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ONE STOP SHOP - INVEST IN BARI: Le opportunità di finanza pubblica agevolata regionale
Il progetto One Stop Shop di Bari è un’iniziativa sperimentale avviata nell’ottobre 2022 dalla Città Metropolitana di Bari in collaborazione con Porta Futuro (Job Centre del Comune) e l’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM). Finanziato nell’ambito del “Patto per Bari” e formalizzato tramite un accordo istituzionale tra Comune di Bari ed ENM, il progetto ha l’obiettivo di stimolare, promuovere e agevolare nuovi investimenti imprenditoriali nel territorio barese e valorizzare le imprese esistenti. In particolare, One Stop Shop mira ad attrarre investimenti nazionali e internazionali, favorire lo sviluppo e la crescita delle aziende locali, promuovere le imprese baresi su scala nazionale ed estera e creare nuove competenze collegandosi ai servizi per il lavoro di Porta Futuro. Per raggiungere questi obiettivi sono state implementate diverse attività e tra queste è stato attivato uno sportello informativo “One Stop Shop”, sia fisico, presso gli uffici di Porta Futuro Bari, che virtuale, attraverso il portale Invest in Bari (www.investinbari.it). Uno staff dedicato fornisce informazioni, consulenza e networking, semplificando il dialogo con istituzioni e agenzie coinvolte nei processi di investimento. Sono stati istituiti tavoli tecnici con i principali attori locali e nazionali (tra cui ZES Adriatica, Consorzio ASI, Puglia Sviluppo, Università di Bari e Politecnico, Invitalia, SACE, Cassa Depositi e Prestiti) per coordinare le azioni a sostegno delle imprese. Lo sportello, inizialmente sia fisico che virtuale, oggi solo virtuale, ha assistito decine di imprese di vari settori e dimensioni, indirizzando le loro esigenze verso gli enti competenti e attivando collaborazioni mirate. I risultati finora ottenuti – dal forte interesse di investitori esterni ai primi segnali di crescita occupazionale sul territorio – testimoniano l’importanza di questa strategia condivisa e del lavoro di rete tra istituzioni.
Diverse le misure di finanza pubblica agevolata, sia nazionali che regionali, rispetto alle quali viene fornito orientamento specialistico. Tra le misure regionali si segnalano: PIA Regione Puglia, MiniPia, Tecnonidi.
Di seguito riportiamo un’analisi di dettaglio delle misure agevolative regionali per le imprese che operano o investono in Puglia.
Il PIA (Programma Integrato di Agevolazione) è una misura di finanza agevolata della Regione Puglia rivolta a imprese con progetti di investimento di ampia portata. Si tratta di “pacchetti” integrati di incentivi pensati per sostenere piani industriali complessi, che combinano diverse tipologie di intervento:
- investimenti produttivi,
- innovazione tecnologica,
- formazione del personale,
- tutela ambientale.
L’obiettivo del PIA è favorire la realizzazione di progetti strategici che aumentino la competitività dell’impresa e dell’economia regionale, in linea con le priorità di innovazione, transizione digitale ed ecosostenibilità promosse dal Programma Regionale FESR-FSE+ 2021–2027. Tra i requisiti di accesso vi è un requisito dimensionale ad esempio essere PMI imprese già attive (con almeno due bilanci approvati) e, in alcuni casi, piccole imprese con adeguate capacità economiche o associate in rete o a particolari progetti di ricerca. Ad esempio, nel PIA Turismo – dedicato al settore turistico – i beneficiari includono PMI singole o consorzi di almeno 5 imprese, nonché aziende di maggiori dimensioni; alle piccole imprese viene però richiesto di dimostrare un fatturato minimo (es. ≥1 milione di euro medio negli ultimi 3 anni) o partnership qualificate nel settore. Come sportello, spesso analizziamo caso per caso l’ammissibilità per valutarne la coerenza al bando.
In generale, l’impresa deve avere una sede operativa in Puglia (o impegnarsi ad aprirla) e presentare un progetto di investimento strutturato e sostenibile. Sono ammesse la creazione di nuove unità produttive, l’ampliamento o ammodernamento di strutture esistenti e l’introduzione di nuove tecnologie o processi produttivi.
Il PIA mette a disposizione ingenti agevolazioni finanziarie per singola voce di speso avendo esclusivamente contributi a fondo perduto quale ristoro su più componenti del progetto. In concreto, un piano integrato PIA può coprire:
- Investimenti in attivi materiali (es. acquisto di macchinari, impianti, attrezzature, ristrutturazione o ampliamento di immobili produttivi).
- Investimenti in innovazione (introduzione di sistemi digitali, automazione industriale, sviluppo di nuovi prodotti o servizi, implementazione di soluzioni di Industria 4.0).
- Progetti di ricerca e sviluppo e innovazione organizzativa (ottimizzazione dei processi, consulenze specialistiche, acquisizione di brevetti o licenze tecnologiche).
- Formazione del personale (corsi di aggiornamento e riqualificazione per dotare i dipendenti di competenze avanzate, ad esempio nelle tecnologie digitali o nella gestione sostenibile).
- Tutela ambientale ed efficienza energetica (investimenti per il risparmio energetico, utilizzo di fonti rinnovabili, riduzione dell’impatto ambientale dei processi produttivi).
- Internazionalizzazione e marketing (partecipazione a fiere, apertura a mercati esteri) e consulenze per certificazioni di qualità, progettazione, studi di fattibilità.
Si consideri anche che per questa misura sono previste premialità fino al 15% per determinate azioni di sistema, assunzioni, certificazioni ambientali, rating di legalità, etc.
I progetti finanziabili tramite PIA sono generalmente di importo medio-grande (superiori a 1 milioni di euro per il totale delle spese ammissibili). Le agevolazioni possono coprire una quota significativa delle spese: ad esempio, per il PIA Turismo la Regione cofinanzia fino al 60% dei costi ammissibili con contributi in conto capitale (a fondo perduto) e supporta la restante parte con prestiti a tasso agevolato o altre forme di finanziamento. Questo sostegno consente alle imprese di realizzare progetti di ampio respiro (come la costruzione di un nuovo stabilimento produttivo o di una struttura alberghiera, l’adozione di impianti ad alta tecnologia, etc.) riducendo l’esborso iniziale e il rischio finanziario.
Il MiniPIA è la versione “su misura di PMI” dei programmi integrati di agevolazione o meglio la versione per le piccole che non sono in grado di sviluppare progetti di ricerca e sviluppo. Lanciato di recente dalla Regione Puglia (nel 2024, in sostituzione delle precedenti misure Titolo II), MiniPIA è dedicato alle micro e piccole imprese – incluse le startup innovative – che intendono realizzare investimenti in innovazione tecnologica, digitalizzazione dei processi e sostenibilità ambientale. Come il PIA, anche il MiniPIA adotta un approccio integrato: ogni domanda di agevolazione deve comprendere sia un progetto di investimento produttivo sia un progetto di innovazione correlato, in modo da garantire che l’azienda beneficiaria modernizzi i propri beni strumentali e migliori al contempo processi, competenze o modelli organizzativi. Requisiti di accesso: possono partecipare ai bandi MiniPIA le imprese di micro o piccola dimensione regolarmente costituite e iscritte al Registro Imprese, con sede operativa in Puglia (o disponibilità ad aprirne una). Sono ammesse anche reti di PMI e, ove previsto dal bando, i liberi professionisti organizzati in forma professionale (studi associati, ecc.). La misura copre praticamente tutti i settori economici ad eccezione di poche attività escluse dalla normativa europea (ad es. produzione primaria agricola, pesca e acquacoltura, industria carboniera e siderurgica, fabbricazione di armi, giochi d’azzardo). Un’attenzione particolare è riservata al settore turistico: sono stati pubblicati avvisi specifici MiniPIA Turismo per favorire la creazione e l’ammodernamento di strutture ricettive (alberghi, B&B di dimensione significativa, recupero di masserie e immobili storici ai fini turistici) con la partecipazione anche di imprese neo-costituite. In sintesi, il MiniPIA ha una platea ampia di beneficiari purché si tratti di piccole realtà pronte a crescere attraverso progetti innovativi.
Importo dei progetti e spese finanziabili: il MiniPIA sostiene programmi di investimento di importo compreso tra 30.000 euro e 5 milioni di euro. Questa fascia copre sia interventi medio-piccoli (es. acquisto di un nuovo macchinario) sia progetti più consistenti di trasformazione aziendale. Le spese ammissibili devono rientrare in un “pacchetto integrato” costituito da:
- Investimenti produttivi materiali e immateriali.
- Progetti di innovazione e digitalizzazione – interventi sull’organizzazione e i processi aziendali (spesso con il supporto di consulenti o centri di ricerca), adozione di modelli di business innovativi, automazione dei flussi di lavoro, implementazione di sistemi ICT avanzati, ecc.
- Formazione del personale – attività formative mirate ad accrescere le competenze del capitale umano dell’impresa in linea con le trasformazioni introdotte.
- Spese per internazionalizzazione e consulenze specialistiche – ad esempio, costi per partecipare a fiere internazionali, servizi di marketing e studi di mercato, consulenza per certificazioni di qualità, brevetti o adozione di sistemi di gestione ambientale.
- Investimenti per la transizione ecologica – iniziative volte al risparmio energetico, riduzione dei rifiuti, installazione di impianti per energie rinnovabili, processi di economia circolare, ecc., che possono affiancare il progetto principale e migliorare la sostenibilità dell’azienda.
Il carattere integrato del MiniPIA garantisce che l’azienda beneficiaria non solo acquisti nuovi beni, ma evolva complessivamente in termini di processi e capacità. Dal punto di vista settoriale, le imprese candidate devono inserirsi nelle filiere di innovazione considerate strategiche per la Puglia: ad esempio manifattura sostenibile (meccanica avanzata, automotive, aerospazio), salute dell’uomo e dell’ambiente (biotech, medicale, farmaceutico, green economy), comunità digitali, creative e inclusive (ICT, industria culturale e turismo). Tali ambiti riflettono le traiettorie dello sviluppo regionale e i “driver” trasversali di sostenibilità ambientale e innovazione digitale su cui si basano i criteri di selezione dei progetti. Agevolazioni offerte: il MiniPIA prevede un contributo finanziario importante per le PMI. In particolare, la Regione concede contributi a fondo perduto che possono coprire fino al 50% dei costi ammissibili del progetto integrato (in alcuni casi specifici anche percentuali superiori). La restante parte dell’investimento viene normalmente coperta con mezzi propri dell’azienda o tramite finanziamenti bancari (spesso facilitati dall’avere già una delibera di incentivo pubblico). Oltre alla quota principale in conto capitale, il MiniPIA include ulteriore sostegno dedicato a componenti specifiche: ad esempio contributi a fondo perduto per i programmi di formazione del personale e per gli interventi ambientali, nonché la possibilità di ottenere aiuti su servizi di internazionalizzazione e fiere. In sintesi, il beneficio per le imprese consiste in un mix di finanziamenti agevolati che riducono sensibilmente il costo effettivo degli investimenti innovativi. Grazie a questi incentivi, una piccola impresa può intraprendere progetti di miglioramento che altrimenti sarebbero onerosi: ad esempio, digitalizzare la produzione con nuovi macchinari e software gestionali, avviare una linea produttiva eco-sostenibile, o espandersi aprendo nuovi reparti e formando i dipendenti per le nuove mansioni. Il MiniPIA è quindi uno strumento cruciale per rafforzare e consolidare la competitività delle PMI pugliesi, aiutandole a rimanere al passo con le sfide della trasformazione digitale e della transizione verde. Essendo una misura a sportello (aperta senza scadenza fino ad esaurimento risorse), rappresenta un’opportunità continua per le imprese locali di ottenere supporto finanziario su misura per i propri piani di crescita.
In ultimo il TecnoNidi è lo strumento di punta della Regione Puglia per sostenere la creazione e lo sviluppo di startup innovative e piccole imprese ad alto contenuto tecnologico. L’avviso TecnoNidi, gestito dall’agenzia regionale Puglia Sviluppo, si rivolge a nuove iniziative imprenditoriali che intendono realizzare in Puglia progetti di investimento legati all’introduzione di soluzioni innovative, prodotti o servizi basati su risultati della ricerca. L’obiettivo è favorire la nascita di imprese tecnologiche e la valorizzazione economica di idee a elevato potenziale, contribuendo al tessuto innovativo regionale. TecnoNidi rientra anch’esso nel quadro dei fondi europei 2021–2027 ed è una misura strutturale e pluriennale senza scadenza, aperta fino a esaurimento delle risorse disponibili. Requisiti di accesso: possono beneficiare delle agevolazioni TecnoNidi le imprese di piccola dimensione di nuova costituzione o costituite da poco tempo, purché caratterizzate da un profilo innovativo. In particolare, è richiesto che l’impresa soddisfi almeno uno dei seguenti requisiti:
- Startup innovativa iscritta nell’apposita sezione speciale del Registro Imprese (ai sensi della normativa italiana sulle startup innovative).
- Impresa che abbia sostenuto spese di ricerca e sviluppo pari ad almeno il 10% del totale dei costi di esercizio in almeno uno degli ultimi tre esercizi (oppure, se trattasi di startup senza bilanci precedenti, impegnata in attività R&S significativa nell’esercizio corrente, come certificato da un revisore).
- Impresa (o progetto) che abbia ottenuto il Seal of Excellence della Commissione Europea nell’ambito di programmi Horizon (un riconoscimento di qualità per proposte altamente innovative).
Questi criteri garantiscono che i fondi TecnoNidi vadano a imprese con una forte componente innovativa o un potenziale di sviluppo tecnologico comprovato. Inoltre, l’azienda deve avviare la propria attività (o nuova unità locale) in Puglia: il bando accetta anche proponenti che si impegnino a costituire la società e localizzarla sul territorio regionale entro termini prestabiliti. Non sono generalmente ammessi i settori esclusi dai regolamenti UE (agricoltura primaria, industria carboniera, ecc.), mentre sono privilegiati i progetti afferenti alle aree di innovazione prioritarie della Smart Specialization Strategy regionale: ad esempio manifattura sostenibile, salute dell’uomo e dell’ambiente e comunità digitali, creative e inclusive. All’interno di queste macro-aree, rientrano filiere come aerospazio, biomedicale, energia sostenibile, agrifood tech, ICT, industria culturale e sociale. Caratteristiche dell’agevolazione: TecnoNidi finanzia piani di investimento di piccola scala, con un importo complessivo compreso tra € 25.000 e € 350.000. Di questo, al massimo € 250.000 possono essere destinati a spese di investimento (beni strumentali, impianti, attrezzature, software, brevetti, opere edili strettamente necessarie) e fino a €100.000 a copertura di costi di funzionamento iniziali (es. spese operative nei primi 12 mesi: stipendi, affitti, utenze, servizi digitali, etc.). L’agevolazione concessa è molto vantaggiosa e combina sovvenzioni a fondo perduto e finanziamenti rimborsabili a tasso zero: 80% delle spese di investimento ammissibili fino a un massimo di € 200.000, ripartito in parti uguali tra contributo a fondo perduto e prestito agevolato.
80% dei costi di esercizio iniziali ammissibili (entro i primi 12 mesi), per un importo massimo di € 80.000, erogato interamente come contributo a fondo perduto. Ciò aiuta la startup a coprire spese di avvio come personale, affitti, bollette, servizi informatici cloud, marketing digitale e consulenze specialistiche senza gravare sul cash flow nei primi mesi di attività.
Questo mix di grant e prestiti sostiene l’impresa nelle fasi più critiche (startup e primo anno di operatività), aumentando le chance di successo del progetto imprenditoriale. Benefici e settori prioritari: le startup e PMI innovative che accedono a TecnoNidi ottengono non solo un importante apporto di capitale, ma anche un “certificato di qualità” implicito – dato dai rigorosi criteri di selezione – che può facilitare ulteriori investimenti privati. I progetti finanziati spaziano dallo sviluppo di nuovi prodotti high-tech al lancio di piattaforme digitali, dalla biotecnologia applicata alla salute fino a soluzioni di economia circolare in ambito industriale. In tutti i casi viene richiesto un elemento di novità sostanziale rispetto allo stato dell’arte e un potenziale mercato di riferimento. La misura incoraggia inoltre la collaborazione con il sistema della ricerca: molte imprese TecnoNidi nascono come spin-off universitari o startup di giovani ricercatori, traducendo idee scientifiche in business. In definitiva, TecnoNidi contribuisce a creare un ecosistema fertile per l’innovazione in Puglia, generando nuove imprese, posti di lavoro qualificati e prodotti/servizi innovativi che alimentano la crescita economica regionale.
Di fronte a questo panorama di incentivi regionali – PIA, MiniPIA, TecnoNidi e altre misure di finanza agevolata – le imprese potrebbero trovarsi disorientate su quale strumento sia più adatto al proprio caso o come accedervi concretamente. Ecco dove interviene lo sportello One Stop Shop di Bari: esso funge da primo punto di orientamento e supporto per tutte le aziende del territorio interessate a cogliere queste opportunità. Grazie alla collaborazione in atto con Puglia Sviluppo (soggetto attuatore degli incentivi regionali) e con enti nazionali come Invitalia, il team di One Stop Shop è costantemente aggiornato sui bandi aperti, requisiti e procedure. Presso lo sportello, un imprenditore – sia locale che un potenziale investitore esterno intenzionato a insediarsi a Bari – può ricevere informazioni chiare e personalizzate sulle diverse misure: ad esempio, capire se il proprio progetto può rientrare in un MiniPIA o se ha i requisiti per TecnoNidi, quali sono i passi da compiere per presentare domanda, le tempistiche e la documentazione necessaria. Lo staff aiuta a districarsi tra gli acronimi e le condizioni dei bandi, fornendo anche prima assistenza nella preparazione della candidatura o mettendo in contatto l’impresa con i referenti giusti (esperti Puglia Sviluppo, consulenti, centri di ricerca partner). In pratica, One Stop Shop semplifica il dialogo tra l’impresa e la Pubblica Amministrazione, evitando che chi ha un’idea di investimento rinunci per burocrazia o scarsa conoscenza degli strumenti disponibili.
Non solo orientamento burocratico: One Stop Shop offre anche un servizio di mentoring e networking. Ad esempio, può indirizzare una startup innovativa verso incubatori o programmi specifici (come TecnoNidi), oppure segnalare a una PMI tradizionale le opportunità di trasformazione digitale finanziabili con il MiniPIA, mettendola eventualmente in contatto con un Innovation Manager. Inoltre, organizzando periodicamente incontri informativi, workshop e tavoli con stakeholder, lo sportello diffonde la cultura della finanza agevolata e le “best practice” sul territorio. Ciò aumenta la consapevolezza delle imprese pugliesi riguardo a temi come innovazione tecnologica ed economia circolare, incoraggiandole a intraprendere progetti in queste direzioni con il sostegno pubblico. In conclusione, il One Stop Shop di Bari si propone come alleato strategico degli imprenditori: un unico luogo (fisico e virtuale) dove trovare risposte su bandi e incentivi, assistenza qualificata e una regia istituzionale che facilita ogni fase del progetto, dall’idea iniziale al finanziamento. Il tono professionale e la chiarezza del servizio mirano proprio a far sì che nessuna impresa resti indietro per mancanza di informazioni o difficoltà nell’accesso ai fondi.