Sviluppo sostenibile e innovazione
Giovanni Nicola Pes Vice Segretario Generale Ente Nazionale per il Microcredito
Anche in un contesto come quello italiano, caratterizzato dalla forte presenza di imprese di piccole dimensioni, i temi dello sviluppo sostenibile, dell’innovazione, dell’ambiente e dell’economia circolare rappresentano la vera svolta evolutiva per una politica di sviluppo che voglia porre al centro dell’attenzione la promozione di una nuova cultura imprenditoriale, più vicina al mondo della ricerca e dell’università e maggiormente disposta ad aprirsi ai flussi internazionali di capitale umano e finanziario. L’innovazione è un tema trasversale, che interessa la generalità dei settori economici e genera valore anche in termini di sostenibilità ambientale e sociale. Per quanto riguarda le micro e piccole imprese, particolare attenzione va rivolta all’adozione di soluzioni innovative nei processi, nei prodotti e nelle formule organizzative, alla creazione e al consolidamento di start-up innovative ad alta intensità di applicazione di conoscenza, alle iniziative di spin-off della ricerca, alla creazione di incubatori e acceleratori d’impresa, nonché alla trasformazione digitale delle imprese, che rappresenta ormai un veicolo fondamentale di produttività e redditività. Innovazione e sviluppo sostenibile sono temi strettamente correlati, che necessitano di un costante processo di ricerca di equilibrio con i temi dell’economia, dell’ambiente e della società. La definizione più nota di sviluppo sostenibile è sicuramente quella contenuta nel Rapporto Our Common Future dalla World Commission on Environment and Development: «lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni». Lo sviluppo sostenibile, quindi, è un modello di sviluppo che si prefigge una visione del mondo nella quale il fine ultimo è rappresentato dal raggiungimento di una migliore qualità della vita, dalla diffusione di una prosperità crescente ed equa, dal conseguimento di un livello ambientale non dannoso per l’uomo e nel quale sia possibile una più equa accessibilità alle risorse. Sono questi i presupposti dell’economia ambientale, come nuovo campo di studi ove rileggere e valutare le interrelazioni tra ambiente ed economia. L’obiettivo è di mantenere uno sviluppo economico compatibile con l’equità sociale e gli ecosistemi, operante quindi in regime di equilibrio ambientale. È la cosiddetta regola dell’equilibrio delle tre “E”: ecologia, equità, economia. Tale definizione parte da una visione antropocentrica, nel senso che al centro della questione non è tanto l’ecosistema, e quindi la sopravvivenza e il benessere di tutte le specie viventi, ma piuttosto l’uomo della presente e delle future generazioni. Si tratta di concetti pienamente in sintonia con quella visione etica della finanza che caratterizza l’attività dell’Ente Nazionale per il Microcredito: una visione che mira non tanto al profitto immediato, quanto allo sviluppo integrale della persona e della società e che l’Ente ha ormai da tempo posto al centro della sua strategia di sviluppo. Il microcredito e la microfinanza, lungi dal rappresentare strumenti idonei soltanto per l’inclusione finanziaria di soggetti poveri, marginalizzati e in possesso di un’istruzione di base, rappresentano anche, nella visione dell’Ente, un formidabile volano per la realizzazione di progetti di start-up innovative e sostenibili, posti in essere da giovani laureati e specializzati in discipline scientifiche nei migliori Politecnici del nostro paese, che però non dispongono di sufficienti mezzi finanziari e di garanzie per far partire la loro idea. È proprio per questa visione di tipo “trasversale” della microfinanza che l’Ente si sta interessando con sempre maggiore frequenza ai temi dello sviluppo sostenibile, dell’innovazione e dell’ambiente ed è per questo che abbiamo voluto raccogliere in questo focus di “Microfinanza” le testimonianze di alcuni specialisti di tali materie. Il focus si apre con un’intervista a Leonardo Becchetti, professore ordinario di economia politica presso l’Università di Roma Tor Vergata, sul tema “Una finanza innovativa per uno sviluppo sostenibile”. Becchetti, partendo dalla crisi provocata dal Covid-19, indica quali sono le tre direttrici per la ripartenza dell’economia: transizione ecologica, digitale e inclusione sociale. Su tali basi, l’emergenza pandemica può accelerare il processo di transizione verso una finanza innovativa e sostenibile e gli strumenti della microfinanza, in questa prospettiva, possono giocare un ruolo chiave. Inoltre, una questione fondamentale è quella della trasmissione dei contenuti della ricerca dal mondo scientifico ed universitario a quello delle imprese e il ruolo propulsore dell’Ente Nazionale per il Microcredito, che ha appena concluso una convenzione con il MIUR, può fare da volano su questo punto decisivo per il nostro futuro. “Relazione, reputazione, resilienza per lo sviluppo sostenibile” è l’impegnativo tema affrontato da Rossella Sobrero, Presidente FERPI, la quale ci ricorda come essere sostenibili significa agire considerando tre dimensioni – quella economica, quella sociale e quella ambientale – in una visione strategica e in un approccio sistemico ai problemi, che comprende impegni su diversi fronti. In questo contesto, fattori, quali la fiducia, la trasparenza, la reputazione, la comunicazione e la resilienza rivestono un’importanza strategica nell’ottica dello sviluppo sostenibile. Le opportunità offerte dai processi di innovazione delle attività imprenditoriali orientati allo sviluppo sostenibile sono analizzate da Lorenzo Semplici, membro del comitato scientifico del progetto F.A.S.I.. L’autore mette in luce i tre modelli sui quali detti processi devono basarsi: 1) una prospettiva condivisa di respiro internazionale (l’Agenda2030); 2) una finanza capace di supportare la transizione allo sviluppo sostenibile (finanza etica e microfinanza); 3) una nuova modalità di costruzione dei business plan in grado di permettere la nascita e/o l’espansione di imprese che siano già sostenibili in termini di prodotti/servizi e/o processi di produzione/erogazione. Luca Raffaele, Direttore Generale di NeXt Nuova Economia per Tutti e Presidente Next Social Commerce, ci invita a ripensare il modo in cui viene concepita l’innovazione in Italia e a passare dalla mera innovazione tecnologica ad un processo di medio-lungo termine capace di connettere anche gli aspetti economici, sociali e ambientali. L’autore sottolinea la necessità di fare rete con il territorio, a partire dali Istituti Superiori e dalle Università, e illustra una serie di strumenti che NeXt ha messo in campo sia per rafforzare le competenze di giovani e studenti sull’autoimprenditorialità in chiave sostenibile, sia per supportare la nascita di nuove imprese. L’ultima testimonianza è quella di Anna Piccinni, analista dell’OCSE, che sviluppa il tema della coerenza delle Politiche per lo Sviluppo Sostenibile (PCSD) dell’OCSE. In particolare, l’autrice conduce un’analisi sulla capacità dei governi di perseguire un obiettivo di politica pubblica prendendo in considerazione le conseguenze sugli altri obiettivi, sulle generazioni a venire e sulle possibilità di sviluppo degli altri Paesi, soprattutto quelli con redditi meno elevati.