L'OUTREACH PRESSO I COMUNI IN UN PROGETTO DI MICROFINANZA PUBBLICA
L’outreach presso i comuni in un progetto di microfinanza pubblica
Abstract
In May 2022, research was conducted by Lisa Mazzon in an area of the Veneto region (Italy) to evaluate how the Comune (Municipality) - the most wide-reaching public entity - connects with its youth, hence its capacity to serve as a transmitting unit for the outreach of a project of public microfinance (Yes I Start Up). A telephonic survey showed that, with few exceptions, most municipalities lack dedicated and tailored services, therefore exerting little or no impact in the lives of young people looking for information on the opportunities offered by the job market or self-employment.
In microfinanza il concetto di outreach viene solitamente inteso come il grado di diffusione e penetrazione di un programma di microcredito sia nella dimensione dell’ampiezza, ovvero il numero di clienti raggiunti e di prestiti concessi, che nella dimensione della profondità, inerente, ad esempio, alla grandezza del prestito, al genere, all’etnia o all’appartenenza dei beneficiari ad una comunità rurale.
Tuttavia, in senso lato, con outreach si può intendere anche il grado di sensibilizzazione e conoscenza che i potenziali destinatari di una misura di finanza agevolata hanno della stessa. Nel caso di programmi di microfinanza promossi da enti pubblici è utile riflettere su quali strumenti si abbiano a disposizione per trasmettere il messaggio nel territorio e quanto contino le strategie di comunicazione e la collaborazione istituzionale ai fini di un’efficiente ed efficace implementazione degli stessi.
Di seguito esamineremo i risultati emersi da un’indagine telefonica svolta nel maggio 2022 da Lisa Mazzon, stagista c/o l’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM) e studentessa in Scienze Politiche, Relazioni Internazionali e Diritti Umani presso l’Università di Padova.
L’oggetto dell’indagine era conoscere le strutture comunali deputate a informare i giovani NEET sulle opportunità offerte da Garanzia Giovani, e, in particolare, dai corsi ‘Yes i Start up’ (YISU) organizzati dall’ENM, propedeutici alla richiesta della misura di finanza agevolata Selfiemployment gestita da Invitalia. I corsi gratuiti online ‘Yes I Start Up’ possono definirsi servizi ausiliari propedeutici alla misura di microfinanza Selfiemployment in quanto accompagnano i discenti alla preparazione di un piano di impresa.
L’area di rilevazione comprendeva le province di Venezia, Treviso e Belluno, gestite dall’agente territoriale dell’ENM Stefano Battaggia. Con riferimento al 2017, si tratta delle tre provincie con il più basso tasso percentuale di NEET in Italia - pari al 11,20, 11,55 e 11,59 rispettivamente1. Per fare un raffronto, all’estremo opposto figurano Caltanissetta, Crotone e Palermo con un tasso percentuale pari al 44,92, 44,69 e 40,39 rispettivamente. Ciò corrisponde alle caratteristiche generali del mercato del lavoro - in Veneto il tessuto economico è vivace, l’offerta di lavoro sostenuta e i giovani che aderiscono a Garanzia giovani vengono indirizzati per lo più ai tirocini nelle aziende.
L’ente pubblico target dell’indagine è stato individuato nei comuni e la a ricerca si è focalizzata sulla capacity che essi hanno nell’orientare i giovani nel mondo del lavoro. I comuni hanno ricoperto storicamente questa funzione attraverso gli Uffici di Collocamento (le cui competenze sono state assorbite dai Centri per l’Impiego (CPI), strutture caratterizzate da minor capillarità nel territorio). Un ruolo non trascurabile è stato poi svolto dagli Sportelli Informagiovani, sovente esternalizzati (con il conseguente vacuum che si crea allo scadere del bando di assegnazione) e sacrificati dalla scarsità di risorse in bilancio.
Complementare al concetto di capacity è quello di legitimacy. A riguardo, i Comuni sono definiti dal Titolo V della Costituzione Italiana, all’articolo 114: “La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione [...]”.
Relativamente alle loro funzioni l’art. 117 della Costituzione Italiana dichiara che i Comuni sono titolari di funzioni proprie e di funzioni conferite da Stato e Regioni. Per quanto concerne il nostro ambito di ricerca il “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, (D.L. n° 267/2000) all’articolo 13 assegna ai Comuni la competenza sulla totalità delle funzioni pubbliche amministrative riguardanti la popolazione e il territorio comunale.
In particolare, la funzione che si prende in considerazione con questa ricerca è l’erogazione di servizi comunali alla popolazione; il D.L. n. 95/2012, all’art. 19, mette in luce le funzioni fondamentali nell’esercizio associato di funzioni e servizi comunali, tra cui la progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali, che comprendono servizi alla persona e alla comunità, e l’erogazione delle relative prestazioni ai cittadini. Come indicato dall’articolo 32,c. 1, D.Lgs n. 33/2013, i Comuni sono tenuti a rendere facilmente fruibili i propri servizi, da parte del cittadino e delle imprese, investendo in spazi e sportelli di prossimità, in comunicazione pubblica, in siti web chiari e standardizzati e nella pubblicazione di carte dei servizi contenenti gli standard di qualità dei servizi erogati. Le amministrazioni comunali devono altresì consentire l’accesso ai propri cittadini ai servizi online, coerentemente alla transizione digitale.
Alla luce delle funzioni che la legge ha assegnato ai comuni, si è voluto raccogliere informazioni sullo stato di attuazione di alcune politiche giovanili, in particolare quelle riguardanti il mondo del lavoro. Mediante il contatto telefonico con i comuni delle province di Belluno, Treviso e Venezia, si è eseguita una mappatura indagando sulla presenza o meno di un ufficio Informagiovani o una struttura analoga; contestualmente, si è chiesto ai funzionari comunali se fossero a conoscenza di giovani interessati a partecipare ai corsi gratuiti online “Yes i Start Up” in partenza.
Vediamo in dettaglio i risultati dell’indagine nelle tre provincie considerate.
Belluno
La Provincia di Belluno, situata nella parte settentrionale della Regione Veneto, è composta da 61 comuni e 198 021 abitanti (31-03-2022 - Istat) e si estende per una superficie di 3610,20 km². Questa provincia è formata soprattutto da comuni di piccole dimensioni, perciò sono presenti diverse Unioni Montane, in cui i comuni associano gli uffici comunali in toto o in parte.
Le Unioni Montane sono le seguenti:
- Unione Montana Agordina: comprende i comuni di Agordo, Alleghe, Canale d’Agordo, Cencenighe Agordino, Colle Santa Lucia, Falcade, Gosaldo, La Valle Agordina, Livinallongo del Col di Lana, Rivamonte Agordino, Rocca Pietore, San Tomaso Agordino, Selva di Cadore, Taibon Agordino, Vallada Agordina e Voltago Agordino.
- Unione Montana Centro Cadore: comprende i comuni di Auronzo di Cadore, Calalzo di Cadore, Domegge di Cadore, Lorenzago di Cadore, Lozzo di Cadore, Perarolo di Cadore, Pieve di Cadore e Vigo di Cadore.
- Unione Montana Alpago: comprende i comuni di Alpago, Chies d’Alpago e Tambre.
- Borgo Valbelluna: comprende i comuni di Mel, Lentiai e Trichiana.
- Unione Montana Bellunese: comprende i comuni di Belluno e Ponte nelle Alpi
- Unione Montana Cadore Longaronese Zoldo: comprende i comuni di Longarone, Ospitale di Cadore, Soverzene, Val di Zoldo e Zoppè di Cadore.
- Unione Montana Comelico: comprende i comuni di Comelico Superiore, Danta di Cadore, San Nicolò di Comelico, San Pietro di Cadore, Santo Stefano di Cadore.
- Unione Montana Feltrina: comprende i Comuni di Alano di Piave, Arsiè, Cesiomaggiore, Feltre, Fonzaso, Lamon, Pedavena, Quero Vas, San Gregorio nelle Alpi, Santa Giustina, Segusino, Seren del Grappa, Sovramonte e Setteville.
- Unione Montana Valle del Boite: comprende i Comuni di Borca di Cadore, Cibiana di Cadore, San Vito di Cadore, Valle di Cadore, Vodo di Cadore.
Nelle aree montane il tema dello spopolamento è una triste realtà da molto tempo e questo fenomeno non risparmia nemmeno i piccoli comuni della provincia di Belluno. Dal Dopoguerra ad oggi, la crescita demografica si è concentrata in pianura e nelle colline, mentre le aree montane hanno subito fenomeni silenziosi di spopolamento e abbandono. Se la popolazione italiana negli ultimi 60 anni è cresciuta di circa 12 milioni di persone, la montagna ne ha perse circa 900 mila.
La provincia di Belluno si caratterizza per il marcato spopolamento, circa l’11%, rispetto alle altre province montane il cui tasso si aggira attorno al 5%. Nonostante il fatto che in queste aree la qualità della vita sia migliore grazie all’aria salubre, agli spazi verdi, alla tranquillità e alle temperature inferiori rispetto alla torrida pianura, si parla di borghi fantasma destinati a scomparire a causa della carenza di servizi essenziali quali scuole, ospedali, strade praticabili, negozi di alimentari, farmacie, solo per citarne alcuni ed uno stato generale di incuria2.
Treviso
La Provincia di Treviso ospita 94 comuni e 875 878 abitanti (al 31-03-2022 - Istat) e si estende per un’area di 2.480 km². La maggior parte dei comuni, il 96.81%, non ha un Informagiovani, mentre il 6.38% ha un Progetto giovani/Centro Giovani dedicato. Il 23.40% offre altre iniziative legate ai giovani e alle politiche giovanili come Associazioni Giovanili, sportelli lavoro che aiutano i giovani ad inserirsi nel mondo del lavoro; in alcuni comuni è presente una Consulta giovani.
I comuni di piccole dimensioni spesso lamentano una scarsa partecipazione della popolazione e si affidano a quelli più grandi per le politiche giovanili e all’Informagiovani del capoluogo di provincia. Solamente il 3.19% ha un ufficio Informagiovani, di cui il 2.13% con sito dedicato (Comuni di Vittorio Veneto e Conegliano).
Per quasi la totalità dei comuni sono i Servizi sociali l’ufficio competente: la maggior parte delle volte, a rispondere è un addetto che spesso non ha tutte le informazioni necessarie e parlare con l’assistente sociale non è semplice.
Per una persona che si rivolge ad un ufficio comunale per porre dei quesiti o esporre delle problematiche è fondamentale trovare un operatore disponibile a dare informazioni e risolvere efficacemente i problemi. Purtroppo, a volte, l’interazione avviene con personale che non detiene le informazioni necessarie, ma soprattutto non si attiva per trovarle, lasciando così l’interlocutore privo di una risposta o costringendolo a navigare sul sito internet del comune nella speranza di trovare informazioni. Per contro, ci sono comuni nei quali il personale è gentile e disponibile a capire le necessità dell’interlocutore per dare una risposta più completa possibile anche se magari non sempre risolutiva. Sorprendentemente, per alcuni comuni i giovani sembrano proprio non esistere.
La biblioteca comunale svolge un ruolo importante per la promozione di attività e iniziative, solitamente ospitando presentazioni e laboratori. Inoltre, alcune biblioteche dispongono anche di un’aula studio frequentata da giovani che hanno così l’opportunità di essere informati sulle varie iniziative. In alcuni casi, i comuni affidano l’area politiche giovanili, ricerca del lavoro e inserimento lavorativo a delle cooperative sociali.
Durante la ricerca si è riscontrato che in alcuni casi l’interesse dei piccoli comuni sia più elevato di quelli grandi, anzi diversi piccoli comuni hanno ringraziato di esser stati contattati: qui emerge il fatto che spesso i piccoli comuni non vengono informati in maniera adeguata delle diverse iniziative presenti a livello nazionale e territoriale. Per contro, i comuni di dimensioni maggiori vengono giornalmente informati su attività e progetti e, come è comprensibile, alcuni sfuggono e non viene posta la giusta attenzione a tutte le iniziative presenti sul territorio che potrebbero essere di interesse ai cittadini.
Venezia
La Provincia di Venezia, nella regione Veneto, è stata sostituita nel 2015 con la Città Metropolitana di Venezia composta da 44 comuni e 839.396 abitanti (01/01/2022 - Istat), e si estende per un’area di 2.467 km².
Si nota una marcata differenza tra i comuni della Provincia di Treviso e quelli della Città metropolitana di Venezia: questi ultimi sembrano dimostrare una minore sensibilità rispetto alle tematiche giovanili. Inoltre, spiace constatare che il personale appare spesso poco informato e scarsamente interessato.
È altresì complesso trovare le iniziative comunali indirizzate ai giovani, e quando esistono, spesso non vengono pubblicizzate nella pagina iniziale del loro sito istituzionale. Inoltre, accade che le informazioni non vengano aggiornate, così che i dati riportati non appaiono corretti.
Mentre nella Provincia di Treviso molti comuni più piccoli si affidavano a centri più grandi per le politiche giovanili, oppure più comuni fanno pooling per diverse iniziative soprattutto nell’ambito lavorativo, nella Provincia di Venezia sembra mancare questo tipo di collaborazione.
Conclusioni
Da questa ricerca emerge l’evidenza che i comuni non sembrano essere un punto di riferimento per i giovani: quando questi hanno necessità di informarsi su iniziative a loro dedicate, il loro primo punto di approdo non sono gli enti territoriali locali. Parimenti, possiamo affermare che la maggior parte dei comuni non si preoccupa in modo diretto dei propri giovani cittadini oltre l’età scolare, e non si prodigano per attirare la loro attenzione.
Nell’indagine viene inoltre evidenziato che le proposte sostenute dai comuni per i giovani sono state oggetto di scarsa partecipazione. Anche a fronte di questo dato, molti Informagiovani e altre strutture sono state chiuse e le risorse rivolte alle politiche giovanili sono state drasticamente ridotte, a volte perfino cancellate. Infine, non hanno aiutato la pandemia e le misure per il confinamento sociale.
Dopo un difficile periodo dovuto alla crisi pandemica, si ritiene auspicabile riflettere sul rapporto tra i comuni e i loro giovani cittadini, al fine di creare comunità locali attive, dove tutte le fasce di cittadini si sentano rappresentate. In proposito possono accorrere alcune strategie di digitalizzazione della comunicazione.
La circostanza che in Veneto il disagio giovanile dovuto a carenza di opportunità lavorative non sia così allarmante come in altre regioni italiane potrebbe spiegare in parte lo scarto nei risultati dell’indagine - riteniamo tuttavia che la ricerca possa essere utile in un’ottica di analisi comparativa.
NOTE
* Stefano Battaggia Agente territoriale enm, Lisa Mazzon Stagista ENM
1 I NEET in Italia, la distanza dal mercato del lavoro ed il rapporto con i Servizi Pubblici dell’impiego, NOTA STATISTICA n.1/18 - Luglio 2018 A cura della Direzione Studi e Analisi Statistica di Anpal Servizi
2 https://www.ilgazzettino.it/nordest/belluno/borghi_fantasma_bellunese_spopolamento_montagna_bellunese_sogna_progetto_recoaro-6697600.html