Microcredito, una risorsa dell’economia sociale del terzo millennio
L’economia sociale di mercato è un principio fondamentale nell’ordinamento dell’Unione Europea, che influenza le politiche economiche e sociali dei Paesi membri. In questa ottica il sistema economico è caratterizzato allo stesso tempo da libertà di mercato e giustizia sociale. I fondamenti di tale modello stanno nella constatazione che il puro liberalismo non è in grado di garantire una soddisfacente equità sociale, ritenuta invece indispensabile proprio perché i singoli individui siano in grado di operare liberamente e in condizioni di pari opportunità; di converso, anche la piena realizzazione dell’individuo non può compiersi se non vengono garantite la libera iniziativa, la libertà di impresa, di mercato e la proprietà privata. È quindi necessario un ruolo ‘regolatore’ dell’autorità statale, i cui confini di intervento sono però problematici da definire con esattezza e, soprattutto, in modo oggettivo. L’intervento dello Stato, infatti, non deve interferire con i suoi esiti naturali: deve semplicemente intervenire laddove esso fallisce nella sua funzione sociale. Ecco, il microcredito è lo strumento che si propone come tramite tra lo stato e il beneficiario. La via italiana al microcredito, studiata e implementata dall’Ente Nazionale per il Microcredito, esercita quella funzione regolatoria che permette di colmare il gap tra una platea di svantaggiati, socialmente ed economicamente esclusi dai circuiti finanziari e contributivi, che possono invece diventare soggetti attivi di percorsi economici attraverso l’autoimprenditorialità. Inoltre, grazie ai programmi di microcredito sociale si riesce a impedire che il disagio e la vulnerabilità economica momentanea possa diventare strutturale. In un’epoca di grande confusione il richiamo prepotente a un’economia sociale e di mercato è uno stumento di politica e diplomazia preventiva che si attesta come coesione nello Stato e fra le Nazioni. Con l’elezione del nuovo Pontefice che si pone sulla scia di prosecuzione spirituale del lavoro di Leone XIII voglio ricordare che nei principi della enciclica Rerum Novarum trova fondamento questa logica di sussidiarietà per lo sviluppo sociale e il lavoro che dobbiamo sostenere attraverso gli strumenti a nostra disposizione come il microcredito.
Il microcredito e la Rerum Novarum, pur essendo distanti nel tempo e nel contesto, possono essere collegati attraverso il concetto di sviluppo sociale e di sostegno alle comunità. La Rerum Novarum, promulgata da Papa Leone XIII nel 1891, affrontava la questione operaia e sottolineava l’importanza di un approccio equilibrato tra capitale e lavoro, con una particolare attenzione ai più deboli. Il microcredito, come strumento di sostegno alle piccole imprese e alle comunità svantaggiate, può essere visto come una moderna applicazione di questi principi, fornendo aiuti finanziari per generare reddito e migliorare le condizioni di vita.
Quarant’anni più tardi, maggio 1931, un altro Papa, Pio XI, affronterà il tema del lavoro e della dignità del lavoratore, in un documento dal titolo “Quadrigesimo anno”, affermando che la Rerum Novarum di Leone XIII “si è dimostrata come la Magna Charta, sulla quale deve posare tutta l’attività cristiana del campo sociale come sul proprio fondamento”. Già il Segretario di Stato Vaticano, Cardinale Pietro Parolin, nell’introduzione al libro “Papi e giubilei. Da Leone XIII a Francesco. In oltre un secolo di cooperazione” (Roma, Ecra, 2016), scriveva che “Il Magistero sociale della Chiesa ha mantenuto e sviluppato da allora lo stesso messaggio: una società che voglia rispettare la dignità umana non può esser edificata dal gioco di forze lasciate a se stesse, siano esse la lotta di classe o il mercato. Solo il costante impegno per la giustizia, guidato e completato dall’amore vicendevole, può costruire una società fraterna e solidale. In tale contesto, come hanno riaffermato Papa Benedetto XVI (10 dicembre 2011) e Papa Francesco (28 febbraio 2015), l’azione cooperativa rimane un esempio paradigmatico di un’economia impostata sulla logica della comunione e della fraternità. L’interazione tra Magistero e vita dei cristiani fa sì che la Dottrina Sociale della Chiesa nasca non solo quale critica teorica ai concetti della modernità — liberalismo, liberismo economico, varie forme di socialismo che si stavano sviluppando, ma anche come un esercizio pratico della responsabilità dei singoli e della società civile. Una vera critica pratica, tratta dall’azione sociale dei cattolici, che a sua volta fornirà elementi, sia per l’ulteriore sviluppo della Dottrina Sociale, che per un pensiero economico al servizio dello sviluppo umano integrale.1 Oggi alla luce del nuovo pontificato questo richiamo sembra essere più forte. Dalla dottrina sociale della Chiesa all’economia sociale e di mercato attuata nei programmi economici di supporto alla persona, la sussidiarietà diventa vettore di rigenerazione e creazione di un tessuto economico e sociale pronto a reggere gli urti di una nuova rivoluzione industriale quella che vede nella digitalizzazione e nell’intelligenza artificiale la nuova frontiera di sviluppo dell’umanità. restare umani significa dominare i processi creando equità. L’agenda 2030 dettata dalle Nazioni Unite per sostenere lo sviluppo e l’equità globale contempla tutti quegli aspetti che vengono declinati negli strumenti microfinanziari. La finanza etica con il suo sviluppo impregnato nella sostenibilità e nella circolarità d’impresa garantisce un’aderenza a cinque dei principi fondamentali per il raggiungimento dei millennium goals. Nella lotta alla povertà e all’esclusione sociale e finanziaria il microcredito trova il suo fondamento, così come viene annoverato tra gli strumenti utili per l’ottavo obiettivo che declina le necessità legate a “Lavoro dignitoso e crescita economica”, e mira a promuovere una crescita economica sostenibile e inclusiva, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti, in un ambiente lavorativo sano e sicuro per i lavoratori, inclusi gli immigrati, in particolare per le donne e i precari. Questo obiettivo è fondamentale per combattere la povertà e garantire un futuro equo. Così nel solco di questi dettami la via italiana al microcredito crea occupazione e sostiene la persona nella sua integrità, genera economia e networking e proprio in occasione di un evento internazionale come l’Esposizione Universale di Osaka, l’Ente Nazionale per il Microcredito porterà i risultati di questi 20 anni di lavoro per il bene comune. “Designing Future Society for Our Lives” - “Progettare la società futura per le nostre vite” è il tema di Expo 2025 Osaka”: un invito alla comunità internazionale a portare soluzioni concrete per la realizzazione di una società sostenibile, che supporti le idee degli individui e migliori la qualità della vita delle persone, tanto che lo stesso tema è suddiviso in tre grandi sottotemi: “Salvare vite”, “Potenziare vite” e “Connettere vite”. L’Expo si svolge in un momento in cui sta aumentando il divario economico e si intensificano i conflitti. Inoltre, l’avanzamento delle tecnologie scientifiche come l’intelligenza artificiale e la biotecnologia, ci prospettano un futuro incerto. Expo 2025 Osaka invita la comunità internazionale a interrogarsi su questi temi e a trovare soluzioni condivise per migliorare il futuro di tutti.2 Rispondendo a questo appello l’ENM sarà presente per raccontare i successi della microfinanza e della via italiana al microcredito come best practices.
NOTE
1 https://www.fondazioneoperatoniolo.it/2016/10/28/luce-sulleconomia-dalla-rerum-novarum-alla-laudato-si/
2 https://www.italyexpo2025osaka.it/it/expo-2025-osaka

