ESPERIENZA CAMMINI D'EUROPA

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ESPERIENZA CAMMINI D'EUROPA

Scritto da Giovanni Pattoneri - Segretario Generale Cammini d’Europa - See more at: http://larivistadelmicrocredito.org/index.php/focus/73-esperienza-cammini-d-europa#sthash.fSuXtfzs.dpuf

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Giovanni Pattoneri | Segretario Generale Cammini d’Europa

Itinerari e Cammini: opzione strategica per un possibile sviluppo dei territori rurali d’Italia ed Europa Parlare di aree rurali in Italia e in Europa significa spesso parlare di territori che, pur presentando livelli di sviluppo socio-economico anche significativamente differenti tra loro, si caratterizzano per la presenza di elementi di omogeneità riconducibili innanzitutto ad un forte spopolamento e all’invecchiamento della popolazione residente; si tratta infatti di aree generalmente poco antropizzate, caratterizzate dalla presenza di municipalità di piccole dimensioni, ma spesso connotate da una presenza di attività economiche prevalentemente artigianali dalla forte tipicità, da un ambiente naturale di elevato pregio e da emergenze storiche, artistiche, culturali e religiose di grande valore che si propongono per una elevata vocazione e potenzialità turistica.

Ma come aiutare questi territori a tradurre i potenziali turistici in prodotti turistici? Come portare in evidenza i territori “minori” in un mercato del turismo sempre più globalizzato? L’esperienza ormai decennale di Cammini d’Europa rappresenta una realtà interessante per vari aspetti: la dimensione operativa (Cammini d’Europa ha operato e opera a livello europeo in Italia, Spagna, Repubblica Ceca, Polonia, Norvegia, Svezia, Lussemburgo), la strategia di intervento multilivello (il progetto coinvolge molteplici e differenziati soggetti: Gruppi di Azione Locale, Comuni, Province, Regioni, Fondazioni, Associazioni) e la sostenibilità nel tempo.

Il progetto Cammini d’Europa nasce infatti nel 2004, nell’ambito dei progetti di cooperazione transnazionale “Leader +”, con l’obiettivo di sostenere una strategia di sviluppo di aree rurali europee attraverso la valorizzazione congiunta di itinerari di pellegrinaggio in Italia e Spagna, partendo dalla esperienza del più famoso tra i Cammini: il Cammino di Santiago. L’idea era quella di sostenere la nascita di un sistema europeo di Itinerari che consentisse lo sviluppo di prodotti turistici a marchio unico, il marchio Cammini d’Europa, di interesse per i mercati nazionali ed internazionale e di farlo inserendosi nel solco di una politica specificamente indirizzata alla valorizzazione degli itinerari culturali europei, percorsi che attraversano l’Europa da Nord a Sud e da Est ad Ovest, e che sono stati identificati e riconosciuti dal Consiglio d’Europa, proprio per la loro capacità di essere veicolo di comunicazione, di scambio culturale tra le nazioni e tra le culture europee e strumento per consolidare l’identità europea. Tutti oggi in Italia hanno sentito parlare della Via Francigena, ma forse pochi sanno o ricordano che il progetto di recupero della “Via Francigena” è stato sostenuto nei suoi primi passi con i fondi europei del programma Leader +, e il primo numero della rivista “Via Francigena”, organo ufficiale dell’Associazione Europea delle Vie Francigene è stato proprio finanziato dal medesimo progetto e dai Gruppi di Azione Locale partners. Ma nel corso degli anni la rete di Cammini d’Europa si è modificata e si è arricchita di esperienze e di Cammini, esempi concreti che testimoniano quanto si stia facendo e quanto le aree rurali possano beneficiare dal partecipare a questo tipo di valorizzazione.

In Italia ha collaborato e collabora alla valorizzazione del Cammino di Francesco, del Cammino di San Tommaso, del Cammino di San Colombano, della Via Matildica e della Via Nonantolana, della Via Benedicti, del Cammino di San Paolo, del Cammino della Valle delle Abbazie, della Via Francigena di Sigerico, della Via Francigena del sud e della Via Matrix e in Europa con organizzazioni dedite alla promozione del Cammino di Santiago e del Cammino Lebaniego in Spagna, del Cammino di Sant’Olav in Svezia e Norvegia, del Cammino di Cirillo e Metodio in Repubblica Ceca e Slovacchia, del Cammino di Santiago in Polonia, e del Cammino di San Colombano in Irlanda, Gran Bretagna e Francia. Tra le offerte ai propri partner: - lo studio e la tracciatura di itinerari (è disponibile un Manuale per la tracciatura degli itinerari che può essere richiesto a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.); - l’elaborazione di prodotti turistici sulle Vie (il Catalogo turistico è scaricabile dal sito di Cammini d’Europa); - la progettazione e realizzazione di attività promozionali varie: - il sito web (nel sito www.camminideuropa.eu è possibile avere informazioni di base sul tutti i Cammini con i quali si sono svolte collaborazioni); - l’elaborazione di pubblicazioni e altri strumenti promozionali (con il Touring Editore si sono realizzate due Guide Verdi e due libri illustrati sul Camino di Santiago e sulla Via Francigena); - la partecipazione in manifestazioni fieristiche di rilievo nazionale e internazionale; - l’organizzazione di seminari informativi e di sensibilizzazione; - la gestione del marchio “Cammini d’Europa” (Marchio CdE) e lo sviluppo di una procedura di accreditamento per varie tipologie di operatori (agriturismi, operatori turistici, ostelli, punti informativi, ecc.); - la progettazione e il coordinamento di progetti finanziati dalla Unione Europea (nel sito www.camminideuropa.eu è possibile avere informazioni dettagliate sui progetti recentemente realizzati da Cammini d’Europa).

Molto è stato fatto ma certamente moltissimo resta da fare e non è un caso che tanti territori italiani ed europei identifichino proprio nella valorizzazione degli Itinerari una modalità innovativa e una nuova chiave di valorizzazione del potenziale turistico dei territori. In altre parole, la proposta strategica di Cammini d’Europa, continua ad essere quella di offrire alle aree rurali Italiane ed europee una nuova opportunità di rielaborazione strategica delle politiche turistiche locali in chiave fortemente innovativa e adeguata alle vocazioni e alle problematiche territoriali, a partire dalla loro collocazione lungo Itinerari di importanza regionale, interregionale, nazionale o internazionale. L’Itinerario e la Rete degli Itinerari rappresentano dunque ancora gli elementi d’approccio per elaborare nuove politiche turistiche di livello nazionale e internazionale, fortemente connesse a una politica europea delle aree rurali, strettamente ancorata alle tradizioni, alla cultura e alle radici proprie delle popolazioni locali. Una “politica” in grado di portare i suoi effetti positivi attraverso le numerose azioni che la compongono e i progetti di investimento conseguenti e relativi a: - studio storico dell’itinerario - tracciatura e riapertura degli itinerari o di porzioni di questi - tabellazione e segnaletica - organizzazione e qualificazione delle strutture di accoglienza e di servizio turistico pubbliche e private - valorizzazione del patrimonio culturale, storico e architettonico locale - promozione della cultura eno-gastronomica locale e delle produzioni tipiche - organizzazione di eventi e azioni di informazione e sensibilizzazione - costruzione di pacchetti turistici - elaborazione di progetti indirizzati al turismo scolastico, ecc. Un approccio allo sviluppo multisettoriale delle aree rurali che ben si adatta alle politiche comunitarie dei Fondi Strutturali del nuovo periodo di programmazione 2014-2020 e dalle forti complementarietà anche con molte altre linee di finanziamento di natura nazionale e comunitaria.

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