UNA SPERANZA OLTRE LE SBARRE. CON L’ACCORDO ENM – CNEL SI SOSTANZIA UN PERCORSO DI FORMAZIONE ALL’IMPRESA PER I DETENUTI

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UNA SPERANZA OLTRE LE SBARRE. CON L’ACCORDO ENM – CNEL SI SOSTANZIA UN PERCORSO DI FORMAZIONE ALL’IMPRESA PER I DETENUTI

Giovanni Perciballi

In chiusura di 2023 è stato siglato un importante accordo interistituzionale tra il Ministero della Giustizia e il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro per offrire opportunità di lavoro ai detenuti grazie alla collaborazione con imprese, sindacati e associazioni di volontariato che forniranno loro percorsi di formazione e di lavoro.

Questo accordo si pone l’obiettivo ambizioso di formare e professionalizzare una parte delle persone recluse nelle carceri italiane. La necessità di questa attività deriva da un’analisi sulla popolazione carceraria: composta da circa 60mila persone di cui meno di un terzo risulta occupato in attività lavorative e gran parte di questi è alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria.

Per cercare di migliorare questa situazione il Ministero della Giustina e il CNEL hanno deciso di collaborare per dare vita a questo progetto: da una parte il Ministero della Giustizia si impegnerà nella parte burocratica snellendo gli adempimenti per le imprese e le società che intendano assumere e formare i detenuti, semplificando anche la concessione di agevolazioni, incentivi e sgravi fiscali; il CNEL invece si occuperà della parte pratica coinvolgendo i datori di lavoro, sindacati ed esperti del terzo settore e fornendo supporto giuslavorista con i suoi esperti, permettendo l’avvio di programmi di formazione per i detenuti.

Nell’ambito di questo progetto il CNEL ha siglato un accordo anche con l’Ente Nazionale per il Microcredito per promuovere un progetto di educazione finanziaria per i detenuti e per i soggetti che scontano pene alternative al carcere.

Per l’Ente Nazionale per il Microcredito questo tipo di azioni sociali non rappresentano una novità in quanto è da sempre attivo per promuovere sostegni concreti per soggetti border line, in condizioni di povertà e marginalità. Infatti il core business dell’Ente proprio quello di reimmettere nel circuito economico soggetti in condizione di marginalità economica e finanziaria. Soprattutto quelli con difficoltà nell’ottenere finanziamenti o provenienti da situazioni di disagio come ad esempio la proposta di Microcredito di Libertà nato con lo scopo di favorire l’inclusione sociale e finanziaria delle donne vittime di violenza.

All’interno del progetto di educazione finanziaria, ai detenuti nella fascia d’età tra i 18 e i 30 anni verranno proposti anche gli interventi del programma Garanzia Giovani ‘’SelfEmployment’’, rivolto a coloro che non studiano e non lavorano, i cosiddetti NEET.

Questo connubio ENM-CNEL si prospetta molto interessante per una condivisione di obiettivi che rimette al centro dell’azione economica la persona, come conferma il presidente del CNEL Renato Brunetta:

‘’Il Protocollo siglato è perfettamente in linea con una delle mission principali dell’XI Consiliatura del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro: promuovere l’inclusione sociale ed economica dei detenuti, dando così una opportunità di riscatto a chi ha già scontato la propria pena, a chi sta finendo di scontarla e a tutti coloro che sono sottoposti a misure alternative al carcere. Con l’Ente Nazionale per il Microcredito, infatti, forniremo a queste persone tutti gli strumenti necessari per offrire loro una educazione finanziaria seria, con una attenzione particolare rivolta ai giovani e a tutti coloro che hanno bisogno di rientrare nel mondo del lavoro. Questa intesa dà concretezza e ulteriore forza agli accordi interistituzionali che il Cnel ha sottoscritto nei mesi precedenti: penso all’accordo su lavoro e formazione in carcere sottoscritto con il Ministero della Giustizia e all’intesa raggiunta con Assolavoro sul reinserimento lavorativo dei detenuti”.

Anche Mario Baccini, presidente ENM, non ha perso occasione per dimostrare la sua soddisfazione per l’accordo:

“Il microcredito e la microfinanza in genere sono strumenti duttili che implementano le ragioni di un’economia sociale e di mercato che rimette al centro del progetto finanziario la persona, con i suoi bisogni e le sue necessità, e l’accompagna dall’idea alla sua realizzazione attraverso un programma di tutoraggio e attività formativa del beneficiario che ne determina il successo. Sono convinto che l’accordo con il Cnel sarà funzionale a promuovere una nuova cultura economica in quelle fasce deboli che vogliono reintegrarsi nel sistema a vantaggio del Paese”.

L’importanza di questo accordo sta nella volontà di dare gli strumenti a persone che in passato hanno sbagliato per potersi costruire un futuro una volta scontata la pena. Questo racchiude pienamente la vera essenza del valore rieducativo della detenzione carceraria, ossia fare in modo che un detenuto durante il periodo di permanenza nel carcere possa essere educato a percorrere strade differenti da quelle della delinquenza cosicché una volta usciti queste persone possano reintrodursi nel mondo lavorativo per essere autosufficienti e poter avere una opportunità di riscatto. Questo progetto, potremmo definirlo come un investimento da parte dello Stato sulla persona, poiché i detenuti rappresentano un’ingente spesa per l’erario, quindi reinserirli nel mondo del lavoro e nel circuito economico contributivo del Pese significa modificare una condizione di spesa in una di entrata: l’auspicio, quindi, è quello che ogni carcerato possa diventare un contribuente attivo ripagando in termini di fiducia e contributi l’investimento formativo dello Stato.

Quello che si prospetta è un percorso sicuramente tortuoso ma anche molto ambizioso e potenzialmente redditizio, che porterebbe vantaggi sia per la società che per l’economia.

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