UN'EUROPA PIÙ INTELLIGENTE

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UN'EUROPA PIÙ INTELLIGENTE

< >a cura di MARCO VIRGILLINO

PREMESSA

Il 27 marzo 2019 hanno preso avvio i lavori per la programmazione della politica di coesione in Italia per il periodo 2021‐2027 che coinvolgono tutti i soggetti del partenariato istituzionale ed economico-sociale del Paese1. Come definito dal documento “Confronto partenariale per la programmazione 2021‐2027 - Termini di riferimento per la discussione nei Tavoli tematici”, edito dal Dipartimento delle Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri (di seguito anche solo “DipCoe”) il 13 maggio 2019, ed in linea con il Regolamento delegato (UE) n. 240/2014 sul Codice europeo di condotta sul partenariato, il confronto partenariale per la preparazione della programmazione 2021‐2027 è stato strutturato in cinque Tavoli tematici, uno per ciascuno dei grandi Obiettivi di policy proposti nel Regolamento delle disposizioni comuni (ancora in corso di negoziazione):

Tavolo 1: un’Europa più intelligente;

Tavolo 2: un’Europa più verde;

Tavolo 3: un’Europa più connessa;

Tavolo 4: un’Europa più sociale;

Tavolo 5: un’Europa più vicina ai cittadini.

I tavoli sono partecipati da tutti gli stakeholder del partenariato istituzionale, sociale ed economico e sono incentrati sulla discussione relativa al perimetro, alle modalità ed all’intensità dell’intervento della politica di coesione nazionale da svilupparsi per il nuovo periodo di programmazione 2021‐2027 nell’ambito di ciascuno dei cinque Obiettivi di policy.

La Politica di Coesione nazionale, tuttavia, non può non tenere conto delle specifiche sfide che il nostro Paese deve continuare ad affrontare per contribuire al perseguimento degli obiettivi europei e che sono ben fotografati nel documento “Allegato D al Country report2” prodotto dalla Commissione Europea nel febbraio 2019 e ripreso dal documento “La programmazione delle politica di coesione 2021-2027 – Documento preparatorio per il confronto partenariale” prodotto dal DipCoe nell’aprile 2019. Per meglio interpretare tali sfide, sono stati promossi quattro temi unificanti:

• lavoro di qualità;

• territorio e risorse naturali per le generazioni future;

• omogeneità e qualità dei servizi per i cittadini;

• cultura veicolo di coesione economica e sociale.

I temi unificanti non costituiscono una proposta alternativa alla struttura della programmazione delineata nei Regolamenti, ma piuttosto un modo di riflettere trasversalmente all’interno di quella struttura, per orientare il percorso di programmazione e la generazione dei contributi da parte del partenariato.

I Tavoli hanno l’obiettivo di individuare e motivare le priorità, di identificare gli interventi, di promuovere gli indicatori per leggerne i risultati e gli impatti rispetto agli obiettivi specifici (OS), di suggerire modalità e meccanismi operativi praticabili e convincenti: i partecipanti ai Tavoli sono chiamati a condividere esperienze e buone pratiche, ragionamenti, proposte che tengano anche in conto le politiche concomitanti, cercando di definire la capacità degli strumenti noti e di quelli in cantiere di rendere verosimile il raggiungimento dei risultati della futura politica di coesione.

I Tavoli, in particolare, affrontano:

• i risultati attesi all’interno degli OS, con attenzione al raccordo con le politiche concomitanti e alla spinta verso nuove ambizioni operative, frutto di nuove esigenze delle comunità e dei territori;

• i territori coinvolti dalla politica di coesione, con attenzione alle peculiarità ed alle diversità dei contesti socio-economici, culturali e naturali;

• la continuità delle iniziative, con attenzione al rapporto con le politiche attualmente in corso;

• le proposte di intervento, da declinarsi in considerazione delle esperienze passate, del benchmark multiregionale ed internazionale, della capacità di generare efficienza e di generare impatto sul territorio e sulle comunità;

• gli indicatori e le misure per monitorare la politica di coesione, soffermandosi sulla complessità dei processi di misurazione e le componenti qualitative e quantitative da tenere sotto controllo per poter leggere il successo o l’insuccesso delle iniziative proposte.

Ogni Tavolo ha ricevuto il mandato di predisporre un documento di sintesi rappresentativo degli esiti del confronto collegiale con il partenariato. Tale documento, come sottolineato dalle linee guida sopra citate, dovrà evidenziare:

• le considerazioni di contesto;

• le priorità condivise, e le loro motivazioni, sui risultati operativi da perseguire (con relativi indicatori), specificando al meglio gruppi e territori interessati;

• gli strumenti di intervento condivisi, esplicitandone motivazioni e implicazioni dal punto di vista della capacità operativa richiesta, della necessità di adattamento ai diversi contesti territoriali e dei rischi di implementazione;

• i risultati e gli strumenti condivisi, il grado di continuità o discontinuità con le politiche sperimentate, l’eventuale complementarietà o il rafforzamento con azioni avviate o da avviare nelle politiche di coesione nazionali o ordinarie, la possibilità e le modalità per mettere in campo gli interventi proposti in anticipo rispetto all’avvio del ciclo 2021‐2027.

I cinque documenti saranno utilizzati e affinati nelle fasi successive di preparazione dell’Accordo di Partenariato e dei Programmi Operativi.

Ciascun Tavolo sarà coordinato da un Gruppo di coordinamento, responsabile di facilitare il confronto partenariale, di predisporre istruttorie, di organizzare le attività e moderare la discussione. I Gruppi di coordinamento sono composti da rappresentanti di DPCOE, ACT, ANPAL e NUVAP e da rappresentanti regionali per le macroaree Centro‐Nord e Mezzogiorno e delle amministrazioni centrali/partner istituzionali competenti per materia.

Sono in fase di svolgimento 4 riunioni per ogni Tavolo, fatta salva la possibilità, per il relativo Gruppo di Coordinamento di organizzare eventuali audizioni aggiuntive, anche con modalità e tempistiche diverse. Per agevolare il successivo lavoro di sintesi dei contenuti prodotti, per tutti i Tavoli è stata predisposta una scheda di rilevazione, resa disponibile a tutti i partecipanti, per la raccolta delle proposte, esperienze, suggerimenti e riferimenti dottrinali/progettuali da utilizzare per la definizione del documento di sintesi finale. Tali schede sono state predisposte e consegnate dai partecipanti entro il termine del 20 luglio 2019 e sono attualmente in corso di consolidamento da parte del Gruppo di Coordinamento.

I LAVORI DEL TAVOLO 1

Il Tavolo 1 affronta l’Obiettivo di policy “un’Europa più intelligente”. Tale Obiettivo di policy è sottoarticolato in 4 obiettivi specifici, tutti finanziabili dal fondo FESR, come evidenziato nella tabella. Per quanto riguarda la relazione coni Temi unificanti, si rappresenta che gli OS intersecano tutti i Temi unificanti al netto del Tema unificante 2 “cultura”, che è intercettato dal solo OS 2. Il Gruppo di coordinamento del Tavolo 1 è composto oltre che da rappresentanti di DPCOE, ACT, ANPAL e NUVAP , anche da rappresentanti delle seguenti amministrazioni regionali e centrali:

Il Tavolo n. 1 ha sinora svolto 3 incontri:

• Primo incontro del 15 maggio 2019, che ha costituito un momento collegiale introduttivo, in cui sono state definite le modalità e gli obiettivi del percorso di scambio pianificato e sono stati citati alcuni criteri guida per l’organizzazione della discussione. Particolare attenzione è stata rivolta agli strumenti con cui assicurare il giusto sostegno alla competitività e all’innovazione, promuovendo interventi di politica di coesione che assicurino la continuità temporale, la tempestività, anche nei processi di selezione degli interventi e dei beneficiali, l’addizionalità dei comportamenti indotti presso gli operatori economici e la capacità di intercettare soggetti e progetti ad alto potenziale di sviluppo;

• Secondo incontro del 4 giugno 2019, che ha affrontato i temi della ricerca innovativa e dell’introduzione di tecnologie avanzate, il tema della digitalizzazione per i cittadini, le imprese e le amministrazioni pubbliche, il tema della crescita e competitività delle PMI ed il tema delle competenze per la specializzazione intelligente, la transizione industriale e l’imprenditorialità;

• Terzo incontro del 02 luglio 2019, in cui si è dibattuto sul tema della continuità e discontinuità tra il presente e futuro ciclo di programmazione, sugli ostacoli all’attuazione incontrati nel presente periodo di programmazione e che si intende superare e sugli impatti degli investimenti di ricerca e innovazione, prendendo a riferimento alcuni dati consolidati delle passate programmazioni. Particolare attenzione è stata dedicata ai temi della digitalizzazione e dei vantaggi che essa offre ai cittadini, alle imprese e alle amministrazioni pubbliche

I prossimi incontri in programma saranno il 10 settembre 2019, focalizzato sull’uso, la promozione e lo sviluppo degli strumenti di ingegneria finanziaria e del 25 settembre 2019, in cui si vorranno presentare gli elaborati frutto del consolidamento dei contributi ricevuti attraverso le schede di rilevazione e che verranno trasferiti alle successive fasi di impostazione della programmazione 2021-27.

I CONTRINUTI OFFERTI DALL'ENTE NAZIONALE PER IL MICROCREDITO PER I LAVORI DEL TAVOLO 1

L’Ente Nazionale per il Microcredito (di seguito anche solo ENM) ha partecipato attivamente alle discussioni del Tavolo 1, in tutti gli incontri sino ad ora svolti. Inoltre, ha prodotto a sviluppato due contributi, organizzati in altrettante due schede, seguendo il template richiesto dalla Gruppo di coordinamento.

A seguire, uno stralcio dei contenuti prodotti e consegnati al Tavolo entro la scadenza definita del 20 luglio.

I contributi per l’OS 3 “Rafforzare la crescita e la competitività delle PMI".

L’Ente Nazionale per il Microcredito ha implementato progetti e strumenti significativi volti a promuovere la leva finanziaria quale fattore abilitante la crescita e la competitività del settore produttivo, con particolare riferimento alle micro imprese e piccoli operatori economici. L ’ENM favorisce l’accesso al credito per la crescita e la competitività delle microimprese secondo i modelli sperimentati ai sensi della Legge 214/2011, art. 39, comma 7 bis, e decreti attuativi, operativi su tutto il territorio nazionale. Tali modelli si basano:

• sul sistema di convenzionamento dell’Ente con le banche erogatrici;

• sull’accesso alla garanzia pubblica a valere sulla Sezione speciale per il microcredito del Fondo di garanzia PMI;

• sull’erogazione dei servizi ausiliari non finanziari da parte di tutor formati dall’Ente ed iscritti nell’apposito elenco tenuto dall’Ente medesimo ai sensi della legge 225/2016, art. 13, comma 1-bis. Al fine di diversificare l’offerta dei prodotti di microfinanza volti a rafforzare la crescita e la competitività delle microimprese, l’Ente ha ingegnerizzato per primo in Europa i seguenti nuovi strumenti microfinanziari:

• microleasing, dedicato ai più piccoli imprenditori per realizzare investimenti senza la necessità di disporre di un capitale proprio o di un capitale di credito;

• microassicurazione, che può comportare una diminuzione del rischio di default del prestito concesso e una copertura contro i principali rischi, derivanti dall’attività microimprenditoriale;

• altri strumenti di ingegneria finanziaria market oriented (cartolarizzazione, tranched cover, finanza strutturata) che possono costituire un’efficace alternativa alle tradizionali forme di sovvenzione. Particolare rilevanza assume l’accesso agli strumenti di microfinanza finalizzato ad investimenti in innovazione di processo e tecnologica rispetto ai quali l’ENM eroga servizi di accompagnamento per l’adesione degli operatori economici alle opportunità offerte dal MISE per le Start up innovative e le PMI innovative, nonché per l’adesione alle defiscalizzazioni offerte in tema di ricerca e sviluppo.

Numerosi sono gli interventi sperimentati con successo in iniziative di accompagnamento promosse all’interno della politica di coesione. Tra questi:

• Progetto integrato per l’autoimprenditorialità (20192020)_ Prosecuzione e integrazione dell’intervento “SELFIEmployment – Strumenti di supporto per il potenziamento degli accessi al fondo” (PROGRAMMA: PON SPAO 2014-2020);

• Progetto “Yes I Start Up” (2018-2020) – PROGRAMMA: PON SPAO 2014-2020_Progetto “SELFIEmployment – Strumenti di supporto per il potenziamento degli accessi al fondo” (2016-2018) – PROGRAMMA: PON IOG 2014-2020;

• Progetto «MICROCREDITO DONNA» (20132016);

• Progetto “Capacity building sugli strumenti finanziari di microcredito: definizione e sperimentazione di nuove competenze e strumenti per la gestione efficace ed efficiente dei programmi” (2012-2014) PROGRAMMA: PON GAS FSE 2007-2013.

I contributi per l’OS 4 “Sviluppare le competenze per la specializzazione intelligente, la transizione industriale e l’imprenditorialità.

L’Ente Nazionale per il Microcredito si candida a ricoprire un ruolo centrale nello sviluppo delle conoscenze innovative e nella promozione delle competenze per la specializzazione intelligente e la transizione industriale. È impegnato, infatti, nello sviluppo e nella diffusione di cultura innovativa e finanziaria, nonché nel rafforzamento della capacitazione degli stakeholder della microfinanza, verso modelli di servizio e di erogazione evoluti. Incentiva, infatti, un modello di collaborazione istituzionale che è basato su un approccio a rete tra soggetti pubblici (Istituzioni internazionali ed europee, Ministeri, Regioni e Comuni, altri enti), soggetti privati (banche, intermediari finanziari, operatori per il microcredito e la microfinanza) e soggetti del terzo settore (associazioni, fondazioni, Onlus, organizzazioni che rappresentano le imprese), in grado di ottimizzare gli interventi di credito e di garanzia, nonché le azioni di accompagnamento necessarie per la promozione di cultura imprenditoriale innovativa.

Grazie a tale modello di servizio, l’ENM promuove la costituzione di una rete di protezione e di incubazione delle competenze SMART , anche attraverso le economie di scala, di struttura e di specializzazione. Ne è un esempio il Protocollo di intesa con la Fondazione Ericsson ed il Centro Economia Digitale per la diffusione della cultura della microfinanza, la realizzazione di nuove soluzioni di sviluppo sostenibile tramite la tecnologia e di programmi di microcredito.

In particolare, il Protocollo è volto alla:

• promozione delle opportunità di sostegno economico e di tutoring a microimprese e professionisti rientranti nei parametri individuati dall’art. 111 TUB;

• promozione delle opportunità di finanziamento di giovani imprenditori tra i 18 e i 29 anni attraverso la messa a disposizione della Garanzia Giovani;

• attività di studio, ricerca e ingegnerizzazione di nuove soluzioni;

• realizzazione di progetti di capacity building a beneficio dell’Impresa Digitale;

• educazione finanziaria, lo sviluppo della cultura imprenditoriale, i principi solidali e l’etica del profitto;

• sviluppo di attività congiunta di progettazione.

Il protocollo rappresenta uno strumento che offre l’integrazione di know how finanziario e tecnico nei settori dell’innovazione tecnologia e dell’economia digitale, rivolgendosi ai settori produttivi locali, ai distretti industriali e alle microimprese, anche in relazione ai fenomeni di internazionalizzazione. Il protocollo, inoltre, promuove studi finalizzati a individuare nuovi prodotti di supporto agli individui e alle imprese e a realizzare soluzioni tecnologiche, capaci di determinare inclusione sociale, finanziaria e imprenditoriale.

ENM ha inoltre disegnato iniziative progettuali specifiche finalizzate allo sviluppo di competenze SMART. Si cita a riguardo nell’ambito del progetto F .A.S.I. (Formazione, Auto-imprenditoria e Start-up per Immigrati regolari), in corso di attuazione da parte dell’ENM sulla base del P .O. Legalità FESR/FSE 2014-2020, la costituzione di una «Officina dell’Innovazione» finalizzata ad offrire una vasta gamma di servizi di supporto integrati, nonché di risorse per favorire ed accelerare lo sviluppo di idee imprenditoriali tecnologiche ed innovative da parte dei migranti.

Per quanto riguarda i servizi di struttura e consulenziali di supporto allo sviluppo del business, l’Officina cura tre fasi di assistenza:

• pre-incubazione: promozione e sviluppo di tutte le attività necessarie ad avviare il business imprenditoriale;

• incubazione: supporto e assistenza all’imprenditore fino all’espansione della start-up;

• post incubazione: fase di fuoriuscita dall’Officina.

Per quanto riguarda le nuove idee imprenditoriali, l’Officina affianca le start-up tecnologiche/fin-tech che propongono soluzioni innovative ai problemi legati all’immigrazione. Per quanto riguarda invece l’incubazione di attività imprenditoriali già esistenti, l’Officina assistite imprese realizzate da immigrati regolari che necessitino di un supporto finanziario per l’attuazione di misure di miglioramento e/o ampliamento.

I contributi per i temi unificanti

Il principale tema unificante su cui l’ENM è un candidato naturale per offrire un contributo all’innovazione, all’interno dei lavori del Tavolo 1, è il lavoro di qualità.

In particolare:

• la promozione di un tessuto produttivo innovativo, giovane, forward thinking in virtù della facilitazione dell’accesso al credito, conseguente all’adozione di strumenti di microfinanza, supera le barriere di accesso all’imprenditoria e consente di promuovere idee, servizi, prodotti di qualità. Ciò consente di prevenire il declino e facilitare uno sviluppo armonico dei territori, confrontandosi con le difficoltà lavorative delle persone, soprattutto giovani e donne, che non esprimono a pieno le proprie potenzialità nella sfera economica;

• l’accompagnamento promosso da ENM contribuisce a sviluppare lavoro lì dove nasce, contrastando il flusso migratorio delle menti giovani e brillanti dai territori difficili del Mezzogiorno verso aree più fertili ed il conseguente abbandono dei luoghi da parte dei giovani più motivati ed ambiziosi, privando i territori di forze produttive, intelligenze creative ed imprenditoriali, che l’istruzione pubblica ha contribuito a formare, e senza le quali diventa impossibile tenere il passo della produttività e rimanere agganciati ai processi di sviluppo economico.

• attraverso le esperienze descritte, ENM ha sperimentato come sia nativa nella cultura innovativa, di cui si rende interprete, la creazione di sottoprodotti fondamentali per le micro-imprese, che costituiscono l’espressione indiretta del lavoro di qualità. Ci si riferisce al collegamento tra le imprese ed i settori ad alta intensità di conoscenza, la collaborazione fra imprese e istituzioni di ricerca, la sponda su competenze e servizi digitali, l’economia circolare e le relative tecnologie, l’aggancio tra creatività e tradizione territoriale;

• il contributo proattivo all’economia della conoscenza promosso dai servizi e dal ruolo svolto da ENM nel contesto istituzionale e produttivo e la capacità di sviluppare reti determina sinergie strategiche ed operative indispensabili per la transizione industriale nazionale verso forme produttive che inglobano maggiore valore aggiunto e restituiscono al territorio una riconoscibilità più spinta delle tradizioni e delle proprie vocazioni. I contributi offerti dall’ENM si rivolgono alla specializzazione intelligente e a strategie di innovazione flessibili e dinamiche e favoriscono il miglioramento delle condizioni di sviluppo economico e di lavoro, in quanto si focalizzano su microcontesti territoriali, puntando ad evitare la frammentazione degli interventi e mettere a sistema le politiche di ricerca e innovazione e valorizzando gli ambiti produttivi di eccellenza che tengono conto del posizionamento strategico territoriale e delle prospettive di sviluppo nazionali;

• gli strumenti di microfinanza e la promozione della cultura della microfinanza influiscono sulla creazione di occupazione di qualità in quanto: incidono in positivo su produttività, sul livello tecnologico, sull’organizzazione, sulla capacità di acquisire e processare conoscenza; rendono le imprese più consapevoli, intervenendo sui collegamenti digitali, sull’efficienza energetica, sull’efficacia dei servizi per il lavoro; generano opportunità imprenditoriali nei settori che direttamente producono benessere (nella fornitura di servizi fondamentali, nei servizi digitali, nei settori emergenti come l’ambiente e l’economia circolare, nell’innovazione sociale).

1 Il Dipartimento per la Coesione Territoriale (Presidenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri) ha indetto un incontro preparatorio con il partenariato in data 27/3/2019, predisponendo anche una linea guida (“Programmazione 2021-2027_Presentazione avvio lavori”).
2 Si rimanda alla “Relazione per paese relativa all’Italia 2019 Comprensiva dell’esame approfondito sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici”, Bruxelles, 27.2.2019 SWD(2019) 1011 final.
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