ENM E GLI ACCORDI CON L’ECUADOR

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ENM E GLI ACCORDI CON L’ECUADOR

Angelo Perfetti

Sono sparse tra Roma, Genova, Milano e in molte altre città della nostra penisola. Parliamo delle comunità ecuadoregne in Italia, perfettamente integrate nell’Unione Europea ma con un fortissimo legame con il Paese d’origine. Un filo diretto non solo emotivo ma anche economico, e facilitare il flusso di interscambio tra chi produce reddito nel Belpaese e chi prova a costruirsi un futuro nella terra madre è fondamentale per interpretare al meglio quel senso di globalizzazione fino a oggi declinato solo con un incontrollato movimento di uomini e merci. In questo senso l’iniziativa del Microcredito è culturale prima ancora che economica. E la valenza sociale dell’idea si è toccata con mano in occasione del terremoto che ha causato oltre 650 vittime e circa 10 mila feriti, arrecando gravi danni alle infrastrutture e infliggendo un duro colpo al tessuto socio-economico delle aree coinvolte. Il programma di conversione, la cui nuova denominazione è Fieds (Fondo Italo Ecuatoriano para el Desarrollo Sostenible), rappresenta un valido strumento per contribuire alla ripresa delle popolazioni colpite. Le azioni sviluppate con le risorse del Fondo di Contropartita Italo-Ecuadoriano, attivo nel Paese da oltre un decennio, costituiscono già oggi un punto di riferimento per la cooperazione internazionale operante nel Paese. Nei suoi primi dieci anni di attività, il Fondo ha infatti finanziato un totale di 115 iniziative in 23 province ecuadoriane, contribuendo al miglioramento delle condizioni di vita - in termini economici, educativi, igienico-sanitari ed ambientali - di circa 360 mila persone. Parlando nello specifico del sisma, per assorbire i danni causati dal terremoto dello scorso anno, sinora l’Ecuador ha investito 2,4 miliardi di dollari per la ricostruzione. Il governo del presidente Rafael Correa, il cui mandato si concluderà il prossimo 24 maggio, ha lavorato principalmente per la ricostruzione delle infrastrutture devastate nelle province di Esmeraldas y Manabí, dopo il sisma di 7,8° che ha ucciso 673 persone, causando 30.000 senza tetto e provocando danni per 3,4 miliardi di dollari nell’aprile 2016. Secondo il resoconto reperibile sul sito web della presidenza, della somma investita 508 milioni di dollari sono stati destinati alle abitazioni, 431 milioni alle opere stradali, 200 milioni a scuole e università, 170 milioni ai servizi sanitari, 135 milioni alle infrastrutture elettriche, 86 milioni per riattivare la produzione e 83 milioni per servizi di acqua potabile e fognature. Il governo ha inoltre investito 109 milioni di dollari per mitigare gli impatti ambientali, 121 milioni in crediti della banca pubblica, 102 milioni per i governi regionali. Il programma di ricostruzione è stato finanziato col supporto di entità multilaterali fra cui la Banca Mondiale, il BID e il CAF. Ma intorno ai macro investimenti, si muove la microeconomia, quella fatte dalle persone, dalle piccole e medie imprese locali. Che sono quelle che più hanno bisogno di supporto. Il primo passo in questo senso era già stato fatto a gennaio, con il protocollo d’intesa siglato dall’Ente Nazionale per il Microcredito e dall’Ambasciata dell’Ecuador a Roma che aveva avviato un percorso di definizione dei bisogni e degli interventi da mettere in campo. La conclusione del lavoro è arrivata in concomitanza con la visita a Roma dello Ministro degli Esteri di Quito, Guillaume Long: e così è stato lo stesso esponente delgoverno del Paese latinoamericano a firmare il Memorandum d’Intesa che regolerà nel dettaglio le forme dell’accesso agevolato riservato ai suoi concittadini residenti in Italia. L’Accordo testimonia il rinnovato impegno dell’Italia a sostegno delle politiche di sviluppo dell’Ecuador, Paese in cui è in atto un articolato programma di cooperazione che prevede interventi nei settori della salute, microcredito, ambiente e sviluppo rurale, con particolare attenzione rivolta alle fasce più vulnerabili della popolazione. Il ministro, dopo aver ringraziato le amministrazioni italiane per l’accoglienza che da anni dimostra verso i suoi concittadini, ha ricordato il contesto in cui si è generato il flusso migratorio dall’Ecuador e ha spiegato perché è essenziale che il credito virtuoso rafforzi il legame tra madrepatria e diaspora. Un accordo che era atteso da tempo e che ora sta generando interesse all’interno delle comunità ecuadoregne Un sentimento che l’ambasciatore ha percepito nei suoi incontri con i concittadini. L’Ecuador sta cercando di uscire da una recessione economica che ha messo in crisi il sistema interno, dovuta per lo più a fattori esogeni (caduta prezzo petrolio, rivalutazione del dollaro e svalutazione della moneta nei paesi vicini che hanno reso meno competitivi i prodotti ecuadoriani), ma anche da un rallentamento del consumo interno (le vendite immobiliari sono cadute del 10%-20% a metà del 2015, -21% nella vendita di veicoli nel periodo gennaio-settembre). Tra le misure adottate dal Governo per far fronte a questa critica fase economica, anche l’adozione della Legge sul Partenariato Pubblico Privato (APP) che si propone di attirare IDE nei settori strategici del settore petrolifero, minerario, energie rinnovabili e manifatturiero (nel 2014 gli IDE in Ecuador sono stati pari a 767 Milioni di US$, contro i 7.885 milioni del Perù ed i 16.151 milioni della Colombia). Altre misure protezionistiche quali la salvaguardia e le sovrattasse doganali (del 5% al 45% per 2916 articoli, tra i quali figurano, articoli tecnologici, camion, macchinari e materie prime) intese a limitare le importazioni, se da una parte hanno avuto l’effeto di blindare i consumi dall’altra hanno contribuito a frenare la produzione locale per il maggior costo delle materie prime e beni di produzione. “La vocazione internazionale degli strumenti della microfinanza per combattere l’esclusione finanziaria e sociale ed il modello italiano elaborato dall’Ente Nazionale per il Microcredito - ha sottolineato il presidente dell’ Ente Nazionale per Microcredito (Enm), Mario Baccini, alla sigla del memorandum di intesa (la firma è stata apposta alla presenza dell’ambasciatore dell’Ecuador in Italia Juan Fernando Holguín Flores e del vice ministro degli Esteri, Mario Giro) - sono oggi una garanzia di successo che può essere a buon diritto adottata nei Paesi che vogliono condividere una finanza etica che sostenga le fasce della popolazione più deboli”. “Il nostro Ente - ha proseguito Baccini - ha il ruolo di promozione, prosecuzione e sostegno ai programmi di microcredito e microfinanza destinati allo sviluppo economico e sociale del Paese, nonché ai Paesi in via di sviluppo e alle economie in transizione in sinergia con il Ministero degli Affari Esteri grazie alla Legge 24 Dicembre 2007, n. 244, art.2, commi 185, 186, 187. Questa sigla rappresenta dunque un impegno a proseguire sulla via della diplomazia preventiva che si apre con la finanza etica.” Il microcredito è un sistema di finanziamento delle attività imprenditoriali basato sulla fornitura, da parte del richiedente, di garanzie non tradizionali: quindi, il progetto viene valutato non tanto in base alla possibilità di presentare coperture economiche, quanto in base alla fattibilità complessiva, che va dall’innovazione connessa all’idea fino alla sostenibilità sul lungo periodo e all’adattabilità al contesto in cui l’impresa si va a inserire. La convenzione, firmata a Roma nella sede dell’Istituto Italolatinoamericano, prevede, condizioni particolarmente agevolate. Fino a pochi anni fa, il mercato del credito in Ecuador presentava una realtà completamente differente dall’attuale situazione. La gestione e la posizione che assumevano le imprese di fronte a tutto ciò che riguardava il finanziamento si caratterizzava da una posizione distante e di poca apertura, come ad esempio, per l’approvazione di un credito erano necessari un’infinità di pratiche e di requisiti, sia da parte del richiedente che del sistema bancario. Con la difficile situazione economica del Paese e con l’entrata in vigore della dollarizzazione, il mercato del credito ha sofferto un cambio drastico ma, allo stesso tempo interessante, in quanto l’offerta del credito ha acquisito maggior importanza anche col supporto delle politiche introdotte dal Governo e dal ruolo della Banca Centrale. Dagli anni 2000, i crediti ed i depositi hanno mostrato una tendenza crescente, con tassi di variazione di media annuale tra il 16% ed il 18% in termini reali. I risparmiatori hanno concentrato la maggior parte dei propri attivi finanziari a breve scadenza - circa il 40% dei depositi sono in conto corrente, il 30% sono a risparmio ed il restante 30% sono depositi vincolati -. Questa struttura della raccolta ha fatto si che gli impieghi bancari siano anch’essi orientati ad operazioni di breve scadenza. L’Ecuador ha da poco eleltto il suo nuovo presidente. l candidato di sinistra Lenin Moreno, leader del partito Alianza Pais, ha vinto infatti le elezioni presidenziali in Ecuador che si sono svolte domenica 2 aprile 2017. A dare l’ufficialità della notizia è stato il comitato elettorale nella giornata di martedì 4 aprile. Moreno era già stato dato per vincitore lunedì 3 aprile, ma Guillermo Lasso aveva contestato il risultato e annunciato ricorso. Moreno ha promesso di lavorare instancabilmente per trovare soluzioni ai problemi sociali che affliggono il Paese: “Continueremo la politica che ha cambiato la vita degli ecuadoregni, soprattutto nelle città più povere”, ha detto. In questo contesto e tornando al microcredito, il successo dell’operazione dipenderà la possibilità di replicarla con altre comunità straniere che, producendo reddito in Italia, concorrono alla ricchezza tanto dei loro paesi d’origine quanto dell’Italia. Il microcredito rimane una risposta alternativa a problemi che reclamano soluzioni sempre nuove.

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