UNA SPERANZA PER RICOMINCIARE: IL MICROCREDITO DI LIBERTÀ PER SANNINO E MIGLIACCIO
Elisa Pandolfi
Intervista doppia ai protagonisti della fiction Rai “Mare Fuori”
Giovanna Sannino e Gaetano Migliaccio sono due giovani attori napoletani della fiction Rai “Mare Fuori” e nella vita sono una coppia. Entrambi hanno partecipato all’evento “È UN’IMPRESA DIRE NO ALLA VIOLENZA” come testimonial volontari per promuovere la libertà femminile e il cambiamento culturale che ponga fine alla violenza di genere.
Abbiamo chiesto ai due giovani attori di parlarci della loro complicità fuori e dentro il set televisivo e di spiegarci cos’è per loro il concetto di violenza e di libertà e cosa ne pensano del Microcredito di Libertà.
Qual è la forma più bella di cooperazione e collaborazione che avete tu e Gaetano?
Giovanna: Noi nella vita e nella quotidianità siamo molto complici ci affidiamo spesso al parere e al consiglio l’una dell’altro, e anche sul lavoro abbiamo trovato una bella forma di cooperazione. Sul set, visto che siamo cugini dobbiamo volerci un altro tipo di bene diverso da quello che proviamo veramente nella realtà in quanto coppia, e quindi a volte non è sempre così semplice però abbiamo trovato un equilibrio che rende il tutto anche molto divertente.
Gaetano: Si è molto divertente anche perché la prima scena girata insieme sul set di “Mare Fuori” da cugini è stata quella in cui Giovanna mi fa sparare a una gamba. Quindi sul lavoro non deve esserci quel tipo di complicità che abbiamo nella vita reale ma deve esserci un pò di astio a volte durante le riprese, però stiamo talmente bene insieme che poi al di fuori quando ne riparliamo ci ridiamo su. Siamo riusciti a creare una bella complicità anche nel contesto lavorativo.
Cosa pensi del Microcredito di Libertà?
Giovanna: Il microcredito di libertà è, in questa situazione, il primo raggio di sole nella vita di una donna che viene da un percorso e da un vissuto di violenza. Un vissuto che inevitabilmente segna e che si porta dietro per per tutta la vita. Vedo il Microcredito come un raggio di sole, in cui ci sono delle persone che non ti conoscono ma prendono a cuore la tua storia e soprattutto ti aiutano a trasformare le ferite in un motivo di forza e quindi a creare una dipendenza, sì, ma da te stessa! Credo che questa sia la chiave vincente del microcredito. Per cui io mi auguro da donna e da persona che sposa tutta la causa della violenza contro le donne, che, questo microcredito sia sempre più aiutato in tutte le sue sfaccettature.
Che cos’è per te il concetto di libertà?
Gaetano: Credo che la libertà sia una cosa che non deve avere limiti, la libertà per me è semplicemente essere se stessi. Io penso che c’è un qualcosa che ti blocca la libertà, una persona che ti blocca la libertà piuttosto che un concetto e quindi penso che se tu riesci ad essere te stesso e ti liberi anche da tanti concetti e preconcetti che ti vengono imposti riesci ad essere libero. Questo in realtà si può collegare molto tranquillamente alla violenza, sia nella sua forma più becera, quella a livello fisico, che è anche tra virgolette la più banale, sia alla violenza psicologica che ti devasta e ti fa sentire talmente piccolo da non permetterti di reagire.
Cos’è per te l’impresa?
Gaetano: L’impresa secondo me è collegata ai concetti (libertà e violenza) nel senso che, se lavori su te stesso a livello umano cercando di evitare che la violenza ti schiacci e ti devasti e inizi a pensarti libero, sia in quanto persona sia in quanto lavoratore, puoi riuscire a diventare imprenditore di te stesso.