FORMAZIONE GIOVANI: IL VERO INVESTIMENTO

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Mario Baccini Presidente ENM

Il microcredito e la microfinanza in genere sono la nostra opportunità per investire nel vero capitale umano: i giovani dai 18 ai 30 anni. Questo esercizio viene studiato in una continuità che adotta una triangolazione tra cultura, formazione e lavoro. è questa l’unica formula magica che permette di creare una sinergia operativa in grado di reggere l’urto del mercato. Il passo fondamentale per sostenere l’autoimpresa giovanile è quello di puntare attenzione e risorse sull’educazione finanziaria precoce, già in età scolare, vanno implementati programmi che illustrino le opportunità e permettano ai ragazzi di prendere confidenza con i metodi e con le azioni economiche. Progetti in tal senso sono in via di sviluppo anche grazie al sostegno di ABI e Mef che hanno istituzionalizzato il mese della educazione finanziaria per mettere a sistema e promuovere le diverse attività di formazione. Per quanto riguarda l’Ente Nazionale per il Microcredito il nostro core è quello di progettare e sostenere l’autoimpresa partendo proprio dai nuovi programmi educativi e sviluppando delle progettualità che hanno come attori principali i giovani, l’Ente Nazionale per il microcredito sostiene ed implementa programmi come quelli del Ministero del Lavoro a valere sui fondi europei di Garanzia Giovani, sia attraverso proprie linee. Attraverso l’educazione finanziaria dei ragazzi avremo una platea di persone bancabili che non debbano produrre garanzie reali per l’accesso al credito ma idee concretizzabili. L’azione promossa dall’Ente Nazionale per il Microcredito si concretizza nella missione del recupero socio-economico dei ‘non bancabili’ o come amo definirli ‘diversamente bancabili’: coloro che non possono essere beneficiari di un credito ordinario, ma che volendo avviare un’attività d’impresa possono utilizzare la garanzia dello Stato e richiedere il microcredito per sviluppare il proprio progetto imprenditoriale. Questo perché il microcredito non si esaurisce nella semplice corresponsione di una somma di denaro ma rappresenta una sintesi inscindibile tra servizi di tipo finanziario e servizi non finanziari di tutoraggio, che rientrano in una sfera di relazioni personali tra tutor e soggetto assistito. Infatti, come accertato dalla nostra attività quotidiana, le operazioni di microcredito assistite da tali servizi sono quelle che registrano i migliori risultati. Il lavoro che determina una corretta prestazione dei servizi di assistenza e tutoraggio inizia proprio dalla formazione dei tutor, che operano sulla base della normativa nonché di precise linee guida tecniche ed etiche per la sostenibilità sociale, ambientale, ed economica dei progetti. L’Ente Nazionale per il Microcredito per sostenere la diffusione delle opportunità legate al microcredito e alle attività legate ai programmi di Garanzia Giovani per i neet (cioè giovani che non studiano e non lavorano), ha aperto sul territorio nazionale 146 Sportelli Territoriali di Microcredito aperti in tutta Italia, presso Comuni (80), Camere di Commercio (32), Centri per l’impiego (24), Università (5), Comunità Montane (3) ed Enti Privati (2) e ha impiegato 229 Operatori presso gli Sportelli informativi di Microcredito, inoltre ha iscritto all’elenco nazionale 380 Tutor di Microcredito convenzionati. Questa è una sfida contro il tempo e contro l’esclusione sociale e finanziaria. Proprio il periodo della pandemia ha evidenziato la necessità di assistere questi giovani in modo energico: secondo i dati Istat, infatti, nel periodo del lockdown, in particolare nel 2020, i giovani Neet sono aumentati in modo esponenziale. Lo studio emerge dall’elaborazione di Mediacom043 basata sui dati ufficiali Istat. Sono saliti a 1,112 milioni nella fascia d’età 15-24 e a 3,085 milioni in quella 15-34. Ma in questo scenario hanno trovato terreno fertile i progetti Yes I start up e SelfiEmployment che l’ENM a contribuito a gestire. In controtendenza questi progetti, divenuti best practices europee, hanno evidenziato che contrastare il fenomeno dei neet si può. I risultati ottenuti nel periodo di sperimentazione sul target NEET, da giugno 2018 a dicembre 2020, nonostante gli effetti negativi della pandemia, hanno confermato che il modello di intervento Yes I Start Up può a pieno titolo compiere il passaggio da buona pratica ad intervento strutturale, quale strumento di politica attiva in grado di promuovere e stimolare nuove imprese da parte di persone svantaggiate e che hanno bisogno di concreti percorsi di accompagnamento soprattutto se vogliono provare a fare impresa. Con il progetto Yes I start Up nazionale, finanziato dalla misura 7.1 di garanzia giovani, oltre 1600 giovani Neet sono stati formati e quasi la metà accompagnati sino alla presentazione della domanda di finanziamento sulle misure Selfiemployment di Garanzia Giovani e Resto a Sud gestite da Invitalia. Con la replica del progetto in regione Calabria avviata già a fine 2018 con le risorse regionali della misura 7.1 di garanzia giovani, nella sola Regione Calabria a fine 2020 erano oltre 800 i Neet coinvolti con oltre 500 domande di finanziamento presentate e 350 imprese finanziate. Formare, informare, educare significa creare una classe imprenditoriale pronta ad entrare sul mercato. Possiamo discutere se questo metodo sia giusto o meno, ma la realtà dei fatti, oggi, ci impone di agire per sostenere le speranze e il futuro dei nostri giovani e la nostra economia.

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