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LA VIRTUOSA COMUNITA'
Luisa BRUNORI | Membro del Comitato Scientifico dell'ENM e docente presso l'Università Alma Mater di Bologna
La formazione degli operatori è la necessità primaria che regola tutto il ciclo delle attività di microcredito. Questa attività deve avere carattere di continuità ed affidabilità certificata per poter essere efficace e sostenere quelle capacità imprenditoriali del singolo che si basano su un concetto di reciprocità fiduciaria
Con il seguente progetto si vuole proporre all’Ente Nazionale per il Microcredito la creazione di una struttura articolata, destinata a rispondere ad alcune necessità a cui si suppone che l’Ente Nazionale per il Microcredito debba far fronte.
Focalizziamo alcuni punti:
Formazione degli operatori
• di base; • continua; • valutazione degli interventi attraverso un monitoraggio sistematico per l’individuazione delle best practices: le pratiche migliori.
La formazione degli operatori è sostanziale per quanto riguarda la buona riuscita degli interventi di microcredito. Formazione di base definita attraverso un syllabus che comprenda aspetti cruciali e identificativi del microcredito stesso. Nello specifico la formazione di base dovrà da un lato fare riferimento a elementi di concretezza, tangibili:
• conoscenza delle regole per realizzare le attività imprenditoriali, • aspetti di contabilità, • business plan e progettualità.
Dall’altro dovrà articolarsi su aspetti intangibili e relazionali i quali dovranno rendere gli operatori di microcredito capaci di attivare: • fiducia, • motivazione, • assunzione di rischio, • autostima presso le persone interessate ad affrontare l’esperienza del Microcredito
La formazione continua è un ulteriore “strumento” da considerare nell’intero processo e trae la propria ragione d’essere dalla necessità di elaborare l’esperienza che viene realizzata sul campo, per trarre insegnamento e confronto dalla “realtà applicata” sia come strumento di riflessione, sia come oggetto da valutare e monitorare sistematicamente.
Attraverso la valutazione e il monitoraggio si dovranno individuare gli elementi di efficacia e di efficienza dell’azione di MC, sia dal punto di vista degli elementi tangibili (i risultati concreti realizzati), sia dal punto di vista degli elementi intangibili (autostima, modificazione del sistema relazionale, ecc.). Tutto ciò dovrebbe essere organizzato attraverso una circolarità che, a partire dalla formazione degli operatori passa, attraverso l’azione, all’esperienza sul campo. Tale esperienza, oggetto di valutazione e di monitoraggio, contribuisce alla elaborazione di elementi identitari forti e dinamici allo stesso tempo.
Identità e responsabilità
La costruzione e il mantenimento dell’identità, in questa circolarità dove teoria e pratica si intrecciano in forma dinamica e stabile nella continuità temporale, è fondamentale per un’esperienza che basa la sua ragione d’essere sullo scambio fiduciario tra le persone.
E’ in questo senso che si parla di responsabilità soprattutto nel momento in cui pensiamo che i fruitori di questo servizio siano persone bisognose di un’attenzione particolare la quale deve corrispondere, ovviamente, a delle competenze professionali solide e consistenti da parte degli operatori. E’ lecito pensare che persone “non bancabili” come sono, per definizione, i fruitori di questo servizio, abbiano scarse possibilità per uscire da situazioni difficili (forse solo questa), perciò questa possibilità ha un valore e un significato molto speciale ed emotivamente molto forte. Da qui la necessità che il MC si realizzi nell’ambito di un processo relazionale responsabile dove, se da un lato si offre prestito sulla fiducia, dall’altro si offre un servizio basato sulla assunzione di responsabilità da parte dell’agenzia che offre il microcredito. Anche per questo è necessario che il microcredito si realizzi attraverso le migliori pratiche possibili per lo sviluppo delle capabilities degli individui.
Questo processo dovrebbe avvenire sia all’interno delle strutture che offrono microcredito, sia come lavoro sistematico che si realizza attraverso altre strutture che non sono necessariamente erogatrici di microcredito ma che fanno parte di un insieme che possiamo definire “la comunità del microcredito”.
Possiamo immaginare che l’Ente Nazionale per il Microcredito coordini gli attori che di questo insieme e di questo processo fanno parte. Si tratta di considerare le istituzioni preposte e le organizzazioni che, a vario titolo, sono coinvolte nell’azione di microcredito, quali le banche, i comuni locali, gli operatori, le istituzioni di micro finanza.
Se pensiamo al Microcredito come ad una forma innovativa che propone un cambiamento sostanziale nel modo di pensare al denaro, al prestito, alla carità, l’attivazione degli elementi sinergici tra le varie figure in gioco, pare essere la forma ottimale per realizzare al meglio il progetto.
A questa prima descrizione progettuale potrà seguire una proposta più dettagliata che prenda in considerazione anche gli elementi economici e organizzativi necessari per la sua realizzazione.