Il futuro è ora se insegniamo ai giovani le basi dell’economia

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Il futuro è ora se insegniamo ai giovani le basi dell’economia

Mario Baccini

La proposta del Ministro dell’Istruzione di comprendere nei piani scolastici l’insegnamento di nozioni di finanza è una opportunità che non può essere sottovalutata. Se nel diciannovesimo secolo l’alfabetizzazione di base era il primo obiettivo di civilizzazione di una Italia Unita che vedeva gli albori, oggi con il mondo globalizzato, la necessità è quella di formare le nuove generazioni a materie economiche e alla finanza etica attraverso una digitalizzazione costante di strumenti e linguaggi. Il recupero di quanti vengono emarginati dalla incapacità di accedere a sistemi e opportunità economiche è uno degli obiettivi fondamentali del microcredito.

Il fabbisogno di un confronto con il mondo reale, sempre più digitale e basato su un’economia gestita dalla finanza, ci ha portati a riflettere sulle necessità dell’individuo che deve essere rimesso al centro del circuito economico, non solo come consumatore ma anche come fulcro e produttore.

L’idea che nasce dall’intraprendenza e dalla cultura dell’individuo, deve essere sostenuta dalle capacità economiche e dallo Stato affinché diventi azienda e parte di quel tessuto che compone e sorregge l’intero Sistema Paese.

Le scuole, di ogni ordine e grado, hanno la possibilità di divulgare una conoscenza adatta sulle materie economiche, anche con il sostegno di esperti del settore, affinché i ragazzi possano proiettarsi in una dimensione imprenditoriale con cognizione di causa. Molti sono gli strumenti che lo Stato e l’Europa mettono a disposizione per una formazione permanente che permette a giovani e meno giovani di confrontarsi con un mondo del lavoro che muta costantemente a grande velocità; le necessità sono molteplici: in primis è necessario fornire gli strumenti base per accedere ai servizi finanziari e bancari, che oggi per la maggior parte, sono digitalizzati, oltre alle nozioni sulle attività aziendali e sulle necessarie competenze burocratiche che il soggetto deve affrontare per confrontarsi con la possibilità di avviare un’impresa.

Inoltre è fondamentale l’educazione o la conversione all’uso delle nuove tecnologie, che possono sostenere l’avvio o la promozione stessa dell’impresa, oggi non si può sottovalutare il potere mediatico dei social che consentono una valorizzazione del prodotto a basso costo e con una grande pubblicità, così come i nuovi e-commerce e la logistica di ultima generazione, che permettono alle aziende, anche piccolissime, di esportare e vendere ovunque.

Anche la preziosa manualità dell’artigianato Made in Italy, oggi, vive una nuova stagione, proprio grazie alla riconversione digitale, ma anche se ancora il gap è troppo evidente, il potenziale di sviluppo è importante.

L’Ente Nazionale per il Microcredito promuove da sempre un’azione di educazione finanziaria sia diretta, attraverso il sostegno ai progetti interministeriali di politiche attive del lavoro, come ad esempio Yes I Start Up, progetto Europeo sviluppato del Ministero del Lavoro con ENM e Anpal e, oggi anche con alcune regioni, premiato come best practices, oppure indirettamente, attraverso il lavoro dei tutor di microcredito che svolgono servizi ausiliari di accompagnamento, tutoraggio e monitoraggio dell’impresa insieme al beneficiario. Queste attività, che meritano un plauso speciale, sono il cuore del sistema microfinanziario, che va sotto il nome di ‘via italiana al microcredito’ e rappresenta quell’incontro b2b tra il neo imprenditore e il professionista delle attività finanziarie che diventa mentore ed educatore.

Una menzione particolare nel caso di alcuni progetti di microcredito sociale, va sicuramente a tutti coloro che si occupano di reimmettere nel circuito finanziario quei soggetti che hanno avuto problemi di varia natura, come nel caso delle donne vittime di violenza, che grazie a questo sistema di tutoraggio e ai servizi aggiuntivi erogati per le attività micro-finanziarie, possono reinventare la propria vita lavorativa e familiare in un contesto sociale diversificato, che permette loro di ricostruire un vissuto fino a oggi negato.

In questo caso l’attività formativa ed educativa dei tutor diventa, non solo fondamentale, ma diventa anche strumento vero e proprio di libertà per l’individuo che vuole autodeterminarsi attraverso l’impresa economica.

Nella maieutica tradizionale, il compito dell’educatore era proprio quello di portare alla luce le capacità del soggetto, in questo caso l’attività di tutoraggio diventa fondamentale, ed è fondamentale soprattutto il rapporto tra il tutor e il beneficiario, che non è altro che, la possibilità di aiutare quest’ultimo ha realizzare la propria attività di impresa, grazie alle competenze che gli vengono trasmesse dal tutor.

Tutti i programmi Europei che l’Ente segue a vario titolo, ne sono un esempio, e sono indirizzati a quelle fasce di popolazione definite più deboli, ossia, giovani, neet, donne e in alcuni casi, anche coloro che vogliono riconvertirsi da lavoratori dipendenti ad autonomi, offrendo loro la possibilità di rimettersi nel circuito produttivo con competenza e strumenti finanziari garantiti dallo Stato. Ritengo che questi casi possano essere d’esempio e quindi diventare best practice da diffondere nelle scuole, perché la conoscenza si formi già nell’età adolescenziale, così da determinare una migliore capacità di approccio all’impresa e una visione che possa espandersi accogliendo le possibilità molteplici che lo Stato offre, soprattutto a questo tipo di pubblico e non solo.

Da molti studi e ricerche, emergono impellenti le necessità dei ragazzi di autodeterminarsi attraverso delle politiche attive del lavoro che li indirizzino verso l’autoimprenditorialità, nel recupero spesso delle tradizioni e del territorio; il nostro compito è proprio sostenere questo trend, favorendo con una migliore conoscenza degli strumenti, le opportunità e quindi l’intero sistema economico. Potremmo sintetizzare questa attività in una frase: “conosci per operare, conosci per intraprendere, condividi le conoscenze finanziarie per avviare la tua impresa nell’epoca in cui è necessario fare e non dire, l’attività educativa in campo finanziario diventa lo strumento per poter realizzare la propria idea”.

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