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Sinergie virtuose tra istituzioni e territori: Tech4You e i progetti finanziati con il PNRR tra innovazione e crescita sostenibile, promozione della persona e svolta culturale

Rosaria Mustari

Consigliere di Amministrazione ENM

Parte dal Sud uno dei progetti più rilevanti nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR1 e, segnatamente, della Missione 4, dedicata a “Istruzione e Ricerca”.

L’obiettivo della Missione è “rafforzare le condizioni per lo sviluppo di una economia ad alta intensità di conoscenza, di competitività e di resilienza, partendo dal riconoscimento delle criticità del nostro sistema di istruzione, formazione e ricerca”.

Le risorse ammontano a 30,88 miliardi di euro, di cui 19,44 miliardi di euro da impiegare per il “potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università” (M4C1) e 11,44 miliardi di euro per la cd. M4C2 “dalla ricerca all’impresa”.

È proprio questa la componente che ci riguarda, con tre linee d’intervento: “sostenere gli investimenti in Ricerca&Sviluppo, … promuovere l’innovazione e la diffusione delle tecnologie, … rafforzare le competenze, favorendo la transizione verso una economia basata sulla conoscenza”.

Il progetto Tech4You “Technologies for climate change adaptation and quality of life improvement”, prevede la creazione di un avanzato Ecosistema dell’innovazione, alla stregua delle indicazioni definite nel PNRR. Ivi, gli Ecosistemi dell’innovazione sono reti di università, enti pubblici di ricerca, enti pubblici territoriali, altri soggetti pubblici e privati altamente qualificati e internazionalmente riconosciuti, e intervengono su aree di specializzazione tecnologica coerenti con le vocazioni industriali e di ricerca del territorio di riferimento, promuovendo e rafforzando la collaborazione tra il mondo della ricerca, il sistema produttivo e le istituzioni territoriali.

E difatti, la struttura dell’Ecosistema Tech4You si compone di un Hub, con sede presso l’Università della Calabria che opererà come soggetto attuatore con funzioni di coordinamento, e di sei Spoke con funzione di soggetti realizzatori.

Specificamente, l’Hub, quale Soggetto Attuatore del progetto, è responsabile dell’avvio, dell’attuazione e della gestione dell’Ecosistema ed è costituito dalle Università, gli Enti Pubblici di Ricerca vigilati dal MUR e altri soggetti pubblici e privati che hanno partecipato al progetto.

Gli Spoke sono, invece, quelle articolazioni collegate all’hub e preposte alla realizzazione dei programmi di ricerca e innovazione in collaborazione con soggetti pubblici e privati.

La proposta progettuale è il portato di un lavoro molto complesso, coordinato dall’Unical con la collaborazione delle Università statali della Calabria, dell’Università della Basilicata e del CNR, e il coinvolgimento di enti e istituzioni territoriali e centrali, tra cui l’Ente Nazionale per il Microcredito, e grandi e medie imprese.

Una così articolata rete di sinergie, oltre a costituire un modello significativo meritevole di plurime declinazioni, ha già prodotto eccellenti risultati, conseguendo il finanziamento con risorse PNRR messo a bando dal Ministero dell’Università e della Ricerca con l’Avviso 3277 del 30 dicembre 2021, “Avviso pubblico per la presentazione di Proposte di intervento per la creazione e il rafforzamento di ‘ecosistemi dell’innovazione’, costruzione di ‘leader territoriali di R&S’ – Ecosistemi dell’Innovazione”.

All’esito del bando, il MUR ha selezionato undici progetti di ecosistemi, sette al Centro-Nord e quattro al Sud, e ha attribuito all’ecosistema di Calabria e Basilicata il punteggio più alto per obiettivi e qualità scientifica del programma di ricerca e anche per le ricadute previste sul territorio di riferimento, tale che Tech4You si è collocato al secondo posto nella graduatoria finale - con una valutazione complessiva di un solo punto inferiore a quella dell’Emilia-Romagna e superiore a Lombardia, Toscana, Piemonte, Lazio, Veneto, tra gli altri - e un finanziamento di 119 milioni di euro.

Il 14 giugno scorso, l’atto di costituzione dell’hub è stato sottoscritto presso l’Unical, ove lo stesso ha sede, da tutti i soggetti che ne fanno parte, ovvero, tra gli altri, oltre alle Università statali delle due regioni e al CNR, da Regione Calabria, Regione Basilicata, Arpacal, Arpab, Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, Ente Parco Nazionale del Pollino, Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, Ente Parco Nazionale della Sila, Distretto dell’Appennino Meridionale, Ente Nazionale per il Microcredito.

L’Ecosistema Tech4You è quindi già operativo e in grado di svolgere le attività progettuali di ricerca e trasferimento tecnologico finalizzate alla innovazione e sviluppo del territorio, in diversi ambiti - dall’energia pulita, al patrimonio culturale, dall’ambiente alla tutela della salute, ad agricoltura e alimentazione - cui corrispondono cinque aree tematiche e altrettanti Spoke (Soggetti Realizzatori appunto, delle attività di ricerca, coordinati ognuno da università ed enti pubblici vigilati dal MUR, che attueranno i progetti pilota), ciascuno con l’obiettivo di:

1 mitigare l’impatto del cambiamento climatico sull’ambiente naturale;

2 proteggere e valorizzare i patrimoni culturali;

3 tutelare il benessere e la salute;

4 ridurre la dipendenza da fonti fossili;

5 sviluppare tecnologie intelligenti per un uso sostenibile delle risorse agroalimentari e forestali.

Un sesto Spoke riveste una funzione “trasversale” e si occupa di accelerare la transizione digitale e favorire il trasferimento tecnologico.

L’hub ha il compito di coordinare gli spoke e sarà l’interfaccia dell’ecosistema con il MUR per la fase di rendicontazione.

A fronte di una così ampia e complessa pianificazione di attività, è facilmente intuibile la rilevante portata di Tech4You sotto il profilo delle ricadute occupazionali, a partire dall’ambito accademico, ove consentirà di reclutare fino a 280 nuovi ricercatori a tempo determinato e dottorandi di ricerca.

A ciò aggiungasi che più di 22 milioni di euro saranno destinati ai cd. “bandi a cascata”, competitivi e aperti anche alla partecipazione delle PMI, quindi idonei a consentire un potenziamento delle stesse anche in termini di implementazione del personale.

Più in generale, la realizzazione del progetto consente di registrare un eccellente risultato per le regioni Calabria e Basilicata, oltre che per il meridione in generale, convogliando verso aree in atavico ritardo di sviluppo consistenti risorse messe a disposizione dal PNRR, da destinare ad attività di ricerca applicata e di formazione; al trasferimento alle imprese dei risultati di ricerca; al supporto di start-up e attività imprenditoriali innovative; a modernizzare il tessuto socioeconomico; a creare occasioni di nuova occupazione; a potenziare un territorio fragile ed esposto a rischi naturali e antropici; il tutto con l’obiettivo, anche a fronte dell’emergenza ambientale e climatica, di migliorare la qualità della vita.

Ed è proprio questo il punto nodale dell’iniziativa: la visione che sottende il progetto pone la persona al centro e configura l’innovazione tecnologica come servente rispetto all’obiettivo finale, individuato appunto nel miglioramento della qualità di vita.

E infatti, tra gli ambiti di ricerca di Tech4You compaiono le energie pulite, l’agricoltura smart, la protezione del patrimonio culturale e dell’ambiente, la tutela della salute, tutti da approfondire con l’intento di individuare tecnologie innovative e nel contempo sostenibili: per gestire i rischi naturali, ridurre il consumo energetico, ottimizzare la filiera alimentare salvaguardando la biodiversità, per valorizzare del patrimonio culturale e naturale in un’ottica di crescita economica sostenibile.

Un programma ambizioso e lungimirante, la cui realizzazione può consentire di valorizzare al meglio le specificità di Calabria e Basilicata e renderle anche punto di riferimento per il rilancio del Sud, puntando su una “rivoluzione digitale illuminata”, orientata principalmente alla promozione della persona e non soltanto a risultati economico-finanziari.

In una cornice siffatta, l’apporto dell’Ente Nazionale per il Microcredito è quanto mai significativo, per la fondamentale vocazione alla formazione, alla educazione finanziaria volta allo sviluppo della persona, nell’ottica di promozione della dignità e dei valori di solidarietà e partecipazione espressi dalla Costituzione.

L’Ecosistema Tech4You rappresenta, pertanto, l’incipit di un nuovo modo di fare ricerca&sviluppo, preordinato a un ritorno non soltanto economico, ma piuttosto prioritariamente orientato e funzionale ai valori personalistici fondamentali. Conseguentemente, esso costituisce una occasione esiziale di sviluppo e crescita sostenibile per le due regioni coinvolte, e considerato l’alto potenziale di innovatività delle attività progettuali, può contribuire a segnare un punto di svolta anche sotto un profilo sociale e culturale, incrementando l’attrattività dei territori interessati per investitori e talenti.

A tale proposito, l’altissimo potenziale espresso dal progetto lascia intendere che il livello qualitativo dell’offerta accademico-scientifica è molto elevato e comunque assimilabile a quello delle istituzioni universitarie del nord, il che può consentire di arginare l’endemica emigrazione studentesca che per lustri ha depauperato il tessuto sociale sia in Calabria che in Basilicata e in generale in tutto il sud.

Affinché gli ambiziosi obiettivi programmati si materializzino è necessario che quella intensa, complessa, articolata collaborazione tra istituzioni locali, centrali, accademiche, culturali, soggetti privati e pubblici che ha dato vita all’architettura progettuale prosegua nella fase attuativa, convogliando verso risultati concreti il coacervo di energie fin qui laboriosamente collazionate.

Se così sarà, Tech4foryou potrà pure essere un seme, un modello virtuoso da diffondere e replicare e, in questa prospettiva, chissà che non riesca il PNRR a svolgere anche una funzione culturale di sprone alla coesione, e a far superare all’Italia l’atavico male dei mille campanili, disseminando sui territori la consapevolezza che “la collaborazione è più importante della competizione” (Bertrand Russell).

Colloquio con il professor

Nicola leone - rettore unical

L’Unical ha compiuto una poderosa opera di coordinamento per dare vita al progetto Tech4You e realizzare una sinergia tra plurime istituzioni, dalle Università dei territori coinvolti, agli organismi centrali quali l’ENM. I risultati vi hanno premiato, c’è già in cantiere qualche iniziativa analoga?

Abbiamo in cantiere diversi progetti, grazie soprattutto all’occasione offerta dal Pnrr. Stiamo lavorando sui partenariati estesi, che mettendo in rete università e centri di ricerca, consentono di raggiungere nuovi traguardi nella ricerca di base e segnare importanti passi avanti nell’innovazione e nella conoscenza. L’Unical è presente in 6 dei 14 progetti del Paese che sono stati selezionati dal Mur per passare alla fase negoziale del bando sui partenariati. In due di questi – relativi alle aree ‘intelligenza artificiale’ e ‘cybersecurity’ – Unical sarà uno spoke nazionale, con un ruolo primario quindi di organizzazione e coordinamento delle attività di ricerca. L’ateneo è poi coinvolto come partner nel progetto selezionato sulla tematica “Conseguenze e sfide dell’invecchiamento”. Ad altri tre partenariati, infine, l’Unical partecipa con il coinvolgimento diretto di suoi ricercatori, che opereranno “in convenzione” presso atenei sedi di spoke. Il budget totale assegnato all’Unical è di quasi 37 milioni di euro.

Allargando lo sguardo anche oltre i finanziamenti del Pnrr, solo quest’anno, ad esempio, l’ateneo è riuscito ad ottenere 101 milioni di finanziamento; tra questi ci sono tre progetti presentati nell’ambito del Piano operativo salute, in due dei quali funge da capofila. Il primo, denominato “Radioamica”, svilupperà modelli diagnostici sofisticati ed avanzati per la radiogenomica. Il secondo, “Fa.Per.M.E”, si propone di stabilire in Calabria una rete per la medicina di precisione che permetta di fornire una diagnostica personalizzata. L’ateneo è inoltre partner del progetto Cal.hub.ria (CALabria Hub per Ricerca innovativa ed avanzata).

Progetti del calibro di Tech4You e comunque ad alto tasso di innovatività possono arginare la fuga dei giovani verso mete universitarie del nord Italia o estere. Il fenomeno è ancora grave o si registrano già tendenze di tenore diverso, con una maggiore attrattività delle Università della Calabria e del sud in generale?

Dall’anno del mio insediamento in poi, l’Unical ha registrato una costante crescita delle immatricolazioni. Un dato in controtendenza rispetto alle altre università del Sud, che purtroppo mediamente segnano una perdita sistematica di studenti iscritti, nonché opposto ai dati nazionali, che vedono una generalizzata diminuzione delle iscrizioni alle università italiane. Anzi, per premiare la volontà di tanti studenti di studiare nel nostro ateneo per la sua offerta formativà innovativa e di qualità, anche quest’anno abbiamo deciso di incrementare, laddove possibile, i posti messi originariamente a bando. Negli anni, grande l’apertura è stata anche nei confronti della comunità internazionale che ha mostrato grande interesse, tanto da superare quest’anno le 5000 domande di ammissione da parte di studenti stranieri, attratti dai nostri 10 corsi internazionali e dai 21 dual degree. Ci tengo, infine, a ricordare che all’Unical è anche attivo un programma Dual Career dedicato agli atleti che praticano sport a livello agonistico e vogliono conseguire la laurea senza rinunciare alla loro carriera. Un programma innovativo che vede tra i suoi iscritti anche il campione mondiale di tuffi Giovanni Tocci, iscritto al corso di laurea magistrale in Lingue e letterature moderne.

Un tema esiziale è quello dei finanziamenti. Molto spesso i giovani laureati pur brillanti non riescono a reperire le risorse necessarie per avviare la loro attività di impresa magari anche innovativa. Che cosa fa Unical a riguardo?

L’università della Calabria crede molto nel trasferimento tecnologico e nell’opportunità di “trasformare” una ricerca nata in un laboratorio in una possibile idea di impresa. Questa è parte della terza missione dell’università e Unical crede che questa sia veramente una grande opportunità per il territorio e, soprattutto, per i nostri giovani laureati. E questo impegno è testimoniato dai numeri che vedono, ad oggi, quasi 50 le start up e gli spin off nati all’interno dell’Università della Calabria, con oltre 250 laureati impiegati e più di 6,5M€ di fatturato nel 2019.

Per raggiungere questi risultati, negli ultimi 20 anni l’Unical ha sostenuto tantissime iniziative per la promozione della cultura di impresa tra studenti e ricercatori quali il Contamination Lab dedicato agli studenti universitari, il PhD3.0 un percorso ad hoc progettato per i dottorandi e le Start Cup, sia regionali che nazionali, che hanno coinvolto tantissimi gruppi di ricerca del nostro Ateneo.

Parallelamente a questi percorsi di formazione, attraverso il nostro incubatore TechNest , l’Unical ha realizzato tantissime iniziative di accompagnamento nel loro cammino di crescita per le giovani start up e spin off nate da questi percorsi. Al momento il nostro obiettivo principale è quello di accompagnare le imprese nei primi anni di vita, aiutarle a focalizzare il proprio business e fornire gli strumenti necessari per partire.

Le società attualmente presenti in Unical danno lavoro a tanti giovani calabresi laureati nella nostra università. Tutte aziende operano in settori altamente innovativi, molte di queste utilizzano tecnologie abilitanti industria 4.0, applicate in svariati ambiti (big data, realtà virtuale, stampanti 3D, iot, intelligenza artificiale), sviluppano tecnologie a livello mondiale e hanno collaborazioni internazionali.

Le 46 società nate dalle ricerche sviluppate nel nostro ateneo rendono non a caso la nostra università prima nel ranking mondiale tra le università italiane (al 1° posto in Italia per gli anni 2018 e 2019 nella classifica stilata dal Times Higher Education sul tasso di trasferimento tecnologico).

Note

1 Il testo integrale è disponibile online: www.governo.it/sites/governo.it/files/PNRR.pdf.

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