Simone Festa
Partendo da una realtà ricca e oculata che si è sviluppata partendo dal cuore del Lazio oggi la Banca popolare del Lazio si trasforma con una nuova controllata che vuole diversificare restando fedele ai principi di sostegno all’impresa e al territorio come radice di un sistema che si espande a livello nazionale. La scommessa di Blu Banca è attiva con la microfinanza da sempre e amplia l’offerta per sostenere la pmi. Dottor Lucidi lei è amministratore delegato di Blu Banca una realtà ‘nuova’ che già è pienamente operativa sul territorio e sostiene il microcredito come strumento utile all’impresa. Quali sono le prospettive di sviluppo? Blu Banca è la nuova insegna del Gruppo BPlazio, dal gennaio del 2021 circa il 90% delle Filiali hanno assunto questa nuova veste, che però non è solo d’immagine, ma riflette un nuovo assetto strategico ed organizzativo, una nuova realtà che continua comunque ad essere coordinata dalla Capogruppo Banca Popolare del Lazio, proprietaria di oltre il 99 % del capitale della SpA controllata. L’obiettivo principale è duplice: conferire la snellezza operativa e commerciale a Blu Banca, rimanendo comunque punto di riferimento per le comunità locali, sostenendo la crescita attraverso interventi che promuovono la reciproca fiducia e la collaborazione. Essere leader nel mercato di riferimento, per coinvolgere in un ampio progetto altre realtà del comparto bancario e assicurativo, così da poter garantire stabilità economica alla clientela, al personale ed ai soci. L’accordo con ENM è stato formalizzato nel corso del 2017, affinché la Banca, allora BPlazio, potesse fornire all’economia del territorio uno strumento pratico e concreto per la nascita di nuove iniziative imprenditoriali nel comparto delle MPMI. Un’attività che fino ad oggi ha consentito di supportare 298 imprese erogando credito e medio termine per circa 7/milioni di Euro. Finanza etica e sistema bancario quali le responsabilità nei confronti dei neo imprenditori? Le rispondo citando parte della motivazione con la quale in questo mese di ottobre ci è stato assegnato il Premio Menichella: avere costantemente consolidato il binario operativo cristiano, conseguendo stabili risultati economici e benefici per il territorio in cui operiamo. La Banca ha fatto del rispetto della clientela a dei suoi dipendenti il caposaldo motivazionale degli uni e degli altri. Dalle sue origini (anno 1904) la Banca nasce per assistere e tutelare le microimprese, inizialmente gli agricoltori vittime di un’usura esercitata dai fornitori di materie prime; oggi, grazie anche al sostegno dei Fondi di Garanzia gestiti insieme all’Ente, per valorizzare e far nascere nuove attività commerciali, artigiane e dei servizi. Cosa pensa delle moratorie che il governo ha previsto per sostenere i cittadini durante il periodo pandemico e tuttora attive? La Banca ha svolto un ruolo importante nel sostegno delle famiglie ed imprese, concedendo proroghe per oltre 510/mln di Euro a favore di circa 2.500 controparti, famiglie ed imprese, agendo anche oltre le normative e decreti; circa 1/3 delle moratorie sono state deliberate prescindendo a quanto disposto dal “Decreto Sostegni”. La clientela è stata supportata a prescindere dagli obblighi normativi, per superare un periodo di imprevista difficoltà; ma già stiamo vedendo un evidente ripresa, perché solo il 25 % della clientela agevolata ha voluto avvalersi del “Decreto Sostegni bis” e prolungare il periodo di moratoria alla fine del 2021. Ciò ci induce ad ipotizzare che il sostegno dato alla comunità ha avuto il suo positivo effetto e che sarà possibile recuperare a pieno le attività, sostenendo così anche il reddito delle famiglie ed i consumi. I dati istat dicono che il pil è in ripresa ma i risparmi delle famiglie sono quasi esausti. Lei come interpreta questi dati? In realtà i risparmi delle famiglie non possono essere indentificati come esausti, ma che rispondono ad un atteggiamento di difesa; porto alcuni dati che Censis ha presento in un recente rapporto sullo stato d’animo dei clienti secondo il proprio consulente finanziario. Cresce la voglia di investire (+13,1%) e diminuisce l’incertezza (-19,2%); c’è maggiore sicurezza nei confronti dell’investimento (+3,7%) e minore ansia sui risultati (-11,1%). La Banca ha registrato un evidente crescita delle masse di raccolta da clientela nello scorso esercizio; a fine 2020 la crescita dei depositi è stata del 15% circa e l’indiretta (risparmio gestito + amministrato) di quasi il 20%. Ritengo che questo sia stato un atteggiamo di prudenza e di tesaurizzazione delle risorse di famiglie ed imprese, finalizzato a far fronte ad esigenze future ed impreviste. La ripresa dei consumi, del mercato immobiliare e degli investimenti strumentali contraddistingueranno il prossimo anno (2022), anche grazie al volano che darà il PNRR. La sua esperienza con l’Ente viene da una conoscenza di lungo corso che nel territorio laziale l’hanno vista tra i precursori di questi progetto. A suo giudizio la Microfinanza può essere una risorsa per il territorio? Assolutamente si, il tessuto economico dell’Italia, ed in particolare del territorio in cui siamo presenti, il Lazio, è caratterizzato dalla presenza di molte “microimprese” (artigiani, commercianti e terziario), che oltre ad essere un supporto dell’indotto di più grandi imprese, stanno attivando aziende a servizio delle comunità locali. E’ importante sottolineare che la situazione di “lockdown” ha fatto nuovamente apprezzare gli esercizi commerciali di “prossimità”, che possono dare servizi di qualità e valorizzare le risorse che il territorio stesso esprime; questo trend lo immagino come un volano di sviluppo, che dovrà comunque essere sostenuto e valorizzato dalle amministrazioni dei Comuni. Cosa migliorerebbe dello strumento microcreditizio? Non credo ci sia molto da migliorare, nella sua essenza la finalità dello strumento è adeguata e la presenza del “tutor” a guida della nuova microimpresa è un elemento che permette una qualifica dell’iniziativa, in particolare nei primi anni della sua vita. Sicuramente un percorso di “digitalizzazione” del processo di gestione delle richieste dei clienti potrebbe dare un impulso importante, considerando anche il pubblico a cui il “Microcredito” si rivolge: i Millenials, a tendere, rappresenteranno il 75 % della forza lavoro di questo decennio, la loro capacità di essere online deve essere intercettata e favorita. Con un progetto specifico il Comune di Roma e l’ENM hanno dato vita ad un fondo di microcerdito sociale. Cosa pensa di questa opportunità? Come ho già evidenziato, le amministrazioni locali, e i Comuni in particolare, devono predisporre fattori abilitanti per la nascita di nuove imprese; ritengo quindi che questa iniziativa possa colmare un gap, per sostenere una classe di cittadini che spesso non trova strumenti per realizzare progetti destinati a migliorare il proprio stato sociale; obiettivo questo che, fattore non secondario, ha ricadute non solo nella sfera socio/economica, ma anche nella qualità della vita di tutto il territorio. Il benessere è un stato che deve essere quanto più diffuso, perché le sue ricadute sono di natura collettiva e non solo dei singoli.