Revisione del Codice europeo di buona condotta per l’erogazione del microcredito

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di Elisa Iacomelli

La Commissione europea ha avviato un’indagine per raccogliere i contributi dai fornitori di microfinanza in tutta Europa per la prevista revisione del Codice Europeo di buona condotta per l’erogazione del microcredito. Il sondaggio è rivolto a tutti gli istituti finanziari attivi nel settore della microfinanza, indipendentemente dal fatto che aderiscano o meno al Codice. L’obiettivo è comprendere l’efficacia del Codice, la sua rilevanza nel mercato attuale e le eventuali sfide pratiche che le organizzazioni affrontano nell’applicarlo. La partecipazione al progetto di revisione da parte dei soggetti delle varie nazioni UE che hanno aderito all’indagine ha promosso una conoscenza condivisa delle best practices relative al Codice. Un esperimento che favorisce l’integrazione e la reale applicabilità di uno strumento di inclusione e sostegno basato su una filosofia deontologica che garantisca al consumatore ed ente erogatore nell’ambito dei processi microfinanziari. Nel dettaglio, secondo le stime della Commissione, il processo di revisione, basato sull’analisi delle risposte pervenute, avverrà entro la fine del 2026 o l’inizio del 20271, quando ci sarà la pubblicazione del nuovo Codice Europeo di buona condotta.


Cos’è il Codice europeo di buona condotta per l’erogazione del microcredito

Il Codice Europeo di buona condotta per l’erogazione del microcredito2 è uno strumento di autoregolamentazione volontario pensato per promuovere pratiche etiche e trasparenti nel settore della microfinanza in Europa, che negli ultimi anni ha registrato una crescita significativa ma anche una grande eterogeneità di attori, modelli di business, quadri legali e contesti operativi.

Il Codice, che funge da marchio di qualità, è stato sviluppato per affrontare la diversità del settore e migliorare l’accesso ai finanziamenti per le microimprese, che spesso affrontano difficoltà nell’accedere al credito tradizionale. Esso è particolarmente rivolto agli istituti di microfinanza non bancari che offrono prestiti fino a 50.000 euro a microimprenditori e lavoratori autonomi, sebbene anche gli istituti bancari possano approvarlo.

L’adesione al Codice è una condizione necessaria per accedere a finanziamenti europei nell’ambito degli strumenti finanziari EaSI e InvestEU.

La versione aggiornata del Codice, in vigore dal 1° gennaio 2021, è stata perfezionata per rispondere alle mutevoli esigenze del mercato e delle istituzioni operative nel settore, ed è il risultato di una consultazione con una serie di parti interessate, tra cui le reti europee di microfinanza, istituzioni bancarie, esperti e la Commissione Europea.

Il Codice è suddiviso in cinque sezioni principali: relazioni con i clienti e gli investitori, governance, gestione del rischio, standard di rendicontazione e sistemi informativi gestionali, che stabiliscono pratiche comuni per garantire la qualità e la trasparenza dei servizi offerti dalle istituzioni di microfinanza.

L’obiettivo è migliorare la governance interna, la gestione del rischio e l’efficienza operativa delle IMF, favorendo una maggiore fiducia tra i clienti, gli investitori e i regolatori.

Il processo di certificazione per l’adesione al Codice si articola in cinque fasi: registrazione presso la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), autovalutazione dell’istituto di microfinanza, implementazione delle clausole del Codice, valutazione da parte di un ente esterno e decisione finale sul rilascio della certificazione.

Le IMF che rispettano almeno l’80% delle clausole e tutte le clausole prioritarie ottengono un certificato di conformità valido per quattro anni, con un obbligo di rendicontazione a metà periodo. In caso di non conformità, l’istituto può richiedere assistenza tecnica per migliorare la propria adesione al Codice e ottenere successivamente la certificazione.

L’adozione del Codice offre numerosi benefici: per le istituzioni di microfinanza, rappresenta uno strumento per migliorare la gestione interna e la credibilità; per i clienti, assicura che le IMF operino in modo etico e trasparente; per gli investitori, garantisce standard di rendicontazione chiari e trasparenti; e per i regolatori e decisori politici, promuove un approccio armonizzato e solidale nel settore della microfinanza.

Le microimprese, che rappresentano oltre il 90% delle imprese europee, sono una parte fondamentale dell’economia, ma la loro crescita è ostacolata dalla difficoltà di accesso ai finanziamenti.

La microfinanza, che comprende prestiti, garanzie e strumenti finanziari di supporto, può essere una risposta a questo problema, contribuendo allo sviluppo di un ambiente economico più inclusivo e sostenibile.

Obiettivi della revisione del Codice

La revisione del Codice Europeo di buona condotta per l’erogazione del microcredito ha come obiettivo primario l’adattamento alle nuove sfide e opportunità che il settore della microfinanza sta affrontando, tenendo conto delle diverse realtà nazionali e delle esigenze emergenti.

Negli ultimi anni, la microfinanza ha visto un’espansione significativa, ma anche un’ulteriore diversificazione dei modelli e delle pratiche, con un numero crescente di attori non bancari che operano fianco a fianco con le tradizionali banche e con l’emergere di nuove forme di microcredito come il finanziamento peer-to-peer3.

Come sottolineato dalla Banca Mondiale4, la microfinanza è un settore dinamico che deve continuamente adattarsi a un contesto economico, legale e sociale in rapida evoluzione. Pertanto, la revisione del Codice risponde alla necessità di aggiornare e armonizzare le pratiche per assicurare che tutte le istituzioni di microfinanza operino in modo etico, trasparente e responsabile.

Un primo obiettivo della revisione è rafforzare la qualità e l’efficacia dei servizi di microcredito offerti, garantendo che le istituzioni siano in grado di supportare in modo adeguato i microimprenditori e i lavoratori autonomi, soprattutto in un contesto di rischio elevato e instabilità economica.

Un rapporto della Banca Europea per gli Investimenti5 sottolinea che la qualità del microcredito deve essere accompagnata da un adeguato supporto non finanziario, come la formazione e il mentoring, al fine di migliorare i tassi di successo e la sostenibilità delle imprese finanziate.

La revisione punta a migliorare l’efficacia delle pratiche di valutazione del credito e a ridurre il rischio di indebitamento eccessivo, che può compromettere la salute finanziaria dei beneficiari.

La Fondazione Grameen6 e altre organizzazioni globali che operano nel settore evidenziano come la qualità dei servizi offerti dalle istituzioni di microfinanza sia fondamentale per evitare le trappole dell’indebitamento e favorire una crescita sostenibile delle piccole imprese.

Il secondo obiettivo riguarda il rafforzamento della trasparenza e della responsabilità delle istituzioni finanziarie, in particolare per quanto concerne la gestione dei fondi e la comunicazione con i beneficiari dei prestiti. La trasparenza è uno dei pilastri fondamentali per la creazione di fiducia nel settore della microfinanza. Secondo Microfinance Transparency7, un’adeguata trasparenza nelle politiche di prestito e nei costi associati al microcredito aiuta a prevenire le pratiche di usura e rende il settore più affidabile agli occhi degli investitori e dei regolatori. L’inclusione di pratiche di rendicontazione standardizzate e facilmente accessibili è essenziale per aumentare la fiducia delle persone e delle istituzioni, creando un mercato più equo e accessibile.

La Commissione Europea, infatti, ha riconosciuto che uno dei limiti principali delle istituzioni di microfinanza è l’assenza di un sistema di rendicontazione uniforme che consenta ai clienti di comprendere facilmente i costi associati al microcredito.

Un altro obiettivo chiave è quello di promuovere l’inclusione finanziaria e l’accesso al credito per i gruppi vulnerabili, come le donne, i giovani e le persone provenienti da comunità emarginate.

La microfinanza è, infatti, un potente strumento di inclusione sociale ed economica, come dimostrato da numerosi studi tra cui uno della Banca Mondiale, che evidenzia come il microcredito possa ridurre le disuguaglianze economiche e sociali, migliorando l’accesso a opportunità di lavoro e di crescita.

Tuttavia, non tutte le comunità vulnerabili godono delle stesse opportunità, in quanto molte istituzioni di microfinanza non sono ancora riuscite a raggiungere efficacemente tali gruppi.

La revisione del Codice intende colmare queste lacune, incoraggiando politiche di prestito più inclusive, che possano raggiungere le categorie più svantaggiate, contribuendo a ridurre il gap di accesso al credito e ad aumentare le opportunità economiche per tutti.

Infine, la revisione del Codice ha l’obiettivo di adattare le normative alle evoluzioni del mercato e alle migliori pratiche internazionali.

Come evidenziato dal Global Partnership for Financial Inclusion8, le migliori pratiche internazionali stanno evolvendo, con un crescente focus sulla sostenibilità ambientale e sulla responsabilità sociale.

La Commissione Europea intende allinearsi a queste nuove tendenze globali, integrando nel Codice requisiti di finanza verde e promuovendo la responsabilità sociale delle istituzioni di microfinanza.

La crescente attenzione a tematiche come il cambiamento climatico e la sostenibilità ha portato molte organizzazioni internazionali a sviluppare nuove linee guida per il finanziamento di iniziative verdi, che possono essere incluse nel Codice per promuovere un impatto positivo e duraturo delle attività finanziate.

Il sondaggio

Il sondaggio lanciato dalla Commissione europea dunque è uno strumento fondamentale per raccogliere feedback diretti dalle istituzioni finanziarie che operano nel settore della microfinanza.

Attraverso questo sondaggio, la Commissione intende:

  • Valutare l’efficacia del Codice nella pratica quotidiana delle istituzioni finanziarie.
  • Identificare le sfide e le difficoltà incontrate nell’implementazione delle sue disposizioni.
  • Raccogliere suggerimenti per migliorare e aggiornare le linee guida del Codice.

I risultati del sondaggio saranno utilizzati per informare il processo di revisione e garantire che il Codice aggiornato risponda alle reali esigenze del settore.

La Commissione Europea ha in programma di rivedere il Codice e, per supportare questo processo, questa indagine mira a raccogliere feedback sull’efficacia del Codice, sulla sua pertinenza e sulle sfide che le istituzioni potrebbero incontrare nella sua applicazione.

Il sondaggio è rivolto a tutte le organizzazioni attive nel settore della microfinanza, indipendentemente dal fatto che aderiscono o meno al Codice. Include una serie di domande volte a esplorare le esperienze istituzionali, la percezione dell’utilità del Codice e le idee per futuri miglioramenti.

Poiché i sondaggi dell’UE sono pubblici per impostazione predefinita, verrà utilizzato un link di accesso univoco per accedervi.

Le risposte fornite nel sondaggio sono anonime e non saranno rese pubbliche.

Inoltre saranno accessibili ai servizi della Commissione europea (EMPL.G3) e ai membri del Gruppo direttivo del codice per supportarli durante il processo di revisione.

Conclusioni

La Commissione Europea prevede di adottare il Codice aggiornato entro la fine del 2026 o l’inizio del 2027.

Il processo di revisione includerà ulteriori consultazioni con gli stakeholder, sessioni di feedback e test delle modifiche proposte.

Le istituzioni finanziarie che hanno aderito al Codice saranno coinvolte in tutte le fasi del processo per garantire una transizione fluida e l’adozione efficace delle nuove disposizioni.

Con le nuove tecnologie, la rapida creazione di strumenti basati sull’intelligenza artificiale e la crescente domanda di microfinanza registrata dalla Commissione Ue, nonché l’aumento dei finanziamenti per le politiche attive del lavoro e le politiche sociali con l’implementazione dei fondi FSE+, la necessità di un indirizzo deontologico per chi si occupa di attività microfinanziaria diventa imprescindibile.

Il Codice è un punto di riferimento da cui partire e al quale naturalmente, a seconda delle esigenze e delle sensibilità delle varie attività finanziarie che popolano il range degli stakeholder europei che hanno parteicipato al sondaggio, possono crescere le tutele a vantaggio di uno strumento che rispetta e immagina l’integrità della persona e le sue necessità come centro del processo economico.

NOTE

  1. #https://employment-social-affairs.ec.europa.eu/news/survey-revision-european-code-good-conduct-microcredit-provision-2025-05-27_en

#2. https://employment-social-affairs.ec.europa.eu/policies-and-activities/funding/microfinance-and-social-enterprise-finance/european-code-good-conduct-microcredit-provision_en

#3. https://www.borsaitaliana.it/notizie/sotto-la-lente/p2plending-224.htm

  1. https://www.worldbank.org/en/topic/financialinclusion/overview
  2. “Microfinance in Europe: Expanding access to redit” Banca Europea per gli investimenti (2020)
  3. https://grameenfoundation.org/

#7. https://www.mftransparency.org/about-our-organization/

#8. https://www.gpfi.org/

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