Ritorno alle origini, un kiwi per il microcredito rurale.
Ritorno alle origini, un kiwi per il microcredito rurale.
Intervista a Santo La Rosa
Santo La Rosa è un giovane imprenditore agricolo calabrese. La sua è una storia esemplare: torna a Gioia Tauro durante il lockdown. Sceglie di restare e di prendere in mano le redini dell’azienda agricola di famiglia. Non lascia gli studi ma li cambia e comincia a frequentare Agraria perché, sostiene, “la terra bisogna conoscerla”. Per far funzionare un’impresa agricola, dichiara, ci vogliono pratica e grammatica - conoscenza scientifica e teoria. Oltre al finanziamento più adatto.
La crisi pandemica ha rappresentato l’inizio di una nuova vita: da studente a imprenditore agricolo. Cosa vuol dire fare questo mestiere, oggi?
Non è un lavoro facile. Ho deciso di cambiare facoltà, passando da Scienze della Nutrizione ad Agraria, durante il Covid. Tornato a Gioia Tauro ho capito quale era il mio vero sogno: lo stesso di mio padre, continuare la tradizione di famiglia con l’azienda di cui già si erano occupati i miei nonni. Per me la campagna è casa ma non è stata subito il mio lavoro. Ho accettato questa sfida anche grazie al microcredito rurale, la pratica è ancora lunga ma più veloce di altre. L’agricoltura contemporanea richiede, infatti, rapidità. Bisogna sapere cambiare le scelte compiute. Dobbiamo imparare a diversificare quando serve e a farlo nel momento giusto: ad esempio, le coltivazioni più redditizie oggi potrebbero non esserlo tra qualche anno. In quel caso, dovremmo sostituirle di nuovo come abbiamo fatto oggi a vantaggio della produzione di kiwi. Una scelta per cui ringrazio La Buona Frutta, società partner del Consorzio JinGold.
Puoi raccontarci il progetto? In che modo sta contribuendo a trasformare la tua impresa?
I kiwi coltivati in Calabria sono di ottima qualità. Questa considerazione è alla base dell’idea del consorzio di espandere qui la coltivazione del frutto e il risultato è la trasformazione della Piana di Gioia Tauro da un punto di vista di crescita economica. Appartenere a un consorzio è un’ottima scelta per i produttori più piccoli, come siamo noi, perché significa tutelarsi. Prima dei kiwi, coltivavamo mandarini ma i tempi di pagamento erano lunghi con un grande rischio economico. Adesso, in rete, abbiamo la certezza di essere pagati in tempo, siamo supportati da un agronomo che ci segue dalla messa a dimora della pianta, ai trattamenti fino all’esecuzione di interventi specifici. Non solo. Fare parte di un network vuol dire partecipare a momenti di scambio, convegni, ricevere consigli esperti. L’unione fa la forza: è molto vero in agricoltura.
Dalle tue riflessioni emerge il passaggio da agricoltore a imprenditore agricolo che vuole acquisire competenze, scambiare pratiche, crescere. Il microcredito rurale supporta questa evoluzione? Per te è stato così?
Molti di noi non riescono ad accedere al credito. Spesso abbiamo appezzamenti non troppo grandi e, penso ad alcune misure e finanziamenti, non sempre le nostre aziende rientrano nei parametri per ottenere un’agevolazione o un contributo. Il microcredito rurale invece ci permette di accedere al finanziamento anche quando l’impresa ha dimensioni contenute. Quando ho fatto domanda, il mio intento era sostituire le piante di agrumi con i kiwi intervenendo in un terreno piccolo, un ettaro e mezzo. Devo ringraziare la tutor che mi ha seguito, Katia Stancato, perché ha progettato il business plan, ha raccolto e curato i documenti richiesti dalla banca, mi ha accompagnato passo dopo passo. Da solo come avrei fatto? Non sono un esperto di finanza. Un rischio resta quello dei tempi, possono essere ancora troppo lunghi e abbiamo bisogno di velocità. Certo, poi, l’idea imprenditoriale: di fondo deve esserci. Deve già esserci il sogno d’impresa.
Qual è il tuo sogno e come il microcredito rurale lo rende più concreto?
Grazie al microcredito rurale ho potuto rendere l’azienda più redditizia e più sostenibile. Ho ancora altre aspirazioni, in futuro vorrei puntare sui frutti tropicali. Spero di poter realizzare la mia idea con il supporto economico e tecnico più adatto.