FORMAZIONE IMPRENDITORIALE DEGLI ADULTI, STATO DELL’ARTE E BISOGNI ATTUALI - IL PROGETTO EUROPEO “ENTRNET”

Print Friendly, PDF & Email

Francesca Dell’Orco

Centro Studi ENM

L’istruzione e la formazione degli adulti e i sistemi di apprendimento permanente in generale, contribuiscono significativamente a incrementare l’inclusione economica e sociale, permettendo agli adulti di migliorare la loro capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato del lavoro e della società.

Tale concetto, largamente condiviso, è riconosciuto a livello europeo e italiano da una serie di Documenti e White paper, che dettano le linee guida e indicano il solco da seguire nelle politiche che implementano i Governi nazionali.

Stato dell’arte e iniziative di sviluppo strategico dell’educazione degli adulti in Europa e in Italia

La Strategia Europea 2020 considera l’imprenditorialità e l’istruzione due priorità fondamentali per garantire, all’interno dell’Unione Europea, una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Come parimenti affermato dalla Comunicazione della Commissione “Una nuova Agenda europea per le competenze per l’Europa”1, vi è una forte necessità di continuare a investire nell’aggiornamento delle competenze della forza lavoro UE, fornendo agli individui nuove metodologie e strumenti per valorizzare le conoscenze e le abilità imprenditoriali che già possiedono e per conseguirne di nuove: in tal modo, si intende perseguire una delle missioni fondamentali dell’Unione Europea, raggiungere la piena occupazione e il progresso sociale, come stabilito dall’articolo 4 del Trattato sull’Unione Europea.

Il Pilastro europeo dei diritti sociali sancisce come suo primo principio che ogni persona ha diritto a un’istruzione, a una formazione e a un apprendimento permanente di qualità e inclusivi, al fine di mantenere e acquisire competenze che consentono di partecipare pienamente alla società e di gestire con successo le transizioni nel mercato del lavoro. Il documento afferma inoltre il diritto di ogni persona a un’assistenza tempestiva e su misura per migliorare le prospettive di occupazione o di attività autonoma, alla formazione e alla riqualificazione, al proseguimento dell’istruzione e a un sostegno per la ricerca di un impiego. Promuovere lo sviluppo delle competenze è uno degli obiettivi della prospettiva di uno spazio europeo dell’istruzione che possa «sfruttare a pieno le potenzialità rappresentate da istruzione e cultura quali forze propulsive per l’occupazione, la giustizia sociale e la cittadinanza attiva e mezzi per sperimentare l’identità europea in tutta la sua diversità».

Allo stesso modo, la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea riconosce l’istruzione e l’accesso alla formazione professionale e continua come un diritto fondamentale; gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite prevedono entro il 2030 pari accesso per tutte le donne e tutti gli uomini a un’istruzione tecnica, professionale e terziaria, anche universitaria, che sia di qualità e a prezzi accessibili e un aumento sostanziale del numero di giovani e adulti che hanno le competenze necessarie, anche tecniche e professionali, per l’occupazione, posti di lavoro dignitosi e l’imprenditorialità.

La Dichiarazione di Parigi adottata il 17 marzo 2015 dai ministri europei dell’istruzione ha sancito, poi, l’impegno degli Stati membri a promuovere i valori comuni, migliorare il pensiero critico e l’alfabetizzazione mediatica, l’educazione inclusiva e il dialogo interculturale. Inoltre, la comunicazione della Commissione «Un’Europa sociale forte per transizioni giuste» sottolinea la necessità di mettere al centro le competenze, l’occupabilità e il capitale umano, mediante l’agenda per le competenze per l’Europa per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza, accompagnata da una proposta di raccomandazione del Consiglio in materia di istruzione e formazione professionale. Annuncia inoltre ulteriori lavori sullo spazio europeo dell’istruzione e un nuovo quadro di collaborazione con gli Stati membri nell’ambito dell’istruzione e della formazione.

Come passo successivo, la Comunicazione della Commissione del 2018 «Una nuova strategia industriale per l’Europa» Ha invitato gli stati membri ad agire con risolutezza per garantire che tutti usufruiscano dell’apprendimento permanente e che l’istruzione e la formazione continuino a tenere il passo e contribuiscano a realizzare la duplice transizione. Invita inoltre l’istruzione superiore e l’istruzione e formazione professionale a fornire un maggior numero di scienziati, ingegneri e tecnici per il mercato del lavoro.

Nello stesso anno, la Comunicazione della Commissione «Una strategia per le PMI per un’Europa sostenibile e digitale» sottolinea che la disponibilità di personale qualificato o di dirigenti esperti è diventata il problema più importante per un quarto delle micro, piccole e medie imprese (PMI) dell’UE e che la mancanza di personale qualificato è il più importante ostacolo a nuovi investimenti nell’UE. L’istruzione e formazione professionale è particolarmente importante affinché le PMI possano far sì che la forza lavoro disponga delle competenze necessarie.

In questo solco, si inserisce il Piano d’azione per l’imprenditorialità 2020, un progetto finalizzato a valorizzare, tramite un’azione congiunta, il potenziale imprenditoriale dell’Europa, a rimuovere gli ostacoli esistenti e a rivoluzionare la cultura dell’imprenditorialità in Europa. Esso mira a facilitare la creazione di nuove imprese e a creare un ambiente molto più favorevole per gli imprenditori esistenti per prosperare e crescere. Secondo il Piano, “L’imprenditorialità è una competenza chiave […] e rientra anche tra le azioni che figurano nella comunicazione della Commissione “Ripensare l’istruzione”. Il ruolo dell’imprenditorialità quale strumento per migliorare l’occupabilità è anche ribadito nell’Analisi annuale della crescita 2013. L’istruzione deve essere avvicinata alla vita reale attraverso modelli di apprendimento ancorati nella pratica ed esperienze di imprenditori attivi nell’economia reale. Occorrono obiettivi di apprendimento per l’imprenditorialità definiti per tutti gli educatori in modo da introdurre nella classe efficaci metodologie di apprendimento.”

Infine, il Piano strategico nazionale per lo sviluppo delle competenze della popolazione adulta intende favorire e sostenere - con azioni di indirizzo e risorse specifiche - l’attivazione, in particolare da parte del sistema dei CPIA, di “Percorsi di Garanzia delle Competenze” destinati alla popolazione adulta in età lavorativa finalizzati, in coerenza con quanto previsto dall’Agenda 2030 e dalla Nuova Agenda europea delle competenze, all’acquisizione delle competenze di base (matematiche, alfabetiche, linguistiche e digitali), trasversali (capacità di lavorare in gruppo, pensiero creativo, imprenditorialità, pensiero critico, capacità di risolvere i problemi o di imparare ad apprendere e alfabetizzazione finanziaria). Il Piano costituisce altresì un importante strumento per definire l’identità progettuale dei Centri Regionali di Ricerca, Sperimentazione e Sviluppo per l’istruzione degli adulti in un’ottica di coerenza di sistema che, nell’ambito di un quadro di riferimento unitario, valorizzi le specificità territoriali e armonizzi le diversità. Il Piano medesimo risulta, infine, utile a dare attuazione al “Piano di garanzia delle competenze” destinato alla popolazione adulta, anche in relazione all’acquisizione delle competenze chiave per l’apprendimento permanente come riviste dalla Raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2018 (competenza alfabetica funzionale, competenza multilinguistica, competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria, competenza digitale, competenza personale, sociale e capacità di imparare, competenza in materia di cittadinanza, competenza imprenditoriale, competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali).

Necessità e gap da colmare nei sistemi dell’apprendimento permanente

Tuttavia i “sistemi” di formazione degli adulti dei vari Paesi europei sono caratterizzati da una natura frammentata, da una complessità organizzativa e da una grande eterogeneità di attori, che sovente comporta difficoltà nell’adottare politiche coerenti e armonizzate.

Istruzione, occupazione e competenze sono assi strategici della summenzionata Strategia Europa 2020 e che le competenze imprenditoriali, il senso di iniziativa e l’imprenditorialità in particolare, sono una delle 8 skills chiave per l’apprendimento permanente individuate dal “Quadro di Riferimento Europeo”, in grado di apportare benefici in termini di opportunità di lavoro e di realizzazione personale. Tuttavia, nonostante gli impegni assunti in sede istituzionale, di cui sopra, risulta ancora necessario insistere, in tutti i Paesi UE, sul percorso che porterà a una diffusione omogenea di una formazione imprenditoriale di alta qualità a livello nazionale ed europeo.

Il Quadro delle competenze imprenditoriali, ha aperto il dibattito su cosa significhi “essere imprenditoriali” in tutti gli aspetti della vita, riconoscendo la possibilità di essere imprenditoriale in qualsiasi contesto: dalla formazione scolastica all’innovazione sul luogo di lavoro, dalle iniziative comunitarie all’apprendimento applicato in ambiti universitari; l’imprenditorialità in quanto competenza è definita come la capacità di agire su opportunità e idee per creare valore per gli altri, che può essere sociale, culturale o finanziario. Ha inoltre stabilito un quadro di riferimento per sostenere: l’imprenditorialità in tutti i suoi aspetti, attraverso approcci ampi e condivisi a livello nazionale ed europeo; la progettazione di curricula e l’apprendimento imprenditoriale scolastico; la valutazione delle competenze degli individui per l’istruzione o il lavoro.

Pertanto, la capacità imprenditoriale non va considerata come un insieme ristretto di abilità da applicarsi solo al mondo professionale e del lavoro, ma è, al contrario, una competenza chiave in grado di promuovere lo sviluppo della persona e della società, che può essere appresa sviluppata nell’arco dell’intera vita; che richiede, inoltre, una valorizzazione e un approccio globale e sistemico in tutti i settori economici.

Lo sviluppo del Quadro di riferimento delle competenze digitali (DIGCOMP) e del Quadro di riferimento delle competenze imprenditoriali (ENTRECOMP) sono tasselli chiave per la definizione di un quadro europeo integrato per lo sviluppo delle competenze. Analogamente, il Quadro di riferimento delle competenze per una cultura democratica del Consiglio d’Europa presenta un corredo esaustivo di valori, abilità e atteggiamenti per partecipare adeguatamente alle società democratiche. In particolare, il Quadro delle competenze imprenditoriali, ha aperto il dibattito su cosa significhi “essere imprenditoriali” in tutti gli aspetti della vita e ha stabilito un quadro di riferimento per sostenere la creazione di approcci a livello nazionale, la progettazione di curricula e l’apprendimento imprenditoriale, la valutazione delle competenze degli individui per l’istruzione o il lavoro.

L’imprenditorialità è infatti un potente motore della crescita economica e della creazione di nuove opportunità di lavoro, in particolare per i NEET (Neither in Employment or in Education or Training) poiché in talune circostanze può rappresentare l’unica opzione, o solo una delle poche opportunità lavorative praticabili.

L’imprenditorialità non riguarda solo le nuove imprese o il lavoro autonomo, ma va intesa come la capacità di trasformare le idee in azione. L’educazione all’imprenditorialità aiuta, infatti, gli individui a sviluppare la capacità di individuare e perseguire le opportunità. È una competenza chiave che può essere appresa e che dovrebbe essere integrata nei sistemi educativi, compresa l’educazione degli adulti.
Il contributo dell’Ente Nazionale per il Microcredito e il progetto “ENTRNET”

Nonostante le dichiarazioni d’intenti di cui sopra, c’è ancora molta strada da fare per raggiungere una diffusione omogenea dell’educazione imprenditoriale di alta qualità per gli adulti, a livello europeo. La maggior parte dei Paesi in Europa ha aumentato il proprio impegno in questa direzione, ma sono necessari ulteriori sforzi per garantire un’efficacie ed efficiente cooperazione tra i responsabili politici e le parti interessate.

Proprio per questo, l’Ente Nazionale per il Microcredito ha voluto fornire il suo contributo e ha aderito, in qualità di partner, al progetto “Develop National Networks of Adult Education Providers in the field of Entrepreneurship” (acronimo: ENTRNET), finanziato dal Programma “ERASMUS+, Key Action 3 - Support for Policy Reform, EACEA-34-2019”, Azione 3 “Support for policy reform Social inclusion and common values: the contribution in the field of education and training”,

Il progetto si propone di affrontare le suddette sfide attuando una serie di azioni, quali:

sviluppare nuove strategie e strumenti per l’istituzione e il funzionamento delle reti nazionali tra enti di formazione per adulti e altri stakeholders nei settori dell’apprendimento degli adulti e dell’imprenditorialità;

favorire la cooperazione tra tali soggetti, a livello europeo;

progettare e testare piani d’azione specifici per rafforzare la collaborazione e il networking a livello nazionale ed europeo nel campo dell’imprenditorialità;

sviluppare corsi di apprendimento on-line al fine di migliorare la capacità degli enti di formazione per adulti nel fornire un’istruzione di alta qualità ai beneficiari, sulla base del quadro europeo delle competenze imprenditoriali (EntreComp).

La cordata progettuale ha come capofila l’Istituto greco delle Piccole Imprese della Confederazione Ellenica di Professionisti, Artigiani e Commercianti (IME GSEVEE), ed è composto da 8 partner e 9 partner associati che operano nel campo dell’educazione degli adulti, provenienti da 4 Paesi (Grecia, Italia, Belgio e Romania).

I principali gruppi target del progetto ENTRNET sono:

a qualsiasi tipologia di ente di formazione per adulti, sia pubblico che privato;

b camere di commercio, Associazioni di Giovani Imprenditori, Parti Sociali;

c associazioni giovanili, associazioni di educatori e di studenti;

d policy maker a livello regionale, nazionale ed europeo;

E Organizzazioni della società civile.

Più specificamente, nell’ambito del secondo Work Packages (WP): “Istituzione di reti nazionali di fornitori di educazione degli adulti” sarà sviluppato un Piano strategico per l’istituzione di network nazionali, contenente informazioni specifiche su:

quadro concettuale e contesto operativo di queste reti

potenziali partecipanti

obiettivi/temi/attività di networking

linee guida per la creazione di reti e collegamenti per la cooperazione a livello europeo.

Il risultato del progetto sarà l’elaborazione di un rapporto sullo Stato dell’Arte del Paese e la produzione di un Piano Nazionale che, auspicabilmente, rappresenterà un utile strumento per le Istituzioni e le altre Autorità nazionali a vario titolo competenti in materia di istruzione e imprenditorialità, per migliorare le politiche e orientare le decisioni in questi settori.

Conclusioni

Un’Europa più imprenditoriale è la chiave per la creazione di nuovi posti di lavoro, sia autonomo che dipendente, per una maggiore inclusione economica e lavorativa anche per le fasce vulnerabili e dei gruppi sottorappresentati, ma è anche uno strumento che consente una partecipazione più attiva delle persone alla società, attraverso la creazione di valore la trasmissione di strumenti per la creazione di migliori prospettive di vita e di lavoro.

La costruzione di una cultura imprenditoriale diffusa richiede politiche pubbliche e sistemi di sostegno che abbraccino l’innovazione, la creatività, la competitività, l’inclusione sociale e che condividano una chiara comprensione della competenza imprenditoriale.

Nota

1 COM(2016)381

Print Friendly, PDF & Email
© 2019 Rivista Microfinanza. All Rights Reserved.