50 PROIETTATI VERSO IL FUTURO, RACCONTANDO LA REALTÀ

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50 PROIETTATI VERSO IL FUTURO, RACCONTANDO LA REALTÀ

Emma Evangelista – Direttore Microfinanza

Questo numero di microfinanza segna per me e per l’Ente Nazionale per il Microcredito un piccolo traguardo: 12 anni, in cui abbiamo raccontato dalle pagine di questa rivista i successi, i fallimenti, le storie di coloro che hanno creduto in un progetto che si chiama microcredito e che dal 2015 ad oggi ha creato imprese, soddisfazione, lavoro ma soprattutto la consapevolezza che esiste la possibilità di realizzare un’idea con il concorso dello Stato.

In questi anni abbiamo raccolto l’opinione di quanti con perizia e cognizione quotidianamente raccontano l’evoluzione dei processi economici, la filosofia e la storia dei processi finanziari ma soprattutto la sociologia di territori urbani che crescono grazie al valore del capitale umano che decide di intraprendere per creare il progresso.

La rapida evoluzione, dovuta alla rivoluzione digitale, che negli ultimi anni ha investito come una supernova il mondo della piccola media impresa - creando delle vere e proprie ‘stelle’ e inghiottendo quella parte di imprese che non sono riuscite a evolvere - è solamente una sezione di un progetto ben più ampio in cui la microfinanza e il microcredito sostengono l’innovazione e il recupero di quelle tradizioni, di quei mestieri e di quelle aziende che possono rigenerarsi e diventare nuove imprese e nuove opportunità.

Da tutti gli interventi fino ad oggi pubblicati ciò che emerge è la capacità, molto italiana, di saper mutare le situazioni di svantaggio in opportunità. Il microcredito è un booster fondamentale per coloro che vogliono autodeterminarsi e creare la propria impresa partendo solo dai propri sogni. Per questo abbiamo raccontato di prodotti, di strumenti, di persone che aiutano persone a realizzare progetti, in un contesto socio economico in continua evoluzione: spesso difficile, spesso problematico, spesso marginale ma mai senza speranza.

Le storie di coloro che ce l’hanno fatta, per chi come me ha avuto l’onore e il piacere di raccontarle, sono sicuramente un incentivo a sostenere il lavoro di tutti coloro che contribuiscono ad alimentare il settore microfinanziario.

Un doveroso ringraziamento è per chi ha dato vita ad un ente e a progetti che rimettono al centro le esigenze e le capacità degli individui che si autodetermina nel lavoro come strumento di libertà.

In questo numero, che cade proprio nel mese dedicato alle donne e alla loro indipendenza, voglio ricordare che il microcredito nasce proprio per le loro esigenze d’impresa, per quelle sarte e piccole allevatrici del Bangladesh che erano considerate le beneficiarie ideali per merito creditizio e capacità di impresa. Sicuramente i progetti di microcredito dedicati alle donne, oggi, hanno una targettizzazione diversa a seconda del contesto sociale in cui vengono impiegati e duole a volte, constatare che purtroppo in quella che noi definiamo società civile molti dei nostri progetti sono destinati alla lotta all’emarginazione economica e sociale delle donne e al contrasto della violenza di genere. La società contemporanea non ha ancora imparato il rispetto e l’equità, ma strumenti come quelli microfinanziari possono essere utili per ristabilire quella autostima e quella indipendenza economica che rendono libero l’individuo di qualunque genere esso sia e dunque benvengano tutti i progetti microfinanziari che abbattono stereotipi e riducuno la marginalità.

E dunque, orgogliosamente, segnato il primo giro di boa con questo numero 50, continueremo a raccontare le storie, le opinioni e le idee per contribuire al dibattito economico e sociale contemporaneo. Impegnati a proporre nuovi punti di vista, nuovi progetti di microcredito, che permettano ad ogni individuo di emergere con le sue peculiarità e i suoi sogni.

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