ALLA RICERCA DI NUOVI PROTAGONISTI NEL SETTORE DEL TURISMO: SUL TERRITORIO E PER IL TERRITORIO
ALLA RICERCA DI NUOVI PROTAGONISTI NEL SETTORE DEL TURISMO: SUL TERRITORIO E PER IL TERRITORIO
Di Silvia Gonnella, Federica Macca - Area Sportelli e Territorio Enm
Keywords: TURISMO, SVILUPPO ECONOMICO, MADE IN ITALY, ECONOMIA DEL TURISMO, SOSTENIBILITà, SPORTELLI ENM
Premessa
La modernità e la frenesia di tutti i giorni ci stanno abituando, visivamente e concettualmente, a vivere in città. Paesi antichi, centri storici sembrano “sopravvivere” con l’unica finalità di essere conservati, preservati dal tempo. In un Paese come l’Italia, la conservazione dei beni artistici e paesaggistici è, come giusto che sia, fondamentale. Col passare degli anni, però, ci stiamo dimenticando una cosa fondamentale, ovvero di vivere e far ri-vivere a pieno questi posti; farli conoscere e apprezzare come meritano, mediante la formula del turismo positivo e sostenibile. E bene sì, conservare, ma far conoscere l’importanza di questi luoghi e renderli attivi-vivi è di pari importanza. La tutela favorisce la conservazione nel tempo, ma è mediante la valorizzazione e il turismo che restituiamo un senso alle cose del passato. Un equilibrio e una connessione forte fra il settore economico e quello culturale sono ciò di cui tutti noi abbiamo bisogno, soprattutto in questo periodo di ri-partenza post contesto pandemico. È fondamentale creare nuove economie che abbraccino anche le aziende e le imprese legate al settore del turismo, che, soprattutto negli ultimi anni, si fanno spazio sul territorio italiano.
Perché investire sul turismo in Italia?
Il nostro Paese, pur variegato, è altresì culturalmente percepito nella sua unitaria unicità. Le imprese made in Italy, soprattutto quelle che nascono e si sviluppano in contesti poco conosciuti e ristretti, possono e devono essere supportate e aiutate a emergere come meritano, visto che sono proprio queste imprese che rientrato fra gli strumenti a disposizione del nostro Paese per renderci visibili e riconoscibili alle altre nazioni. Sostenere e promuovere i nostri prodotti, i nostri beni culturali e artistici, nonché quelli paesaggistici, sono la chiave di volta su cui puntare per il nostro sviluppo economico. A tal proposito i nostri “ambasciatori” dello Sportello ENM presso la CCIAA di Cosenza, affermano che il nostro Paese, e in particolar modo “il Mezzogiorno, possiede un immenso patrimonio […] le cui potenzialità non sono sufficientemente sfruttate in favore del tessuto economico locale”. È dovere di tutti noi, perciò, sostenere le imprese, anche e soprattutto quelle più piccole, per incentivare la creazione di diversi percorsi di attenzione alla territorialità e all’innovazione turistica. Il settore del turismo è un nuovo modo di fare impresa, e proprio per questo dev’essere promosso e sostenuto con maggiore attenzione. Il termine turismo è un termine che reca in sé una vitalità; un qualcosa che richiede sempre linfa vitale, ed è fondamentale pianificare anche il come e il dove avviarlo e realizzarlo con servizi adeguati. La dott.ssa Laura Morini, nostra referente presso lo Sportello Acli di Firenze, ci fa sapere, ad esempio, che “la regione Toscana, e Firenze come capoluogo, vivono di turismo in modo significativo” e che “il tessuto economico è permeato da attività e servizi a supporto del Turismo”, e proprio per questo, diversi imprenditori si stanno muovendo per promuovere il territorio anche “a mezzo App” con il cosiddetto “turismo digitale” per rivitalizzare con nuove metodologie il turismo in loco.
La società contemporanea produce in continuazione, e spesso questa iper-produzione comporta un’alterazione profonda del luogo. Oggi si deve puntare a una soluzione turistica che miri alla continuità. Col turismo i volti delle città devono subire una mutazione sì, ma positiva, arricchendosi, tramite esso, di tante entità a sé stanti, con la conseguente realizzazione di un “sistema a rete”, dove tutti i nodi sono fondamentali per creare dinamismo ed economia sempre attiva sul territorio. L’attività turistica ha favorito la nascita di diverse nuove imprese nel settore, come alberghi, b&b, ristoranti, bar, negozi, …e tutto ciò ha comportato un aumento dell’occupazione, e in generale anche del reddito, delle popolazioni che decidono di non lasciare la nostra nazione per cercare fortuna in altri lidi.
Consultando i report di aggiornamento delle attività degli Sportelli ENM presenti su tutto il territorio nazionale, nel periodo compreso fra marzo e maggio 2023, abbiamo riscontrato un aumento di richiesta di informazioni sul microcredito per avviare aziende e attività legate al settore del turismo. Questo aumento di richiesta ha avuto come nuovi protagonisti i giovani del nostro Paese, ragazzi compresi fra i 19 e i 35 anni, che hanno reso i nostri operatori e i nostri responsabili partecipi e promotori delle loro idee imprenditoriali legate al settore turistico, come ad esempio l’idea di realizzare una sosta per i camper nella località di Foggia – abbracciando così l’incentivazione di un turismo sostenibile nell’area-, o l’avvio di un’attività multifunzionale in cui si prevede l’apertura di una pescheria giornaliera e di un’attività di ristorazione nelle ore notturne nella medesima struttura, e così via. Sempre tramite il report degli Sportelli territoriali si è notato che nel Sud Italia, principalmente nella regione Puglia, numerose sono state le richieste di microcredito finalizzate all’avvio di b&b con lo scopo di evitare impatti negativi legati alla forte richiesta di alloggio - l’overtourism-, a riprova di come, in questo caso i pugliesi, abbiamo compreso l’importanza del turismo come forma di investimento per il proprio futuro e per la propria terra.
La realizzazione di tutti questi “nodi turistici” sul territorio italiano ha conseguentemente apportato e apporterà, inoltre, numerosi vantaggi nel migliorare i servizi di alcune aree; nel suscitare un nuovo interesse per i prodotti tipici e artigianali - la manodopera e la cosiddetta “produzione di nicchia” sta suscitando sempre più interesse in tutto il mondo -; nel far conoscere la nostra cultura e tradizioni sia a chi vive quotidianamente un luogo - fino a poco tempo fa - in modo non consapevole, sia a chi, incuriosito, decide di arricchire la propria conoscenza esplorando altri luoghi e altre culture.
Un turismo sostenibile, dunque, che tiene contro di tanti fattori: da quelli economici - attuali, prossimi e futuri-, a quelli sociali, socioculturali e ambientali, e dove i turisti, tutte le industrie coinvolte, l’ambiente, nonché i semplici cittadini ospitanti (per quest’ultimi è fondamentale non stravolgere completamente le condizioni della loro abitabilità) sono rispettati in tutte le loro esigenze - perché teniamo a sottolineare che il territorio non dev’esser considerato come mero strumento per il turismo, ma bensì il turismo deve mettersi al servizio di esso.
Le aziende, le strutture ricettive, i ristoranti, fino ad arrivare ai bar, concorrono al funzionamento del turismo, in quanto essi hanno l’obiettivo di “prendersi cura” delle esigenze e delle legittime attese dei turisti. Essi fanno parte di una macchina organizzativa complessa che chiede una costante cooperazione e attivazione di servizi. Il turista di oggi è attratto sì dall’arte, dalla cultura, dai paesaggi, ma anche dai servizi che un determinato paese offre durante la sua permanenza. Tutte queste attività aggiuntive, dalla ristorazione alla vendita del merchandising -considerate come prestazioni meramente accessorie- hanno in realtà un compito fondamentale, ossia contribuiscono a rendere più gradevole la visita e soddisfano un gran numero di categorie di utenti, oltre ad essere innegabilmente fonti di reddito, guadagno e crescita.
A conferma che il turismo è uno dei settori più redditizi del nostro Paese, viene dimostrato dal fatto che non solo gli italiani decidono di investire sul nostro territorio, ma addirittura molti stranieri hanno deciso o stanno decidendo di avviare in Italia la loro attività in questo specifico settore, decidendo di investire nel made in Italy. Alcuni esempi in merito ci sono stati forniti dal Presidente Roberto Adami, responsabile dello Sportello ospite presso l’Istituto Revisori Legali di Padova. Nonostante il suo sia uno Sportello inaugurato da poco - l’inaugurazione si è svolta lo scorso 30 marzo 2023-, ha già accolto diverse richieste di informazioni d’accesso al Microcredito per avviare attività legate al campo dei pubblici servizi e della produzione made in Italy. Tra le varie idee imprenditoriali presentate presso lo Sportello, possiamo citare i casi di due imprenditrici straniere che hanno deciso di investire su due dei settori che maggiormente attraggono i turisti nel nostro Belpaese: quello dell’artigiano e quello culinario. Il Presidente Adami ci ha raccontato che lo Sportello dell’Ente Nazionale per il Microcredito sta “seguendo un progetto, ancora in fase embrionale, di una signora cinese (sposata da molti anni con un italiano) che a 50 anni ha deciso di iniziare a produrre tortellini cinesi per il turismo di matrice orientale”. Un altro progetto interessante, seguito direttamente sempre dallo Sportello di Padova, è quello di “una giovane donna ungherese, innamoratasi dei vetri di Murano (Venezia), che sta ottenendo un grande successo con vendite on line di opere per lo più uniche realizzate da maestri vetrai di Murano. Come noto da secoli, i maestri vetrai veneziani proteggono e tramandano l’arte della lavorazione del vetro creando opere d’arte uniche, affascinanti, con capacità lavorativa che trova le sue radici nelle tecniche di lavorazione del vetro di epoca romana e bizantina.”
Questi sono solo due esempi di come gli Sportelli ENM supportino e aiutino sul territorio nazionale i giovani imprenditori, italiani e stranieri, a realizzare i loro sogni imprenditoriali.
Come i nostri Sportelli rispondono prontamente per incrementare l’economia del turismo.
Il neo-Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato: “vogliamo ricollocare l’impresa al centro della nostra attività” e “occorre dare valore a chi lavora e produce ricchezza”. Prendiamo in prestito le parole del Ministro per sottolineare quanta importanza abbiano tutti gli operatori e responsabili attualmente impegnati all’interno dei nostri Sportelli: attraverso il loro lavoro, che consiste nell’ascoltare le più svariate idee imprenditoriali, fornendo un pronto supporto informativo, svolgono la funzione di dare valore alla persona che si reca presso lo Sportello. Siamo soliti usare la metafora del viaggio per descrivere un percorso di crescita personale, ma nel nostro caso possiamo usarla anche nell’ambito professionale. Progettare un’idea imprenditoriale legata al settore del turismo è estremamente importante, soprattutto se questa neo-attività ha desiderio di svilupparsi in presenza ravvicinata di beni turisticamente attrattivi; e assicurare il sostegno di queste imprese all’accesso al credito è una nostra priorità!
Ai nostri operatori/responsabili si richiedono un mix di competenze che permettano loro di proporre suggerimenti operativi opportuni, anche nell’ambito del turismo, perché oggi far ripartire l’economia del turismo è determinante per il nostro Paese, soprattutto ora che il turismo in Italia sta vertiginosamente aumentando. Come sottolinea il responsabile dell’Area Sportelli e Territorio, il dott. Roberto Marta, “la fine della pandemia ha segnato una ripresa del turismo in Italia anche in maniera inaspettata, visto i numeri che si sono venuti a verificare; e tutto questo ha riacceso l’interesse per le attività legate turismo, incentivando, così, la richiesta di Microcredito, come ci riportano i nostri referenti ENM nelle varie regioni del nostro Paese”.
“Sulla base delle statistiche elaborate dall’Osservatorio Turistico del Piemonte”, ad esempio – come ci suggeriscono dallo Sportelo della Camera di Commercio di Torino -, è emerso che “nel 2022 gli arrivi di turisti […] nella città metropolitana di Torino hanno registrato un incremento del 76,5% rispetto al 2021, tornando a livelli simili al periodo pre-Covid”. Nella capitale piemontese nel 2022 si è infatti registrato un aumento di visite al sistema museale metropolitano di Torino e un’ottima partecipazione alle grandi manifestazioni cittadine, ampliando, così, sempre più la domanda nel settore turistico e ricettivo. La CCIAA di Torino sottolinea che per rispondere alla grande richiesta di turismo locale, si è passati da 879 strutture alberghiere ed extralberghiere (dato registrato nel 2019) a 3.920 nuove strutture ricettive nel 2022. La Camera di Commercio di Torino ha, inoltre, dichiarato che sono sempre più frequenti le “richieste di informazioni per l’apertura di strutture ricettive extralberghiere o locazioni ad uso turistico: b&b, affittacamere e campeggi sono tra le attività più citate in questo momento”.
Gli operatori della CCIAA di Torino hanno notato che la motivazione principale che spinge le singole persone a recarsi presso gli Sportelli per avere informazioni per l’accesso al Microcredito, oltre all’incremento del turismo italiano e straniero (e quindi la possibilità dei cittadini di mettere a reddito una proprietà immobiliare di cui dispongono), è anche il “desiderio di abbandonare condizioni di vita, in particolare lavorative, giudicate non più sostenibili, trovando soluzioni di vita più a contatto con la natura con una migliore conciliazione lavoro-famiglia. In genere si tratta di realtà di piccole dimensioni che consentono una più facile gestione imprenditoriale in forma individuale, oltre che investimenti contenuti”. Molte di queste piccole attività possono e potranno prendere vita proprio grazie al Microcredito imprenditoriale, in quanto, spesso, chi vuole investire trova difficoltà ad accedere al credito bancario tradizionale per mancanza di garanzie. Come la CCIAA di Torino sottolinea “la misura del microcredito imprenditoriale offre, infatti, alcune agevolazioni importanti per chi intende mettersi in proprio o sviluppare la propria attività d’impresa. Tra queste sicuramente spiccano la presenza di garanzia pubblica gratuita e la possibilità di essere assistiti da un tutor per la messa a punto del progetto da presentare alle Banche convenzionate”.
In questo scenario di grande crescita non bisogna però dimenticare dei possibili rischi, come evidenziato dagli operatori dello sportello ENM della Camera di Commercio di Torino: primo tra tutti la conseguente competizione che potrebbe nascere tra gli operatori del settore del turismo. Proprio per arginare tale rischio, la CCIAA di Torino sta cercando di puntare “verso un miglioramento dell’offerta, attraverso attività formative e la creazione di una rete attiva sul territorio che aggreghi strutture ricettive, enogastronomiche e operatori del turismo esperienziale per una proposta completa e di qualità”. Un lavoro di squadra, dunque, dove l’operatore di sportello è pronto a tracciare il sentiero più giusto e sicuro per lo stakeholder.
Spostandoci nella parte meridionale del nostro Paese, notiamo come lo scenario legato al turismo e la richiesta di Microcredito non cambi di molto, nonostante le richieste e le problematiche legate al territorio siano differenti. I referenti della Camera di Commercio di Cosenza, ad esempio, ci confermano (tramite i dati rilasciati dall’osservatorio Turistico della Calabria) l’incremento di arrivi e presenze di turisti, soprattutto italiani, rispetto ai dati registrati nel 2021 - benché la situazione di trasporti e viabilità interna risulti essere, ancor oggi, molto carente. Nonostante le evidenti difficoltà registrate dalla regione Calabria (purtroppo, come sottolineato anche dalla CCIAA di Cosenza, in Italia ci sono “forti disuguaglianze regionali che penalizzano le regioni economicamente meno prospere anche se non meno ricche di risorse da tutelare e valorizzare”), in questi anni di collaborazione tra l’ENM e la CCIAA di Cosenza, lo Sportello ENM sul territorio ha accolto diverse imprese che hanno deciso di investire proprio nel settore turistico. Di queste il 36% ha ottenuto la garanzia, soprattutto nel settore eno-gastronomico, “che si sta affermando sempre più come prodotto trainante dell’offerta turistica regionale, sia a livello economico che culturale” – come ci riporta la CCIAA di Cosenza.
Spostandoci in Puglia, regione famosa per i suoi villaggi collinari dal caratteristico intonaco bianco, per la campagna dal sapore antico e per le centinaia di chilometri di costa mediterranea, notiamo che anche questa è tra le mete italiane che hanno registrato il maggior numero di visite dal 2021 ad oggi. Come ci suggeriscono dal Coordinamento dei Cpi in ambito di Brindisi, “studi recenti del marketing” hanno dimostrato come il mercato del turismo sia cambiato negli ultimi anni e come stiano crescendo, ad esempio, i mercati del “turismo del sale, del turismo dei cammini e il ritorno agli Ostelli della Gioventù - quest’ultima attività collegata a un turismo di transito; una nuova tipologia di far turismo”, che punta a far vivere in modo diverso ed esperienziale il territorio.
Tra le richieste più interessanti, esposte allo Sportello ENM presso il Coordinamento dei Cpi in ambito di Brindisi, si distinguono quelle attività legate proprio a questo nuovo modo di fare turismo. Tra le varie idee imprenditoriali in ambito turistico, oltre all’apertura di b&b o attività legate alla ristorazione, spiccano nuove attività come la creazione di Fattorie didattiche, attività quest’ultima che si va a inserire in quel filone moderno detto “turismo esperienziale”. “Le fattorie didattiche, infatti, partendo da una visione principalmente produttiva, creano una catena naturale tra il ritorno alla terra e la necessità di rivalutazione delle campagne, sfruttando positivamente la richiesta di esperienze uniche per adulti e bambini da parte di turisti sempre più incuriosi dalla vita bucolica e dalle radici delle tradizioni nostrane”.
Legate a questa nuova idea di turismo, fortemente legata al territorio, va citata una delle idee imprenditoriali che, nonostante la sua semplicità, ha colpito i nostri operatori sul territorio brindisino. Si tratta della proposta avanzata da tre giovani donne: la quale verte sulla possibilità di avviare un’attività innovativa e caratterizzata dai bassi costi. L’idea era di aprire un bar/pub con servizio di pietanze senza cucina ma con spazi fruibili all’esterno. La particolare situazione del locale individuato, unita a una già approfondita rete di relazioni con operatori del turismo della zona, permetteva di sviluppare attività trasversali “in rete” con altri imprenditori. In tal modo sarebbe stato possibile integrare le attività del bar/pub con quelle offerte dalle altre aziende collaboratrici, come ad esempio visite in ape, attività di yoga all’aperto e attività di workshop per bambini. Il vero valore aggiunto di questa attività era proprio, al di là della specifica attività di ristorazione per lo più standardizzata e in linea con altre realtà simili, “questa sinergia e attività socio – ludica che sembra richiamare le attività di comunità d’un tempo e che possono creare un senso di armonia tra le varie imprese, ricalcando l’armonia di un territorio che collabora per poter fiorire”. Il Coordinamento dei Cpi in ambito di Brindisi, come del resto i “colleghi” di Torino, hanno fatto le loro considerazioni: “questo nuovo modo di fare turismo, se da una parte ha dimostrato di avere un grande valore aggiunto per il territorio, allo stesso tempo, però, tali vantaggi potrebbero trasformarsi in fattori di rischio. Infatti la nascita di un grande numero di nuove attività potrebbe portare alla perdita delle piccole realtà che non saranno in grado di raggiungere i potenziali clienti se non sviluppando e comunicando elementi di unicità. La sfida è aperta da un lato sul fronte della digitalizzazione, che spesso viene sottovalutata dalle micro e piccole imprese le quali non riescono a vederne il vantaggio competitivo di medio/lungo termine, e dall’altro sul fronte della pura ideazione, la quale non può prescindere dalla conoscenza delle nuove tendenze globali di richiesta nell’ambito turistico. A tal fine il nuovo approccio dell’offerta dovrà essere saggiamente orientato dagli esperti del settore per potersi allineare in questa costante “corsa all’oro” turistica, per assicurare la tutela della concorrenza in un panorama del mercato di riferimento che spesso vede sbilanciato verso i grossi brand il vantaggio competitivo, e che rischia di diminuire l’attrattività di tutto il Paese in considerazione della predominanza di microimprese di tipo familiare sul territorio nazionale. È proprio in questo contesto che gli strumenti del Microcredito, sviluppando strategie innovative di inclusione, possono creare i presupposti più adatti per favorire la più ampia distribuzione di opportunità possibile”.