Print Friendly, PDF & Email

Il sostegno dei governi per i giovani che fanno l’impresa

Tiziana Lang, prima ricercatrice INAPP esperta di politiche del mercato del lavoro

Parole chiave: impresa giovanile, lavoro autonomo, formazione, competenze imprenditoriali, strumenti finanziari, accompagnamento, politiche, risorse pubbliche, microfinanza.

The opportunity for young people to enter the labor market by setting up an independent activity is among the active labor policies that can be offered to unemployed and inactive young people. Governments have established national youth employment strategies, such as the Youth Guarantee, action plans, and financial and non-financial measures to support young would-be entrepreneurs to access finance with specific tailored programs. The examples of various policies and programs implemented in EU countries can be of inspiration to update, revise and systematize pre-existing instruments.

  1. I giovani e la creazione di impresa

Come ribadito dal rapporto GEM 2023-20241, “l’imprenditorialità continua a essere un motore fondamentale di prosperità e sviluppo sociale ed economico”. L’atto di avviare o gestire una nuova impresa è importante sia “per le persone coinvolte, che compiono passi coraggiosi per assicurarsi il proprio sostentamento, per plasmare il proprio futuro e, talvolta, per cambiare il mondo” sia per “l’economia e la società in generale”. Tuttavia, non tutti coloro che hanno delle aspirazioni imprenditoriali riescono a trasformare le proprie idee in imprese di successo e a contribuire attivamente allo sviluppo economico. In particolare, coloro che provengono da contesti più vulnerabili o che hanno compiuto percorsi lavorativi più discontinui possono incontrare difficoltà nello sviluppo dell’idea d’impresa, nell’individuazione di programmi e incentivi dedicati, nell’accesso al credito e, infine, nell’avvio e consolidamento dell’attività imprenditoriale e autonoma. Nel paragrafo si identificano i principali ostacoli all’avvio dell’attività di impresa e autoimpiego da parte dei giovani e alcune misure necessarie per rimuoverli.

1.1 Le attitudini imprenditoriali dei giovani

Nell’ultimo decennio (dati Eurostat), il tasso di lavoro autonomo dei giovani nell’Unione Europea è rimasto relativamente stabile, mentre il tasso totale è diminuito lievemente dal 15% circa, al 13%. Nel 2022 sono quasi 26 milioni i giovani che lavorano in proprio, un terzo dei quali donne, pari al 7% del totale dei giovani occupati di età compresa tra 20 e 29 anni nell’UE. La percentuale di giovani lavoratori autonomi è più alta in Polonia e Repubblica Ceca (11% in ciascun paese), Grecia e Italia (12% ciascuno) e Repubblica Slovacca (13%). Al contrario, in Germania, Svezia e Irlanda, sono pochissimi i giovani che svolgono un’attività autonoma (meno del 3%).

Rispetto alle persone di età più avanzata, i giovani sono più frequentemente degli startupper, avendo maggiori probabilità di avviare una nuova impresa piuttosto che di gestirne una già avviata. Questo può dipendere da diversi fattori come, ad esempio, l’avere meno responsabilità che richiedono un reddito costante (non avendo ancora messo su famiglia), oppure l’essere meno preoccupati da potenziali fallimenti (non avendo una carriera professionale avviata), o ancora l’avere maggiore familiarità con lo sviluppo tecnologico e dei mercati (e non temerli). Dal canto loro, le persone di età superiore ai 34 anni, pur potendo accedere più facilmente alle risorse finanziarie, possono essere più preoccupati dalle incognite legate all’avvio di una nuova attività.

I dati del rapporto GEM2 mettono in luce tali differenze: il livello di nuove attività imprenditoriali tra i più giovani (18-34 anni) è superiore a quello delle persone di maggiore età in tutte le economie europee caratterizzate da redditi medi inferiori a 50mila euro (Estonia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Romania, Spagna, Croazia, Grecia, Cipro), come pure nelle economie con redditi superiori ai 50mila euro (Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Slovenia, Svezia). Come evidenziato dal GEM, in Romania, Lituania, Repubblica Slovacca, Lettonia, Polonia, Germania, i giovani hanno il 50% di probabilità in più di avviare nuove imprese rispetto agli adulti.

Tuttavia, se si osservano i dati relativi a coloro che possiedono un’impresa già avviata, si nota che la percentuale degli over 34 è maggiore di quella dei giovani 18-34enni. In ben 29 economie sulle 49 esaminate nel GEM 2023 le persone con più di 34 anni hanno una probabilità almeno doppia rispetto ai più giovani di possedere un’impresa, solo in Lussemburgo e Canada la percentuale di giovani titolari di imprese avviate pareggia quella degli over 34. Nel complesso, a livello di Unione Europea, tra i proprietari di imprese ben avviate, i giovani rappresentano circa il 2% del totale. Potrebbe essere utile approfondire le cause che impediscono l’affermarsi e consolidarsi delle nuove imprese avviate dai giovani. Infatti, nonostante i giovani abbiano da tempo manifestato un alto livello di interesse per l’avvio di attività imprenditoriali, questa ambizione non sempre si traduce nella creazione di un’impresa o in un lavoro autonomo. L’aumento del sostegno e degli investimenti nell’imprenditoria giovanile non sembrano essere sufficienti a eliminare gli ostacoli all’imprenditorialità che i giovani continuano a incontrare. Tra questi ultimi rientrano la carenza o assenza di competenze imprenditoriali, le poche reti dedicate alla creazione d’impresa giovanile e, come anticipato, le difficoltà di accesso ai finanziamenti. Come segnalato da GEM 2023, l’educazione imprenditoriale a scuola è ancora scarsa (seppur in aumento) e rimane la più debole delle 13 condizioni quadro per l’imprenditorialità in 31 economie delle 49 esaminate. L’educazione all’imprenditorialità è uno strumento importante per sviluppare le motivazioni e le intenzioni imprenditoriali e le competenze imprenditoriali di base, come pure l’impresa simulata in ambito scolastico rappresenta un valido esercizio preparatorio all’entrata nel mercato della neo-impresa. L’informazione che ci viene dal GEM sembrerebbe contrastare con le evidenze del più recente rapporto dell’OCSE e della Commissione Europea in materia di imprenditorialità, dove si mette in luce come la formazione di competenze imprenditoriali rappresenti la forma di supporto più comunemente offerta ai giovani che vogliono fare impresa3 (Fig.2).

Quanto alla carenza di capitali e risorse, in circa due terzi degli Stati membri dell’UE, i governi sostengono i giovani imprenditori facilitando l’accesso ai finanziamenti attraverso specifici programmi studiati su misura per i giovani imprenditori; nel 60% degli Stati membri, inoltre, è disponibile un sostegno micro-finanziario attraverso canali di erogazione dedicati. Il limitato accesso ai finanziamenti non solo influisce sulle possibilità dei giovani di creare con successo un’impresa, ma limita anche la crescita delle imprese già avviate. Da una recente indagine condotta nell’UE4, secondo i giovani tra i 15 e i 30 anni la fonte di finanziamento per l’avvio di un’impresa è rappresentata nella maggioranza dei casi da risparmi personali. Circa il 36% dei potenziali giovani imprenditori dell’UE ha dichiarato che ricorrerebbe ai propri risparmi come principale fonte di finanziamento, quindi alle banche (33%) e a familiari e amici (21%). Mentre a Malta la percentuale di giovani che farebbero affidamento sui propri risparmi per avviare un’impresa raggiunge il 60%, in Francia, Portogallo, Germania, Finlandia, Lussemburgo e Repubblica Slovacca I giovani sembrano più propensi a rivolgersi alle banche che ai propri risparmi in Francia, Portogallo, Germania, Finlandia, Lussemburgo e Repubblica Slovacca.


2. Le politiche per il lavoro autonomo e l’impresa giovanile in Europa

L’opportunità d’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro mediante la creazione di un’attività autonoma rientra tra le politiche attive del lavoro che possono essere offerte ai giovani disoccupati e inoccupati sia dall’Unione europea sia dagli Stati membri. I governi hanno introdotto campagne di sensibilizzazione che promuovono l’imprenditorialità come una valida opzione di carriera per i giovani interessati nonché come potenziale percorso verso l’occupazione. Al contempo, sono state definite strategie nazionali per l’occupazione giovanile, come la Garanzia per i giovani e la sua versione rafforzata, i piani d’azione e gli strumenti finanziari e non finanziari su misura a supporto dell’imprenditorialità giovanile. Nei paragrafi seguenti si fornisce una panoramica di tali approcci.

2.1 Quali misure per la promozione dell’imprenditorialità giovanile

La logica dell’offerta di pacchetti di sostegno integrati per l’avvio di impresa e lavoro autonomo da parte dei giovani sottende l’obiettivo del reciproco rafforzamento dei sostegni per affrontare al meglio le varie difficoltà che devono affrontare i giovani che desiderano mettersi in proprio. Come noto, il sostegno non finanziario comprende misure che mirano a costruire competenze e reti per gli imprenditori, potenziali ed effettivi, come la formazione all’imprenditorialità, la consulenza aziendale, il coaching e il mentoring, e gli eventi di networking. Queste misure si configurano come complementari agli strumenti finanziari che mirano a migliorare l’accesso alle risorse per l’avvio e lo sviluppo delle imprese e del lavoro autonomo, ossia, sovvenzioni, garanzie sui prestiti, prestiti e micro-finanziamenti. Stanno emergendo, inoltre, nuovi strumenti finanziari di politica pubblica, quali gli investimenti azionari e il crowdfunding, ma il loro uso è ancora limitato e se ne deve valutare sia l’impatto sia l’efficacia. La maggior parte dei Paesi europei e delle regioni utilizzano diverse politiche e programmi per l’imprenditoria giovanile che comprendono l’educazione all’imprenditorialità, i programmi di formazione (al di fuori dell’istruzione), il coaching e il mentoring imprenditoriale, gli incubatori d’impresa e i finanziamenti all’avviamento (ad esempio, sovvenzioni, prestiti, microcredito). Come si è avuto modo di illustrare su queste pagine, i governi centrali e locali hanno adottato nel tempo misure specifiche per favorire l’autoimprenditorialità, la creazione d’impresa in particolari settori economici nonché l’imprenditoria di alcune fasce di popolazione come, ad esempio, le donne e i giovani5. In relazione alla formazione imprenditoriale, l’OCSE evidenzia come nel tempo si stia assistendo a un passaggio dalla formazione d’aula alla formazione prevalente online fruibile in piccoli moduli e in autonomia da parte dei giovani. Si stanno inoltre sperimentando nuove forme di certificazione degli apprendimenti e dei risultati quali le “micro-credenziali” (o micro-certificazioni). Di solito sono offerte nei programmi brevi di formazione all’imprenditorialità, indipendentemente dal contesto di apprendimento (formale, non formale, informale). Una micro-certificazione online è, ad esempio, l’Entrepreneurial Skills Pass (ESP) che fornisce una qualifica internazionale ai giovani imprenditori, in particolare agli studenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni che hanno esperienza imprenditoriale. È stato sviluppato da JA Europe6 in collaborazione con la Commissione europea e si basa su un’esperienza imprenditoriale pratica, un tutoraggio, un’autovalutazione tramite un portale online e un esame finale per ottenere la micro-certificazione.

Le micro-certificazioni offrono ai partecipanti un approccio più flessibile per ottenere le competenze specifiche necessarie per la creazione e lo sviluppo di un’impresa, oltre alle competenze trasversali. Inoltre, le micro-certificazioni supportano l’apprendimento permanente e l’aggiornamento continuo dei singoli incoraggiando l’acquisizione di nuove competenze e parti di competenze (micro-competenze).

2.2 Alcune esperienze dagli Stati membri

Tra le esperienze sviluppate negli Stati membri dell’UE è possibile citare il caso dell’Irlanda, dove esistono diversi programmi di formazione all’imprenditorialità per le persone che appartengono a gruppi sottorappresentati, tra i quali i giovani Neet. La politica per la formazione imprenditoriale irlandese segue le linee di indirizzo dettate dalla Strategia nazionale per le competenze 20257, dalla Roadmap dell’OCSE per le politiche a favore delle PMI e dell’imprenditorialità in Irlanda, e dal Piano di sviluppo delle PMI e dell’imprenditorialità8. Gli attori che attuano i programmi e le politiche per l’imprenditorialità sono: i Local Enterprise Offices (LEO), i principali attori promotori dell’imprenditorialità nelle comunità locali, che offrono in particolare il programma Start Your Own Business, composto da moduli che comprendono l’identificazione del mercato di riferimento, la pianificazione finanziaria, la promozione, la contabilità e altro ancora. Le neo(future)-aziende dispongono di una piattaforma online (supportingSMEs.gov.ie) che indirizza gli imprenditori e le PMI verso i programmi di sostegno finanziario disponibili. Alcune iniziative sono rivolte specificamente ai giovani: il National Student Enterprise Awards e il concorso Ireland’s Best Young Entrepreneur. Un secondo attore, nel panorama irlandese, è rappresentato da Enterprise Ireland che offre diverse tipologie di formazione personalizzata all’imprenditorialità. Le informazioni generali sulla creazione di un’impresa sono fornite nel portale online Information Store for Start-ups, ma la maggior parte del supporto è destinato alle start-up ad alto potenziale, con i seguenti strumenti: EnterpriseSTART 2: Challenging and Validating your Business Idea, erogato in collaborazione con i Business Innovation Centres (BIC) di Dublino, Cork, Galway e Waterford, e l’acceleratore Sprint, gestito dal BIC di Dublino. Enterprise Ireland offre inoltre una serie di programmi specifici per il settore, come Foodworks Ireland e Bio Innovate Programme, in collaborazione con le organizzazioni del settore. Maggiormente orientata all’inclusione, l’attività di supporto svolta dalle Società di sviluppo locale (LDC), dei partenariati multisettoriali che forniscono una serie di servizi a sostegno dello sviluppo rurale, dell’attivazione del mercato del lavoro, dell’inclusione sociale, dell’azione per il clima e dell’impresa sociale. Le iniziative sono realizzate da organizzazioni senza scopo di lucro, gestite da volontari, con il sostegno del governo. Il Programma di inclusione sociale e di attivazione comunitaria (SICAP) 2018-23 offre tramite l’Inner City Enterprise formazione all’imprenditorialità e consulenza commerciale a disoccupati, giovani e imprenditori sociali con una iniziativa specifica dedicata ai giovani tra i 18 e i 30 anni, il Young Entrepreneur Training Programme, un programma di 3 settimane per giovani tra i 18 e i 30 anni sulla creazione d’impresa e lo sviluppo personale.

I centri Intreo (servizio pubblico per l’impiego) offrono corsi sulle competenze imprenditoriali e sulla creazione di impresa da parte delle persone disoccupate quali il Back to Work Enterprise Allowance (indennità d’impresa per il ritorno al lavoro) che fornisce un sostegno ai beneficiari di assistenza sociale per avviare una propria attività autonoma. Il programma contribuisce ad alleviare il rischio finanziario dell’avvio di una nuova attività, consentendo ai partecipanti di trattenere una parte ridotta del pagamento dell’assistenza sociale per due anni: il 100% nel primo anno e il 75% nel secondo, senza limitazioni sul numero di ore lavorate. Il richiedente si impegna con un consulente personale per l’occupazione del centro per l’impiego e con il responsabile delle imprese del LEO per esaminare la fattibilità dell’idea imprenditoriale e predisporre un business plan. Il supporto e il tutoraggio, in questo caso, sono disponibili per tutti e due gli anni di durata dell’indennità richiesta. I pagamenti per i giovani Neet con meno di 30 anni sono co-finanziati dal FSE+.

Infine, moduli e programmi per lo sviluppo dell’imprenditorialità da parte dei giovani irlandesi sono offerti in tutti gli istituti di istruzione superiore, spesso accompagnati da una serie di altri supporti all’avvio di impresa, come gli incubatori). Gli enti per l’istruzione e la formazione offrono anche corsi di formazione all’imprenditorialità sia come programmi autonomi sia integrati in altri programmi. Azioni simili per gli studenti dell’istruzione formale sono offerti dagli istituti come la Fondazione Nazionale per l’insegnamento dell’imprenditorialità di Foróige, che erogano i corsi ai giovani tra i 12 e i 18 anni. Secondo l’OCSE, mentre la formazione imprenditoriale di tipo generalista, offerta dai LEO (es. “Start Your Own Business”), viene erogata in tutte le contee irlandesi, l’accesso alla formazione imprenditoriale personalizzata, offerta per lo più dalle organizzazioni non governative (enti di formazione), è ancora disomogeneo poiché queste ultime erogano i loro corsi sulla base della residenza, escludendo pertanto i non residenti dalla fruizione dei percorsi. Anche la formazione online, pur se assistita e di alta qualità, potrebbe essere non facilmente fruibile dalle persone più vulnerabili e dei gruppi sottorappresentati (compresi i giovani Neet).

Il caso della Danimarca si presenta quale buona prassi nel settore della promozione dell’imprenditoria giovanile. I giovani imprenditori danesi hanno accesso alle informazioni da un’ampia gamma di attori: gli incubatori per gli studenti imprenditori, in collegamento con gli istituti di istruzione (Studentervæksthuse); i servizi municipali per le imprese, che rappresentano la via principale di promozione delle imprese, grazie all’offerta di informazioni e consulenza a imprenditori e imprese. Ci sono poi gli incubatori regionali (Væksthus) che offrono consulenza specializzata e feedback sulle idee di impresa e il Begingrowth (startvækst) che offre informazioni sulle norme legali per l’avvio di una nuova attività imprenditoriale. L’Innovation Fund Denmark ha di recente lanciato delle linee guida per gli imprenditori con informazioni sui finanziamenti, sulle procedure di richiesta, ecc. Quest’ultimo, assieme al Fondo Danese per la Crescita e alla Fondazione Danese per l’imprenditorialità offrono indicazioni su programmi, finanziamenti e contratti di apprendistato. Il Fondo per l’innovazione, deputato agli investimenti in ricerca, tecnologia e innovazione che hanno potenzialità di contribuire alla crescita e alla società, ha avviato nel 2015 il programma “InnoFounder Graduate”, una sovvenzione associata a un corso di incubazione pre-start-up della durata di 12 mesi, che supporta i neolaureati che hanno un’idea imprenditoriale innovativa a svilupparla fino a renderla pronta per il mercato o per successivi investimenti. Il programma promuove l’imprenditorialità innovativa tra i giovani laureati, riducendo i rischi associati alle prime fasi, prima che la start-up sia pronta per gli investimenti o la commercializzazione. E’ aperto agli aspiranti imprenditori innovativi (da soli oppure in gruppi di massimo tre persone) che si sono laureati nei 24 mesi precedenti e prevede che i giovani abbiano un’idea imprenditoriale allo stadio iniziale ossia, che richiede uno sviluppo sostanziale per essere pronta per la commercializzazione. I candidati devono presentare la domanda online e i progetti selezionati sono chiamati davanti a una giuria (project pitch). Le domande sono valutate in base all’innovatività dell’idea, al valore potenziale (ad esempio, il valore che l’idea apporta alla società), all’implementazione prevista e al potenziale di investimento. Durante i 12 mesi di incubazione, i partecipanti devono lavorare a tempo pieno al loro progetto e ricevono un’indennità mensile di 15.000 corone danesi (circa 2000 euro) oltre a una borsa di sviluppo di 50.000 corone danesi (circa 6750 euro) per ogni fondatore della squadra di progetto. La borsa di sviluppo può essere utilizzata per coprire i costi relativi allo sviluppo dell’idea imprenditoriale (noleggio di attrezzature, consulenze, test di prototipi, spese di viaggio). Il programma offre, inoltre, una serie di workshop tematici con esperti danesi e internazionali e un mentore dedicato a supporto di ciascuna squadra di progetto per tutta la durata del programma. I partecipanti hanno accesso a investitori e ad altri attori dell’ecosistema nazionale e internazionale. Durante la pandemia, le presentazioni delle candidature si sono svolte in modalità virtuale ed è stato reso disponibile un ulteriore supporto finanziario ai progetti selezionati.

Secondo il rapporto dell’OCSE (The Missing Entrepreneurs 2023), i giovani lituani sono tra i più attivi nell’imprenditoria europea. Il tasso di proprietà delle imprese suggerisce infatti un alto livello di attività imprenditoriale tra di essi, come ad esempio nel periodo 2009-2013, quando il 6,9% dei giovani è stato titolare di una nuova impresa (il tasso più alto registrato nell’UE). Il Piano d’azione per i giovani 2022 si è posto l’obiettivo di garantire lo sviluppo dell’infrastruttura per l’occupazione giovanile e di promuovere l’occupazione dei giovani, compresa l’imprenditorialità giovanile e l’imprenditorialità sociale nonché di creare condizioni più favorevoli per queste attività. Nel 2022 è stata avviata una misura pilota a sostegno della creazione di impresa quale politica attiva del lavoro attuata dai centri per l’impiego pubblici, dal titolo “Aumentare la portata e la diversità delle misure di sostegno all’occupazione, contribuendo agli obiettivi della trasformazione digitale e verde e promuovendo l’economia circolare: Misura di promozione dell’imprenditorialità”. I fondi dello strumento di ripresa e resilienza, per un valore di circa 25 milioni di euro, sono utilizzati attraverso il PNRR lituano per sostenere la creazione di posti di lavoro, tenendo conto degli obiettivi prioritari della trasformazione digitale e verde, della promozione dell’economia circolare e del contributo offerto alla riduzione dell’impatto sull’economia della pandemia da Covid-19. La misura è rivolta a persone occupate e disoccupate registrate presso il centro per l’impiego che desiderano avviare un lavoro autonomo negli ambiti menzionati, sia per se stessi sia per altri disoccupati. I giovani Neet possono partecipare e ricevono, come tutti gli altri soggetti interessati, consulenza sulla creazione d’impresa, affiancamento, supporto nella predisposizione del business plan. Le consulenze possono essere erogate anche dopo la costituzione dell’impresa. Il numero complessivo di beneficiari nel periodo 2022-2026 è stimato in 1.325 di cui 673 per il sostegno nella creazione di lavoro autonomo per la transizione digitale e 652 a sostegno della transizione verde e dell’economia circolare. L’accesso ai finanziamenti è uno degli elementi più forti del sistema di sostegno all’imprenditoria giovanile in Lituania. Il Fondo per la promozione dell’imprenditorialità (EPF) è il principale strumento di finanziamento dell’imprenditoria giovanile, ma sostiene anche altri gruppi target chiave: disoccupati, disabili, giovani Neet (sotto i 29 anni) e anziani disoccupati (50 anni o più). Il Fondo offre prestiti agevolati coperti da garanzia pubblica. I beneficiari possono inoltre recuperare fino al 95% degli interessi pagati e investire i fondi recuperati in un ulteriore investimento per la crescita di impresa. Il Fondo si configura come programma di microcredito (finanziato dal FSE) gestito dall’INVEGA che fornisce microprestiti, fino a un massimo di 25.000 euro, agli imprenditori in fase di avviamento e ai lavoratori autonomi, in attività da meno di un anno. Una caratteristica insolita e unica del programma è che questi microprestiti fanno parte di un pacchetto di sostegno complementare per i beneficiari. Questo sostegno complementare comprende formazione gratuita, consulenza e supporto finanziario aggiuntivo (ad esempio, sovvenzioni sui tassi di interesse, sovvenzioni parziali ai dipendenti). L’INVEGA offre anche garanzie sui prestiti fino all’80% del valore del prestito per quelle imprese in fase di avviamento che creano posti di lavoro e assumono personale. L’EPF mira ad aumentare l’imprenditorialità e il lavoro autonomo in Lituania e, come detto, include gruppi prioritari di persone svantaggiate e sottorappresentate nell’imprenditoria del Paese. Il programma, originariamente co-finanziato dai Fondi di sviluppo e coesione, ha superato i suoi obiettivi per questi gruppi svantaggiati ed è stato prolungato sul PNRR con obiettivi digitali e ambientali rafforzati (i fondi europei e i fondi statali contribuiscono al tasso di interesse e al finanziamento delle garanzie finanziarie).

La Slovenia dispone di un’ampia strategia in materia di educazione all’imprenditorialità e sta attualmente sviluppando una strategia specifica. In Slovenia, una delle sei aree chiave del Programma nazionale per i giovani 2013-20229 sottolinea l’importanza dell’educazione all’imprenditorialità e il suo rapporto con la responsabilità sociale e lo sviluppo di imprese sociali. Nell’area “Occupazione e imprenditorialità” si individua la priorità di “promuovere l’innovazione, la creatività, l’iniziativa, l’imprenditorialità e il lavoro autonomo tra i giovani e di sottolineare la crescente importanza di sviluppare atteggiamenti e conoscenze imprenditoriali socialmente responsabili”. Nel 2018, il Servizio per l’impiego sloveno ha iniziato ad attuare il programma APZ Incentivi per l’occupazione giovanile e i giovani imprenditori. Lo scopo del programma è di promuovere l’attività imprenditoriale e occupazionale tra i giovani disoccupati (fino a 29 anni compresi), incoraggiare l’innovazione e la creatività e sostenere le loro nuove idee sviluppate durante la formazione e istruzione. Il sussidio per l’occupazione tramite avvio di lavoro autonomo e d’impresa ammontava a 5.000,00 euro.

Nell’ambito del quadro di sostegno all’imprenditoria, 12 punti di consulenza (SPOT) forniscono servizi di supporto a imprenditori e imprese, potenziali e già avviati, sia a livello regionale sia nazionale. Essi promuovono la cultura imprenditoriale attraverso servizi informativi ed eventi organizzati per i (potenziali) imprenditori e le imprese. Forniscono, inoltre, servizi di consulenza di base sia all’avvio che successivamente, formazione ai futuri imprenditori e organizzazione di eventi. La formazione imprenditoriale di base è disponibile per tutti i nuovi imprenditori all’inizio del rispettivo percorso imprenditoriale, così come un servizio di mentoring imprenditoriale di qualità. Nel contesto delle attività di tutoraggio imprenditoriale si valuta la fattibilità dell’idea di impresa, e neoimprenditori o le PMI sono guidati attraverso i processi aziendali e gli altri processi necessari. Le persone con idee più innovative e le imprese in fase di start up con il potenziale per una rapida crescita possono beneficiare di servizi gratuiti di mentoring per l’avviamento, partecipare ai programmi di avviamento ed essere coinvolti nell’attuazione delle consulenze ricevute dagli esperti aziendali. Il quadro di sostegno all’imprenditorialità mira a contribuire al pieno utilizzo del potenziale imprenditoriale, all’accelerazione della creazione di nuove imprese, all’aumento del numero di imprese di nuova costituzione (in particolare di quelle che raggiungono un valore aggiunto superiore alla media slovena), all’aumento del tasso di sopravvivenza delle nuove imprese, al superamento degli ostacoli sul percorso imprenditoriale. Le migliori imprenditrici hanno diritto a incentivi finanziari all’inizio del loro percorso imprenditoriale e quelle che si distinguono hanno diritto anche a un premio finanziario per il miglior modello di business. Nell’ambito del concorso POPRI, sono premiate le migliori idee imprenditoriali tra i giovani di tre gruppi: alunni delle scuole elementari, studenti delle scuole superiori e giovani fino a 29 anni (tra questi i giovani Neet). Nel 2022 è stato pubblicato un bando pubblico per le start-up innovative. Attraverso il Fondo per l’imprenditoria slovena nell’ambito del programma “Startup Plus” (podjetjeniskisklad.si) il governo offre incentivi finanziari e supporto tecnico in tutte le fasi della ideazione, avvio e consolidamento di impresa.

Conclusioni

Abbiamo visto come l’accesso ai finanziamenti rappresenti ancora una delle sfide maggiori incontrate dai giovani imprenditori europei, o potenziali tali. Questa sfida è aumentata notevolmente dopo la pandemia, a causa del restringimento dei mercati finanziari. Abbiamo anche considerato come il limitato accesso al credito non solo influisca sulle possibilità dei giovani di creare con successo un’impresa, ma ne limiti la crescita una volta avviate.

I programmi e le misure offerte ai giovani e alle giovani che vogliono mettersi in proprio comprendono, quasi sempre e quasi ovunque, misure di sostegno finanziario e non finanziario, in particolare, l’attenzione delle nuove strategie nazionali per i giovani e dei programmi per l’avvio di impresa sia sempre più rivolto alla formazione delle competenze utili alla gestione di una attività autonoma e all’accompagnamento, soprattutto per coloro che provengono da contesti vulnerabili o appartengono a categorie sottorappresentate nel mercato del lavoro e nell’imprenditoria.

Gli esempi delle politiche e programmi attuati in alcuni Stati membri dell’UE per la promozione dell’imprenditorialità tra i giovani possono essere di ispirazione per aggiornare, rivedere e mettere a sistema strumenti e politiche nella realtà italiana. La linea guida dovrebbe essere sempre quella di sviluppare politiche sostenibili accompagnate da una allocazione efficiente delle risorse tra livello centrale e i livelli regionali e locali.

I policy maker potrebbero inoltre cercare di aumentare il sostegno finanziario pubblico alle istituzioni di microfinanza attraverso strumenti di garanzia e di debito e applicando condizioni più favorevoli per quelle che si rivolgono specificamente all’imprenditoria giovanile. Potrebbe essere utile, infine, valutare l’opportunità di offrire un sostegno per fasi successive prevedendo risorse aggiuntive (premianti) per i giovani imprenditori che conducono progetti di successo.

Bibliografia essenziale

Commissione europea (2023), Flash Eurobarometer 513: Social entrepreneurship and youth, DG Employment, Social Affairs and Inclusion, Bruxelles, 2023.

GEM (2023), 2022/2023 Global Entrepreneurship Monitor (GEM) Global Report: Adapting to a “New Normal”, Londra, 2023.

Lang T., Il nuovo pacchetto aiuti dell’UE per la competitività e la resilienza delle PMI, in Microfinanza n. 48, Anno XI, 2023.

Lang, T., L’autoimprenditorialità per l’occupazione: dati, programmi e progetti, in Microfinanza n. 49, Anno XII, 2024.

OECD/European Commission, The Missing Entrepreneurs 2023: Policies for Inclusive Entrepreneurship and Self-Employment, OECD Publishing, Paris, 2023

OECD (2023), Inclusive Entrepreneurship Policies: Country Assessment

Note
s, OECD Publishing, Parigi, 2023.

OECD (2022), Recommendation of the Council on Creating Better Opportunities for Young People, OECD Publishing, Parigi, 2022.

OECD (2021), An in-depth analysis of one year of SME and entrepreneurship policy responses to COVID-19: Lessons learned for the path to recovery, OECD SME and Entrepreneurship Papers, No. 25, OECD Publishing, Parigi, 2021.

NOTE

1 GEM (Global Entrepreneurship Monitor) (2023). Global Entrepreneurship Monitor 2023/2024 Global Report: 25 Years and Growing. London: GEM.

2 Ibid p. 69.

3 OECD/European Commission (2023), The Missing Entrepreneurs 2023: Policies for Inclusive Entrepreneurship and Self-Employment, OECD Publishing, Paris, https://doi.org/10.1787/230efc78-en p. 105.

4 European Commission (2023), Flash Eurobarometer 513: Social entrepreneurship and youth, Directorate-General for Employment, Social Affairs, and Inclusion, https://europa.eu/eurobarometer/surveys/detail/2670

5 Cfr. Lang, T., L’autoimprenditorialità per l’occupazione: dati, programmi e progetti, in Microfinanza n. 49, Anno XII, 2024.

6 Per maggiori informazioni su JA Europe si veda al link http://www.jaeurope.org/ . Su ESP si veda al link http://entrepreneurialskillspass.eu/

7 Ireland, Ireland’s National Skills Strategy 2025, Department of Education and Skills (now Department of Further and Higher Education, Research, Innovation and Science), 2016 https://www.gov.ie/en/publication/69fd2-irelands-national-skills-strategy-2025-irelands-future/.

8 Ireland, Report of the SME Taskforce: SME and Entrepreneurship Growth Plan, 2021 https://www.gov.ie/en/press-release/578d7-publication-of-the-report-of-the-sme-taskforce- sme-and-entrepreneurship-growth-plan/)

9 Per maggiori informazioni sul Fondo si veda http://www.pisrs.si/Pis.web/pregledPredpisa?id=RESO93

Print Friendly, PDF & Email
© 2019 Rivista Microfinanza. All Rights Reserved.