Creare opportunità mettendo a sistema il mondo delle istituzioni con le associazioni pubbliche e private che si occupano a 360 gradi di prevenzione e sostegno alle donne per superare la violenza di genere: questo è il core business del progetto “On The Road”.
Questa attività è parte di un pacchetto di misure sociali finalizzate al reinserimento lavorativo delle donne disoccupate o inoccupate, con particolare attenzione a quelle vittime di violenza, e vede il coinvolgimento operativo di tutti i membri della Commissione Pari Opportunità della Regione Abruzzo, delle Camere di Commercio regionali, oltre che di Istituzioni, Associazioni imprenditoriali, Organizzazioni sindacali, Centri Antiviolenza, Università, Asl, Associazioni del terzo settore, Ecad, Comuni, Agenzie di intermediazione e somministrazione al lavoro, Autorità Garanti, Consigliere di Parità, Ordini professionali, Cpo e altri Enti competenti, al fine di offrire risposte concrete al contrasto della violenza di genere e domestica, alla discriminazione sul lavoro, alla tutela della maternità e alla conciliazione tra vita lavorativa e familiare.
Gli scopi dell’iniziativa comprendono, in sostanza: la promozione della diversity per valorizzare i talenti femminili nelle aziende, l’incentivazione dell’occupazione femminile, in particolare per le donne vittime di violenza, la creazione di eque opportunità di carriera e la riduzione del divario salariale di genere, il sostegno all’innovazione sociale e la valorizzazione del merito.
Il progetto ha visto finora l’adesione di numerosi enti e istituzioni, anche in esito alla sua presentazione presso la Camera dei Deputati, lo scorso 25 giugno, alla presenza della Ministra Eugenia Roccella e, di recente, è stato sposato dall’Ufficio Scolastico Regionale, grazie al quale, a partire dal mese di settembre, il progetto entrerà attivamente all’interno di tutte le scuole d’Abruzzo.
Per tali fini, e nell’ottica di una più ampia programmazione, la Commissione, in collaborazione con le istituzioni scolastiche regionali e Giammarco Menga, autore del libro “Il delitto di Saman Abbas” – Il coraggio di essere libere - ha avviato un innovativo progetto di sensibilizzazione sul tema, in favore delle nuove generazioni, nell’intento di attuare una vera e propria rivoluzione culturale, basata sulla valorizzazione delle differenze e della parità di genere, che possa porre fine a qualunque forma di violenza; una rivoluzione di cultura e di pensiero di cui la nostra società, alla luce dell’attualità e dei tragici eventi di cronaca che ascoltiamo quotidianamente, ha estremamente bisogno.
Rosa Pestilli, Presidente del Comitato Pari Opportunità della Regione Abruzzo, ideatrice del progetto, lo definisce una vera rivoluzione di saperi, competenze e strumenti di intervento di prevenzione, dunque un vero e proprio “esperimento sociale” che mette in risalto l’autodeterminazione femminile e la cultura del rispetto, verso non solo le donne inoccupate o disoccupate e vittime di violenza, ma verso tutte le persone che quotidianamente sono discriminate nella società. Un sistema pubblico - privato di relazioni che rappresenta la sostenibilità sociale a 360 gradi e che opera con team multidisciplinari al fine di divulgare azioni preventive, ponendo al centro “La Scienza della Violenza”.
Microfinanza ha intervistato la Presidente Pestilli per approfondire le dinamiche del progetto.
Presidente cosa pensa del Microcredito di Libertà, la misura ENM per le vittime di Violenza?
Sicuramente il Microcredito di Libertà è uno strumento fondamentale che può essere strutturato e agganciato con il registro delle imprese virtuose, da proporre in ogni regione a partire dall’Abruzzo. Una misura efficace che verrà applicata per reinserire le donne vittime di violenza usufruendo anche della certificazione delle competenze in modo da iniziare, laddove necessario, un nuovo percorso di vita verso la libertà di ricominciare. Fondamentale sarà l’opportunità di informare e formare non solo gli operatori dei centri antiviolenza ma anche gli Ecad territoriali, con uno sguardo attento all’interno della comunità educante. Fondamentale il patrocinio dell’USR che ha fatto da apripista riconoscendo le ore di formazione nell’ambito dell’educazione civica.
Il percorso On the Road muove da una necessità di formazione, cosa fa concretamente?
Stiamo riunendo le istituzioni, le associazioni imprenditoriali, le organizzazioni sindacali e i centri antiviolenza. Il fulcro della nostra azione è quello di restituire dignità attraverso il lavoro, e si concretizzerà attraverso percorsi individuali di autonomia professionale e indipendenza economica. In particolare, opereremo sul sistema di certificazione delle competenze dando dignità alla persona, e affinché possa essere agevolato il percorso della presa in carico delle donne segnalate dai Centri Antiviolenza, lavoreremo con attenzione sull’orientamento, il rifacimento del Curriculum Vitae e la formazione professionalizzante gratuita, attraverso le politiche attive del lavoro, di base e specifiche, mirate all’inserimento lavorativo nelle Pmi della Regione Abruzzo. Il progetto si impegna inoltre a sensibilizzare le imprese, anche tramite accordi one-to-one, al fine di implementare nel tempo i contenuti del Protocollo stesso. Fondamentale è il ruolo delle Istituzioni nell’evidenziare le diverse politiche attive del lavoro; i Centri antiviolenza, da parte loro, segnaleranno ai servizi per il lavoro le donne prese in carico per l’inserimento lavorativo. Si impegnano inoltre a promuovere percorsi formativi rivolti agli operatori dei servizi per il lavoro pubblici e privati, finalizzati a facilitare il riconoscimento di situazioni di violenza sulle donne che si rivolgono ai servizi. Anche le associazioni di categoria diffonderanno principi e valori del protocollo alle imprese regionali. Il Tavolo tecnico del progetto “On the road” è il luogo in cui si implementano, si monitorano e si condividono le modalità operative di attuazione del Protocollo, mettendo a disposizione degli strumenti che già funzionano, con lo scopo di migliorare e rafforzare la fiducia e il legame delle imprese.
Quanto conta la formazione scolastica nella prevenzione?
Con grande entusiasmo posso confermare che la programmazione “On the Road”, è già stata riconosciuta come esempio virtuoso di innovazione sociale, anche oltre i confini regionali, mediante il suo recepimento da parte della Commissione Pari Opportunità della Regione Molise e il recente ottenimento del patrocinio dell’Arma dei Carabinieri, a ulteriore conferma della rilevanza sociale e istituzionale di questa iniziativa. Il sostegno delle forze dell’ordine rappresenta un segno tangibile dell’importanza di affrontare insieme i temi della prevenzione della violenza e della protezione delle vittime, supportando il progetto nelle sue finalità educative e di sensibilizzazione. Fondamentale l’ingresso all’interno dello stesso, come già evidenziato, dell’Ufficio scolastico regionale per l’Abruzzo, mediante la sua adesione all’intera programmazione ed il supporto all’iniziativa attraverso la diffusione presso tutte le scuole della Regione, che nasce come iniziativa itinerante, finalizzata al reinserimento lavorativo e all’inclusione sociale di donne disoccupate, con particolare attenzione a quelle vittime di violenza. Tuttavia, i suoi contenuti, la visione sistemica e l’approccio integrato lo rendono uno strumento straordinariamente efficace anche in ambito educativo, soprattutto in un momento storico in cui le scuole sono chiamate ad affrontare, con responsabilità e lungimiranza, le sfide legate alla parità di genere, alla prevenzione della violenza, al rispetto delle diversità e al contrasto degli stereotipi. Per le tematiche trattate, “On the Road” offre uno spaccato concreto del mondo del lavoro e delle dinamiche di inclusione sociale. Conoscere le difficoltà affrontate da tante donne nella nostra società, e le soluzioni adottate da istituzioni e associazioni, significa, quindi, offrire agli studenti strumenti per leggere il presente e contribuire al cambiamento, mediante esempi reali di donne che, grazie alla rete di supporto attivata, hanno ritrovato dignità, autonomia e un ruolo nella società. In questo senso, “On the road” rappresenta un’occasione di formazione e sensibilizzazione su temi di estrema attualità: la cultura del rispetto, la responsabilità affettiva, il contrasto alla violenza di genere e la valorizzazione della diversità. Portare questi temi nelle scuole significa seminare consapevolezza e contribuire alla formazione di giovani preparati a costruire una società giusta e inclusiva basata sull’uguaglianza e sul rispetto reciproco. Per le finalità che questo ambizioso e importante progetto si propone di raggiungere, una serie di team multidisciplinari formati da quattro esperti, in collaborazione con i membri della Commissione Pari Opportunità e con le operatrici dei Centri Antiviolenza accreditati, si occuperanno di condurre attività didattiche e laboratoriali nelle scuole di tutta la Regione, lavorando sul linguaggio, sulle rappresentazioni sociali e sugli immaginari collettivi che spesso alimentano discriminazione e disparità. Portare “On the Road” nelle scuole non è, quindi, solo un atto di sensibilizzazione, ma una vera e propria azione educativa che contribuisce alla formazione di cittadini più consapevoli e impegnati nel costruire una società inclusiva, rispettosa e libera dalla violenza.
ON THE ROAD COME STRUMENTO DI INCLUSIONE SOCIALE
si articola in differenti attività:
- Empowerment femminile
- Inclusione sociale
- Promozione della diversity per la valorizzazione dei talenti femminili
- Sostegno all’innovazione e alla promozione del merito
- Networking professionale
- Promozione all’occupazione femminile e all’autoimprenditorialità
- Collocamento mirato
- Registro imprese virtuose
- Team multidisciplinari: albo sociologo di comunità e albo mediatori interculturali
- Contrasto alla violenza di genere
- Cultura del rispetto
- Educazione ai sentimenti
- Rafforzamento di azioni di responsabilità genitoriale
- Prevenzione disagio giovanile
- Formazione continua di tutti gli attori coinvolti
