LA “CARTA DI INTENTI” E IL PROGETTO DI EDUCAZIONE FINANZIARIA DELLA BANCA D’ITALIA

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LA “CARTA DI INTENTI” E IL PROGETTO DI EDUCAZIONE FINANZIARIA DELLA BANCA D’ITALIA

Il 10 giugno 2015 è stata firmata al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca la Carta d’Intenti per l’Educazione alla Legalità Economica, frutto di un accordo tra Miur, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Corte dei Conti, Banca d'Italia, Associazione Bancaria Italiana, Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate, Equitalia S.p.A, Unioncamere, Associazione Nazionale per lo Studio dei Problemi del Credito, APF - Organismo per la Tenuta dell’Albo dei Promotori Finanziari, Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio, Fondazione Rosselli.

Obiettivo della Carta è quello di promuovere l’educa- zione economica, finanziaria, fiscale a partire dai ban- chi di scuola per spingere i ragazzi di oggi, cittadini di domani, a comportamenti attivi e consapevoli. Per la prima volta tutte le istituzioni che da anni sono attive in questa direzione hanno deciso di lavorare insieme per proporre alle scuole linee guida e progetti formativi congiunti. I programmi già attivati saranno condivisi e potenziati per creare sinergie che consentano di raggiungere le scuole di ogni ordine e grado e verrà realizzata una mappatura delle aree geografiche ritenute “a rischio” per organizzare interventi mirati sul tema della legalità economica.

E’ stato poi deciso di predisporre delle Linee guida rivolte ai docenti e di promuovere progetti che favoriscano incontri e confronti sul territorio con esperti del settore economico e finanziario. Ai ragazzi saranno riservati laboratori per accrescere la loro conoscenza dell’economia, della finanza e la consapevolezza dell’importanza della trasparenza degli assetti giuridici, economici e finanziari delle imprese. Nell'offerta formativa in educazione finanziaria e alla legalità economica del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ed in coordinamento con le istituzioni sottoscrittrici della Carta d'Intenti, si inserisce il programma "Educazione finanziaria nelle scuole 2015/2016" avviato dalla Banca d’Italia, che implementa un progetto formativo avviato come 14 progetto pilota nell’anno scolastico 2008-2009.

Il progetto – ispirato a una didattica per competenze e orientato allo sviluppo delle abilità comportamentali necessarie a compiere scelte finanziarie, in linea con le migliori prassi internazionali – è rivolto a tutti i livelli scolastici e prevede sessioni dedicate agli insegnanti a cura del personale della Banca d’Italia e sessioni per i ragazzi svolte dai loro stessi docenti. Le materie trattate sono la moneta e gli strumenti di pagamento alternativi al contante, la stabilità dei prezzi, il sistema finanziario e assicurativo. Nell’edizione pilota 2008-2009, sono stati coinvolti circa 630 studenti di 32 classi di scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. Nell'anno scolastico 2014-2015 hanno partecipato oltre 2.800 classi e 60.000 studenti.

Fino all’anno scolastico 2011- 12 l’efficacia del progetto è stata valutata con dei test somministrati agli studenti prima e dopo il ciclo di formazione: i risultati di questo monitoraggio sono stati incoraggianti e hanno evidenziato come le conoscenze finanziarie dei partecipanti, misurate dalla percentuale delle risposte corrette nei test, aumentassero dopo le lezioni in classe. Le esperienze internazionali mostrano come la scuola costituisca un canale privilegiato per veicolare iniziative, conoscenze e competenze di educazione finanziaria e rivesta un ruolo fondamentale perché, da un lato, consente di raggiungere una vasta fascia della popolazione, con riferimento a tutti i ceti sociali; dall’altro, agevola il processo di avvicinamento, o familiarizzazione, dei consumatori di domani ai temi finanziari, prima che giunga il momento della vita in cui vengono effettuate scelte che possono incidere sul benessere economico. I giovani si trovano oggi a dover fronteggiare situazioni e scelte finanziarie più impegnative di quelle vissute alla stessa età dai loro genitori. L’educazione finanziaria nelle scuole può quindi produrre anche benefici “indiretti” per le famiglie, in quanto i giovani possono veicolare in maniera più o meno volontaria quanto acquisito anche ai genitori.

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