LA FATICA DELLE DONNE E LE CONQUISTE ECONOMICHE: OBIETTIVO PARITÀ DI GENERE

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LA FATICA DELLE DONNE E LE CONQUISTE ECONOMICHE: OBIETTIVO PARITÀ DI GENERE

Emma Evangelista

Direttore Microfinanza

Parità di genere e crescita economica di un Paese sono strettamente connesse. Ma affermarsi come donna manager, imprenditrice o rappresentante di genere nelle diverse espressioni politico sociali di un Paese è, e rimane, una fatica erculea, una strada lastricata di difficoltà e burocrazia, sessismo e problemi di accesso alle opportunità. Sin dall’antichità uno dei compiti affidati alle donne prevalentemente era quello di gestire l’economia domestica. Oggi la maggioranza della popolazione, non solo nazionale ma mondiale, è donna ma il ruolo di amministratrice ‘familiare’ è ormai superato, così come prova la necessità di affrontare temi che riguardano non solo la parità di genere in senso lato, ma il rispetto delle differenze e peculiarità nell’eguaglianza socio economica tra individui che ricoprono lo stesso incarico, in un’attribuzione di compiti e responsabilità che ha come obiettivo la parità assoluta. La sostenibilità di quella che viene definita women empowermentè la conditio sine qua nonsi accelera lo sviluppo economico di una nazione. Già nel 1994 il tema fu affrontato in modo strutturale come emergenza mondiale nell’iniziativa dell’UNFA (United Nation Population Fund) al Cairo, oggi, a venticinque anni di distanza, si ripropone prepotentemente come tema di rilievo nel dibattito internazionale. Da emergenza è diventata, però, criticità permanente, seppur con dei picchi d’eccellenza nelle nazioni del Nord Europa. Il dibattito sul tema dell’uguaglianza di genere resta acceso ovunque, ma i risultati deludenti, soprattutto in merito di equità salariale e possibilità di accesso a posizioni dominanti in ambito politico-aziendale, sono il tallone d’Achille di questa battaglia. Le discriminanti per l’uguaglianza di genere restano fondamentalmente due: accesso all’istruzione e accesso alle risorse. Dalle parole di Christine Lagard, presidente del Fondo Monetario Internazionale, una delle poche donne che ha scalato i vertici dell’apparato economico mondiale, il beneficio che l’intero Sistema potrebbe trarre dalla realizzazione della gender equalitysarebbe notevole: “Impiegare più donne e affrontare il sessismo sul posto di lavoro è la chiave per rendere l'economia mondiale più ricca, più equa e meno incline a devastanti crolli finanziari: alcuni Paesi potrebbero aumentare le dimensioni delle loro economie del 35% se abbandonassero le leggi discriminatorie e sfruttassero le abilità che le donne possono offrire. La ricerca dell'FMI suggerisce che le banche sarebbero più stabili se ci fossero più donne nei loro consigli. Quello che abbiamo osservato è che quando ci sono più donne i buffer di capitale delle banche sono più grandi, il numero di crediti in sofferenza è minore e gli indici di rischio sono più bassi. Non è causalità ma è una forte correlazione”. L ’obiettivo, dunque, è quello di superare le disuguaglianze rafforzando le competenze finanziarie per poter consentire l’accesso alle donne a un mondo, che teoricamente gestiscono dalla notte dei tempi, ma che a tutt’oggi le relega a funzioni minoritarie in ambiti ristretti. Sostenere questi processi attraverso il trasferimento di competenze è possibile anche utilizzando le nuove tecnologie a vantaggio di quell’educazione finanziaria che in Italia e in Europa è diventata una priorità governativa. Anche in ambito microfinanziario la situazione generale si riflette riproponendo le stesse proporzioni. L ’Ente Nazionale per il Microcredito tra le sue priorità riconosce che la promozione dell’autoimpresa femminile può contribuire sensibilmente alla crescita del tessuto economico, con un impatto notevole sul tessuto sociale locale (e quindi nazionale), per questo motivo da anni sostiene la campagna “Riparti da Te!” con iniziative promozionali a vari livelli. Questo esercizio di sostenibilità potrebbe, a buon diritto, rientrare nei canoni delle iniziative previste per l’IWD (International Women’s Day) che dal 1911 supporta milioni di persone nelle campagne di sensibilizzazione per la parità e il cui slogan è “Better the balance, better the World! #balanceforbetter”.

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