Archivio opinioni
Irene Bertucci
Consigliere di Amministrazione ENM
Microcredito Oggi, uno strumento fondamentale per la sostenibilità sociale
In Italia, le politiche di microcredito e di educazione finanziaria per la sostenibilità sociale sono strumenti cruciali per promuovere l’inclusione finanziaria e il benessere socioeconomico nel Paese. Come noto, Il microcredito in Italia si rivolge principalmente a individui e microimprese che hanno difficoltà ad accedere ai finanziamenti tradizionali. L’obiettivo è fornire a questa platea, sempre più numerosa, piccoli prestiti a condizioni favorevoli per sostenere l’avvio o lo sviluppo di attività economiche e migliorare la qualità della vita delle persone. Il microcredito si muove in un profilo istituzionale, non competitivo con il tradizionale sistema bancario, che rispettoso del regolamento del Testo Unico Bancario, ne stabilisce i criteri per l’erogazione dei microprestiti e definisce le istituzioni autorizzate a operare in questo settore, comunque vigilato dalla Banca d’Italia che supervisiona le attività per garantirne trasparenza e correttezza. Il nostro Ente Nazionale per il Microcredito è un Organismo pubblico che promuove e coordina le iniziative di microcredito in Italia; offre supporto tecnico e finanziario alle istituzioni di microcredito e facilita l’accesso ai fondi, dialogando e collaborando con le diverse regioni italiane che hanno avviato programmi di microcredito per sostenere specifici settori economici o categorie di persone, come giovani imprenditori, donne e disoccupati di lunga durata. Come le più recenti statistiche ci raccontano Il microcredito ha un impatto significativo sul tessuto sociale ed economico, promuovendo l’autoimprenditorialità, l’occupazione e la riduzione della povertà. Inoltre, è statisticamente dimostrato che contribuisce alla coesione sociale facilitando l’inclusione di gruppi svantaggiati. Lo sviluppo del microcredito deve essere accompagnato ad un ampio processo di diffusione dell’educazione finanziaria, che è essenziale per garantire che gli individui possano prendere decisioni informate riguardo alla gestione del denaro, risparmi, investimenti e pianificazione finanziaria a lungo termine. Questo è cruciale per la sostenibilità sociale, in quanto contribuisce a prevenire il sovraindebitamento e a promuovere una gestione responsabile delle risorse finanziarie. A tal proposito il Comitato per la Programmazione e il Coordinamento delle Attività di Educazione Finanziaria: Istituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, coordina le attività di educazione finanziaria a livello nazionale, anche attraverso la pubblicazione dei Quaderni dell’Educazione Finanziaria, una serie di pubblicazioni e risorse educative destinate a scuole, famiglie e adulti per migliorare le competenze finanziarie. A tal riguardo desidero citare il Progetto “Il Futuro Conta”: Iniziativa promossa dal Ministero dell’Istruzione in collaborazione con varie organizzazioni, che mira a integrare l’educazione finanziaria nei programmi scolastici. Inoltre, sono numerose le organizzazioni no-profit e associazioni di consumatori che frequentemente organizzano campagne e workshop per aumentare la consapevolezza finanziaria tra i cittadini. La crescente digitalizzazione dei servizi finanziari offre nuove opportunità per l’educazione finanziaria, ma richiede anche l’adozione di nuove competenze digitali. In questa fase è fondamentale garantire che le iniziative di educazione finanziaria siano accessibili a tutte le fasce della popolazione, comprese quelle più vulnerabili. Le politiche di microcredito e di educazione finanziaria in Italia giocano un ruolo fondamentale nel promuovere la sostenibilità sociale. Queste iniziative non solo forniscono supporto economico, ma anche gli strumenti necessari per una gestione finanziaria responsabile, contribuendo così a un futuro più inclusivo e sostenibile per tutti i cittadini. L’educazione finanziaria è fondamentale per migliorare le condizioni sociali delle persone in diversi modi significativi. In primis con una consapevolezza Finanziaria, vale a dire spiegare alle persone sulle basi della propria situazione finanziaria inclusa la differenza tra debiti buoni e cattivi aiutandole a prevenire il sovraindebitamento. Occorre diffondere e far conoscere strumenti e strategie per la gestione del debito che permettano di ridurre il carico di interessi e migliorare la salute finanziaria complessiva. L’educazione finanziaria insegna l’importanza di risparmiare una parte del reddito per obiettivi futuri, come emergenze, pensione o istruzione. Tutte queste sono le competenze necessarie per comprendere diversi strumenti di investimento e per fare scelte informate che possono portare a un incremento del patrimonio. È palese che le persone con una buona educazione finanziaria sono più propense a utilizzare servizi bancari formali, accedendo così a una gamma più ampia di prodotti finanziari. Con una migliore comprensione dei prodotti finanziari, le persone possono evitare truffe e scegliere prodotti che soddisfano meglio le loro esigenze. Inoltre, l’educazione finanziaria fornisce le basi per la gestione finanziaria di un’impresa, inclusa la gestione del cash flow, la pianificazione finanziaria e la valutazione dei rischi. I piccoli imprenditori finanziariamente alfabetizzati sono più capaci di ottenere e gestire finanziamenti, favorendo la crescita delle loro attività, così facendo l’educazione finanziaria aiuta a livellare il campo di gioco, offrendo a tutti, indipendentemente dal loro background, la possibilità di migliorare la propria situazione economica. Specifiche iniziative mirate possono ridurre le barriere economiche per gruppi svantaggiati, promuovendo l’uguaglianza di genere e l’inclusione sociale. Comprendere la pianificazione finanziaria a lungo termine aiuta le persone a prepararsi per la pensione, l’istruzione dei figli e altre esigenze future, garantendo una maggiore sicurezza economica. L’educazione finanziaria insegna a riconoscere e gestire i rischi finanziari, migliorando la resilienza economica delle famiglie di fronte a crisi impreviste. Una buona gestione delle finanze riduce l’ansia e lo stress associati ai problemi economici, migliorando il benessere complessivo. La consapevolezza finanziaria offre una maggiore sensazione di controllo sulle proprie finanze, contribuendo alla stabilità e alla sicurezza economica. L’educazione finanziaria è un catalizzatore potente per il miglioramento delle condizioni sociali. Fornendo alle persone le conoscenze e le competenze necessarie per gestire efficacemente le proprie finanze, si promuove l’inclusione economica, si riducono le disuguaglianze e si contribuisce alla costruzione di una società più equa e sostenibile. Implementare programmi di educazione finanziaria a livello nazionale e locale è quindi cruciale per il progresso socio - economico complessivo. Tutte queste azioni contribuiscono in maniera sostanziale alla riduzione del pericoloso e nevrotico rapporto con il bisogno di denaro, uno dei patemi del nostro tempo, rendendolo meno stressante. Pertanto consigliamo davvero a tutti di partecipare a corsi di educazione finanziaria, leggere libri e utilizzare risorse online per migliorare le proprie competenze finanziarie e di crearsi ognuno un budget dettagliato per monitorare le proprie entrate e uscite, identificando aree di risparmio e allocando fondi per necessità e obiettivi futuri.
Tutto questo deve essere accompagnato dal saper valutare le proprie abitudini di spesa e ridurre quelle superflue o non necessarie, adottando uno stile di vita che si adatti alle proprie possibilità finanziarie, evitando di vivere al di sopra dei propri mezzi. In fondo anche evitare difficili fasi omertose sui propri problemi finanziari e quindi ove possibile si suggerisce di parlare delle proprie preoccupazioni finanziarie con amici, familiari o un terapeuta per ottenere supporto emotivo e consigli pratici. Sicuramente può essere di grande aiuto imparare a valorizzare e ottimizzare l’uso delle risorse a disposizione, come fare acquisti intelligenti, evitare sprechi e riparare anziché sostituire. Affrontare il rapporto stressante con il denaro richiede una combinazione di educazione finanziaria, pianificazione e gestione oculata delle risorse, supporto psicologico e utilizzo di strumenti tecnologici. Con una strategia ben definita e l’adozione di abitudini finanziarie sane, è possibile ridurre lo stress legato al denaro e migliorare il proprio benessere economico e mentale. In questa sede vorrei anche approfondire il rapporto tra religione, volontariato e microcredito che può essere esplorato considerando come ciascuno di questi elementi interagisca e influenzi gli altri, sia a livello individuale che comunitario. Molte religioni promuovono valori di altruismo, carità e servizio agli altri. Questi principi spesso motivano i fedeli a impegnarsi nel volontariato. Le istituzioni religiose spesso organizzano e facilitano attività di volontariato. Le chiese, le moschee, i templi e le sinagoghe, ad esempio, spesso hanno programmi di assistenza comunitaria. Ogni religione può creare un senso di comunità e solidarietà che incoraggia le persone a sostenersi a vicenda, spesso attraverso il volontariato. Alcune religioni hanno principi specifici riguardanti il prestito di denaro. Le istituzioni religiose possono fornire supporto alle iniziative di microcredito, sia attraverso la raccolta di fondi sia tramite l’educazione finanziaria dei membri della comunità. Molte religioni vedono nel microcredito uno strumento per promuovere la giustizia sociale, aiutando i poveri e i vulnerabili a migliorare la propria condizione economica. Significativo in queste dinamiche il ruolo del volontariato. I volontari possono offrire formazione, mentoring e supporto ai beneficiari dei microcrediti, aiutandoli a gestire efficacemente le loro piccole imprese. Molte istituzioni di microcredito si affidano ai volontari per gestire le operazioni quotidiane, come la valutazione delle domande di prestito e il monitoraggio dei progressi dei beneficiari. Il coinvolgimento di volontari può aiutare a costruire fiducia tra le istituzioni di microcredito e le comunità, rendendo i beneficiari più propensi a partecipare ai programmi. Alcune organizzazioni religiose creano programmi di microcredito come parte del loro lavoro di assistenza sociale. Questi programmi possono essere specificamente progettati per rispettare i principi etici della loro fede. Le stesse comunità religiose possono organizzare gruppi di volontariato che sostengono iniziative di microcredito, fornendo non solo risorse finanziarie, ma anche conoscenze e competenze. Pensate il caso della Grameen Bank che non è un’istituzione religiosa, comunque il fondatore Muhammad Yunus ha spesso parlato del microcredito come di un atto di giustizia sociale, un concetto che risuona profondamente con molte tradizioni religiose. Organizzazioni come Catholic Relief Services incorporano spesso il microcredito nei loro programmi di sviluppo, combinando aiuto umanitario con opportunità economiche per i poveri. Il rapporto tra religione, volontariato e microcredito è caratterizzato da una sinergia in cui ciascun elemento può rafforzare gli altri. La religione fornisce una base etica e motivazionale per il volontariato, che a sua volta può sostenere efficacemente le iniziative di microcredito. Questi collegamenti contribuiscono a creare comunità più forti e resilienti, capaci di affrontare le sfide economiche e sociali attraverso la cooperazione e il supporto reciproco. Dallo sviluppo di questa mia analisi, penso si sia dimostrato ancora una volta se mai ce ne fosse stato bisogno, di come oggi lo strumento del microcredito sia attuale ed essenziale oggi per sperare in una duratura stabilità sociale del nostro Paese.