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Sergio Paciucci Ingegnere

Il tema della SOSTENIBILITÀ è oramai il più importante e il più dibattuto all’interno dei confronti e delle discussioni che occupano i potenti della Terra. Recentemente, con votazione unanime, tutti i paesi membri delle Nazioni Unite hanno adottato l’AGENDA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE Risoluzione 70/1 del 15.9.15), composta da un insieme di obiettivi (c.d. Targets), dall’eliminazione della povertà alla protezione del pianeta, sino alla garanzia della pace e della prosperità per tutti. Siamo di fronte ad un programma di azione globale che, in altre parole, vuole preservare il presente senza però compromettere il futuro. Ovviamente, e non potrebbe essere altrimenti, la “protezione del pianeta” è il tema più caldo, essendo il presupposto per il raggiungimento di molti altri obiettivi. All’interno dell’AGENDA, come detto, diversi sono i Targets relativi all’argomento e, in particolare:

LOTTA AL CAMBIAMENTO CLIMATICO

In primo luogo occorre un’azione immediata in grado di contrastare il rapido mutamento delle condizioni climatiche e, soprattutto, le conseguenze spesso devastanti.

Dobbiamo affrontare senza indugio l’innalzamento delle temperature, l’aumento dei livelli dei mari, i mutamenti nei regimi di precipitazione, il tutto dovuto all’emissione dei gas serra.

CITTÀ E COMUNITÀ SOSTENIBILI

L’ambiente urbano è l’habitat all’interno del quale sviluppiamo le nostre abitudini, dove le nostre vite producono consumi. Le città sono i principali centri di produzione del consumo energetico e relative emissioni nocive, con conseguente impatto sull’ambiente circostante e sulla sfera della salute del cittadino. Occorre sviluppare un nuovo e più razionale sistema di vita e relativo consumo, partendo dal miglioramento dell’aria che respiriamo. Ciò comporta il miglioramento dei materiali e delle tecniche costruttive di strutture e infrastrutture, il ripristino degli arredi urbani e della vegetazione, la creazione di nuovi spazi a verde.

CONSUMO E PRODUZIONE RESPONSABILI

Rappresentano il presupposto per il raggiungimento di ulteriori obiettivi, relativi alla fame ed alla salute, all’eliminazione delle disuguaglianze, alla gestione sostenibile dell’acqua e dell’energia, alla realizzazione e applicazione di modelli di crescita duraturi.

ENERGIA PULITA E ACCESSIBILE

È la naturale conseguenza degli obiettivi precedenti, e mira a garantire servizi energetici a portata di tutti, economici, affidabili e moderni, al fine di eliminare le disuguaglianze anche solo geografiche. I consumi energetici, peraltro, sono condizionati dal punto di vista della quantità, da tecnologie spesso obsolete e da combustibili altamente inquinanti. Pertanto, è necessario in

Il Tempo, come immaginabile, è il nemico principale. L’attuazione degli obiettivi fissati nell’AGENDA richiede tempo. Sotto questo punto di vista, durissimo è stato il colpo inferto dalla Pandemia Sars-Cov2. Il Pianeta si è letteralmente arrestato nell’ultimo anno e mezzo, impotente dinanzi ad un evento tanto inatteso e troppo più forte, che ha portato con sé morte, crisi dei sistemi sanitari, interruzione dei cicli produttivi, arresto della crescita e un impatto assolutamente lontano dal poter essere ancora quantificabile e qualificabile dal punto di vista sociale ed emotivo. La Pandemia, però, è stata anche la spinta per una ripartenza, inattesa, per uno shock. L’Unione Europea ha risposto alla Pandemia con il Next Generation Eu, un programma che prevede investimenti e riforme per facilitare la transizione ecologica e digitale, consentire una migliore formazione dei lavoratori e, in generare, eliminare le disuguaglianze. L’Italia, Paese tra i più colpiti al mondo dalla Pandemia, è la prima beneficiaria in valore assoluto dei fondi predetti (in particolare, del 1—Dispositivo per la ripresa e Resilienza e 2-Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori D’Europa). Il PNRR Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è lo strumento con il quale il governo italiano intende impegnare le risorse che riceverà dall’Europa, delinea come tali risorse saranno gestite e presenta anche un cronoprogramma delle riforme che mireranno all’attuazione del Piano ed alla modernizzazione del Paese. Il Piano, inizialmente stilato e presentato al Parlamento dal Governo Conte (15.1.21), viene poi rivisitato dall’attuale Governo Draghi (25.4.21), ed infine trasmesso alla Commissione Europea a fine aprile; a giugno la Commissione ha espresso una prima valutazione positiva, e si attende la definitiva approvazione entro il 20 luglio p.v. Gli esperti stimano che il Piano avrà un impatto incredibile sull’economia, con una crescita dello 0,8%, portando il tasso di crescita potenziale nell’anno finale di attuazione all’1,4% (si consideri che l’Italia riceverà fondi per circa 204 miliardi di euro, cui vanno aggiunti 30 miliardi di euro circa stanziati con il Fondo Complementare di cui al D.L. 59/2021). Gli obiettivi del Piano vengono definiti Missioni, e sono: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; • Rivoluzione verde e transizione ecologica; • Infrastrutture per una mobilità sostenibile; • Istruzione e ricerca; • Coesione e inclusione; • Salute. Nell’ambito della nostra dissertazione assume ruolo di spicco la Missione relativa alla Transizione Ecologica e, in particolar modo, la sezione relativa all’Efficienza Energetica e Riqualificazione degli Edifici (Missione 2 – Capitolo 3). La Missione punta ad aumentare l’efficientamento energetico del parco immobiliare pubblico e privato, nonché a stimolare gli investimenti locali, sì da creare posti di lavoro, generare resilienza, migliorare le condizioni abitative e promuovere la diffusione delle energie rinnovabili. La rilevanza del proposito può essere effettivamente compresa solo se consideriamo che almeno la metà degli edifici del Paese è stata realizzata in epoche in cui non erano vigenti normative in tema di risparmio energetico; il pensiero, ovviamente, non può non andare agli edifici che ospitano uffici della P.A., agli edifici giudiziari, ed a quelli che costituiscono il nucleo storico delle città (edifici molto spesso realizzati esclusivamente in pietra, materiali sì solido, ma pessimo dal punto di vista dei contenuti energetici). Il Piano recepisce e rafforza i propositi già manifestati con il varo del Superbonus, ricordiamo avvenuto ad opera del c.d. Decreto Rilancio (D.L. 34/2020). Il Superbonus è lo strumento pensato e creato per stimolare il rinnovamento e la riqualificazione, da un punto di vista dei consumi, del patrimonio immobiliare residenziale pubblico e privato. Si risolve in un credito di imposta che viene riconosciuto al contribuente a fronte dell’esecuzione di interventi che a) comportino un determinato miglioramento in termini di classe energetica, ovvero b) che comportino il miglioramento del comportamento statico dell’edificio; il credito, ammonta ad una percentuale pari al 110% dei costi, anche professionali e compresa IVA, che si sono resi necessari per l’esecuzione degli interventi di efficientamento e/o miglioramento sismico. il credito è suscettibile di monetizzazione. Il provvedimento, difatti, prevede la facoltà per il contribuente che esegue gli interventi di utilizzare il credito, come già accadeva in precedenza per gli incentivi minori, in compensazione IRPEF o IRES, e soprattutto di cederlo, così convertendolo in denaro. Due le opzioni al riguardo. La prima, contempla l’anticipo dei costi necessari per la progettazione e realizzazione degli interventi incentivati da parte del contribuente il quale, terminati i lavori, può effettivamente cedere il credito dietro pagamento, previa attualizzazione (rammentiamo che il credito sconta una detrazione quinquennale), di somme di denaro. La seconda ipotesi, invece, consente al contribuente di utilizzare il credito maturato per l’integrale compensazione sia dei costi professionali che dei costi dell’appalto, attraverso il meccanismo dello “sconto in fattura” (art.121 D.L. 34/2020). Lo stimolo che questa previsione può dare all’intero comparto edile e, di conseguenza, all’intera economia, appare evidente; ad oggi, quindi a pochi mesi dall’effettivo avvio di soli pochissimi interventi in Superbonus, possiamo già tracciare un primo positivissimo bilancio. Dopo una breve indagine tra gli addetti del settore, prendiamo coscienza del fatto che risulta ormai impossibile reperire forza lavoro, occorrono mesi, laddove erano sufficienti un paio di settimane, per la consegna di materiali isolanti e infissi, è impossibile trovare ponteggi. Ovviamente, cominciano a palesarsi anche le storture di un sistema positivamente fuori controllo, ed in particolare l’ingiustificato aumento dei prezzi delle materie prime e di quelle finite, nonché della manodopera. Attendiamo fiduciosi un intervento correttivo da parte del Governo il quale, comunque, sembrerebbe aver intrapreso la strada giusta. Di sicuro, al fine di garantire al Superbonus di svolgere compiutamente la missione affidatagli, occorre che i fondi stanziati al riguardo vengano implementati e, soprattutto, che sia ampliato l’orizzonte temporale in modo tale che l’intero meccanismo possa andare a regime

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