Cyber e Sicurezza, un mondo da conoscere per sfruttare nuove opportunità
Cyber e Sicurezza, un mondo da conoscere per sfruttare nuove opportunità.
Intervista a Maurizio Mensi di Emma Evangelista
Parlare oggi di aziende che vogliono innovare e proiettarsi in ambito nazionale e internazionale significa anche affrontare in maniera strutturale e organica le questioni legate alla cyber security e alle opportunità offerte dal web. Irrinunciabile in questo caso è l'approccio alla sicurezza dei sistemi e delle infrastrutture per poter sostenere l’economia del Sistema Paese. Di questo abbiamo discusso con Maurizio Mensi docente universitario, presso la LUISS Guido Carli e la Scuola Nazionale dell’Amministrazione che ci ha offerto uno spaccato delle possibilità e opportunità in ambito di Cyber Security.
Professor Mensi di che cosa si occupa oggi la cyber security e quanto è importante per l’imprenditore capire che cos’è la cyber security?
La cybersicurezza ha il compito fondamentale di garantire la fiducia nell’ambiente digitale. In un mondo dove tutto è ormai basato sull’utilizzo e la gestione di dati, è essenziale che gli attori pubblici e privati sappiano cosa fare e quali procedure seguire in caso di attacchi. I loro sistemi, reti e strumenti operativi devono essere sicuri e affidabili, per garantire l’integrità della loro azienda e dei dati, non solo personali, che detengono. Diventa quindi un fattore di competitività decisivo per un’impresa che compete con le altre in una dimensione transnazionale, poiché la dimensione digitale non ha confini ed è fondamentale non essere svantaggiati. Ormai dimensione digitale e fisica sono strettamente connesse e di questo l’Unione europea è consapevole. Ha infatti avviato a partire dall’inizio degli anni 2000 un vero e proprio cantiere normativo per aggiornare e adeguare le regole in tema di privacy e cybersicurezza, due facce della stessa medaglia. Il mercato deve poter contare su regole puntuali e aggiornate, in linea con l’evoluzione tecnologica per fornire al cittadino/consumatore e all’imprenditore solidi punti di riferimento.
Quanto vale un sistema sicuro e come un’impresa può mettersi al sicuro?
Un sistema sicuro è parte integrante del valore di un’impresa. Ne fanno parte non solo l’apparato ICT ma anche l’organizzazione e soprattutto il suo personale, che costituisce l’elemento più importante. Servono competenze, attitudine all’innovazione e la capacità di comprendere rapidamente il problema che si presenta che, nella dimensione cyber, può essere molto complesso e difficile da rilevare. Ecco perché la sfida dell’innovazione si gioca soprattutto sulla formazione. Occorre peraltro non solo essere aggiornati, ma investire in ricerca e sviluppo, con la mentalità giusta per essere sempre al passo con i tempi e con i concorrenti.
Investire in formazione o in sicurezza?
Sono due aspetti strettamente collegati, direi per certi aspetti complementari. Una formazione accurata è l’elemento che consente di capire qual è il problema, come e cosa fare per risolverlo. Quale che sia la dimensione dell’azienda, la professionalità del suo personale concorre in modo decisivo alla sicurezza e qualità dell’azienda. Giocare d’anticipo è molto meglio di intervenire ex post. Quante più risorse umane ben addestrate, formate in modo adeguato si hanno, tanto più sarà agevole affrontare adeguatamente l’attacco/incidente cyber e l’eventuale “Data Breach”, attivando le procedure più adeguate a minimizzare il rischio e ridurre il danno.
Oggi a suo avviso quanto pesa nell’economia di un’azienda investire in sicurezza e privacy e quanto può rendere?
Difficile fare una stima, seppur approssimativa. Ritengo più opportuno considerarlo un investimento necessario, tale da tutelare beni, sistemi e strutture che, ove fossero compromessi, difficilmente potrebbero essere reintegrati senza ingenti costi, tempi e risorse. Si pensi per esempio al danno reputazionale di una banca a cui un attacco hacker sottragga dati circa i clienti e i loro depositi. Ecco perché servono investimenti adeguati, essendo in gioco non solo l’integrità di un’azienda ma la sua credibilità ed efficacia nel proteggersi e assicurare la continuità aziendale in presenza di un attacco cyber. Tanto più si è disposti a investire, tanto più si consolida il valore dell’impresa sul mercato.
L’Europa aiuta l’Italia nella modernizzazione dei sistemi?
Senza dubbio, la serie di direttive, regolamenti e raccomandazioni adottate nel corso degli anni dall’Unione europea ha consentito a sua volta al nostro Paese di affinare regole e prassi operative, allineandosi alle migliori pratiche. Poiché la minaccia cyber si evolve continuamente, anche il sistema normativo deve stare al passo. Ritengo che in particolare l’assetto istituzionale predisposto dal nostro Pase sia stato ben congegnato, da ultimo con la istituzione dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza, in linea con le indicazioni di Bruxelles. Il sistema industriale e la pubblica amministrazione hanno compreso l’importanza di dotarsi di strumenti tecnologici avanzati e di una governance adeguata per proteggere i propri asset dalle minacce cibernetiche.
Anche l’Italia può essere utile in questo sistema europeo? Noi come Ente Nazionale per il Microcredito abbiamo vinto due dei cinque bandi sulla creazione di hub per la cyber security, cosa può fare un sistema di interconnessione europeo per sostenere quella che è la sicurezza a livello sovranazionale?
Il nostro Paese dispone della seconda industria manifatturiera a livello europeo ed è consapevole del suo ruolo e della dimensione globale della sicurezza, essenziale per contribuire al perseguimento di autonomia strategica aperta e indipendenza tecnologica, importanti obiettivi europei. Lo stesso modello UE, basato su un sistema di valori e diritti consolidati, dipende dalla capacità di ogni Stato membri di difendere e proteggere beni sensibili e infrastrutture critiche, tutelando la sicurezza nazionale.
Cosa pensa dello strumento microfinanziario?
È uno strumento fondamentale per assicurare sostenibilità ed equilibrio al sistema produttivo, garantendo la possibilità a tutti di accedere allo strumento del finanziamento. In tal senso svolge un ruolo importante anche per garantire la coesione socio-economica del Paese.
Il 2023 come si evolverà nel mondo della sicurezza? Cosa dovremmo fare come primo atto?
Il quadro istituzionale per la sicurezza è stato delineato e aggiornato con efficacia e le misure adottate ci rendono in grado di affrontare con serenità le sfide in corso, dalla guerra in Ucraina alla crisi energetica e alla minaccia ibrida. Il nostro Paese è uno dei protagonisti del nuovo scenario internazionale e sono certo che il nostro sistema pubblico e privato sarà in grado di fornire un contributo decisivo nei vari consessi europei e internazionali, in linea con i suoi interessi strategici.