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La Calabria Araba Fenice che si riscatta nell’occupazione
La Calabria Araba Fenice che si riscatta nell’occupazione
Emma Evangelista
Direttore Microfinanza
Investire nella formazione non ha costi, ma genera vantaggi, sviluppo economico e sociale. La dimostrazione di quanto scrivo è attestata dai risultati del progetto Yes I start up Calabria che in pochi mesi ha raggiunto i suoi obiettivi di formazione all’impresa per giovani, donne e disoccupati di lungo corso, sostenendo anche la possibilità della creazione di nuove attività sul territorio grazie alle molte opportunità economiche offerte da progettualità europee e nazionali.
La Calabria secondo i dati Istat sull’occupazione non è sicuramente una testa di serie, ma secondo la rilevazione di febbraio 2022 si è registrata la crescita del numero di occupati che si associa alla diminuzione dei disoccupati e degli inattivi. L’aumento dell’occupazione (+0,4%, pari a +81mila) coinvolge uomini, donne, dipendenti a termine, autonomi e under50; calano invece i dipendenti permanenti. Il tasso di occupazione sale quindi al 59,6% (+0,3 punti).
In questi dati si legge la speranza di una Regione che vuole riemergere, che ha saputo comunicare che esistono opportunità e che vuole rigenerarsi e in questa lettura, con un po’ d’orgoglio, si legge anche l’opera di educazione finanziaria svolta dall’Ente Nazionale per il Microcredito e dalle professionalità che sul territorio hanno saputo interpretare le esigenze e adoperarsi per creare progetti e rendere operativi tutti gli strumenti microfinanziari e non solo. La Calabria come l’araba fenice, come l’ha disegnata in un recente progetto di promozione culturale il maestro orafo Gerardo Sacco: fiammante gioiello di rubino, che si vanta dei suoi peperoncini, viva e laboriosa, una terra che oggi, attraverso la conoscenza degli strumenti vuole riscoprire le sue tradizioni e farsene vanto creando impresa, turismo, bellezza e, naturalmente, economia.
La terra di Calabria sta riscattando in questi numeri l’espressione di una caparbietà che non si piega ai luoghi comuni che si fermano alla durezza del territorio e alle espressioni di malavita, ma che mostra anche a livello internazionale la possibilità di esaltare le proprie radici nel lavoro e nell’ingegno dei suoi abitanti. Tutto ciò grazie al concorso di progettualità sostenute dallo Stato e dall’Europa, nella vera capacità di dimostrare di poter essere guida delle regioni del Mezzogiorno in questo New Deal tutto italiano.