YISU - PROFESSIONISTI : UNA IDEA DI IMPRESA
YISU - PROFESSIONISTI : UNA IDEA DI IMPRESA
FRANCESCO VERBARO
Docente presso la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione
Il 19 novembre u.s. si è tenuto l’evento di presentazione del Progetto integrato per l’Autoimprenditorialità “SELFIEmployment: Strumenti di supporto per il potenziamento degli accessi” partendo dalla riflessione sui nuovi modelli organizzativi di collaborazione ANPAL - ENM per la promozione e la diffusione di politiche attive del lavoro su autoimpiego e autoimprenditoralità. Le “best practices” presentate dalla regione Campania e dalla regione Calabria, i risultati illustrati nel corso dell’incontro e gli obiettivi raggiunti sono la base sulla quale costruire nuovi progetti e promuovere interventi volti ad ampliare la platea di riferimento e garantire il coinvolgimento di profili finora poco considerati, ovvero i liberi professionisti. Attualmente i giovani professionisti possono accedere ad alcuni finanziamenti attraverso le misure attive a livello nazionale (es. Resto al Sud, Selfiemployment che rappresentano un’offerta ormai strutturata) o regionale (da verificare caso per caso), specificatamente dedicate allo start up attraverso prestiti e/o sovvenzioni. In particolare Selfiemployment consente ai giovani che dimostrano lo status di NEET (giovano 18-29 anni che non studiano, non si formano, non lavorano) di accedere ad un finanziamento da 5.000 a 50.000 euro, senza interessi e senza garanzie da restituire in 7 anni. “Resto al sud” è dedicato alle sole regioni del Sud e prevede un mix tra prestito (soggetto però a garanzie) e sovvenzione (30% a fondo perduto) per progetti più rilevanti rispetto a Selfiemployment e soggetti ad una doppia valutazione, la prima di Invitalia di natura formale, la seconda da parte di banche convenzionate che dovranno erogare il prestito. Il Fondo Sefiemployment è gestito da Invitalia (che valuta e finanziai progetti) ma in più è accompagnato da un intervento formativo che consente ai giovani NEET di usufruire gratuitamente di un corso di formazione/ accompagnamento di 80 ore per la definizione del business plan. Questi corsi sono garantiti dal progetto Yes I Start Up, realizzato dall’Ente Nazionale per il Microcredito in Accordo istituzionale con Anpal, che attraverso una rete partenariale di soggetti attuatori (che erogano la formazione a livello territoriale) permette la fruizione di specifici percorsi di accompagnamento È interesse dell’Italia, che ha un numero elevato di professionisti (5.300.000 lavoratori indipendenti di cui circa 1.600.000 di liberi professionisti iscritti alle Casse di previdenza), tentare di rispondere alle difficoltà ed all’evidenza di un significativo gap generazionale e di genere, nonché divari tra il Nord ed il Sud del nostro Paese. Inoltre, il fenomeno della femminilizzazione della professione, il progressivo invecchiamento della popolazione ed il mancato o insufficiente ricambio generazionale, impongono di prevedere ed affrontare sviluppi futuri e fenomeni associati come: il “gender pay gap”, poichè le libere professioniste donne guadagnano il 38% in meno dei loro colleghi uomini; e l’ “age pay gap” visto che – in generale - i liberi professionisti “under 40” guadagnano 1/3 dei loro colleghi over 50. In un contesto caratterizzato dalla ridotta capacità reddituale che si protrae per molti anni dalla fase iniziale della carriera, è indispensabile accompagnare e assistere i giovani professionisti nella fase di start up dell’attività professionale. Da diversi studi emerge che il costo-base per lo start up di uno studio professionale si aggira intorno ai 30.000 euro. Una cifra che ricomprende le spese per l’affitto e/o l’acquisto dei beni strumentali indispensabili per lo svolgimento di qualsiasi professione, l’assicurazione professionale, gli strumenti informatici e apparecchiature, i costi per la consulenza fiscale e lavoristica, nonché per l’aggiornamento continuo e per acquisire competenze trasversali, digitali secondo un approccio multidisciplinare e moderno di organizzazione dei servizi professionali. Servono pertanto competenze imprenditoriali anche per l’avvio di un’attività professionale, quali:
• principi di sviluppo di impresa
• capacità di innovazione
• pianificazione
• marketing, anche attraverso i social network
• gestione finanziaria
• fiscalità e diritto del lavoro
• gestione delle operations e delle attività produttive
• gestione del personale
• valutazione e gestione dei rischi di impresa
• conoscenza della frontiera dell’innovazione nel proprio settore
Ed è proprio da queste considerazioni e dall’analisi dei diversi fattori – e variabili connesse – che l’Ente Nazionale per il Microcredito in collaborazione con le Casse di previdenza obbligatorie dei liberi professionisti, collaborazione che consente di conoscere il target e i fabbisogni di esso, può realizzare dei percorsi per un “buon avvio” della professione. L’iscrizione alle Casse che per l’esercizio della professione è obbligatoria a prescindere dalla produzione di reddito (seppur inferiore ai 4.800 euro, identificato dall’attuale normativa per il riconoscimento dello stato di disoccupazione per i possessori di partita iva), esclude per i giovani professionisti la possibilità di accedere alla misura Selfiemployment e soprattutto all’azione formativa e di accompagnamento Yes I Start Up. L’interazione tra il progetto SELFIEmployment, che consente di riconoscere misure di microcredito per l’avvio di attività autonoma, e “Yes I start up” il propedeutico percorso di formazione e definizione di un business plan, si sta rivelando efficace nell’aiutare i giovani nell’avviare un’attività autonoma. In poco più di un anno Yes I Start Up ha raggiunto ottimi risultati: 1.500 NEET formati (oltre a n. 50 NEET in corso di formazione) e oltre 450 soggetti attuatori selezionati e accreditati, che hanno messo a disposizione più di 1.200 aule ed oltre 1.500 docenti. Per il mondo professionale il modello Yes I Start Up, in quanto finanziato nell’ambito della misura 7.1 di Garanzia Giovani, presenta il limite dovuto al fatto che possono accedere soltanto i giovani che possono dimostrare il requisito di NEET. La sinergia tra le Casse di Previdenza e le strutture della rete dell’Ente Nazionale per il Microcredito per potenziare gli impatti del Fondo rotativo SELFIEmployment gestito da INVITALIA, potrebbe produrre effetti tangibili in termini di informazione, sensibilizzazione e dunque attivazione di progetti disegnati sulle esigenze e sulle peculiarità dei liberi professionisti. Al fine di essere “svincolati” dal requisito dell’appartenenza alla categoria “NEET”, sarebbe apprezzabile concepire e ideare un’azione formativa e di accompagnamento sul modello di Yes I Start Up, finanziata però al di fuori del programma “Garanzia Giovani”, e dunque aprire anche ai liberi professionisti la possibilità di accedere alla misura. Le professioni tradizionali si devono confrontare con nuove domande di servizi e nuove modalità di erogazione in tempi rapidissimi e da ciò nasce l’urgenza di formarsi e riqualificarsi. Una formazione che deve avvenire fin dalla fase iniziale, per integrare la formazione universitaria e questo grazie ad un progetto come “Yes I Start Up- Professionisti”, che potrebbe essere finanziato in tutte le regioni attraverso risorse a valere sui POR o PON per garantire quel supporto necessario alla costruzione di un’idea di “impresa professionale”.