MICROFINANZA, QUALE STRUMENTO DI INCLUSIONE, COESIONE E SVILUPPO, PER LA PREVENZIONE DEI FENOMENI DELL'USURA E DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA

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TITOLO DEL WORKSHOP: Microfinanza, quale strumento di inclusione, coesione e sviluppo, per la prevenzione dei fenomeni dell’usura e della criminalità organizzata

COORDINATORE: Nello Tuorto - Direttore Generale di FINETICA Onlus
RELATORI: Marcello Cozzi - Presidente FONDAZIONE nazionale antiusura e vicepresidente nazionale LIBERA Maurizio Fiasco - Esperto CONSULTA nazionale antiusura in sicurezza pubblica e gioco d’azzardo Biagio Riccio - Esperto FAVOR DEBITORIS in usura bancaria e segnalazioni alla centrale rischi Sintesi

Il WS è stata l’occasione per riflettere ed avanzare soluzioni, alle attuali rigidità nell’accesso al sistema finanziario - soprattutto per le famiglie e le microimprese - e quindi sulle possibilità concrete di ridurre l’alto tasso di “esclusione finanziaria” presente nel nostro Paese che riguarderebbe il 25% della popolazione attiva; al fine di evitare comportamenti che portino ad ulteriori sovra indebitamenti e quindi alla reale possibilità - per milioni di persone - di cadere nelle mani degli usurai e quindi della criminalità organizzata. Ci si è soffermati quindi sulle modalità di funzionamento del “Fondo di prevenzione dell’usura” istituito, ai sensi dell’art. 15 della Legge 108/96, presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze e sono state ipotizzate delle proposte di modifica ad una Legislazione che dopo 20 anni di sperimentazione sul campo, si presenta certamente con delle necessità di “manutenzioni” e miglioramenti. Uguale attenzione è stata riposta anche sul funzionamento in questi anni del “Fondo di solidarietà alle vittime di estorsioni e di usura” istituito con DPR 455/99, presso il Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura, al fine di ipotizzare eventuali miglioramenti. Ci si è soffermati poi sul tema scottante dell’usura bancaria, laddove la Legge 108/96, con l’individuazione del “tasso soglia” aveva indicato in maniera chiara ed inequivocabile il limite al di là del quale gli stessi “intermediari” vigilati da Banca d’Italia, non potevano andare. D’altro canto però, l’azione lobbistica di Banche e finanziarie, con l’aiuto di compiacenti “note interpretative” della stessa Banca d’Italia, ha portato all’abolizione di fatto del principio del “tasso soglia”: si sono sviluppate così un numero infinito di segnalazioni alle “Centrali dei Rischi” creando un popolo di “paria”, che seppur stia reagendo con fermezza e determinazione, impugnando i contratti avanti l’Autorità Giudiziaria, risulta di fatto completamente “escluso” dal sistema finanziario. E’ emersa pertanto l’urgente necessità di rivedere e modificare le procedure di segnalazione alle “Centrali dei Rischi” rendendole più trasparenti ed oggettive con l’individuazione di responsabilità precise per le - troppo frequenti - errate o inopportune segnalazioni. A questo punto, il WS è stata un’importante occasione per riflettere sulle modalità di attuazione di Programmi di Microfinanza - a valere sui Fondi Strutturali europei gestiti dalle 5 Regioni cd “meno sviluppate” d’Italia - finalizzati per l’appunto, all’inclusione socio economica di famiglie e microimprese, al fine di innescare circuiti virtuosi di accesso al credito, tendenti all’inclusione finanziaria di soggetti ad alto rischio di insolvenza.

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