BUONA TERRA
BUONA TERRA
Buona perché sfama e perché sa essere etica. Buona perché crea occupazione, perché è terapeutica, generosa, per i suoi prodotti, perché è socialmente inclusiva… ma soprattutto buona perché è madre… e genera la vita!
Alessandro Cardente | capoprogetto de: “La buona terra 2”
L'agricoltura è importante oggi quanto lo è stata nel passato? Dalle statistiche FAO emerge che, all’inizio del nuovo millennio, 2,57 miliardi di persone hanno avuto sussistenza proprio, e soprattutto, grazie all’agricoltura. All’interno di questo dato, sono compresi coloro direttamente occupati nelle stesse attività agricole incluse persone a loro carico; ossia il 42% di tutta la popolazione mondiale. L’agricoltura è il fulcro dell’economia della maggior parte dei paesi in via di sviluppo. Nel 2001, nei paesi industrializzati, le esportazioni di prodotti agricoli hanno fruttato circa USD 290 miliardi. Nella storia sono rare le nazioni che hanno potuto sperimentare una rapida crescita economica accompagnata da una riduzione della povertà senza fare affidamento, prima o durante questo rapido sviluppo, sull’attività agricola. Alla nostra domanda quindi, possiamo rispondere con certezza: l’agricoltura oggi è importante come nel passato e forse di più. È stato un errore, una distrazione guidata dalla cultura dei sogni e non da quella dei bisogni reali abbandonare nel passato la Terra...ma la sua riscoperta...il bisogno dell’uomo di tornare ad essa, alla madre delle madri, ripensando, rielaborando e riorganizzando la visione sociale, giuridica ed anche letteraria del fenomeno agricolo. Un sentimento che in taluni casi può evolversi se pensiamo al connubio di agricoltura e modernità. La strada tecnologica ed evolutiva può essere lasciata aperta nei confronti della produzione dei prodotti in campo agricolo, ma occorre farlo però, avendo la capacità di non “umiliare” la terra (come già successo nel passato) con l’avidità dell’essere umano; di rispettarla e di comprenderne il valore, non solo economico, ma anche etico e morale e di riconoscerne l’eterna generosità.
La Buona Terra…nasce da questa passione e da questi sentimenti. Un’idea che vede patrocinata la sua nascita dal Senato della Repubblica e fortemente in linea con le indicazioni date da Europa 2020 e, non da meno, da quelle che sono le motivazioni che hanno indotto all’organizzazione dell’Expo. Grazie all’Ente Nazionale per il Microcredito, con il progetto “La Buona Terra”, si avvia quel processo di Finanza Etica anche per i microimprenditori agricoli che vorranno investire il proprio futuro e la propria professionalità nel settore dell’agricoltura sociale generando aggregazione di Microimprese e la riqualificazione e lo sviluppo dei singoli territori nazionali.
Anche grazie, e non da meno, alla partecipazione dei partners nazionali come AIAB, Avviso Pubblico, Idea 2020 – spin off dell’Università della Tuscia e della Fondazione Risorsa Donna, riusciremo a sviluppare capacità e competenze qualificate, fornendo innovazione e qualità. L’accesso alla terra, protagonista indispensabile ma a volte più complicato di quello al credito, potrà anche avvenire attraverso l’assegnazione a bando dei terreni confiscati alle criminalità organizzate e ai terreni pubblici in degrado e abbandonati dalle stesse amministrazioni.
Il Progetto Pilota… in attesa della partecipazione a Expo…è partito nel Lazio e nello specifico nella provincia di Viterbo con l’importante collaborazione della Fondazione Risorsa Donna e la Fondazione CARIVIT. Un territorio questo, di ricca vocazione agricola di qualità che, non a caso, vede la presenza del Bio-Distretto della Via Amerina che ha aderito all’iniziativa dell’ ENM, con le città di Orte, Nepi, Corchiano, Castel Sant’ Elia, Fabbrica di Roma, Faleria, Gallese, Vasanello e del Comune di Civita Castellana che ha pubblicamente proposto la nascita di uno sportello municipale informativo specifico.
La presentazione delle proposte porterà alla selezione e alla valutazione di quelli che potranno essere progetti realizzabili e finanziabili con l’ambizione di poterne presentare alcuni come buone pratiche presso l’importante vetrina internazionale dell’ Expo di Milano. …e sembra…che i giovani agricoltori non abbiano aspettato tempo! Mentre alcuni, hanno riscoperto il valore e l’importanza dell’agricoltura e della terra, altri, i giovani, lo stanno scoprendo con il loro primo approccio… riconvertendo gli equilibri e migliorando sensibilmente la relazione con l’agricoltura sociale di un tempo recente.
Quali orizzonti aiuterà ad aprire Expo e quali iniziative simili riusciranno a ricostruire nuovi percorsi culturali, nuovi modelli sociali più equi nel mondo, non lo so…ma sarebbe già tanto se tutti insieme riuscissimo a comprendere la terra. Perché la terra risveglia e rimette in moto quel processo antico e quel rapporto utile sia dal punto di vista alimentare, ambientale ma anche dal punto di vista occupazionale, d’inclusione e d’integrazione sociale. Proteggere la terra e ciò che ne deriva vuol dire assicurarsi quel patrimonio di tradizioni, di quelle mani dei nostri anziani contadini agricoltori della terra, ma anche autodidatti ingegneri e infallibili geologi del territorio formati dalla loro enorme esperienza, intuito e antica professionalità.
Riconoscere ciò, vuol dire comprendere meglio se stessi e rimettere in moto quel processo utile all’umanità per vivere. .... è assurdo aver cercato fuori ciò che l’uomo porta nel suo interiore. Un rapporto profondo e spirituale, gentile e forse sentimentale...una matrice solida e indelebile che esiste da quando esiste l’essere umano. Un rapporto straordinario, tra terra, animali ed esseri umani...forse, semplicemente, geofilosofia della terra!
Carl Gustav Jung affermò: “Colui che guarda fuori sogna… ma chi guarda nel suo interiore, si sveglia!”