IMPARARE A VOLARE: SOLO CON LA FORMAZIONE LE DONNE DIVENTANO EROINE DEL PROGRESSO
IMPARARE A VOLARE: SOLO CON LA FORMAZIONE LE DONNE DIVENTANO EROINE DEL PROGRESSO
Emma Evangelista - Direttore Microfinanza
La capacità delle donne di distruggere se stesse è pari solo alla loro inventiva,
alle potenzialità inespresse, al senso di inadeguatezza che esse stesse si creano o vivono in un contesto socio economico non facile e che cerca sostanzialmente di avvalorare questi pregiudizi. Quindi è necessario che sviluppino una visione positiva e propositiva per costruire un futuro e un progresso per tutti.
Quando una donna per capacità, istruzione e visione riesce a realizzare sé stessa in ambito economico, sociale, lavorativo e familiare i risultati prodotti sono di gran lunga superiori a quelli sperati e generano benessere creando reti sociali ed economiche forti che sostengono lo sviluppo di un’intera comunità, nonché il progresso di intere Nazioni.
Naturalmente non sono solo parole, ma fatti dimostrati e dimostrabili, con le testimonianze delle donne, tra tutte quelle che si sono battute per i diritti civili, per l’eguaglianza di fatto, per il voto, per rompere una tradizione basata sull’ignoranza, sul pregiudizio e non sulla verità.
In un mondo a due velocità che tenta di relegare ancora la donna alla visione di angelo del focolare abbiamo esempi di astronaute, scienziate ed educatrici, capitane d’impresa che riescono nel loro ruolo e guidano i processi di cambiamento ma d’altro canto abbiamo anche donne che ancora oggi sono succube di un sistema che non consente loro la piena integrazione economica, che spesso le vincola a figure maschili per ottenere un ‘ruolo economico’.
La violenza economica, al pari di quella fisica, è uno dei mali che affligge una società che dovrebbe essere evoluta. L’indipendenza di una donna è legata al suo grado di istruzione, alla sua capacità di relazionarsi con il mondo attraverso strumenti nuovi e alle possibilità che essa può cogliere.
Dal mio punto di vista, dunque, non è spregiativo, ma a volte demoralizzante ancorché necessario, considerare la donna ancora come un target di azioni come quelle di microcredito, perché rivolte a coloro che non hanno altri mezzi per accedere al sistema. Così come trovo disarmante il fatto che la formazione tecnico pratica e informatica sia per consuetudine e pubblicità materia di appannaggio maschile. Vorrei ricordare che Ada Lovelace è ricordata come la prima programmatrice di computer al mondo.
In realtà se oggi l’universo femminile fa vanto di alcune eccellenze che ricoprono ruoli di prestigio all’interno di istituzioni e aziende, è necessario che l’azione educativo-formativa propedeutica a sostenere questo trend sia costante in ogni campo. L’educazione economica, il sostegno all’autoimpresa al femminile, come dimostrato, sono uno dei migliori fattori di sviluppo per l’economia di un Paese.
In una Nazione che rimane impantanata nei suoi pregiudizi dove il fenomeno del gender fluid ha superato anche la dicotomia tra etero e omosessualità, la donna subisce pure l’oblio del ruolo e dell’essenza. Se prima le femministe erano considerate il ‘male’ della società tradizionale perché scardinavano il pregiudizio di non poter essere allo stesso tempo lavoratrici, scienziate, donne e madri, oggi addirittura la donna nel suo ruolo sociale non trova più posto: non esiste più perché non esistono più generi. Dunque non solo bisogna che la donna si riprenda il suo ruolo sociale ed economico ma è necessario che come donne ci si riappropri di una identità, di una dignità che nell’etica e nel lavoro ci trovi protagoniste; e in questo sono sicura sia necessario il concorso di tutti, quindi buon 8 marzo a tutti, con l’auspicio di un supporto a un’educazione libera, paritaria, diffusa.