YES I START UP SICILIA: LE DONNE PROTAGONISTE DEL CAMBIAMENTO

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Abstract

Il programma Yes I Start Up Sicilia, promosso dall’Ente Nazionale per il Microcredito, si è concluso con oltre 1.000 persone formate, superando così gli obiettivi iniziali. Le donne sono emerse come principali protagoniste, rappresentando il 61,8% del totale, in prevalenza nella fascia d’età 18–39 anni, e per oltre la metà prive di precedenti esperienze lavorative. Attraverso il percorso formativo strutturato, le partecipanti hanno elaborato business plan completi in settori strategici per l’economia siciliana, tra cui turismo, ristorazione, commercio e servizi alla persona. La maggior parte ha individuato nell’incentivo nazionale Resto al Sud il principale strumento per sostenere l’avvio d’impresa, con diverse domande già presentate e i primi progetti approvati. Yes I Start Up Sicilia si è quindi rivelato un’iniziativa formativa con un processo di empowerment femminile, capace di trasformare aspirazioni e competenze in opportunità imprenditoriali e di favorire la creazione di reti tra donne pronte a svolgere un ruolo da protagoniste nello sviluppo socio-economico regionale.

Il progetto Yes I Start Up Sicilia – Formarsi per diventare imprenditore, promosso dall’Ente Nazionale per il Microcredito in collaborazione con la Regione Siciliana, si è concluso con risultati che vanno oltre le aspettative. Nato con l’obiettivo di formare almeno 934 persone sull’autoimpiego e l’autoimprenditorialità, il percorso ha coinvolto 1.014 allievi effettivamente formati, superando del 9% il target iniziale.

Il dato che emerge con più forza, però, riguarda la partecipazione femminile: sono state soprattutto le donne a cogliere questa opportunità, confermando quanto la formazione imprenditoriale rappresenti uno strumento cruciale di emancipazione economica e sociale.

Una Sicilia al femminile:

il 62% dei corsisti sono donne

Oltre sei partecipanti su dieci sono donne. Precisamente, il 61,8% delle persone formate appartiene al genere femminile, a fronte di un 38,2% di uomini. Una prevalenza che conferma la voglia delle donne siciliane di costruire un proprio futuro professionale indipendente, in un contesto lavorativo regionale in cui il tasso di disoccupazione femminile è storicamente tra i più alti in Italia.

Guardando alle fasce d’età, emerge che molte di queste donne sono giovani: il 32,8% ha tra i 18 e i 29 anni, mentre un ulteriore 25,2% ha tra i 30 e i 39 anni. Una generazione che si affaccia al mondo del lavoro con difficoltà, ma che attraverso YISU-Sicilia ha trovato strumenti per trasformare passioni e competenze in progetti concreti. Non mancano però le partecipanti più mature: il 22% ha tra i 40 e i 49 anni e quasi il 20% ha oltre i 50 anni, a dimostrazione che non è mai troppo tardi per ripensarsi come imprenditrici.

Il dato anagrafico è importante: dimostra che la formazione all’autoimprenditorialità non intercetta solo ragazze alla ricerca della prima occasione, ma anche donne che, dopo percorsi di vita complessi, scelgono di rimettersi in gioco. Per molte, questo percorso ha rappresentato un’occasione di riscatto personale e familiare, la possibilità di trasformare una condizione di inattività in un progetto concreto.

Il profilo formativo:

soprattutto diplomate, ma cresce il livello di istruzione

L’identikit delle donne che hanno seguito il percorso racconta un capitale umano ricco e variegato.

Il 56,7% possiede un diploma di scuola superiore, mentre oltre il 22% ha conseguito una laurea o titoli universitari di livello superiore. Questo dimostra che, nonostante un buon grado di istruzione, molte donne non erano riuscite a trovare uno sbocco occupazionale coerente con il proprio percorso di studi.

Ancora più significativo è il dato sull’esperienza lavorativa: il 54,8% non aveva mai avuto un impiego stabile prima di partecipare al corso, mentre il 24% aveva sperimentato solo contratti a tempo determinato. Per queste donne, YISU-Sicilia non è stato solo un corso, ma un’occasione per immaginare – forse per la prima volta – un futuro lavorativo autonomo, fondato sulla propria iniziativa.

In questo senso, il progetto ha colmato un vuoto non solo formativo, ma anche culturale, fornendo strumenti che spesso non fanno parte del bagaglio scolastico tradizionale: dalla gestione economico-finanziaria alla pianificazione aziendale, dal marketing digitale all’analisi di mercato.

Idee di impresa:

creatività e radicamento territoriale

Uno degli elementi qualificanti del modello Yes I Start Up è la realizzazione del business plan, uno strumento concreto che ha permesso alle partecipanti di dare forma alle proprie idee. Secondo i dati, nel 72% dei casi i business plan sono risultati completi, pronti cioè a essere trasformati in vere e proprie iniziative imprenditoriali.

Le donne hanno mostrato una particolare propensione verso settori che uniscono creatività, servizi e tradizione. Quasi quattro progetti su dieci (39,3%) riguardano l’alloggio e la ristorazione, con un forte orientamento verso turismo, accoglienza e valorizzazione delle tipicità locali. Seguono il commercio (14,1%) e le altre attività di servizi (11,3%), come cura della persona, benessere, educazione e servizi culturali. Non mancano esempi di originalità, con proposte nel campo delle attività artistiche, sanitarie e tecnologiche.

Questi settori non sono casuali: rispecchiano le esigenze e le potenzialità di un territorio come la Sicilia, dove il turismo, la valorizzazione del patrimonio culturale e la filiera agroalimentare rappresentano leve di sviluppo strategiche. In questo senso, le imprenditrici formate da YISU-Sicilia creano opportunità per sé stesse e contribuiscono ad arricchire il tessuto economico e sociale delle comunità locali.

Accesso ai finanziamenti:

Resto al Sud la misura più scelta

Uno dei passaggi più delicati riguarda l’accesso al credito. Le donne formate con YISU-Sicilia hanno individuato in Resto al Sud la misura di riferimento, scelta nel 90,9% dei casi. Si tratta di uno strumento molto apprezzato per la presenza di una quota a fondo perduto e per la possibilità di ottenere risorse consistenti, indispensabili per trasformare il business plan in impresa.

Dalle indagini post-corso emerge che circa il 21% delle donne intende certamente avviare l’attività, mentre un ulteriore 44% ha dichiarato che probabilmente lo farà nei mesi successivi, compatibilmente con i tempi di istruttoria e con la disponibilità dei fondi. Al momento della rilevazione, erano già 42 le domande presentate a Resto al Sud da parte delle partecipanti siciliane, con i primi esiti positivi in settori quali pasticcerie, gelaterie, case-vacanza, attività di cura degli animali e agenzie di servizi.

Interessante anche il dato relativo a chi ha scelto il microcredito imprenditoriale (6,4%), preferito da alcune donne per la semplicità delle procedure e i tempi più rapidi di accesso. Questa diversificazione conferma come l’offerta finanziaria possa e debba adattarsi ai diversi bisogni: da chi desidera avviare attività di piccola scala con pochi investimenti iniziali a chi punta a progetti più strutturati e ambiziosi.

Oltre la formazione:

un percorso di empowerment femminile

Al di là dei numeri, YISU-Sicilia ha rappresentato un percorso di empowerment femminile. Molte partecipanti hanno raccontato di aver scelto il corso spinte dalla “voglia di mettersi in gioco” (47,9%) o dal desiderio di realizzare una passione (20,7%). Questo significa che non si tratta soltanto di acquisire competenze tecniche, ma anche di un processo di crescita personale, di fiducia nelle proprie capacità e di consapevolezza delle opportunità disponibili.

L’altissimo grado di soddisfazione espresso dalle corsiste – con oltre il 74% che si è dichiarata molto soddisfatta – conferma la validità del modello. Non a caso, il 99,8% dei partecipanti consiglierebbe ad altre persone di frequentare un percorso analogo.

In più, il progetto ha permesso di creare reti informali tra partecipanti, con donne che, conoscendosi durante i corsi, hanno iniziato a immaginare collaborazioni o iniziative comuni. Anche questo è un risultato prezioso: l’autoimprenditorialità non è solo individuale, ma può diventare un processo collettivo, capace di generare comunità più forti e solidali.

Conclusioni, una spinta per il futuro dell’imprenditoria femminile siciliana

Yes I Start Up Sicilia dimostra come la formazione all’autoimprenditorialità possa incidere in modo concreto sul futuro lavorativo delle donne. In un contesto regionale caratterizzato da difficoltà occupazionali e da forti disparità di genere, la possibilità di acquisire strumenti per creare impresa rappresenta una leva fondamentale di crescita e sviluppo.

Il progetto siciliano si inserisce in un più ampio quadro nazionale ed europeo: non a caso YISU è stato riconosciuto dall’OCSE come buona pratica comunitaria e premiato dalla SDA Bocconi come modello di valore pubblico. Segni che confermano come questa esperienza possa essere replicata e adattata ad altri territori.

Il successo del progetto non si misura nel numero di allieve formate, ma nella capacità di accendere una scintilla: quella che trasforma un’idea in impresa, una passione in lavoro, un sogno in realtà. E se oltre il 60% dei partecipanti sono state donne, significa che la Sicilia ha oggi una nuova generazione di imprenditrici pronte a raccogliere la sfida del futuro.

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