di Crotone, dove sbarcano spesso navi da crociera, con tanti visitatori desiderosi di vedere la città e di mangiare pietanze tipiche. Per Narissa sarà la prima esperienza imprenditoriale. “Sto terminando il corso di studi in infermieristica, scelta dettata da un’esigenza familiare. Questo percorso mi ha aiutato dal punto di vista emotivo ed empatico, mi ha fatto capire che mi piace avere a che fare con la gente”. Dice di avere tanto entusiasmo e di voler assolutamente aprire un ristorante tutto suo. “Il corso si è rivelato necessario. La prima fase, prettamente nozionistica, è stata molto importante, soprattutto per chi proviene da tutt’altro settore, per apprendere il concetto di impresa, nella sua complessità e tecnicità”. Nella seconda fase, a detta di Nerissa, sono stati esaminati gli aspetti giuridico- economici e i programmi di spesa. “Siamo partiti dall’idea, dal brand identity – dice - poi abbiamo effettuato le analisi di mercato. Io voglio offrire un servizio gastronomico differente e spero di avvicinare i giovani alla cucina di pesce, ormai monopolio della cultura orientale, con piatti innovativi e accattivanti, puntando sulla qualità e sul pesce fresco. Per Nerissa il finanziamento è un punto importante: “È necessario per supportare le attività economiche soprattutto dei più giovani - dice - Inoltre credo che il progetto Yes I Start Up Donne Calabria rafforzi la parità di genere, perché per le donne è molto più difficile fare impresa”.

Naomi Zampina

34 anni ed è di Catanzaro. Ha frequentato il corso Yes I Start Up Donne Calabria, su consiglio di alcuni amici, con lo scopo di realizzare un’idea imprenditoriale che nasce da una sua grande passione, il tennis. Naomi desidera aprire un negozio e avviare un e-commerce di attrezzatura tecnica, di preparazione e manutenzione racchette. Il suo progetto è ambizioso: vorrebbe creare anche un social network dedicato agli sport con racchetta, per favorire l’interazione tra giocatori e tra questi e istruttori. “Vorrei che gli appassionati potessero condividere video, valutare errori, scambiarsi suggerimenti su strategie di gioco – dice l’avvocato che, fino a qualche tempo fa, aveva in mente di diventare magistrato – In Calabria gli sport con racchetta, tennis, padel, beach tennis, pickleball, spopolano e io ho pensato di offrire una serie di servizi che sul territorio mancano”. Naomi pensa a uno strumento finalizzato anche alla ricerca di giocatori e di circoli e alla di prenotazione di campi in tutta Italia, oltre a un servizio di ‘coaching’, un’attività di allenamento individuale, sia per agonisti che per amatoriali, con un programma personalizzato di nutrizione. “Yes I Start Up Donne Calabria - afferma – è stata un’esperienza decisamente positiva. Insegnanti preparati e pazienti ci hanno spiegato in maniera semplice anche le cose più difficili relative all’avviamento di un’attività di impresa”. Naomi, che ha già registrato il marchio ‘Pro TP Sport’, spiega di aver compreso solo grazie al corso quali siano le competenze che deve necessariamente acquisire un imprenditore.

Roberta Molinaro

37 anni, è di Feroleto Antico (Cz), ma vive da alcuni anni a Belmonte Calabro (Cs), paese d’origine del compagno. Proprio in questo borgo tirrenico intende avviare la sua attività auto imprenditoriale. Specializzata all’Accademia per estetisti e con un’esperienza di sette anni nei villaggi Valtour in Italia e all’estero, oggi vuole aprire un centro estetico tutto suo che offra servizi innovativi. “Vorrei realizzare una piccola spa e proporre percorsi personalizzati a seconda delle esigenze, con una serie di servizi che a Belmonte non esistono ancora, tra i quali radiofrequenza, laser di ultima generazione, massaggi particolari. Punto a qualità e novità – sottolinea – Ho in mente un’accoglienza particolare e tante coccole per le mie clienti, in un ambiente gradevole e riservato, dove sia possibile staccare dalla quotidianità e prendersi cura di sé”. Roberta vuole realizzare rilassanti soffitti con cielo stellato, offrire alle clienti moderne e confortevoli poltrone per i trattamenti, cromoterapia e una zona tisana. Il suo obiettivo, essendo mamma di due gemelli di un anno e mezzo, è quello di riuscire e conciliare gli impegni lavorativi con quelli della vita privata: “Anche per questo motivo – dice – vorrei assumere qualche collaboratore e offrire quindi opportunità di lavoro”. Rispetto al corso Yes Start Up Donne Calabria, racconta di aver colto al volo l’occasione offerta dall’Ente Nazionale per il Microcredito: “Ho un sesto senso e a differenza di altre situazioni in cui mi sono trovata – afferma - sono certa che questa sia l’opportunità giusta per me. Le lezioni mi hanno trasmesso informazioni importantissime riguardo alla creazione e alla gestione di un’azienda e mi hanno fatto sentire quasi una commercialista, perché ho potuto approfondire aspetti fondamentali per mettere in piedi e portare avanti un’attività d’impresa. In particolare il Canvas – sottolinea – mi ha permesso di mettere bene a fuoco la mia idea progettuale e di capire se fosse realmente sostenibile”.

Assunta Dell'Aquila

55 anni, di Cirò Marina, afferma subito che non riesce a stare con le mani in mano e che ha voglia di intraprendere una nuova avventura. Assunta collabora da anni nella cantina vinicola del fratello: “Ho sempre avuto a che fare col mondo del vino – dice – e considerato che ultimi tempi i numeri dell’enoturismo sono notevolmente aumentati, ho pensato di avviare un’attività mia in questo settore”. Dato che sono sempre più richieste le visite guidate nei vigneti e le degustazioni dei vini, non tanto in cantina, quanto negli stessi vigneti, Assunta ha pensato di sfruttare una parte dell’azienda di famiglia a oggi mai utilizzata. “Nei nostri terreni abbiamo un’area con un rudere – spiega - La mia idea è quella di recuperare questa zona e di realizzarvi una sala degustazione, dove accompagnare piccoli gruppi di visitatori, dopo il tour nei vigneti”. Una volta avviata l’attività, e avvalendosi di collaborazioni di professionisti del settore, vorrebbe offrire una serie di servizi, tra i quali mettere a disposizione la sala per eventi di formazione e masterclass in ambito enologico. “Sono stata indirizzata verso Yes I Start Up Donne Calabria da un tecnico e nonostante io sia laureata in Scienze Politiche, mi sono resa conto che su business plan e conto economico non ero abbastanza preparata. Queste lezioni mi stanno aiutando tanto ad approfondire concetti che conoscevo in maniera superficiale. Per chi viene a contatto per la prima volta con questi concetti, poi, – conclude - il corso è di vitale importanza”.

Filomena Scarfone

36 anni ed è di Scalea (Cs). Ha in progetto di aprire un negozio di ricambi e accessori per motociclette. “Molte persone restano stupite dalla mia idea, ma io sono molto appassionata di moto e, per fortuna, lo è anche mio marito. Infatti, quando abbiamo la possibilità, andiamo in giro per fiere ed eventi in tutta Italia”. Naturalmente Filomena guida motociclette, di ogni tipo ma, in maniera particolare, si definisce un’“Harleyista”: “Mi piacciono tutte le moto, anzi i motori, ma la mia pazzia è la mia Harley 1200 Love Rider – dice – Adoro indossare abbigliamento da motociclista e trascorrere il tempo libero nel mio magazzino che sembra un’officina, con moto da cross, da pista, T-Max, Cbr e via dicendo”. Filomena, a oggi, non ha mai avuto un’attività lavorativa propria, ha aiutato saltuariamente il marito che gestisce un altro tipo di attività commerciale. “Ero in cerca di occasioni interessanti rivolte ai giovani – afferma – e possibilmente di fonti di finanziamento. Mi sono rivolta a un ente di formazione della mia città e mi è stato presentato Yes I Start Up Donne Calabria. “Il corso è stato fantastico – dice – ho trovato insegnanti bravissimi, che mi hanno spiegato per filo e per segno cosa sia, a cosa serva e come si scrive un business plan, così come si dovrebbe gestire un’azienda, a partire dalla prima fornitura fino alle questioni contabili. Ritengo sia stato altamente formativo, tanto che oggi mi sento pronta ad avviare la mia attività di impresa”. Filomena è entusiasta: “Mi piacerà da impazzire avere a che fare e vedere marmitte, carburatori, pezzi vari di ricambio. Ho tanti amici e conoscenti, che hanno motociclette, che conoscono la mia passione e aspettano che io apra il mio punto vendita, perché dalle nostre parti non ce ne sono”. Alla fine ride e confessa che a suo figlio, di nove anni, non piacciono affatto le moto.

Natalya Sonyachna

46 anni, è ucraina, ma vive in Italia da 25 anni, è sposata con un calabrese e ha due figli, uno di 14 e uno di 20 anni. Nella sua città d’origine, Leopoli, ha condotto due tipi diversi di studio: è diplomata alla scuola alberghiera ed è direttore d’orchestra e maestra di musica. “Da dieci anni almeno medito di aprire un ristorante di cucina ucraina a Locri, dove vivo – sottolinea – Provengo da una famiglia di cuochi professionisti e cucinare è sempre stata la mia grande passione. Con Yes I Start Up Donne Calabria mi si è presentata l’occasione per realizzare il mio progetto, ossia di offrire per la prima volta ai calabresi la cucina tipica ucraina, ma anche per rappresentare un punto di riferimento per i miei numerosi connazionali che vivono in questa regione”. Natalya ha grinta e dice di voler diventare un imprenditore: “Gli studi musicali mi hanno insegnato la determinazione e lo spirito di sacrificio, ma il corso dell’Ente Nazionale per il Microcredito mi ha spalancato la mente. Ho capito che essere chef è una cosa, essere imprenditore tutt’altro. L’analisi Swot svolta durante le lezioni – ha detto – mi ha fatto capire che per avviare un’attività di impresa e mantenerla operativa nel tempo, è necessario conoscere gli elementi di forza e di debolezza del progetto, le opportunità e le minacce”. Oggi dice di sentirsi più forte e più strutturata e non vede l’ora di poter tagliare il nastro della sua attività e di proporre a Locri pietanze prelibate ma sconosciute come il Borsh, una zuppa a base di barbabietola rossa e carne di manzo e maiale.

Barbara Silvestri

41 anni, vive in contrada San Francesco di Verbicaro (Cs), intende aprire una fattoria didattica in un terreno di proprietà vicino casa sua, di circa due ettari e mezzo. Non essendoci altre attività simili in zona, vorrebbe promuovere anche eventi culturali. “Il mio progetto – dice – è quello di creare una sorta di ciclo, sia per quanto riguarda la flora che la fauna: partire dal seme e dalla materia prima, trasformarla, metterla in vendita e sfamare gli stessi animali che avrò nella fattoria. E ancora produrre a chilometro zero, coltivare bio e fare e-commerce”. Barbara vorrebbe che la sua fattoria didattica divenisse un punto di riferimento per i turisti, le scolaresche, le associazioni e i ragazzi con disabilità dell’Alto Tirreno cosentino. “Nella mia attività coinvolgerò operatori specializzati in tutti i tipi di disabilità che, ad esempio, effettueranno terapie all’aria aperta o pet therapy all’interno”. Barbara dice che tutta la sua famiglia le darà una mano, ma che la sua intenzione è quella di assumere collaboratori qualificati: “In certi ambiti non ci si può improvvisare – afferma – Voglio fare le cose per bene e rappresentare una sicurezza e un supporto concreto per le famiglie. E intendo investire molto in marketing e promozione”. Mamma single di una bimba di sette anni, dice: “Voglio fare il passo dell’autoimprenditorialità anche per mia figlia. Vorrei che crescesse nell’azienda e se in futuro vorrà intraprendere studi attinenti al settore, sarei solo felice di averle spianato una strada”. In precedenza ha svolto diversi lavori in ambito amministrativo e di segreteria, lavorando anche in Germania, dove ha iniziato a interessarsi alle fattorie didattiche: “Ho pensato che il mio paese d’origine, di natura collinare e a vocazione agricola, sarebbe stato perfetto per creare un’attività simile e appena rientrata in Italia, nel 2021, ho fatto un corso per diventare Iap, imprenditore agricolo professionale, ma ero sempre alla ricerca di fondi per avviare la mia attività”. È stato proprio l’ente di formazione a proporle qualche mese fa il corso Yes I Start Up Donne Calabria. “Il corso che mi ha avvicinato alla stesura del business plan ed ho appreso concetti basilari per poter fare attività di impresa. Non solo attraverso le unità didattiche studiate, ma anche grazie alle discussioni e ai confronti, sia con i docenti che con le meravigliose colleghe che ho conosciuto. Spero tanto che il mio progetto venga approvato e che io possa iniziare presto a lavorare, perché ho bisogno di risorse”.

Nella De Vita

53 anni originaria di Rende (Cs). Ha una laurea in Chimica e una specializzazione in Management e Materiali ambientali: ha deciso di lasciarsi alle spalle una prestigiosa carriera da ricercatrice del Cnr di Roma e da manager in diverse multinazionali con sede nella Capitale, per lavorare a contatto con la terra. “Il mio sogno è quello di fare la contadina – dice, orgogliosa e convinta – per riconnettermi con me stessa, con gli altri e con la natura”. Nella è rientrata quindi in Calabria e per un anno e mezzo ha cercato un luogo che fosse “incontaminato”. Qualche anno addietro ha rilevato e recuperato un’ex casa colonica con dieci ettari di terreno abbandonato a Santa Maria Le Grotte, una frazione di 500 abitanti, di San Martino di Finita (Cs). “Grazie ai sacrifici miei e della mia famiglia e all’aiuto di manodopera locale – spiega - ho ripulito tutto ed ho iniziato a creare la mia azienda agricola, che ha come scopo principale quello di trasmettere il concetto che esiste un modo diverso di fare agricoltura, di produrre, di mangiare e di vivere”. Nella, che utilizza solo pratiche agronomiche biologiche e rifiuta diserbanti chimici, oggi ha deciso di promuovere una forma consapevole di turismo proprio nelle zone meno conosciute della Calabria, seppur ricchissime di biodiversità e di bellezze. Infatti, nei suoi terreni, coltiva cereali da semi antichi, insieme a colture orticole e da frutto autoctone che sono andate perdute: “Voglio rivolgermi a quei visitatori interessati a conoscere l’anima dei luoghi – sottolinea – offrendo loro una forma di ospitalità esperienziale, che faccia conoscere loro i territori interni e i prodotti genuini, equi e sostenibili. Voglio realizzare anche laboratori didattici e fare vendita diretta dei prodotti della mia terra, freschi e a Km zero”. Nella, in cerca di fonti di finanziamento che potessero supportare il suo progetto, è stata indirizzata da un tecnico verso il corso Yes I Start Up Donne Calabria: “La tutela della biodiversità e l’agricoltura biologica richiedono molte risorse – afferma – e un imprenditore ha bisogno di risposte certe in tempi celeri. Del corso ho apprezzato immediatamente la serietà e l’organizzazione. Ero già entrata a contatto con gli argomenti trattati, ma i consigli degli esperti sono stati fondamentali per focalizzarmi su me stessa, nelle vesti di imprenditore”. Nella dice che vorrebbe concentrarsi anche su studi sul suolo e sulle colture, dedicarsi alla partecipazione a fiere di settore e ad adeguate azioni di comunicazione, nonché di voler dare valore aggiunto al territorio, offrendo concrete opportunità di lavoro alle maestranze locali.

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