Conferenza sul tema SORELLA ECONOMIA: IL PROFILO ECONOMICO DELL’ENCICLICA “FRATELLI TUTTI”
L’Ente Nazionale del Microcredito, nell’ambito del proprio mandato istituzionale, meditava da tempo di portare in Parlamento, all’attenzione dei decisori politici, la riflessione sull’esperienza di una finanza che si fa piccola, che si fa “micro”, per rendere sempre più grande, sempre più “macro”, l’area di coloro che ne beneficiano. Una finanza che si fa compagna di strada e si rende accessibile a ogni persona.
Così, quando il Santo Padre, Francesco, ha pubblicato la Sua Enciclica sociale, Fratelli Tutti, ci è sembrato che rispondesse nel modo più alto a questa esigenza che sale dal basso e di cui l’Ente è istituzionalmente portatore: di una economia che si fa “sorella”.
Nasce così l’idea di questo incontro, non confessionale, ma istituzionale, poiché il messaggio del Papa si rivolge non solo ai credenti, a coloro che professano la fede in Dio, bensì a tutti coloro che credono nell’uomo.
Il nostro incontro si svolge in Parlamento, cioè nel luogo “dove la politica riconosce, valorizza e immette nelle istituzioni ciò che di vivo emerge dalla società civile. Come ci ha ricordato il Presidente Sergio Mattarella, nel proprio recente discorso d’insediamento.
Ringrazio tutti voi per aver accolto questo invito. Ringrazio la Presidente del Senato per averci concesso la Sala Capitolare. Soprattutto, ringrazio Sua Eccellenza Monsignor Nunzio Galantino, Presidente dell’APSA, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, per avere accettato di accompagnarci nella lettura dell’enciclica.
Non è un compito facile, perché il testo obbliga, riga per riga, a un serrato confronto con noi stessi, sia a livello personale sia come soggetti responsabili di strutture sociali, culturali, politiche ed economiche che hanno un impatto sulla vita di altre persone.
In quest’aula ci sono Ministri, Sottosegretari, Legislatori, Capigruppo e Presidenti di Commissione Parlamentare, Giudici Costituzionali e alti magistrati, ambasciatori di Paesi dei cinque continenti e Rettori di Università, Presidenti e Direttori Generali di grandi aziende e organizzazioni imprenditoriali.
Fraternità e carità in tale contesto e nell’ottica universale dell’enciclica, non possono rimanere circoscritte in un ambito personale, ma devono farsi “istituzione” istituzione sociale, istituzione culturale, istituzione accademica, istituzione economica e politica.
Per quanto ci riguarda direttamente, possiamo dire che l’enciclica costituisce il quadro dei princìpi che ispirano quotidianamente il lavoro dell’Ente Nazionale per il Microcredito, i cui valori non si discostano – anzi, traggono alimento – da quella dottrina sociale della Chiesa che la “Fratelli tutti” aggiorna e approfondisce, mettendo a fuoco nuove prospettive: nuovi orizzonti.
Quella dell’Ente Nazionale per il Microcredito, come dicevo all’inizio, è una missione che parte dal “micro”, dal piccolo, ma tende al “macro”, al contributo di riflessione da offrire alla Politica Economica.
Partiamo dal “micro”, dal basso, rivolgendo la nostra attenzione all’economia reale e, in particolare, a quella miriade di microimprese che rappresentano la spina dorsale del nostro sistema, alle quali offriamo sostegno finanziario attraverso lo strumento del microcredito, per mezzo della rete di intermediari che abbiamo convenzionato (ad oggi 38 banche con oltre 2.700 filiali, che ci consentono di operare sull’intero territorio nazionale), nonché con un ricco apparato di strumenti e servizi finanziari appositamente ingegnerizzati, tra i quali valorizziamo gli strumenti della finanza etica e quelli ad impatto sociale e ambientale come i social impact bond e i green bond.
Soprattutto, facciamo crescere le imprese attraverso un sostegno di tipo “immateriale” che si esplica in una vasta serie di servizi specialistici di formazione, trasferimento di competenze, affiancamento e tutoraggio, che responsabilizzano l’imprenditore nella sua funzione anche sociale. A questo si dedicano i nostri tutor (ad oggi oltre 500) che formiamo e contrattualizziamo ai sensi di specifiche norme di legge e gli Sportelli Territoriali di Microcredito (più di 130) che abbiamo disseminato sull’intero territorio nazionale in collaborazione con le pubbliche amministrazioni locali.
Questa visione a largo raggio ha consentito all’Ente di porre in atto un modello operativo efficace e sostenibile, caratterizzato da un forte grado di “trasversalità” in termini di soggetti target e di settori d’intervento.
Abbiamo cura, infatti, dei soggetti più deboli spesso caratterizzati da un forte livello di esclusione finanziaria e sociale, così come dei migliori cervelli del nostro Paese che necessitano di essere supportati nella creazione di aziende innovative ad alto potenziale di crescita. Operiamo affianco alle istituzioni centrali e locali nel disegno e nell’attuazione di politiche pubbliche di welfare to work, inclusione e coesione. Altresì, supportiamo in maniera diretta le realtà imprenditoriali che vogliono crescere per meglio radicarsi in un mercato ormai dominato dai processi di innovazione tecnologia e di digitalizzazione, fungendo da cinghia di trasmissione tra il mondo universitario e della ricerca e l’economia reale. E’ cosi che, solo nell’ultimo triennio, siamo riusciti a servire oltre 18.000 microimprese, operando nel cuore di una rete fatta di istituzioni pubbliche, operatori del terzo settore, banche ed intermediari finanziari, tutor, università, una rete di oltre 50 mila soggetti che lavorano giorno dopo giorno per sostenere lo sviluppo economico e sociale del Paese.
Ecco: sono sceso sul terreno, nel concreto. Come si addice a un Ente che opera sul territorio, in una molteplicità di articolazioni e realizzazioni.
Tocca a Lei, Eccellenza riportarci in alto, ad una visione d’insieme
Questa sera Lei si rivolge a una platea di decisori, politici ed economici, che hanno risposto così numerosi, così prestigiosi, al nostro invito nella consapevolezza che politica ed economia non possono crescere, forse nemmeno sopravvivere, l’una senza l’altra, nel rispetto e nell’equilibrio dei compiti rispettivi: senza prevaricare l’una sull’altra. Un tema sul quale il Santo Padre insiste moltissimo nell’enciclica.
Motivo per cui abbiamo ritenuto di portare anche nell’altro ramo del Parlamento, in un analogo incontro, la riflessione su un documento destinato a rimanere, lo percepiamo sin d’ora, come uno dei testi di riferimento dell’intero XXI secolo, e forse del Millennio.
E dunque lasciando la parola a S.E. Mons. Galantino, concludo richiamando una frase dell’enciclica che ci invita a riflettere sul ruolo dell’economia: “Ci sono regole economiche che sono risultate efficaci per la crescita, ma non altrettanto per lo sviluppo umano integrale. È aumentata la ricchezza, ma senza equità, e così ciò che accade è che nascono nuove povertà”.
Una frase che, come ho scritto al Capo dello Stato, presentandogli l’incontro odierno, “costituisce per noi motivo di straordinario incoraggiamento, nel mandato istituzionale volto a promuovere l’uguaglianza e inclusione sociale”

